Adeste Fideles
Tradizione
Fu San Francesco d'Assisi che, nel 1223 a Greggio, per
la prima volta "arricchì" la celebrazione della Messa di
Natale con la presenza di un presepe vivente. L'idea si
diffonderà rapidamente finché si giungerà ai primi
presepi familiari. Il momento della nascita di Gesù, ora,
si può vivere anche nelle case, all'interno della
famiglia, e non solo nelle cattedrali. L'opera ideata da
San Francesco venne chiamata "presepio" o
“presepe”, termine di
derivazione latina indicante
la stalla e anche la mangiatoia.
Nelle nostre case si preparano la grotta di Betlemme, i
personaggi della Natività e, oggi, anche contadini e
artigiani impegnati nei loro lavori e nei loro gesti più
caratteristici, dando vita ad una delle pagine più belle
del Vangelo.
Dolce: PASTA A CONFETTI
Ingredienti:
10 uova
1 kg di farina
Un pizzico di sale
Mezzo bicchiere
d’olio
Preparazione:
mescolare sulla spianatoia tutti gli
ingredienti e ricavarne un impasto
omogeneo. Stendere a bastoncini
sottili e tagliarli a dadini piccoli.
Friggere in olio caldo, far
raffreddare e passarli nel miele
caldo. Stendere la pasta a confetti
sulla spianatoia e farne uno strato
sottile. Lasciar raffreddare e tagliare
a porzioni singole, decorandole a
piacere (anche in foglie d’arancio).
Canto:
E’ un canto natalizio
in latino, la lingua
universale del
Cristianesimo, la
lingua ufficiale della
Chiesa Cattolica fino
agli anni 60. Il canto
risale al XVII secolo.
1. Adeste fideles, laeti triumphantes
Venite, venite in Bethleem
Natum videte regem angelorum
Rit.Venite adoremus (3 v.), Dominum
2. En grege relicto humiles ad cunas
Vocati pastores adproperant
Natum videte regem angelorum
3. Venite fedeli l’angelo ci invita
Venite, venite a Betlemme
Natum videte regem angelorum
4. La luce del mondo splende in una grotta
La fede ci guida a Betlemme
Natum videte regem angelorum
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Classe 4°A: ITALIA