Dal “profeta “
di
Kahlil gibran
Allora un vecchio oste disse…
maestro
Parlaci del mangiare e bere
Vorrei che la terra potesse nutrire
la vostra esistenza con la sua fragranza,
e la luce liberamente vi sfamasse
come una pianta dal momento che
per mangiare uccidete,
e per calmare la sete rubate
il latte materno al cucciolo.
Fate che sia il vostro un atto di adorazione.
E la vostra mensa un altare su cui i puri
e gli innocenti della foresta e dei campi
vengano sacrificati a ciò che di più puro
e innocente vi è nell’uomo.
Quando uccidete un animale,
ditegli nel vostro cuore:
dallo stesso potere che ti abbatte
pur'io sarò colpito e distrutto.
E la legge che ti consegna nelle mie mani,
consegnerà me in mani più potenti.
Il tuo sangue e il mio sangue
non son'altro che linfa
che nutre l’albero del cielo.
E quando addentate una mela,
ditele nel vostro cuore:
i tuoi semi vivranno nel mio corpo,
E i tuoi germogli futuri
si schiuderanno nel mio cuore.
Il loro profumo sarà il mio respiro.
E insieme gioiremo in tutte le stagioni.
E quando in autunno raccogliete
dalle vigne l’uva per il torchio,
dite nel vostro cuore:
Pur io sono una vigna, e per il torchio
sarà raccolto il mio frutto,
e come vino nuovo sarò custodito in vasi eterni.
E quando d’inverno verserete il vino,
per ogni calice intonate un canto nel vostro cuore.
E fate in modo che vi sia in questo canto
tutta la memoria dei giorni dell’autunno, della vigna e del
torchio.
Scarica

gibran21il mangiare e bere