epiteli di rivestimento
costituiti da cellule
che formano una
barriera che separa…
…cavità interne o
ambiente esterno
all’organismo…
…dal tessuto
connettivo
Principali funzioni
dei tessuti epiteliali
• Protezione e isolamento
• Scambio di sostanze fra
ambiente e tessuti
• Produzione di secrezioni
specializzate
(cellule ghiandolari)
nella prossima
immagine, villi in
sezione trasversale…
villi intestinali
villi intestinali in
sezione trasversale
…il tessuto
connettivo e…
l’epitelio forma una
barriera continua fra…
…il lume
dell’organo
è da notare la stretta aderenza fra le cellule epiteliali, separate solo da un sottilissimo interstizio
(praticamente invisibile in questo preparato)
ovidotto
tutte le cellule possiedono
un lato basale a contatto
con il connettivo (tramite
la lamina basale)…
in questo tessuto (come
nel caso precedente)
l’epitelio è formato da un
singolo strato di cellule
…e un lato apicale
esposto in superficie
a differenza deiesofago
precedenti,
questo epitelio è costituito da
numerosi strati di cellule
anche in ciascuna di queste
cellule è possibile identificare
un lato basale (rivolto verso la
lamina basale) e un lato apicale
caratteristiche generali dei rivestimenti epiteliali
• sono costituiti da uno o più strati di cellule che
formano una barriera con proprietà specifiche
• hanno sempre una superficie libera esposta verso
l’ambiente esterno o verso una cavità o un condotto
• sono costituiti da cellule fittamente stipate e da
scarso materiale extracellulare
• sopo privi di vascolarizzazione
• poggiano sempre su una membrana basale che li
separa dal tessuto connettivo
negli epiteli, è possibile indicare le
varie parti della cellula su basi
topografiche
lato apicale
lume dell’organo
superfici
laterali
lato basale
lamina basale
le cellule epiteliali spesso possiedono
una polarizzazione funzionale, rivelata
dalla distribuzione asimmetrica di
organelli
laterale
apicale
Golgi in posizione
intermedia e vescicole di
secrezione accumulate
all’apice della cellula
nucleo
dislocato in
sede basale
basale
lamina
basale
laterale
RER e mitocondri in
sede basolaterale
specializzazioni di membrana
• le diverse superfici delle cellule
epiteliali (apicale, basale, laterali)
possono presentare una varietà di
specializzazioni di membrana.
• seguono alcuni esempi…
superficie apicale
• ciglia
• microvilli
epitelio
ciliato
ciglio
le ciglia sono
estroflessioni
citoplasmatiche
dotate di motilità
propria; il battito
sincrono delle ciglia
provoca lo
scorrimento di
fluidi lungo la
superficie epiteliale
microvilli
epitelio cilindrico semplice
microvilli
i microvilli sono immobili;
il loro scopo è di aumentare
la superficie di assorbimento
dell’epitelio
classificazione degli epiteli di rivestimento
in base alla stratificazione
– monostratificati
(incluso il caso speciale
degli e. pseudostratificati)
– pluristratificati
(incluso il caso speciale
degli e. di transizione)
in base alla morfologia
delle cellule
– pavimentosi o squamosi
– cubici o isoprismatici
– cilindrici o colonnari o
batiprismatici
in pratica, nonostante le combinazioni possibili siano teoricamente
numerose, gli epiteli più comuni nell’organismo umano sono:
- epiteli semplici (pavimentosi, cubici e cilindrici)
- epiteli pavimentosi pluristratificati
- epiteli pseudostratificati
esempi di epiteli di rivestimento
Epiteli semplici
• Relativamente sottili
• Le cellule hanno tutte la stessa polarità
(vedi oltre) e i nuclei formano sono
approssimativamente allineati
• Sono fragili
• Rivestono:
– Compartimenti
– Condotti
• Ottimi per:
– Assorbimento
– Secrezione
ovidotto:
esempio di epitelio
cilindrico semplice
questo particolare
epitelio è “ciliato”;
il battito delle ciglia
favorisce il movimento di muco lungo il lume della tuba
e quindi lo spostamento di ovocita e
spermatozoi
l’“altezza” della
cellula (distanza fra
superficie apicale e
superficie basale) è
maggiore della sua
larghezza
alcune cellule epiteliali secernono muco
questo schema mostra
come le cellule non siano,
in realtà, “cilindriche”;
il termine “prismatico”
è forse più corretto.
epitelio
cilindrico
semplice
Epitelio cilindrico semplice:
sommario
• particolarmente adatto ai processi
di secrezione e assorbimento
• riveste:
– la maggior parte del tubo digerente
– molti dotti escretori ghiandolari
– la tuba uterina
Epitelio pseudostratificato ciliato
trachea:
esempio di epitelio
pseudostratificato
tutte le cellule
sono a contatto
con la membrana
basale…
… ma solo una parte
di esse raggiunge la
superficie apicale
trachea
(TEM)
cellula basale, che
non raggiunge la
superficie apicale
cellula ciliata; è appena
visibile lo scheletro microtubulare delle ciglia
cellula mucosa; sono
evidenti numerosissime
vescicole piene di muco
in sede apicale e la
superficie priva di ciglia
epitelio olfattivo
esempio estremo di epitelio pseudostratificato; tutte le cellule sono in realtà
in contatto con la membrana basale
altro esempio di epitelio
pseudostratificato
l’osservazione di
una sezione
diversa, tuttavia,
rivela un punto di
contatto
questa cellula
sembra non
contrarre
rapporti con
la membrana
basale
Epitelio clindrico
pseudostratificato
• apparentemente formato da più
strati cellulari
• i nuclei si osservano ad altezze
diverse rispetto alla base
dell’epitelio
• in realtà tutte le cellule sono a
contatto con la MB
Epitelio pavimentoso semplice
peritoneo
epitelio di mesentere
polmone
alveoli
alveoli
piccolo vaso
sanguigno
Altro schema di
epitelio pavimentoso semplice
Cellula
epiteliale
Membrana
basale
Connettivo
Caratteristiche dell’epitelio
pavimentoso semplice
• sottile e delicato:
si trova solo in regioni protette
• il ridotto spessore delle cellule
favorisce lo scambio di sostanze
fra i due lati del rivestimento,
come nel caso degli alveoli
polmonari o dei capillari sanguigni
Localizzazioni dell’epitelio
pavimentoso semplice
• Superficie respiratoria del polmone
• Cavità corporee (mesotelio)
– pleura, pericardio, peritoneo
• Rivestimento interno di cuore e
vasi sanguigni (endotelio)
rene
tiroide
Epitelio cubico semplice
altro schema di
epitelio
cubico
semplice
Epitelio cubico semplice;
caratteristiche:
• Limitata protezione:
secrezione e assorbimento
Localizzazioni:
• Epitelio ghiandolare
– Pancreas, tiroide, salivari…
– Dotti ghandolari
• Tratti delle vie urinarie
esofago
pavimentoso
stratificato
(tem)
epidermide
Epitelio pavimentoso stratificato
Altro schema di
epitelio
pavimentoso
pluristratifcato
è la morfologia
degli strati più
superficiali che
fa definire
questo epitelio
“pavimentoso”
Caratteristiche dell’epitelio
pavimentoso stratificato
• Robusto:
si trova dove le sollecitazioni
meccaniche sono severe
• Gli strati superficiali vengono
eliminati con l’accrescimento degli
strati profondi
Epitelio pavimentoso stratificato
• Epidermide (cheratinizzato)
• Mucose
– Bocca
– Faringe
– Esofago
– Vagina
– Retto
Rigenerazione a partire dallo strato germinativo
Questa cellula è stata
“sorpresa” nell’atto di
dividersi.
Sono visibili i cromosomi
in via di allontanamento
dalla piastra equatoriale
(anafase)
Strato germinativo
• Cellule germinative,
adese alla membrana basale,
provvedono al ricambio degli epiteli
transizione
transizione
Epitelio di transizione
• Il numero di strati varia in
relazione allo stato funzionale
dell’organo
• per esempio, lo spessore
dell’epitelio della vescica urinaria
diminuisce con il riempimento di
quest’ultima
epitelio di transizione
Epitelio cubico stratificato
• Raro:
protezione, secrezione, assorbimento
• Dotto di ghiandola sudoripara
che tipo di epitelio?
che tipo di
epitelio riveste
questo dotto?
ghiandole
organi specializzati nella
produzione e secrezione di
sostanze che svolgono una
varietà di funzioni biologiche
nell’organismo
ghiandole
sudoripare
• unità secernenti
(adenomeri)
collegati alla
superficie
tramite dotto
escretore
adenomeri
Tessuti epiteliali ghiandolari
• gli elementi secernenti nelle
ghiandole (parenchima) sono
cellule epiteliali
(le ghiandole, tuttavia, sono
costituite anche da altri tessuti)
esocrine
Ghiandole
endocrine
• secrezioni riversate
all’interno di un
organo cavo o
all’esterno
dell’organismo
• secrezioni
riversate nel
flusso sanguigno
• agiscono
localmente
• agiscono su
organi “bersaglio”
a distanza
origine embriologica
delle ghiandole
superficie o lume
connettivo
Nelle ghiandole
esocrine la porzione
secernente (violetto)
rimane collegata alla
superficie tramite il
dotto escretore (rosa)
l’epitelio di rivestimento si
accresce verso la profondità
del tessuto connettivo
origine embriologica
delle ghiandole
superficie o lume
connettivo
Nelle ghiandole
endocrine la porzione
secernente (violetto) si
separa dalla superficie
e viene diffusamente
vascolarizzata (rosso)
meccanismi di secrezione ghiandolare
meccanismi di secrezione esocrina
merocrina
apocrina
secrezione
endocrina
olocrina
sangue
cellule caliciformi mucose (ghiandole
unicellulari!) nell’epitelio dei villi
villi intestinali
cellule caliciformi mucose
ghiandola acinosa semplice
più adenomeri si
gettano in un unico
dotto escretore
ghiandole
tubulari a
gomitolo o
glomerulari
cellule
secretrici di
ghiandola
mammaria
Tessuti connettivi
PROPRIAMENTE DETTI
LASSO
Rete fibrosa lassa,
abbondante matrice amorfa
DENSO
Fibre densamente impacchettate,
relativamente poca matrice amorfa
SANGUE
Contenuto nell’apparato circolatorio
LIQUIDI
LINFA
Contenuta nel sistema linfatico
CARTILAGINE
Matrice gelatinosa solida
DI SOSTEGNO (solidi)
OSSO
Matrice cristallina
tessuto connettivo propriamente detto
• si distinguono diversi tipi in base
alla abbondanza relativa e alla
disposizione delle fibre
extracellulari
• alle differenze istologiche
corrispondono specifiche proprietà
funzionali e quindi ruoli fisiologici
connettivo denso (tendine)
fasci compatti e ordinati
di fibre collagene in sede
extracellulare
scarse quantità di
sostanza fondamentale
amorfa (qui non visibile)
entrambe le componenti
sono sintetizzate e secrete
dalle principali cellule del
connettivo: i fibroblasti
tessuto connettivo lasso
rispetto al precedente,
la densità delle fibre
collagene è molto inferiore
sono visibili anche fibre
elastiche (in nero)
la sostanza amorfa è
molto più abbondante
classificazione dei tessuti
connettivi propriamente detti
• lasso
• denso
– regolare
– irregolare
• altri, fra cui…
– adiposo
connettivo lasso: alcune componenti
Cellule del connettivo propr. detto
• Fisse
– Fibroblasti
– Macrofagi fissi
– Adipociti
– Melanociti
• Migranti
– Macrofagi liberi
– Mastociti
– Linfociti
– Microfagi
– Plasmacellule
• Cellule mesenchimali
fibroblasti
in coltura
fibroblasto (TEM)
fibroblasto in sezione
longitudinale
sintesi del collagene
fasci di fibrille
collagene in sede
extracellulare
macrofago
cartilagine
e osso
rappresentano
i cosiddetti
“tessuti di
sostegno”
Tessuto osseo
• Forma specializzata di connettivo
caratterizzata dalla mineralizzazione della
matrice extracellulare che conferisce al
tessuto una notevole resistenza e durezza
• L’osso è al contempo resistente e leggero
• Non è un tessuto statico:
è invece soggetto a rimodellamento e
rinnovamento per l’intera durata della vita
Funzioni dell’osso
• costituisce l’impalcatura interna
del corpo
• protegge i visceri
• dà inserzione a muscoli e tendini
• accoglie gli elementi emopoietici
del midollo
• è la principale sede di deposito
del calcio
componenti del tessuto osseo
come gli altri connettivi:
• cellule specializzate
(preosteoblasti, osteoblasti, osteociti,
osteoclasti)
• fibre extracellulari
(collagene)
• sostanza o matrice fondamentale
(caratterizzata dal deposito di sali di
calcio e dalla carenza di acqua)
Un tipico osso lungo
epifisi
OSSO SPUGNOSO
- trabecole o spicole
- cavità midollari (midollo emopoietico)
OSSO COMPATTO
- osteoni
- lamelle interstiziali e circonferenziali
CAVITÀ MIDOLLARE CENTRALE
- tessuto adiposo
diafisi
epifisi
Organizzazione macroscopica
osso
spugnoso
osso
compatto
in questo
preparato è stata
rimossa la componente organica
dell’osso
osso compatto
(in sezione trasversale)
il tessuto appare
suddiviso in settori più
o meno regolari
caratterizzati dalla
presenza di un ampio
canale centrale
sono visibili le cellule
dell’osso (osteociti)
accolte all’interno di
piccole lacune nel
contesto dell’abbondante matrice extracellulare
osso compatto
(sezione trasversale; sono
evidenziate le lacune ossee)
la presenza di settori di tessuto
organizzati intorno a un canale
centrale, i cosiddetti osteoni, è
più evidente in questo preparato;
gli osteoni si sviluppano in senso
longitudinale in forma di manicotto
lacune ossee e canalicoli
le piccole aree intensamente
colorate sono lacune ossee,
cavità scavate nella matrice
mineralizzata che ospitano
un singolo osteocita; si
notino i sottili canalicoli che
mettono in comunicazione le
lacune fra loro e con il
canale centrale, detto di
Havers, attraverso cui
passano vasi sanguigni
un osteocita nella
sua lacuna ossea
canalicolo
matrice non
mineralizzata
matrice
mineralizzata
osteone e lamelle
in questo preparato è
messa in evidenza la
struttura a lamelle
concentriche dell’osteone;
le lamelle ossee
(3-7 µm di spessore)
rappresentano l’unità
strutturale del tessuto
osseo nell’adulto
OSTEONE e
lamelle interstiziali
canale di
Havers
lamelle
interstiziali
osso lamellare
canale di Volkmann
lamella
circonferenziale
esterna
lamelle
interstiziali
osteone
corticale
canale di
Havers
cavità
midollare
endostio
periostio
canale di
Volkmann
canale di
Havers
sistema
sistemi Haversiani,
circonferenziale
circonferenziali e interstiziali
esterno
osteone
(sistema
Haversiano)
sistema
interstiziale
periostio
sistema
circonferenziale
interno
endostio
osteoni,
sistemi
interstiziali,
sistemi
circonferenziali
interno ed
esterno
qual’è la base
strutturale della
lamella ossea?
lamella ossea
• la lamella è caratterizzata
dalla presenza di fibre
collagene ordinatamente
orientate nella stessa
direzione
• l’orientamento delle fibre
varia fra lamelle contigue
• le proprietà del collagene e
la particolare disposizione
delle fibre conferiscono
robustezza all’osso
mineralizzazione dell’osso
• in seguito alla secrezione di
osteoide da parte degli
osteoblasti ha luogo la
deposizione di cristalli di
idrossiapatite, regolarmente
allineati fra le fibre collagene
• la matrice calcificata
conferisce durezza all’osso
matrice inorganica dell’osso
• aumenta durante sviluppo e
accrescimento fino a raggiungere il
65% del peso secco dell’osso
• principalmente:
– fosfato di calcio
– carbonato di calcio
• sotto forma di aghi sottili (cristali
di idrossiapatite) combinati con le
fibrille collagene
se si distrugge…
• la componente
organica della
matrice:
– l’osso conserva
forma e
dimensioni
originali, ma
diventa fragile
come porcellana
• la componente
inorganica della
matrice:
– l’osso perde la sua
durezza e rigidità,
diventando
flessibile ma
conservando la
resistenza alla
trazione
osso spugnoso
l’osso spugnoso è
costituito da sottili
trabecole o spicole
disposte in modo
apparentemente
disordinato, che
delimitano cavità
intercomunicanti;
tali spazi sono
riempiti dal midollo
emopoietico;
osso
compatto
le trabecole sono
costituite da
lamelle ossee non
organizzate in
osteoni ben definiti
compatto
vs.
spugnoso
l’osso compatto è
molto resistente alla
compressione in senso
longitudinale…
l’osso spugnoso è
presente dove le forze
vengono applicate da
varie direzioni
…ma una pressione
laterale può
provocare fratture
periostio
• le ossa sono rivestite da una membrana
connettivale riccamente vascolarizzata
• assente sulle superfici articolari e sulle
zone d’inserzione di tendini e legamenti
• durante lo sviluppo e nel corso della
riparazione di fratture, la superficie
interna, a contatto con l’osso, si riveste di
uno strato epitelioide di osteoblasti
proliferanti e con proprietà osteogeniche
• nell’adulto, e in assenza di lesioni, gli
osteoblasti diventano quiescenti,
indistinguibili dai fibroblasti circostanti
endostio
• sottile strato cellulare incompleto
• contiene c. epiteliali, osteoblasti,
preosteoblasti, osteoclasti
• riveste le le trabecole dell’osso
spugnoso, le cavità midollari, i
canali di Havers e i canali di
Volkmann
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lezione 2 - Sezione di Anatomia e Istologia