IL MITO
e
LA “SCUOLA FRANCESE”
Indice
• Premessa
• Jean-Pierre VERNANT
• Claude LEVI-STRAUSS
• Marcel DETIENNE
• Sfondi
Nella seconda parte del XX
secolo, in Francia, il mito
diventa un importante
argomento di indagine e studio
Jean-Pierre VERNANT (1914-2007)
Jean Pierre VERNANT
• Storico e antropologo francese
• Studioso dell’età classica, in particolare
della mitologia greca
• Segue gli studi antropologici di Georges
Dumézil, Claude Lévi-Strauss
OPERE (qui analizzate):
Mito e pensiero presso i Greci - 1965
Il mito greco
non è un semplice racconto,
né solo una storia sacra
E’ il modo in cui la cultura greca
organizza la propria
interpretazione della realtà
Contrapporre “mito” a “ragione”
non è corretto
In Grecia la filosofia nasce,
anzi, in stretta relazione col
mito
I filosofi organizzano
il loro pensiero partendo
dai miti tradizionali
La filosofia interpreta con altri
mezzi e in forme nuove ciò che
il mito esprime per racconti
In altre parole, il mito NON E’
una forma imperfetta e
primitiva di pensiero
E’ solo un modo diverso di
organizzare problemi e domande,
e di rappresentare i vari aspetti
della vita sociale
↓
Mito e pensiero presso i Greci – 1965
La sua teoria è stata definita
“PSICOLOGIA STORICA”
Anche la psicologia, secondo
Vernant, è figlia della storia
“Le opere create dalla Grecia antica
sono abbastanza diverse da farci
‘cambiare aria’ e da darci, col senso della
distanza storica, il senso del
cambiamento dell’uomo.
Nello stesso tempo, le sentiamo vicine”
(Mito e pensiero cit.)
A differenza della psicologia
freudiana, che parla della psicologia
del profondo e dell’inconscio come
aspetto fisiologico della razza
umana, la psicologia storica analizza
la nascita, in Grecia, e quindi nella
nostra civiltà, delle categorie
psicologiche che via via andarono
consolidandosi attraverso il tempo
La categoria psicologica di
“ragione”, nel pensiero
occidentale, nasce
storicamente in Grecia
Lo stesso vale per le categorie
di “persona”, di “corpo”
e così via
La percezione della propria
identità (corpo, sguardo, modo
di agire, ecc.) è storicamente
fondata in Grecia
La psicologia storica ritiene che
l’organizzazione del pensiero e
della vita inconscia segua un
percorso storico e dipenda dallo
sviluppo della società
Vernant e la sua scuola sono
influenzati dall’antropologia
strutturale di un altro
studioso francese,
Claude LEVI-STRAUSS
Claude LEVI-STRAUSS
(1908-2009)
Claude LEVI-STRAUSS
• Antropologo, psicologo e filosofo francese
• “Strutturalismo”: l’antropologo è colui che
ricerca la struttura, cioè quel sistema di
regole inconsce che condizionano il
comportamento umano
OPERE (qui analizzate):
Antropologia strutturale - 1958
Il pensiero selvaggio - 1962
Lévi-Strauss, che si dedicò in
particolare all’antropologia delle
popolazioni dell’Amazzonia,
progressivamente concentra la sua
attenzione sul mito come
forma di espressione del pensiero e
della cultura “selvaggia”
“pensiero selvaggio” non “primitivo”!
Ispirandosi alle teorie della
linguistica (la struttura costante di
una lingua è data dal sistema delle
differenze che intercorrono fra i
suoi termini) Lévi-Strauss ne
formula una possibile applicazione
alle società umane
↓
Antropologia strutturale (1964)
Riprendendo una definizione
della linguistica strutturale,
Lévi-Strauss distingue tra:
• struttura narrativa (“sintagmatica”:
l’insieme delle parole “messe insieme” per
fare il racconto)
• struttura profonda (“paradigmatica”)
Lévi Strauss pensa che per
comprendere il valore di un mito
occorra suddividere la “catena
sintagmatica”, ossia il racconto
mitico, in unità minori, che ne
costituiscono la struttura profonda,
quasi fossero “atomi” di racconto
↓
MITEMI
elementi narrativi nucleari
Il MITEMA, unità costitutiva del
mito, ha la natura di una
relazione
↓
“Le vere unità costitutive del
mito non sono relazioni isolate,
ma fasci di relazioni, e solo nella
forma di combinazioni di tali
fasci esse acquisiscono una
funzione significante”
(Antropologia strutturale)
Raggruppando e riordinando i mitemi
a seconda della loro affinità
tematica o simbolica, si ricrea una
struttura diversa: non è più il
racconto del mito, ma
la sua ossatura,
che esprime valori, problemi e
”racconta” una civiltà
o un suo aspetto, nelle
sue forme essenziali
Da tale procedimento, si
osserverà che tantissimi
miti, di tantissime
popolazioni, sono riducibili a
un numero relativamente
modesto di “mitemi”
Dalla combinazione e dallo
smontamento di questi elementi
si può arrivare alla
struttura profonda di un mito
e, meglio ancora,
di tutto un sistema mitico
“I miti, in apparenza
arbitrari, si riproducono con
gli stessi caratteri, e spesso
gli stessi particolari, nelle
diverse regioni del mondo”
(Antropologia strutturale, cit.)
L’analisi strutturale prevede di
considerare ogni mito in tutte le
sue versioni, valutandole tutte
alla stessa stregua
↓
“… il mito resta mito
fin tanto che che è percepito come
tale.”
(Antropologia strutturale, cit.)
Perciò, nessun mito ha un
significato o una spiegazione
in sé; lo si può spiegare
collegandolo con altri mitemi, ed
osservando l’analogia e la
differenza delle combinazioni e
delle varianti
Marcel DETIENNE
(1935 – vivente)
Marcel DETIENNE
• Scrittore e storico belga, specializzato
nello studio dell’antica Grecia
• Approccio antropologico allo studio della
Grecia antica, influenzato dallo
strutturalismo di Lévi-Strauss
OPERE:
Apollo con il coltello in mano
I giardini di Adone
I maestri di verità
La cucina del sacrificio in terra greca
Detienne affronta lo studio della
cultura greca indagando, non
solo la continuità del pensiero
mitico arcaico rispetto alla
ricerca filosofica, ma anche gli
aspetti di rottura e
contrapposizione che hanno
prodotto la cultura occidentale
SFONDI
Lorella Fabbro, Viaggio nel mistero
Lorella Fabbro, Sogno
Lorella Fabbro, Anima e notte
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