E’ Natale
Cosa ne sappiamo?
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Nazaret dal cielo
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Nazaret è a circa 300 Mt. S.L.M.
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La distanza tra Nazaret e Gerusalemme
è di 102 KM in linea d’aria
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Betlemme dal cielo
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Gerusalemme dista da Betlemme 7,7 KM in
linea d’aria.
Gerusalemme è a circa 800 Mt. S.L.M.
Betlemme è a circa 750 Mt. S.L.M.
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Natività: San Giuseppe, Maria e i
Re Magi con Gesù Bambino
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Natale festività cristiana
• Il Natale è la festività cristiana che celebra
la nascita di Gesù, figlio della Vergine
Maria. Cade il 25 dicembre (il 7 gennaio
nelle Chiese orientali, per lo slittamento
del calendario giuliano).
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• Il termine italiano Natale deriva dal latino
Natalis che significa "natalizio, relativo alla
nascita".
• Nel calendario romano il termine Natalis veniva
impiegato per molte festività, come il Natalis
Romae (21 aprile) che commemorava la
nascita dell'Urbe, e il Dies Natalis Solis Invicti la
festa dedicata al nascita del Sole, anch'essa il
25 dicembre, introdotta da Aureliano nel 273
d.C., soppiantata progressivamente durante il
IV secolo dalla ricorrenza cristiana. Da allora in
poi il natale ha cominciato a commemorare il
Natale Christi.
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Secondo il calendario liturgico cristiano è una
solennità di livello pari all' Epifania, Ascensione
e Pentecoste ed inferiore alla Pasqua (la
festività più importante in assoluto) e
certamente la più popolarmente sentita,
soprattutto a partire dagli ultimi due secoli, da
quando cioè è diventata la festa in cui ci si
scambia i regali e più si sta insieme in famiglia.
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Le precedenti celebrazioni non cristiane
•Mitra
•Saturnali
solstizio
Dai Persiani ai Celti, dagli Egiziani ai Greci, ai Germani (Yule)
L'imperatore Aureliano nell'anno 273 (MXXVI a.U.c.) la istuituì per tutto l'impero
decretandone la denominazione ufficiale di "Natalis Solis Invicti" e fissandone la
data nell'ottavo giorno prima di capodanno (ante diem octavum Kalendas Ianuarias),
ovvero il 25 dicembre.
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Ipotesi sull'origine della data del Natale
considerazioni simboliche interne al cristianesimo
influsso di festività celebrate in altre religioni
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Nascita di Gesù
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La nascita di Gesù, ovvero la storia del
Natale, è stata tramandata attraverso i
secoli e si fonda principalmente sui
Vangeli di Matteo e Luca. Il vangelo di
Marco e quello secondo Giovanni non
fanno menzione di una giovinezza di
Gesù.
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«In quei giorni uscì un editto di Cesare Augusto che ordinava il
censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto
quando Quirino era governatore della Siria. Tutti andavano a
dare il loro nome, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe
dalla Galilea, dalla città di Nazaret, salì nella Giudea, alla città
di Davide, che si chiamava Betlemme, perché egli era della
casa e della famiglia di Davide, per dare il suo nome con
Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano là,
giunse per lei il tempo di partorire e diede alla luce il suo figlio
primogenito. Lo avvolse in fasce e lo depose in una
mangiatoia, perché per loro non c'era posto
all'albergo.» (Luca 2,1-7)
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«"Non temete, perché, ecco, vi annunzio una
grande gioia, che sarà per tutto il popolo: oggi,
nella città di Davide, è nato a voi un salvatore,
che è il Messia, il Signore. Questo vi sia di
segno: troverete un bambino avvolto in fasce e
deposto in una mangiatoia".» (Luca 2,10-12
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««Gloria a Dio nel più alto dei cieli e
pace in terra agli uomini che egli
ama»» (Luca 2,14
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I pastori e i Magi
È solo il Vangelo di Matteo, invece, a raccontare dei Re Magi che
visitarono Gesù nella mangiatoia e gli regalarono oro, incenso e
mirra. Essi arrivarono alla mangiatoia seguendo una misteriosa
stella che apparve in cielo e che indicò loro dove doveva nascere
il Messia.
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Riferimenti storici
Nessuno dei vangeli cita né il giorno, né il mese, né l'anno in cui
la nascita avvenne.
L'innesto delle nuove credenze cristiane nel corpus del
calendario e delle tradizioni popolari romane fissò la
commemorazione della natività di Cristo nelle antiche feste
invernali dedicate a Saturno, i Saturnali, forse perché erano feste
che segnavano la fine di un tempo, ed anche perché
caratteristica dei Saturnalia era la temporanea abolizione delle
differenze sociali e l'inversione dei ruoli tra schiavi e padroni.
Da una presumibilmente inesatta datazione della natività all'anno
753 dalla fondazione di Roma decorre in occidente, a partire dal
VI secolo, la datazione della c.d. era cristiana.
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Secondo il monaco Dionigi il Piccolo (VI
secolo), Gesù nacque nell'anno 754 dalla
fondazione di Roma; il calendario gregoriano,
attualmente in uso in Italia e nei paesi
occidentali, conta gli anni a partire da questa
data. Tuttavia la maggioranza degli storici
ritiene oggi che il calcolo di Dionigi fosse
sbagliato e che Gesù sia nato alcuni anni
prima, probabilmente tra il 7 e il 4 a.C..
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I Vangeli
I Vangeli non specificano l'anno di
nascita di Gesù, ma forniscono
alcune informazioni dalle quali si può
tentare di estrapolare una data:
Erode il Grande
imperatore Augusto
Quirinio governatore della Siria (Luca 2,1-2).
Tiberio (l'anno 28 o, secondo altri, il 26)
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L’anno di nascita. Riferimento Erode
Gesù nasce durante il regno di Erode (Matteo 2,1)
Elisabetta rimane incinta durante i regno di Erode, 6
mesi dopo Maria rimane incinta.(Luca 1,5)
Erode muore nel 4 a.c.
Giovanni battista inizio a predicare nel 15° anno di
Tiberio.(28 o26 a.c.) e in quel momento Gesù aveva
circa 30 anni (Luca 3,1;3,23)
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L’anno di nascita. Riferimento il censimento
Quirino è governatore nel 6 d.c. dopo la
deposizione di Archelao, figlio di Erode, bandendo
un censimento.(Giuseppe Flavio)
Augusto bandì un censimento nel 7 a.c., prima della
morte di erode. (Tertulliano)
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La stella di Betlemme
cometa di Halley
12 a.C.
allineamento planetario
nova
7 e il 6 a.C.
5 a.C.
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Giorno di nascita
Sul giorno di nascita i Vangeli forniscono una sola indicazione
chiara:
Zaccaria ebbe la visione dell'arcangelo Gabriele mentre serviva
nel Tempio di Gerusalemme durante il turno della classe
sacerdotale di Abia, alla quale apparteneva (Luca 1,5;1,8).
Gesù nacque circa 15 mesi dopo (sei mesi tra il concepimento
di Giovanni e quello di Gesù (Luca 1,26) più nove mesi di
gravidanza).
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Zaccaria svolse il turno verso la fine di settembre
ne deriverebbe per Gesù una data di nascita molto vicina a
quella tradizionale del 25 dicembre.
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Altri, però, osservano che la
notte in cui nacque Gesù, vi
erano dei pastori che
custodivano il loro gregge
all'aperto (Luca 2,18)
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È improbabile che ciò avvenisse
durante l'inverno, quando le
temperature a Betlemme sono
piuttosto basse. In base a questo
ragionamento, Gesù sarebbe
probabilmente nato in un periodo più
caldo dell'anno.
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L'interpretazione della presenza dei
pastori (cfr. Lc 2,18) deve essere
fatta correttamente
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La festa della Dedicazione
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Usi e costumi antichi e moderni
La chiesa di Roma. La più antica fonte sulla celebrazione
dle Natale è il calendario Filocaliano compilato nel 354
d.c.
Sul finire del IV secolo la festività passò a Milano, per
poi diffondersi nelle altre diocesi del nord: Torino,
Ravenna, ecc.
Nell’attuale ricorrenza in occidente si festeggia il
Natale con lo scambio di doni (eredità dei sigillaria
festeggiati il 20 dicembre), con dei banchetti( in
eredità degli antichi saturnali romani che duravano
dal 17 al 23 dicembre), si addobba l’albero di natale
(introdotto da Lutero), si prepara il presepe (introdotto
da S. Francesco d’Assisi).
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La storia del Presepe
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"Presepe", deriva dal latino praesepe (mangiatoia)
. Laurentin scrive: “In occidente la tradizione del 25 dicembre è
una antica tradizione cristiana e ritiene che Gesù era nato
durante l’inverno” (per sostituire il sol invictus del solstizio di
inverno).
La basilica di S. Maria Maggiore, eretta a Roma per volontà del Papa
Liberio a ricordo della istituzione del Natale, prese il titolo di S. Maria ad
Praesepe, poiché in essa vennero portate le reliquie della culla di Gesù.
In quella basilica nacque la consuetudine di celebrare la messa di
mezza notte, ripresa da una analoga tradizione a Betlemme.
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A cominciare dal II secolo, cominciò nei rozzi dipinti
eseguiti dai cristiani nelle catacombe, l’immagine della
Madonna con il Bambino e poi quella di S. Giuseppe
In seguito comparvero nei dipinti anche l’asino e il bue. Di essi
si parla nel Protovangelo di Giacomo e furono aggiunti dallo
scrittore cristiano Origene, interprete delle profezie di Isaia 1,3 e
di Abacuc 3,2.
La scena della nascita del
Signore si arricchì
ulteriormente con la presenza
dei Magi, Melchiorre e
Baldassarre
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Nel secolo V un decreto papale, sostenuto
da Papa Leone Magno in una sua omelia,
fissò definitivamente a 3 il numero dei Magi
La presenza di Giuseppe, lo sposo di Maria, s’impose
soltanto nel secolo VI, sino allora era stata saltuaria.
Dal secolo VIII la nascita e la resurrezione del Signore, furono
il tema di sacre rappresentazioni in costume tratte dai vangeli,
passate dalle chiese alle piazze, sino coinvolgere intere città
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Nell’anno 1207 Papa, Innocenzo III, proibì le rappresentazioni
Il 29 Novembre dell’anno 1223, Francesco, pieno di gioia si
recò a Greccio, in provincia di Rieti, con il suo amico e
inseparabile compagno di viaggio, frate Leone. Aveva un
grandissimo desiderio in cuore che cullava da tempo,
desiderava ardentemente vedere “con gli occhi della carne”
(FF 468), la povertà del Figlio di Dio divenuto bambino. Il
Papa Innocenzo III aveva proibito 16 anni prima, a motivo
di alcuni abusi e degenerazioni, qualsiasi rappresentazione
sacra, ma Francesco aveva chiesto al successore Onorio
III una dispensa particolare da questo divieto e l’aveva
felicemente ottenuta.
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"Gesù, La luce del mondo" di William
Holman Hunt (1827-1910). Olio su tela,
Oxford, Keble College
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Il primo presepe con personaggi a tutto tondo
risalirebbe quindi al 1283, e fu opera di Arnolfo di
Cambio che scolpì otto statuette in legno
rappresentanti i personaggi della Natività ed i Magi.
Tale presepe si trova ancora nella basilica romana di
S. Maria Maggiore. Da allora e fino alla metà del
1400 gli artisti modellano statue di legno o terracotta
che sistemano davanti a un fondale pitturato
riproducente un paesaggio che fa da sfondo alla
scena della Natività;
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Culla di tale attività artistica fu la Toscana ma ben
presto il presepe si diffuse nel regno di Napoli ad
opera di Carlo III di Borbone e nel resto degli Stati
italiani. Nel '600 e '700 gli artisti napoletani danno alla
sacra rappresentazione un'impronta naturalistica
inserendo la Natività nel paesaggio campano
ricostruito in scorci di vita che vedono personaggi
della nobiltà, della borghesia e del popolo
rappresentati nelle loro occupazioni giornaliere o nei
momenti di svago: nelle taverne a banchettare o
impegnati in balli e serenate.
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