Flauto Breve storia del flauto dolce Nel diciottesimo secolo il flauto dolce era chiamato semplicemente flauto, mentre il flauto traverso si chiamava Traverso. Proprio per il flauto dolce J. S. Bach scrisse il secondo Concerto Brandenburghese in fa maggiore e il quarto concerto brandeburghese in sol maggiore per due flauti. Antonio Vivaldi ha scritto alcuni concerti per flautino, uno strumento che - è ormai accertato - è quello che oggi chiamiamo flauto dolce sopranino. Alla fine del diciottesimo secolo il flauto dolce subisce un declino, dovuto anche al tramonto della musica da camera (il flauto dolce, a differenza del traverso, non si trova tra gli strumenti dell'orchestra sinfonica) e viene praticamente dimenticato. Nel ventesimo secolo era così raro da far credere a Stravinsky che fosse una sorta di clarinetto (in effetti il clarinetto nasce proprio come evoluzione del flauto dolce). Con la "riscoperta" (sebbene in realtà si continuasse a suonare marginalmente anche durante il XIX secolo) divenne popolare come strumento da utilizzare nelle scuole, grazie al fatto di essere economico, e di produrre suoni non troppo stridenti anche nelle mani più inesperte. flauto ottavino Basso tuba clarinetto trombone Strumenti Corno Fran cese sassofoni a fiato oboe tromba controfagotto fagotto Corno inglese Bassanello: Strumento a fiato con canneggio cilindrico, ad ancia doppia con 6 fori e una chiave, usato nel '500, la cui invenzione è attribuita a Giovanni Bassani. Non ne sono rimasti esemplari. Bombarda: Strumento ligneo a fiato usato principalmente durante il periodo rinascimentale. E' proprio in questo periodo che la bombarda si sviluppa e la si trova in tipi di diversa estensione, che vanno a formare una famiglia. Ha in genere 7 fori, l'ultimo dei quali è chiuso da una chiave, un corpo sottile e una forma concava. La parola bombarda è usata in Italia e in Francia, mentre in Germania la si indica Pommer e in Inghilterra la si chiama shawn. Cornamusa: Strumento popolare a fiato ad ancia , noto nella forma attuale sin dal medioevo. E' costituito da una sacca di pelle di pecora alla quale una canna corta o un soffietto per l'insufflazione dell'aria e una o più canne sonore, ad ancia semplice o doppia. Uno dei tubi è munito di fori digitali e serve per eseguire la melodia; gli altri sono ad intonazione fissa e fungono da accompagnamento o bordone. Cornetto: Strumento a fiato molto diffuso tra il '400 e il '500, ma con origini antiche (ne esiste una raffigurazione su di un disco d'argento persiano risalente al 700 d. C.). Era costituito da un tubo di legno o avorio leggermente ricurvo, ricoperto di pelle o di pergamena, terminante con un'apertura a sezione ottagonale; erano presenti 6 fori e un bocchino separato. Nel '500 nasce il basso del cornetto, il cui tubo ripiegato ad S gli farà assumere la denominazione di serpentone o serpente. Una varietà particolare di cornetto è il cornetto diritto o cornetto muto, caratterizzato dal tubo non ripiegato ma diritto. La denominazione di c. muto deriva dal fatto che questo strumento emette un suono assai debole. Il cornetto nel '500 era lo strumento più apprezzato e più virtuosistico del suo tempo. Tanto bello era il suo suono, tanto vasta era l'ampiezza delle sue possibilità dinamiche e la sua facile agilità, tanto difficile era il padroneggiarlo. Ciò rendeva questo strumento esclusiva di pochi professionisti, veri e propri virtuosi del cornetto. Questi erano richiestissimi nelle varie corti europee e venivano pagati profumatamente. L'età d'oro del cornetto termina verso il 1630, data della peste a Venezia, sede della più distinta concentrazione di virtuosi di questo strumento. Fra le numerose vittime morirono anche praticamente tutti i cornettisti della città. A questo fatto va ad aggiungersi la veloce ascesa del nuovo strumento solista, destinato a soppiantare il cornetto: il violino. Nel nord Europa questo nobile strumento ebbe una sorte leggermente migliore, rimanendo in uso per buona parte del '700 e venendo utilizzato per qualche composizione sacra (per esempio per qualche cantata di Bach). Purtroppo però il suo ruolo di strumento principe era stato perso e il suo utilizzo si limitava alle chiese e alle bande municipali. L'Inglese John Evelyn, il 21 Dicembre 1662 annota: "Dopo la predica di uno dei cappellani di Sua Maestà, al posto dell'antica dignitosa e solenne musica dei fiati che si accompagnavano all'organo, fu introdotto un concerto di ventiquattro violini ad ogni pausa (della liturgia) secondo la moda stravagante e leggera dei francesi, più atta ad un'osteria o ad un teatro che ad un chiesa. Questo fu il primo segno del cambiamento dei tempi e da allora non abbiamo più udito il cornetto, che dava tanta vita all'organo; quello strumento ormai in disuso, nel quale tanto eccellevano gli inglesi". Flauto traverso: Si hanno poche notizie risalenti al Rinascimento sul flauto traverso.Tutto ciò che sappiamo su di esso ci deriva dai lavori di Virdung, Agricola e Praetorius.Le notizie in nostro possesso sono però troppo vaghe ed insufficienti per permetterci di dare dettagli precisi sulla sua fattura. Sappiamo solo che esso era di legno, aveva una forma cilindrica ed era suddiviso in quattro taglie che formavano una famiglia, come era costume allora. Racket: Famiglia di strumenti a fiato in uso nei sec. XVI e XVII chiamati anche Wurst-Fagott o Faust-Fagott in Germania, cervelas in Francia e cervellato in Italia. Erano formati da un cilindro di legno o avorio rivestito di cuoio e forato internamente da 9 o 10 canali paralleli, comunicanti in cima o in fondo e con un cannello sormontato da un'ancia doppia infisso in testa allo strumento e comunicante con il primo canale. Il cannello e una parte dell'ancia scompaiono all'interno di un pezzo d'avorio che serve come protezione; 10 o 13 fori esterni per le dita erano posti in corrispondenza dei canali interni. Il suono prodotto dal Racket somiglia a quello del sordone e del cromorno ma è molto più dolce e debole. Schryari: Strumento di origine orientale usato soprattutto in Germania. Lo si può definire come una sorta di rudimentale fagotto. Sordone: Strumento rinascimentale costruito in 5 taglie diverse e di registro grave, come la bombarda. E' ricavato da un'unico pezzo di legno ed è munito di un foro laterale che gli serve da padiglione. Trombone: con il nome di saqueboute o tuba ductilis viene menzionato nel 1494 dal teorico Tinctoris e, nei secoli XV e XVI, serviva a indicare la trompette-basse, che in Italia si chiamerà trombone. Il trombone è formato da due tubi rettilinei e paralleli, uniti fra loro alla base da un altro tubo, quest'ultimo ripiegato e capace di scorrere sui primi due. La coulisse e i tubi rettilinei formano infatti un tubo unico la cui lunghezza può variare. Grazie alle 7 posizioni che la coulisse può prendere, può essere realizzata l'emissione dei sette suoni fondamentali presentantesi in una serie cromatica e dei loro armonici, come pure è reso possibile il glissando. In Germania il trombone si indica con il nome di Posaune, termine derivato dal nome medioevale di buisine o bùsine. Nel 1503 i tromboni partecipano ad una messa celebrata a Innsbruck, mentre nel 1520 quelli di Francesco I si faranno ascoltare con i cantori durante una messa all'aperto al Camp du Drap d'or. Nel 1607 l'orchestra dell'"Orfeo" di Monteverdi comprendeva 5 tromboni di registro diverso. Norimberga era il fulcro della produzione di questi strumenti e degli strumenti in ottone in generale. Anche nelle Fiandre la produzione di ottoni era molto sviluppata e fabbricanti come Pieter Bogaerts di Anversa e Henry van der Moer di Malines, attivi nella seconda metà del XV secolo, divennero nomi celebri nel campo della produzione di ottoni. In seguito l'arte di fabbricare questi strumenti si perse nei Paesi Bassi e a partire dal XVI secolo Malines commissiona i suoi strumenti a Norimberga.