Materialismo ed
empirismo nella filosofia
inglese
La filosofia politica: Hobbes e Locke
ELVIRA VALLERI 2010-11
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Materialismo: valore
dell’esperienza in Hobbes che
tuttavia non fornisce un
sapere certo
Possiamo conoscere davvero
solo ciò che siamo in grado
di fare
Nel linguaggio questa teoria
porta Hobbes al
nominalismo: nel linguaggio
le parole sono solo
convenzioni
Possiamo conoscere solo per
via deduttiva, dobbiamo
allora partire da determinati
principi
Le scienze per eccellenza
sono dunque quelle prodotte
dall’uomo: la MORALE e la
POLITICA
La conoscenza della natura
non potrà mai essere
dimostrativa, anche se
all’interno di essa domina
sempre un MECCANICISMO
DETERMINISTICO E
NECESSARIO
Hobbes
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Empirismo unica via della conoscenza
• Bacone e Locke
La conoscenza deriva dall’esperienza (empeirìa)
e si contrappone al razionalismo e all’empirismo
• Locke: dalle idee semplici alle idee complesse (costruzioni
della nostra mente, dunque senza corrispondenza
oggettiva)
L’empirismo di j.Locke
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HOBBES: l’etica e la politica
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La spiegazioni
delle passioni
muove da un
principio
elementare
Amore e Odio:
DERIVANO
DAL PIACERE
E DAL DOLORE
Genera una
reazione di
piacere. Tutto
ciò che lo
ostacola
genera dolore
Il MOVIMENTO
VITALE che
ogni essere
tende a
conservare o
ad espandere
Tutto ciò che
favorisce la
conservazione
e l’incremento
del movimento
vitale
L’antropologia
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Buono e cattivo non sono
proprietà delle cose ma
REAZIONI, nozioni
soggettive delle singole
persone
Nello STATO di NATURA
queste nozioni non ci
sono
Sarà il potere e
l’istituzione della società
a determinare, mediante
la determinazione di
leggi positive, ciò che è
bene e ciò che è male
NON ESISTE UNA
MORALE ORIGINARIA,
FONDATA SULLA NATURA
RAZIONALE DELL’UOMO
Il carattere dell’uomo è
dunque studiabile
scientificamente, non
può essere modificato
dalla volontà individuale
L’uomo è determinato,
nel proprio agire, da una
catena di cause
L’antropologia
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L’uomo, come tutti gli
altri animali, è mosso
ad agire dal
DESIDERIO o
dall’AVVERSIONE
La tendenza dell’uomo
a soddisfare i suoi
desideri lo pone in
competizione con gli
altri uomini
DA QUESTA
CONSTATAZIONE
HOBBES GIUNGE
ALLA SUA TEORIA
DELL’ASSOLUTISMO
Natura e ragione
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Nello stato di natura
l’uomo ha il diritto di
fare tutto ciò che
rientra nelle sue
possibilità per
preservare la propria
vita
Nello stato di guerra
(tutti contro tutti) la
vita non è in alcun
modo garantita. La
proprietà e la civiltà
non possono essere
tutelate
L’UOMO NELLO STATO
DI NATURA è “LUPO
PER L’ALTRO UOMO”
Homo homini lupus
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Homo homini lupus
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Cercare la pace: questa è la
fondamentale legge di natura,
dettata dalla ragione
Hobbes parla di leggi di natura che
devono essere distinte dal diritto
naturale
La seconda è detta della
reciprocità: “che un uomo sia
disposto, quando anche gli altri lo
sono, a deporre questo diritto a
tutte le cose e che si accontenti di
avere tanta libertà contro gli altri
uomini, quanta egli ne
concederebbe ad altri contro di lui”
La prima legge naturale
suggerisce di evitare il conflitto
permanente
La terza è direttamente derivata
da quanto affermato: l’uomo,
seguendo la ragione, rinuncia al
proprio diritto su ogni cosa per
cercare la pace. Questa terza
legge si definisce come
MANTENIMENTO DEI PATTI
CERCARE LA PACE
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Le leggi fondamentali
delle norme naturali
sono dunque dirette a
sottrarre l’uomo al
gioco autodistruttivo
degli istinti
Si tratta di una
disciplina da
intendersi come
tecnica di
autoconservazione
Ragione facoltà finita di previsione
e di scelte opportune per Hobbes
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Minaccia potenziale implicita nello
stato di guerra, che rende
impossibili le varie attività umane,
ponendo l’uomo a livello
dell’animale solitario, abbrutito dal
timore e incapace di disporre del
suo tempo
E’ la ragione che suggerisce
all’uomo la NORMA o il principio
generale dal quale discendono le
leggi naturali del vivere civile,
proibendo a ciascun individuo ciò
che provoca la distruzione della
vita e di omettere ciò che serve a
conservarla
Se l’uomo fosse privo di ragione la
condizione di guerra sarebbe
insormontabile
Ma la ragione umana è la capacità
di prevedere e provvedere,
mediante un calcolo accorto, ai
bisogni e alle esigenze dell’uomo
QUESTO PRINCIPIO E’ IL
FONDAMENTO DELLA LEGGE
NATURALE
PER Hobbes come per il
giusnaturalismo LA LEGGE
NATURALE E’ UN PRODOTTO
DELLA RAGIONE UMANA. La
“naturalità” del diritto significa per
Hobbes la “razionalità” di esso
La ragione calcolatrice e la legge
naturale
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GIUSNATURALISMO
PRECISAZIONI
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I diritti
naturali sono
INALIENABILI
La rinuncia che
fonda il patto sociale
riguarda tutti i diritti
Ad eccezione della
conservazione della
vita
GIUSNATURALISMO
HOBBES
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Il tedesco Samuel
Puffendorf (1632-94)
sviluppa un’analisi
interessante del
pensiero di Th.
HOBBES
1661 ricopre la prima
cattedra di DIRITTO
NATURALE in Europa a
Heidelberg
1672 pubblica la sua
opera principale: De
iure natura et
gentium (Il diritto
della natura e delle
genti) opera in 8 libri
Analogie con il pensiero
di Hobbes: anche
Puffendorf sostiene il
carattere scientifico del
diritto
Puffendorf distingue il
diritto naturale dal
diritto positivo e da
quello divino
Del diritto positivo e
del diritto naturale si
può fare scienza
Il sistema del diritto
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Il diritto naturale
prevede un metodo
deduttivo: il diritto
naturale è ricavabile
dalla ragione umana
Il diritto positivo
prevede un metodo
empirico perché le leggi
dei singoli stati possono
essere conosciute solo
attraverso
l’osservazione
Gli enti morali
(traducibile come
VALORI) sono oggetti di
diritto
Il sistema del diritto: S.Puffendorf
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Reinterpretazione
del
contrattualismo
Doppio patto
Pactum unionis
nasce la società
civile
Pactum
subjectionis
nasce lo stato in
quanto autorità
S.Puffendorf
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L’atto fondamentale
che segna il
passaggio dallo stato
di natura allo stato
civile è quello
compiuto in
conformità con la
legge naturale(II)
La stipulazione di un
contratto con il quale
gli uomini rinunciano
al diritto illimitato
dello stato di natura e
lo trasferiscono ad
altri
Solo se ciascun
individuo sottomette
la propria volontà a
un unico uomo o ad
una sola Assemblea e
si obbliga a
rispettarla si
ha una stabile difesa
della pace e dei patti
di reciprocità in cui
essa consiste
LO STATO E L’ASSOLUTISMO
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Quando questo
trasferimento sia
effettuato
Si ha la costituzione
dello STATO o
SOCIETA’ CIVILE,
detto anche “persona
civile”
Colui che rappresenta
questa persona è il
Sovrano o Leviatano
e ha potere assoluto
su tutti gli altri sudditi
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Lo Stato è “…l’unica persona la cui
volontà, in virtù dei patti contratti
reciprocamente da molti individui, si deve
ritenere la volontà di tutti questi
individui…”
 Colui che rappresenta questa persona
(Assemblea o individuo) è il Sovrano
o LEVIATANO e ha potere assoluto ;
tutti gli altri sono sudditi

DEFINIZIONE
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Irreversibilità e unilateralità
del patto, una volta che questo si
è costituito
Il diritto dello Stato nasce dai patti
dei sudditi fra loro, non da un
patto fra SOVRANO e SUDDITI
Il potere sovrano è INDIVISIBILE
e non può essere distribuito tra
poter diversi che si limitano a
vicenda
Il giudizio sul bene e il male
appartiene allo Stato non ai
sudditi, perché la legge che
distingue il giusto dall’ingiusto non
può essere affidata all’arbitrio dei
singoli, Se questa situazione di
arbitrarietà si verificasse lo Stato
si dissolverebbe
Fa parte della sovranità anche
l’obbedienza anche per ordini
ritenuti ingiusti o peccaminosi
Tuttavia la sovranità esclude la
liceità del TIRANNICIDIO
Caratteri dell’assolutismo politico
di Hobbes
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Il tratto più
caratteristico
E’ la negazione
che lo Stato o il
Sovrano sia
comunque
soggetto alle
leggi dello stato
Lo stato è
l’anima della
comunità
Come anima
della comunità
congloba in sé
anche l’autorità
religiosa e non
riconosce
un’autorità
religiosa
indipendente:
Chiesa e Stato
coincidono
Caratteri dell’assolutismo politico
di Hobbes
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Una visione paternalistica del potere
politico
J.FILMER
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L’opera di Locke Due
trattati sul governo
viene pubblicata nel
1790
Quest’opera finisce per
assumere il carattere di
“giustificazione teorica”
della Gloriosa
rivoluzione
Osserva, prima di tutto,
che non vi può essere
nessuna affinità tra il
potere reale e quello
del pater familias
In quest’opera Locke si
impegna in una critica
serrata delle posizioni
di Filmer
Ma come nasce la
specificità del potere
politico?
John Locke e la confutazione delle
posizioni di Filmer
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Esiste una legge di
natura che è la ragione
stessa in quanto ha per
oggetto i rapporti fra gli
uomini e prescrive la
perfetta reciprocità di
questi rapporti
Locke come Hobbes
connette questa regola
di reciprocità con quella
dell’eguaglianza
originaria degli uomini
A DIFFERENZA DI
HOBBES, Locke ritiene
che questa regola limiti
il diritto naturale di
ciascuno con il pari
diritto degli altri
I due trattati e la legge di natura
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
“Lo stato di natura è governato dalla
legge di natura, che collega tutti; e la
ragione, la quale è questa legge, insegna
a tutti gli uomini, purché vogliano
consultarla, che, essendo tutti uguali e
indipendenti, nessuno deve danneggiare
l’altro nella vita, nella salute, nella libertà
e nella proprietà”
Due trattati sul governo
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NELLO STATO DI NATURA,
cioè anteriormente alla
costituzione di un potere
politico
La legge di natura è la
sola legge valida. In
questo stato la libertà non
consiste ne vivere come
meglio aggrada
Il diritto naturale
dell’uomo è limitato alla
propria persona, ed è
diritto alla vita, alla
proprietà, perché
proprietà prodotta da
proprio lavoro
Questo significa che chi
offende questi diritti può
essere punito, ma solo
nella misura in cui si
risponde all’offesa, mai in
modo arbitrario
DUE TRATTATI SUL GOVERNO
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Lo Stato nasce per evitare
la guerra
Tuttavia lo stato di natura
NON necessariamente
porta alla guerra (HOBBES)
Diventa uno stato di guerra
quando qualcuno ricorre
alla forza per ottenere ciò
che la LEGGE NATURALE
VIETEREBBE di ottenere: il
controllo sulla libertà, sulla
vita e sulla proprietà
Stato e libertà
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La costituzione di un potere
civile NON toglie agli uomini i
diritti dei quali godevano
nello stato di natura
NE DISCENDE L’ESCLUSIONE
DI QUALSIAI POTERE
ASSOLUTO O ILLIMITATO
La giustificazione del potere
civile consiste nella sua
efficacia a garantire agli
uomini, pacificamente, questi
diritti
Il consenso dei cittadini da
cui si origina il potere civile
fa di questo potere una
SCELTA operata dagli stessi
cittadini e dunque un atto e
una garanzia di libertà dei
cittadini medesimi
Soltanto il consenso di coloro
che partecipano ad una
comunità stabilisce il diritto
di questa comunità sui suoi
membri
Questo consenso, atto di
scelta libera, è diretto a
mantenere e garantire
questa libertà, escludendo
qualsiasi forma di incerta e
arbitraria volontà di un uomo
su altri uomini.
La dimensione del potere in Locke
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Materialismo e Empirismo nella filosofia inglese