DANTE ALIGHIERI Il Padre della Lingua Italiana Dante Alighieri nato a Firenze e morto a Ravenna (1265-1321) È stato un poeta, scrittore e político italiano. Definito "il padre della lingua italiana", poiché nella sua opera principale, la Divina Commedia, il volgare raggiunge un livello di dignità e di complessità fino ad allora riconosciuto solo al latino. La Commedia è l'opera più importante della letteratura italiana ed è considerata uno dei capolavori della letteratura universale. Estatua del Dante, Florencia Dante nel Purgatorio La data di nascita di Dante è sconosciuta, anche se viene in genere indicata attorno al 1265, da alcune allusioni autobiografiche fatte nella Vita Nova, nell‘Inferno (che comincia Nel mezzo del cammino di nostra vita: poiché in altre sue opere, seguendo una tradizione ben nota, la metà della vita dell'uomo viene considerata di 35 anni, e svolgendosi il viaggio immaginario nel 1300, si risalirebbe al 1265). Alcuni versi del Paradiso ci dicono poi che egli nacque sotto il segno dei Gemelli, quindi in un periodo compreso fra il 21 maggio e il 21 giugno. Aristotele è il maestro di quelli che sanno Estatua del Dante a Napoli Nacque comunque nell'importante famiglia fiorentina degli Alighieri, legata alla corrente dei Guelfi, un'alleanza politica coinvolta in una complessa opposizione ai Ghibellini; gli stessi Guelfi si divisero poi in “Guelfi Bianchi” e “Guelfi Neri”. Dante credeva che la sua famiglia discendesse dagli antichi Romani (Inferno Canto XV, 76), ma il parente più lontano di cui egli fa nome è il trisavolo Cacciaguida degli Elisei (Paradiso Canto XV, 135), vissuto intorno al 1100. Poco si sà circa gli studi di Dante. La cultura dantesca, formatasi in un contesto educativo totalmente diverso da quello attuale, è ricostruibile, in assenza di dati documentari affidabili, innanzitutto a partire dalle opere. Si ottiene così l'immagine di un attento studioso di teologia, filosofia, fisica, astronomia, grammatica e retorica: in breve, di tutte le discipline del Trivium e del Quadrivium previste dalle scuole e dalle Universitates medievali. Il Dante nella Galeria Uffizi È tuttavia probabile che abbia frequentato gli studia religiosi e laici di cui si ha notizia a Firenze. Alcuni ritengono che Dante abbia studiato presso l‘Università di Bologna, ma non vi sono prove. Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere 'l salir per l'altrui scale. Dante Alighieri nella moneta di 2 Euro, ritratto di Raffaello. La cultura ufficiale delle Università era essenzialmente in lingua latina. Di conseguenza, la cultura letteraria di Dante è basata principalmente sugli autori latini; in particolare Virgilio, che ebbe un'influenza determinante sulle opere dantesche. Dante, tuttavia, conobbe certamente un buon numero di poeti volgari, sia italiani che provenzale. Nelle sue opere è evidente il legame con la poesia toscana e della Scuola poetica siciliana, una corrente letteraria attiva alla corte di Federico II che si esprimeva in volgare, la quale proprio allora stava cominciando ad essere conosciuta in Toscana e che aveva in Giacomo da Lentini il suo maggior esponente. Grazie ai suoi interessi, Dante scoprì i menestrelli ed i poeti provenzali e la cultura latina, professando una devozione particolare per Virgilio: « Tu se' lo mio maestro e 'l mio autore; tu se' solo colui da cu' io tolsi lo bello stilo che m'ha fatto onore » (Inferno I, 85-87) Dante, opera di Raffaello C'è un segreto per vivere felice con la persona amata: non pretendere modificarla. Ritratto del Dante Fresco in Palazzo dell'Arte dei Giudici e Notai (Florence), uno dei più antichi ancora senza restaurare. Dovrebbe essere sottolineato che durante il Medioevo le rovine dell‘Impero Romano decaddero definitivamente, lasciando dozzine di piccoli stati, così la Sicilia era tanto lontana (culturalmente e politicamente) dalla Toscana quanto lo era la Provenza: le regioni non condividevano una lingua, una cultura, o collegamenti facili. È possibile supporre che Dante fosse per il suo periodo un intellettuale aggiornato, acuto e con interessi, come si direbbe oggi, internazionali. Fresco in Bargello atribuito al Giotto Non ci essere maggiore dolore che ricordasi dei tempi felici nella disgrazia Su opera viene definita "comedia" in quanto è uno scritto in stile "comico" ovvero non aulico. Un'altra interpretazione si fonda sul fatto che il poema inizia da situazioni piene di dolore e paura e finisce con la pace e la sublimità della visione di Dio. Dante iniziò a lavorare all'opera intorno al 1300 e la continuò nel resto della vita, pubblicando le cantiche man mano che le completava. Si hanno notizie di copie manoscritte dell‘Inferno intorno al 1313, mentre il Purgatorio fu pubblicato nei due anni successivi. Il Paradiso, iniziato forse nel 1316, fu pubblicato man mano che si completavano i canti negli ultimi anni di vita del poeta. Il poema è diviso in tre libri o cantiche, ciascuno formato da 33 canti (tranne l'Inferno che ne presenta 34, poiché il primo funge da proemio all'intero poema); ogni canto si compone di terzine di endecasillabi. La Commedia tende a una rappresentazione ampia e drammatica della realtà, ben lontana dalla pedante poesia didattica medievale, ma intrisa di una spiritualità cristiana nuova che si mescola alla passione politica e agli interessi letterari del poeta. Oh, voi quelli che entrate, abbandonate tutto speranza ". ( inferno III:9 ). Si narra di un viaggio immaginario nei tre regni dell'aldilà, nei quali si proiettano il bene e il male del mondo terreno, compiuto dal poeta stesso, quale "simbolo" dell'umanità, sotto la guida della ragione e della fede. Il percorso tortuoso e arduo di Dante, il cui linguaggio diventa sempre più complesso quanto più egli sale verso il Paradiso, rappresenta, sotto metafora, anche il difficile processo di maturazione linguistica del volgare illustre, che si emancipa dai confini angusti entro i quali lo aveva rinchiuso il pregiudizio scolastico medievale. Dante è accompagnato sia nell'inferno che nel Purgatorio dal suo maestro Virgilio; in Paradiso da Beatrice e da San Bernardo. Dante y Virgilio, pintura de William-Adolphe Bouguereau Dante e Beatrice. Opera del pittore prerraffaellista Henry Holiday. Incontro tra Beatrice e Dante nel Ponte di Santa Tinità. Il sogno di Dante al momento della morte di Beatrice. Dante Gabriel Rossetti La vostra fama è come il fiore, che tanto rapido germoglia, muore, e l'appasse lo stesso sole che la fece nascere della terra ingrata Purgatorio, Joseph Anton Koch Infierno. Delacroix Paradiso. Philipp Veit Paradiso. Philipp Veit Si deve temere solo quello che può danneggiare ad altro; il resto, no, che non dà paura Dante en el exilio Opera di Luca Signorelli, Dante (detail), part. affresco della cappella di San Brizio, Duomo, Orvieto. Opera di Luca Signorelli Fresco. Andrea del Castagno Dante por Botticelli Non meno di sapere, mettere in dubbio mi piace più William Blake (1757-1827) illustrazioni alla Divina Commedia Inferno, Canto III, 1-10 Inferno, Canto XIX, 42-120 Il papa simoniaco Purgatorio, Canto XXX, 60-146 Beatrice indirizza Dante Inferno, Canto XVI, 12-35 Cerberus Inferno, Canto XXXI, Antaeus fanno scendere Dante e Virgil nel 9 cerchio Ecco la fiera con la coda aguzza, che passa i monti e rompe i muri e l'armi! Ecco colei che tutto 'l mondo appuzza! (XVII. 1-3) Gustave Dorè (1862-1883) Illustrazioni alla Divina Commedia Inferno Satan, Canto 34 La tomba di Dante a Ravenna La tomba di Dante a Ravenna