INSEGNAMENTO/
APPRENDIMENTO
Insegnare……educando
Dall'apprendimento meccanico
all'apprendimento significativo
Tre sequenze
1. Emergenza educativa e
scuola
2. Le 6P dell’apprendimento
insegnato scolastico
3. Verso un’ arte del fare
imparare con metodo
1. EMERGENZA EDUCATIVA
Un grido, a volte
sommesso, a volte
scomposto;
spesso a singhiozzo,
qua e là mascherato
dal disinteresse e dal
rifiuto
Ho bisogno
di un adulto !
Festa di compleanno di un bambino
di sei anni.
• Un bimbo alle prese con uno dei
giocatoli in regalo. Il bimbo
cerca di capire come funziona.
Non riesce. Abbozza prima
sottovoce una domanda di aiuto,
poi più forte ripete: “Ho bisogno
di un adulto”. Continua a
ripeterlo. Smette solo quando
uno dei tre adulti presenti gli dà
retta.
Chi l’adulto? Dove è l’adulto?.
Soprattutto a scuola. Forse è
solo muto, confuso, impotente,
nascosto . Gli manca la certezza
che è educare è possibile.
Anche a scuola.
Educare insegnando
ovvero “far” imparare
da uomini
Pappagalli?
Scimmie?
Uomini?
Robot ?
nello studio e
mediante lo
studio di una
disciplina
Aperti o esperti ?
• allievi come “sistemi
esperti”: uomini
programmati per
specializzazioni?
• o persone “aperte” e
intelligenti, capaci “di
apprendere, di
ragionare partendo
dell’esperienza” ?
(Schank, 1989, p. 43-44).
L’imparare come
esercizio
dell’intelligenza e
dell’affettività
di fronte al reale,
•sia nei termini generali
dell’umana esperienza,
•sia nei termini
particolari segnati dalle
diverse discipline
scolastiche
Dare senso alla frammentazione
del sapere: questa é la sfida.
Compito della scuola è educare istruendo le
nuove generazioni, e questo è impossibile senza
accettare la sfida dell' individuazione di un
senso dentro la trasmissione delle competenze,
dei saperi e delle abilità.
• Questa persona, unica ed irripetibile,
può essere educata a conoscere, ad
accettare, a tirar fuori e costruire sé,
solo entrando in rapporto con la realtà
che la circonda.
• E la realtà è fatta di persone, di fatti, di
eventi, del presente e del passato, di cui
il presente è figlio.
Una scuola che intende
educare istruendo
• non può ridurre tutto il percorso della
conoscenza alla semplice acquisizione di
competenze
– Questo chiede alla scuola un surplus: educare
istruendo è un'aggiunta di responsabilità del
docente come del genitore che si declina
nell'essere maestri di vita, testimoni di ciò che
si trasmette.
L'insegnamento non è un fine in sé
• Si realizza in relazione
a processi di
apprendimento.
• E’ una forma organica
di intervento
predisposto e
"studiato" per
facilitare
l'apprendimento.
• "L'insegnamento è un'attività a
lungo termine, che si svolge
nell'ambito di un'istituzione
specifica, affidata a persone
competenti, e la cui espressa
finalità è di permettere ai
discenti di acquisire abilità
tecniche e contenuti di sapere
organizzato e trasferibile,
sviluppando il loro spirito
critico" (Reboul, pag. 84)
Educare istruendo:
Con-segnare un metodo di studio
per apprendere
in modo significativo, critico e sempre più autonomo
una disciplina
che è punto di vista sulla realtà
che la tradizione fornisce come ipotesi per noi
ed ogni nostro alunno-
Personalizzare =
promuovere esperienza
Svegliare l’uomo
Fare appello alla
ragione
Parlare al cuore
Educare istruendo :
personalizzare l’apprendimento
La prima domanda da
porre riguarda "chi
educhiamo".
“La persona": un essere
unico ed irripetibile
Ogni bambino, ogni ragazzo ha
la necessità di essere
educato, nel senso
etimologico del termine, che
deriva dal latino e-ducere,
tirar fuori: ha bisogno di
essere aiutato a scoprire il
valore di se stesso, delle
cose e della realtà.
Forme di apprendimento
Un fatto connaturale
“quasi involontario”
(Bruner)
L'apprendimento,
fatto così connaturale
all'uomo da essere
“quasi involontario”
(Bruner), può essere
distinto in:
apprendimento
•naturale
•insegnato
insegnato scolastico
2. Le
6P
dell’
apprendimento
insegnato
significativo
critico
sempre più
autonomo
.2.1- Lo studio è proposta
Lo studio:
applicazione
all’apprendimento
insegnato di una
materia
(disciplina)operante
competenze.
M
S
D
Apprendimento e studio1
Nesso inscindibile,
ma
non scontato
non automatico
e neppure magico.
Contenuti proposta1
Applicazione
da ad-plicari,
indica il
piegarsi in
modo da
aderire a…
Quali caratteristiche?
Totale,
sistematica,
insistente
Apprendere
Apprendere non
coincide
con lo studiare,
ma lo studiare
senza l’ apprendere
non esiste.
Afferrare con la mente
• Spalancare
• la
• ragione
Appello alla ragione
Una proposta
alla libertà
dentro una
condivisione
di umanità,
che è sguardo al
ragazzo
come dotato di
ragione.
“I maestri erano interessantissimi. Il
mio debito personale è infinito verso
uno di loro. Egli riuscì, Dio sa come, a
penetrare nel mio desiderio profondo e
disperatamente saldo di sembrare
stupido, ed a scoprire il segreto orribile
che io ero dotato del dono della ragione
al di sopra dei bruti”. (G. K.
Chesterton)
Proposta, non pressione
autoritaria o ammaliatrice
Che ci sia nello studio una pressione esterna (non solo
dell' insegnante, ma anche dei genitori, della classe
e dell'ambiente) è un fatto evidente che spesso, nella
situazione didattica, finisce con l'essere l' unico
ingrediente dello studio, proprio quello che lo rende
indigesto.
Contenuti proposta2
Materia,
disciplina
 Un muro?
 Una Distanza?
 Un’arma per lo
scontro?
E’ il veicolo che utilizziamo
per introdurre nella realtà
E’ punto di vista della
ragione dei nostri padri.
Studiare è
immedesimarsi in chi ha
usato la ragione in un certo
modo
accettare di essere nani sulle
spalli dei giganti
2.2. Lo studio è un progetto
• Intrapresa
personale,
collaborativa,
guidata
L'applicazione all'apprendimento
insegnato nasce e si sviluppa
come
azione difficile, impegnativa,
dall'esito incerto ed imprevedibile,
iniziata e compiuta in risposta ad una
provocazione, (ri)emergente nella
situazione didattica,
come eco di quella che pone
continuamente la realtà al "bisogno di
significato" dell'uomo studente
Intrapresa
L'applicazione all'apprendimento insegnato nasce
e si sviluppa come
 azione difficile, impegnativa,
 dall'esito incerto ed imprevedibile,
 iniziata e compiuta in risposta ad una provocazione,
(ri)emergente nella situazione didattica,
 come eco di quella che pone continuamente la realtà
al "bisogno di significato" dell'uomo studente
… anche per la natura della disciplina
Studiare una determinata disciplina vuol dire
 accogliere e verificare l’esperienza di chi usa la ragione
come apertura alla totalità delle cose e si interroga e si
lascia interrogare, sia dalla realtà in quanto tale, sia
dall’oggetto specifico della sua ricerca, anche alla luce di
ipotesi elaborate da altri uomini (Bersanelli-Gargantini,
2003).
 assumerla nella sua valenza di punto interrogativo sulla
realtà e di patrimonio di risposte da verificare
personalmente in una comunità che apprende.
Libertà ed apprendimento
“Per
imparare
occorre
essere
liberi”
( P.Mille)
•C’è apprendimento, se c‘ é
un "atto di amore e di
volontà verso le cose".
•Tale atto implica la libertà
del soggetto che apprende
Solo l'amore e la verità rendono possibile,
semplice e vitale l' apprendimento
• come un atto di
riorganizzazione del
rapporto Io - Mondo
(Paparella),
• gesto di (ri) significazione,
del proprio mondo,
• scoperta e riappropriazione
dell' identità personale.
"L'ansia di
conoscere il
vero è la sola
cosa che possa
indurci ad
attribuire
importanza a
ciò che
studiamo"
(Einstein).
- LA RELAZIONE CHE incoraggia
L’IO DELLO STUDENTE
– 1 - Una relazione autorevole
» Esigente comprensione
» Coerenza amorevole
– 2 – Una relazione significativa
– 3 - Variare la distanza
“Col professor Bernard le lezioni erano sempre
interessanti, per la semplice ragione che lui
amava appassionatamente il suo mestiere.
No, la scuola non offriva soltanto una semplice
evasione dalla vita…Almeno nella classe del
professor Bernard, appagava una sete più
essenziale per il ragazzo che per l’adulto, la
sete della scoperta.
Certo, anche nelle altre classi si insegnavano
molte cose, ma un po’ come si ingozzavano le
oche, si presentava un cibo confezionato e
s’invitavano i ragazzi ad inghiottirlo.
Nella classe del professor Bernard, per la prima volta
in vita loro, i ragazzi sentivano invece di esistere e
di essere oggetto della più alta considerazione: li si
giudicava degni di scoprire il mondo.
E anche il maestro non si occupava soltanto di
insegnare ciò per cui era pagato, ma li accoglieva
con semplicità nella sua vita personale, la viveva con
loro, raccontava la propria storia e quella di altri
ragazzi che aveva conosciuto”
(Albert Camus , Le premier homme,)
2.3. Lo studio è percorso
Apprendimento e metodo
• L’apprendimento
insegnato implica una
risposta alla domanda
Come è possibile fare
dell’imparare a scuolòa
un’esperienza?
All’inizio c’è lo stupore, poi
la decisione
Stupore
 prima flessione della mente “colpita” in modo
da essere attratta
 movimento verso qualcosa: la ragione si apre
alla totalità
 in “una maniera verginale di concepire e di sentire"
(Guitton, 1986),
 con un misto di passività e attività,
 che è '"grazia essenziale dell'intelligenza" (G.
Marcel).
Un evento umano
• ”Quel che riesce veramente difficile capire è, non che l’acqua si
trasformi in ghiaccio a 32 gradi Fahrenheit, ma perché debba passare
dallo stato liquido a quello solido”. Poi proseguì, fornendo una
spiegazione e lo fece manifestando un senso di stupore che
assecondava e, anzi, migliorava quello che io a quell’età già
avvertivo. In sostanza, quell’insegnante mi invitava ad ampliare il
mondo dei miei stupori fino a comprendere il suo. Non si limitava ad
informarmi, ma, al contrario, cercava di concordare con me, di
negoziare, quale fosse il mondo della meraviglia e della possibilità.
Molecole, solidi, liquidi e movimento non erano per lei dei fatti, bensì
strumenti per sollecitare la riflessione e l’immaginazione. Miss Orcutt
era una persona rara, non era un mezzo di trasmissione di conoscenze,
ma un evento umano.” (J. Bruner)
La decisione prima è un’opzione
all’apertura: mantenere viva l’attenzione
L'essenza dell'attenzione é quel
movimento dello sguardo
che si volge verso..., o si
distoglie da... e così fa
apparire l'oggetto tal quale é
in se stesso, cioè tal quale
era già in sordina sullo
sfondo " (Ricoeur, 1990).
Si tratta di
uno
“sguardo”
che possiamo
analizzare a
tre livelli.
Il contenuto della decisione prima: è
coltivazione della domanda
La domanda è un proprium dell’uomo
“Perché c’è l’essere e non il nulla?”
“Ed io che sono?”.
Attorno a queste domande la
unificante del percorso.
Diversamente abbiamo frammenti.
possibilità
“Imparare è
conservare il perché
di un fatto o di un
fenomeno o di un
insieme di fatti e di
fenomeni.
Diversamente in
testa c'è un
magazzino di
curiosità" (Mille,
1924).
Curiosità epistemica:
tensione a
conoscere e a sapere,
passione
dell’intelligenza che
interroga e si lascia
interrogare di fronte
alla realtà,
aspetto dinamico
della ragione in atto.
2.4. Lo studio è processo
Elementi
catalizzatori
processo:
del
stupore,
attenzione,
domanda
Operazioni
del
processo:
comprendere,
riprendere,
intraprendere
Operazioni studio
I
N
T
E
L
L
I
G
E
N
Z
A
1. Apprendere
2. Comprendere
3. Riprendere
4. Intraprendere
DESIDERIO
C
U
O
R
E
4b – Operazioni studio
LETTURA INTELLIGENTE
•
Comprendere
1. Globale
•
Riprendere
•
Intraprendere
2. Intera
3. Selettiva
Oltre la lettura
E TEMPO
2.5- Prodotto
• Conquista ed uso di conoscenze
Prodotto
App.=
afferrare con la mente
le conoscenze dichiarative o
descrittive o del sapere che
apprendere
che,


apprendere a,
apprendere
quanto tale).
(in
saper fare e, quindi, di
conoscenze procedurali o del
sapere come
Comprendere, sapere perché,
Conoscenze contestualiermeneutiche
Dimensioni apprendimento
insegnato
Acquisizione:
A.R
A.S.G
A.S.A
Conquista ed uso di
conoscenze
Quali
conoscenze?
Uso
Replicativo
Applicativo
Ermeneutico investigativo
Critico creativo
in vista di un
"riscontro
esistenziale'"
Esperienza
Studiare è
compiere un
gesto capace di
produrre
competenze ad
entrare in
rapporto con il
reale.
Studiando questa
regola cosa ti permette
di conoscere della
realtà.
Studiare è mettere in
atto la ragione: che
cosa c’entra con me,
cosa mi richiama.
Imparare è
un’esperienza:
tutto il resto
è solo
informazione.
(Albert Einstein)
2.6. Lo studio è promozione:
Spinta in avanti;
vantaggio per il movimento della ragione verso il
reale.
Esprime e costruisce la
persona
Produce
qualcosa
che "
concorre all'autocostruzione
dell'individuo e si fonde
insieme con lui, che non
perderà mai, perché egli
stesso non si può perdere
"(Rombach 1973, p.34)
Fisionomia
completa
dell’apertura
di tutto l’io a
tutta
la
realtà.
Approssimazione alla Verità
" Lo studio non è esercizio mnemonico, bensì è
penetrazione della verità, conoscenza delle
connessioni fra loro di varie verità, della loro
definizione " (A. Gemelli )
Comunità di apprendimento
• Essa si realizza solo dentro una precisa e solida
trama di relazioni
• In esse le capacità della ragione, custodite ed
alimentate da un rapporto amorevole, sono
armonicamente confrontate con la trama delle
circostanze e dei rapporti in cui è immersa la
persona. Questa allora si spalanca alla realtà
scoprendo il significato ultimo del suo stesso
esistere.
3. L’arte del fare imparare con metodo
• Educare
insegnando
ovvero “far”
imparare
da uomini
nello studio e mediante lo
studio di una disciplina
Lasciar fare
“Fai come ti pare e ti piace”
Costringere a fare
 “Fai come dico io”
Fare insieme: consegnare
un metodo
per
imparare da persona
Lo studio è percorso: desiderio, tempo e metodo.
Non
confondere
con
tecnica
In verità le differenze sono notevoli.
Analizziamole rispetto agli elementi
della situazione didattica:
il soggetto,
Impersonale
Indifferente al cosa
l’oggetto,
Meccanica
il risultato
Pretende di garantire il successo
Caratteristiche del metodo
di studio
•
•
•
•
•
E’ personale
Dettato dall’oggetto
Efficacia: qualità nel tempo, fatica calibrata
Fascino, bellezza
Realismo: apertura alla realtà, non
autoreferenzialità
METODO =
lungo la via
a
1 Corsia:
POSIZIONE
O ATTEGGIAMENTO STUDENTE
Attenzione
Domanda
Ascolto
Stupore
2a Corsia: COMPORTAMENTO
DI LAVORO
 Pianificazione del tempo
 Scelta del luogo e postura
 Gestione delle difficoltà e dell’errore
 Stile di vita
3a Corsia: OPERAZIONI
DI STUDIO
A
P
P
Comprendere
R
E
N
Riprendere
D
E
R
e
Intraprendere
Modalità di percorso
Implicita
Consapevolezza, concretezza
Esplicita indiretta
Es.: lezione, valutazione
Diretta
Interventi programmati,
vedi tecnica dell’immersione
Tacita, inconsapevole
L’ora di lezione 1
L' appello
L’ora di lezione 2
Ordine del giorno
• Una scelta potrebbe
consistere nell'iniziare la
lezione con una messa a
punto dei motivi e dei
passi del lavoro da
svolgere.
• Un momento di silenzio
individuale e collettivo,
della durata di 30-60
secondi, il cui contenuto
riguardi una risposta alle
domande : " Cosa faremo
oggi? perché? come?".
Es. L’ora di lezione 3
Le pause, il ritmo
• Sono uomini che
consumano energia
fisica, affettiva,
intellettiva.
• La pausa è momento
importante per
recuperare questa
energia.
L’ora di lezione 4
Sintesi e valutazione
Sarà questo il tempo per
o la sintesi dei concetti essenziali,
o la ripresa dei passaggi significativi,
o per indicare percorsi per la rielaborazione personale
o per stimolare la scoperta di modalità di esecuzione del compito
di apprendimento,
o per suggerire linee e criteri per proseguire autonomamente
l'apprendimento
"Cosa
abbiamo imparato?
o Per la valutazione del lavoro.  Come?
 Valeva la pena fare la lezione?
perché?).
Aspetti della valutazione come
processo
–
–
–
–
–
Controllo e misurazione
Valorizzazione
La valutazione come comunicazione
Fattore di motivazione
Valutazione e autovalutazione
Per approfondire
•
•
•
•
Léna M. (1986), Lo spirito dell'educazione, Brescia, La Scuola
Mazzeo R. (1997), Insegnare un metodo di studio, Il Capitello.
Mazzeo R. (2001, a cura di) , Studiare in famiglia, Itaca.
Mazzeo R. (2005), L’organizzazione efficace
dell’apprendimento, Erikson.
• Meireu P. (1990), Imparare ... ma come?, Bologna, Cappelli.
• Piattelli Palmarini M. (1991), La voglia di studiare, Milano,
Mondadori.
• Giussani Luigi (2004), Il rischio educativo, Rizzoli
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Insegapprendimentosanfedele