L’asina vide l’angelo del
Signore con la spada in mano e
deviò verso la campagna,
poi strisciò contro un muro,
quindi si accovacciò per terra e
non volle proseguire.
Balaam la percosse col bastone
per tre volte. Allora l’asina
parlò e disse: “Perché mi
percuoti, non ti ho sempre
servito fedelmente”.
I due servi si stupirono per il
prodigio, ma il profeta era in
preda all’ira e non capì.
“Se avessi una spada”, disse, “ti
ucciderei, perché ti stai
burlando di me”.
Allora l’angelo del Signore si
rivelò anche a Balaam, che si
prostrò per terra.
“La tua asina”, disse l’angelo,
“ti ha salvato la vita. Va’ e
benedici Israele”.
I Madianiti opprimevano il
popolo di Israele, quando
l’angelo del Signore apparve a
Gedeone che sotto la quercia
batteva di nascosto il suo grano.
“Il Signore è con te, prode
guerriero, tu salverai Israele
dalle mani dei Madianiti”.
E come segno l’angelo toccò col
suo bastone la pietra su cui
erano state poste le vivande:
carne e focacce. Un fuoco
misterioso divampò e divorò
tutto.
Gedeone credette e innalzò in
quel luogo un altare che chiamò
“il Signore è pace”.
Per la terza volta il
messaggero venerando
apparve alla mamma di
Sansone e le predisse la
nascita miracolosa del suo
figliolo, il quale doveva
essere consacrato al Signore
e non doveva bere vino né
altre bevande inebrianti.
Manoach, suo marito, offrì in
olocauso un capretto e l’angelo
del Signore si alzò verso il cielo
col fuoco e col fumo.
Sansone nacque e crebbe
fortissimo, difese il suo popolo
dai nemici e per anni fu giudice e
campione di Israele.
Dopo una lunga giornata di
cammino nel deserto di Giuda
Elia si sedette sotto una pianta
di ginestra. Era così stanco,
avvilito e scoraggiato da
invocare la morte:
“Ora basta, o Signore, prendi la
mia vita”.
Ma un angelo lo toccò mentre
dormiva e gli disse:
“Alzati e mangia”.
Il profeta bevve l’acqua
dell’anfora e mangiò la focaccia
cotta su pietre infuocate, e
questo per tre volte.
Poi riprese il cammino senza
fermarsi per quaranta giorni e
quaranta notti fino al monte di
Dio, l’Oreb.
Qui incontrò il Signore che gli
parlò del futuro di Israele, il
popolo scelto tra le nazioni.
Nella Bibbia troviamo il
giovane Tobia che viaggia
accompagnato da un
misterioso pellegrino:
l’arcangelo Raffaele (nome che
significa “Medicina di Dio”).
Raffaele custodisce Tobia per
tutto il cammino e, arrivati a
un fiume, fa pescare al ragazzo
un grosso pesce il cui fegato
guarirà dalla cecità assoluta il
vecchio padre.
Raffaele è l’arcangelo più
dolce e amato dai bambini.
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01Fe31 - La Parola di Dio