UMBERTO ECO
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Nasce a Alessandria nel 1932, si
laurea in filosofia nel 1954 con una
tesi sull’estetica di San Tommaso
d’Aquino
Nel 1962 pubblica Opera Aperta,
nel 1968 pubblica La struttura
assente
Nel 1975 il Trattato di semiotica
generale, nel 1979 Lector in fabula
Nel 1984 Semiotica e filosofia del
linguaggio, nel 1990 I limiti
dell’interpretazione, nel 1997
Kant e l’ornitorinco
Nel 2003 Dire quasi la stessa cosa
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Trattato di semiotica generale e
teoria dei codici
• Due domini della semiotica:
- TEORIA DEI CODICI
- TEORIA DELLA PRODUZIONE
SEGNICA
- Cfr. testo pp. 242-246
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Il modello “idraulico”
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Interazione dei codici e decodifica
aberrante (Eco-Fabbri 1978)
• Ipotesi deficitaria:
• Incomprensione (rifiuto) del messaggio per totale
carenza di codice
• Incomprensione del messaggio per disparità di
codici
• Ipotesi differenziale:
• Incomprensione del messaggio per interferenze
circostanziali
• Rifiuto del messaggio per delegittimazione
dell’emittente
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La semantica: dal modello dizionariale al modello
enciclopedico
• A partire dagli anni 70 Eco sviluppa in modo più
netto una semiotica di tipo interpretativo, come si
vede soprattutto
- Nel suo approccio allo studio del significato, che
lo porta a delineare un modello semantico a
istruzioni in formato di enciclopedia
- Nello studio dell’attività interpretativa, che studia
anzitutto come cooperazione interpretativa nei
testi narrativi
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La semantica a istruzioni
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Secondo Eco la semantica strutturale di Hjelmslev (che
definisce una semantica a dizionario, cioè basata sulla
definizione linguistica immanente, spiega molti fenomeni
semantici ma presenta 2 problemi:
1. L’interpretazione delle figure del contenuto (se “toro”
significa “bovino maschio”, cosa significa “bovino” o
“maschio”?)
2. Il problema della limitatezza dell’inventario delle figure
del contenuto (che Greimas risolve con la selezione di
microuniversi semantici su cui lavorare)
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Esempio Violi
• In questo modello il significato dei termini è il
risultato della combinazione degli stessi tratti
semantici (leggi p. 252)
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Cfr. le cosiddette “semantiche a
tratti” (Violi)
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Questioni:
-la natura dei tratti
-il problema dei primitivi
- la struttura della rappresentazione
Es. di Labov: difficile definire la differenza
fra tazza, scodella, ciotola, piatto.
• > quindi semantiche a enciclopedia
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La semantica a “enciclopedia”
• Comprende altri significati (per la precisione interpretanti)
oltre ai tratti di cui sopra. Ad esempio, nella definizione di
“uomo”,
• - aspetti anatomici
• -aspetti sociali
• -dimensione psicologica, storia della sua evoluzione
• -immagini e rappresentazioni ecc.
• In questo modello si sconfina dunque nella “conoscenza
del mondo” e non solo in quella linguistica
• Dimensione socialmente condivisa degli interpretanti,
“unità culturali” depositate appunto in quella che Eco
chiama l’enciclopedia
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• Quindi se il dizionario costituisce l’insieme
circoscritto delle conoscenze linguistiche che
formano il significato, l’enciclopedia rappresenta
l’insieme generale delle conoscenze relative al
mondo, la cui struttura è aperta e potenzialmente
illimitata.
• L’enciclopedia è però un postulato semiotico, nel
senso che non può essere descritta nella sua
totalità, ma solo localmente (porzioni di
enciclopedia sono attivate dai singoli testi, ad es.)
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• Cfr. la natura inferenziale del segno: se una
data espressione, allora (se si verifica
l’occorrenza in una dato contesto), il
significato x.
• Convergenza fra semantica (studio della
significazione) e pragmatica (studio dei
contesti comunicativi), la saldatura avviene
considerando i significati situazionali
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4 livelli descrittivi dell’enciclopedia
• L’Enciclopedia Globale
• È il livello più generale e astratto, l’enciclopedia è intesa come
repertorio di tutti i saperi e di tutte le interpretazioni, è l’insieme
registrato di tutte le informazioni. In quanto tale è un postulato,
un’ipotesi regolativa, transculturale e sovrastorica.
• L’enciclopedia come sapere medio
• Individua più precisamente “le conoscenze e i saperi che caratterizzano
una data cultura e la differenziano da tutte le altre. Costituisce al suo
interno un sotto-universo relativamente coerente e delimitato, tale per
cui possiamo ad esempio determinare quali saperi, credenze e
conoscenze facevano parte di un contadino del 300 e quali di un nobile
francese alla vigilia della rivoluzione.” E’ un sapere intersoggettivo e
non individuale.
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• La competenza enciclopedica
• La competenza semantica
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La cooperazione interpretativa
• Il lettore modello:
Un testo è intessuto di implicito e non detto, cioè non
manifestato in superficie, che il lettore deve attualizzare
• La manifestazione lineare e le circostanze di enunciazione
• Codici e sottocodici: le sceneggiature (frames)
• Il topic (macrotema, ipotesi) e l’isotopia (coerenza
semantica e quindi interpretativa)
• Le strutture narrative: fabula e intreccio
• Previsioni e passeggiate inferenziali
• Uso e interpretazione
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t-1 - durativo
T0 –DELFI
puntuale
T1 – FRA DELFI E TEBE
T2 - TEBE
T3 - TEBE
Pizia precedente annuncia a
Laio che sarà assassinato dal
figlio
Pizia lancia
oracolo su
Edipo
Laio fa uccidere il figlio (suo
figlio) di Giocasta
Per non uccidere quello
che crede suo padre,
Edipo non torna a casa
Edipo libera Tebe dalla Sfinge e
ne diviene il re
Edipo re di Tebe
Peste a Tebe
Giocasta affida Edipo a un
pastore
Meneceo trama nell’ombra
sperando di succedere a Laio
Edipo incontra Laio e lo
uccide inconsapevole
Edipo sposa Giocasta vedova di
Laio
Pizia (Tiresia) recita a
Creonte – fratello di
Giocasta e figlio di
Meneceo - necessità trovare
assassino Laio (sangue o
esilio)
Il pastore affida il bambino a
Merope
Edipo sospetta qlc
T4- TEBE
T5- DELFI
T6 - DELFI
T7 - DELFI
T8 - DELFI
T9- DELFI
?
(Edipo
scopre/viene
scoperto
come
assassino di
Laio)
Edipo cieco
annuncia a Pizia
inconsapevole che
suo oracolo si è
compiuto
Sfilano davanti alla
Pizia le ombre di
Meneceo, Laio,
Edipo e Giocasta
Tiresia parla
alla Pizia e
cerca di
consolarla
La Sfinge
riracconta tutta la
storia dalla sua
prospettiva,
reinterpretando
anche t-1
La Pizia si interroga sul valore della
profezia
Tiresia mette in dubbio le parole della
Sfinge
Giocasta si
impicca
Edipo si
acceca ed è
condannato
Ognuno racconta
diversamente le
vicende precedenti
Tiresia trae una morale sui loro diversi ma
equivalenti tentativi di porre ordine nelle
vicende umane
La Pizia muore
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La natura contrattuale del significato
• Tipi cognitivi e contenuto nucleare:
• In Kant e l’ornitorinco, (1997) consolida l’idea
che il significato si può delineare solo sulla base di
continue negoziazioni.
• L’inferenza percettiva può essere intesa come uno
stadio primario dell’attività semiosica. Sulla base
di essi ci formiamo dei Tipi cognitivi degli oggetti
del mondo, grazie ai quali riconosciamo le
occorrenze concrete (type/token).
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• Il contenuto nucleare (CN) è dato
dall’insieme degli interpretanti che
confrontando i propri privati TC si arriva a
stabilire pubblicamente.
• I CN possono essere anche trasmessi
culturalmente (quindi il TC si può formare
anche senza avere esperienza diretta
dell’oggetto)
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• Il contenuto molare, infine (CM) è una
conoscenza allargata, specialistica e
settoriale, che va oltre il CN e può assumere
formati individuali differenti.
• Es. ornitorinco: nel 1884 la comunità
scientifica si mette d’accordo sul fatto che si
tratti di un monotremo (mammifero e
oviparo)
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• Nel processo di ridefinizione del quadro
concettuale all’interno del quale inserire il
nuovo CN, andavano comunque rispettate
quelle che Eco chiama delle “linee di
resistenza del continuum”,
• cioè non si potevano negare alcune
proprietà (come quelle di essere un animale
e non un vegetale, ad es.)
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• La dialettica fra quadro categoriale da un lato e nuove
esperienze dall’altro ha un correlato semiotico nelle due
prospettive di Hjelsmlev e Peirce.
• Nella prospettiva strutturalista la competenza è strutturata
da un quadro di tipo categoriale (opposizioni e differenze)
• In quella cognitivo-interpretativa il significato si
costituisce nell’interpretazione e dall’organizzazione
strutturale si arriva all’enciclopedia
• Esse devono coesistere perché nel processo della
conoscenza momento strutturale e momento interpretativo
si alternano e si completano passo per passo l’un l’altro.
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La negoziazione del significato nelle
traduzioni
• Così come nella vita quotidiana dobbiamo sempre
negoziare i significati da attribuire alle espressioni
che usiamo, allo stesso modo si negozia il
significato nelle traduzioni
• Dire quasi la stessa cosa (2003)
• Sulla base del CN ( sorta di limite inferiore) si
negoziano perdite, si attuano violazioni, si limano
implicazioni semantiche ecc.
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• Dalle pratiche di traduzione emerge che se i
sistemi linguistici possono apparire
incommensurabili, essi sono certamente
comparabili, e difatti le traduzioni si
realizzano continuamente
• Leggi p. 285
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Per approfondire
• Sulla dialettica fra interpretazione e usi cfr.
il saggio, nel “Testo galeotto”, “oltre le
interpretazioni, gli usi”.
• Scaricabile dal sito www.isabellapezzini.it
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