Quando
un angelo
se ne va…
Aspetto.
Seduta, nel tramonto
che colora di rosa
nuvole di cotone.
Abbiamo sognato
su quella panchina,
tra pratoline bianche,
torte da cuocere
e bucati da stendere.
Abbiamo sorriso,
arricchendo la realtà
in bianco e nero,
di sfumature radiose
e ci siamo commosse,
cercando risposte
ai forti “perché”.
Poi il gelo,
senza preavviso
e lo scricchiolio del ghiaccio
che con un gemito
ha oltraggiato la terra
e sporcato il cielo.
Lo avrei squarciato
e spaccato
e preso a calci
e avrei urlato a quel cielo
che pretendeva
il fiore più bello…
Mentre i petali
appassivano lentamente
sullo stelo ormai consumato,
nell’attesa di una pioggia,
che lenisse quel lento dolore.
A niente è servito
quello spiraglio a cui mi
aggrappavo,
nell’inutile attesa
di un cielo clemente
che volevo ostacolare.
Potevo solo sperare.
E sognare anche per te.
Quando un angelo
è stremato
chiude gli occhi,
sorride dolcemente
e se ne va…
Ora non aspetto più.
Seduta su quella panchina,
in un tramonto
che colorerà di rosa
le nuvole di cotone,
solo una lacrima scende piano
sui sogni spariti,
sui nostri domani rubati.
Tu che sussurravi :
“nulla succede per caso,
affidati”…
Tu che mi avevi promesso:
“quando avrai bisogno
io ci sarò sempre“…
Da sola non trovo risposta
a questo infinito “perché”.
Sento solo
l’abbraccio del silenzio
e lacrime che scendono
a lenire un dolore
che non se ne vuole andare.
Un soffio quieto
mi asciuga il viso,
come una mano leggera
in una carezza,
come il battito d’ali
di un angelo.
Ti sento,
non mi hai abbandonato,
me lo avevi promesso…
Mi manchi.
Ma ti riconoscerò
nella Luce
di quell’Amore infinito
a cui tu mi hai portato,
in quell’ultimo sorriso
che mi hai regalato…
Raccolgo pratoline bianche
e le consegno al vento.
Le porterà
oltre le nuvole di cotone,
in questo tramonto
che ostinatamente,
si colora di rosa.
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Quando un angelo se ne va