I PIANI DI ZONA IN PROVINCIA DI CUNEO UNA VALUTAZIONE PER VALORIZZARE E SUGGERIRE MIGLIORAMENTI PER LA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE Hanno collaborato a questa ricerca : Per la PROVINCIA di Cuneo Fernanda Clerico Per l’IRS di Milano Ugo De Ambrogio Eleonora Rosso 1. IL METODO ED IL PERCORSO I PIANI DI ZONA IN PROVINCIA DI CUNEO Finalità della ricerca valutativa Si sono letti e analizzati i piani per valorizzare le buone prassi e identificare suggerimenti e raccomandazioni per le prossima tappe di programmazione I PASSAGGI METODOLOGICI Identificazione dei criteri valutativi Identificazione degli indicatori Costruzione degli strumenti di rilevazione Lettura dei piani secondo le griglie previste Prima restituzione ai direttori degli E.G integrazione dati e raccolta di opinioni attraverso interviste Analisi dei dati ed individuazione di punti di forza e criticità Elaborazione di suggerimenti e loro restituzione Attraverso una riflessione interna Confrontando lavori preesistenti Grazie ad una griglia approfondita Realizzando colloqui ad personam su appuntamento Attraverso rappresentazioni grafiche e riflessione d’equipe Con il seminario finale FONTI INFORMATIVE I PIANI DI ZONA DI: • Alba • Bossolasco • Bra • Ceva • Cuneo • Fossano • Mondovì I DIRETTORI DEGLI ENTI GESTORI: • C.S.A. Alba, Langhe, Roero • C.M. Alta Langa • Consorzio Intesa • C.M. Valli Mongia, Cevetta e Langa cebana • C.S.A. Cuneese, C.S.S.A. Valli Grana e Maira, C.M. Valli Gesso e Vermenagna • Consorzio Monviso Solidale • C.S.S. Monregalese STRUMENTI DI RICERCA Griglia analitica per la lettura dei piani Formulazione di suggerimenti e restituzione 2. I CONTENUTI PROGRAMMATORI DEL PIANO DI ZONA I CONTENUTI PROGRAMMATORI DEI PIANI DI ZONA (CRITERI VALUTATIVI) 1. E’ coerente con la normativa e gli indirizzi regionali 3. E’ completo e leggibile 2. E’ coerente al suo interno (presenta un quadro logico) CRITERIO 1 E’ coerente con la normativa e le linee guida indirizzi regionali REALIZZAZIONE DELLE FASI previste dalla normativa regionale, per la costruzione del Piano di Zona maggior parte delle fasi 14% solo poche fasi 14% UTILIZZO E COMPILAZIONE DELLE SCHEDE della D.G.R. 51-13234 poche schede 29% m aggior parte delle schede 42% tutte le fasi 72% tutte le fasi maggior parte delle fasi solo poche fasi tutte le schede 29% tutte le schede maggior parte delle schede poche schede CRITERIO 1 E’ coerente con la normativa e le linee guida indirizzi regionali CLASSIFICA DELLE SCHEDE PIÚ UTILIZZATE ACCORDO DI PROGRAMMA CLASSIFICA SCHEDA 1° Elementi di definizione dell’azione (5a) 2° Completezza dell’Accordo di Programma Ambito (1) Iter formativo (2) Contesto e bisogni (3) 3° Priorità ed obiettivi strategici (4) 4° Azioni di Piano (5) 5° Comunicazione sociale (6) Formazione personale (7) Sistema Informativo, monitoraggio e valutazione qualità (8) 6° Quadro risorse (9) Individuazione dei soggetti: Per 1 PdZ non è ancora stato sottoscritto l’Accordo di Programma • sottoscrittori: in 5 PdZ • aderenti: in 4 PdZ Individuazione dei tempi di efficacia: in 6 Piani di Zona CRITERIO 1 E’ coerente con la normativa e le linee guida indirizzi regionali FIRMATARI SOTTOSCRITTORI dell'Accordo di Programma FIRMATARI ADERENTI all’Accordo di Programma 7 numero Piani di Zona 6 Classifica Tipologia firmatario Numero AdP 1° •Cooperazione •Volontariato •Strutture residenz. •Ministero Giustizia 4 2° •IPAB •EX IPAB •Agenzie educative 3 3° •Enti religiosi 2 4° •Sindacati •ATC •Forze dell’Ordine 1 5 4 3 2 1 0 Ente gestore Asl Provincia tipologia firmatari Com uni CRITERIO 1 E’ coerente con la normativa e le linee guida indirizzi regionali CONTENUTI DELLE CONFERENZE DI PIANO CONVOCAZIONE DELLA CONFERENZA DI PIANO 1° Conferenza di Piano: • Informazione sui Piani di Zona • Coinvolgimento degli attori • Richiesta di individuazione delle rappresentanze • Raccolta dati 7 6 5 Prima Conferenza di Piano; 6 4 3 Seconda Conferenza di Piano; 4 2 1 0 Prima Conferenza di Piano Seconda Conferenza di Piano n. PdZ 2° Conferenza di Piano: • Restituzione in merito alla stesura del Piano di Zona • Condivisione del percorso e delle azioni CRITERIO 1 E’ coerente con la normativa e le linee guida indirizzi regionali 6 ;3 OM . FAMIGLIA TI; 2 GI OV AN I; 1 1 IMMIGRATI ZE ; ;2 TRASPORTI /PROBL.COM. FA MI GL IA RO BL .C ZIA N I; 7 NUOVE POVERTA' DI PE ND EN 0 DISABILI IM MI GR A 1 SP OR TI /P 2 TR A 3 ANZIANI PO VE RT A' ;4 4 MINORI NU OV E 5 DI SA BI LI; n. Piani di Zona 6 AN 7 MI NO RI ;7 AREE TEMATICHE previste nei Piani di Zona DIPENDENZE GIOVANI CONSIDERAZIONI • • • • Minori-giovani e famiglie in alcuni casi convergono in una sola area (3) Immigrati – nuove povertà - dipendenze hanno aree di intersezione In 2 PdZ alcune di queste aree vengono trattate come temi trasversali In un PdZ è stato adottato come criterio per la scelta delle aree tematiche, quello relativo alla fascia d’età: minori, adulti, anziani CRITERIO 1 E’ coerente con la normativa e le linee guida indirizzi regionali Definizione del SISTEMA DI COMUNICAZIONE SOCIALE Il SISTEMA DI COMUNICAZIONE SOCIALE è previsto in n. 4 Piani di Zona, con le seguenti articolazioni: Bilancio sociale Stampa del documento Aggiornamento del sito internet Carta dei servizi CRITERIO 1 E’ coerente con la normativa e le linee guida indirizzi regionali Completezza del SISTEMA DI VALUTAZIONE • Previsione di un piano di valutazione • Chiara definizione dei termini di scadenza • Individuazione dei responsabili • Definizione delle modalità di revisione • Previsione di un gruppo di valutazione in nessun Piano di Zona in 1 Pdz in 1 PdZ in nessun PdZ in 3 PdZ CRITERIO 1:E’ coerente con la normativa e le linee guida indirizzi regionali PUNTI DI FORZA E CRITICITÁ PUNTI DI FORZA Rispetto diffuso delle fasi previste per la predisposizione del PdZ (5) Chiara individuazione dei soggetti aderenti all’AdP (4) Organizzazione della Seconda Conferenza di Piano come restituzione del lavoro e strumento di comunicazione sociale (4) Articolazione degli strumenti di comunicazione sociale (4) Previsione di un gruppo di valutazione (3) CRITICITÁ Difficoltà di comparazione dei dati per il mancato utilizzo di tutte le schede (4 non completi) Disomogeneità dei firmatari dell’AdP Differenze nell’individuazione delle aree tematiche Mancanza di un piano di valutazione completo (non c’è per nessuno) CRITERIO 2 E’ coerente al suo interno (presenta un quadro logico) CONSEQUENZIALITA' BISOGNI-OBIETTIVI-AZIONIBUDGET COERENTE budget coerente individuazione delle PRIORITA' D'INTERVENTO in ciascuna area SI NO 2 azioni NO 14% 4 5 obiettivi bisogni 6 0 1 2 3 4 numero PdZ 5 6 7 SI 86% CRITERIO 2 E’ coerente al suo interno (presenta un quadro logico) TIPOLOGIA DELLE AZIONI 1 c o nt e nim e nt o s pe rim e nt a zio ne 6 s v iluppo e m iglio ra m e nt o 6 c o ns o lida m e nt o 6 0 1 2 3 4 5 6 7 CRITERIO 2 E’ coerente al suo interno (presenta un quadro logico) TIPOLOGIA AZIONI PER AREA PRESENZA DELLE VARIE TIPOLOGIE DI AZIONI 4 4 3 3 2 2 co nt e sv i lu p en 3) in una o nessuna area co ns ol id am 2) solo in alcune aree ni m en to 0 0 ne 0 1 zi o aree tematiche del piano 2 po 1 2 to 1) tipologia presente in tutte le 4 sp er im en ta NELLE AREE TEMATICHE: 5 N. PIANI DI ZONA (consolidamento – sviluppo e miglioramento – sperimentazione – contenimento) 6 6 TIPOLOGIA AZIONI tutte le aree solo alcune una o nessuna CRITERIO 2 E’ coerente al suo interno (presenta un quadro logico) Individuazione del RESPONSABILE DELL’AZIONE per nessuna 14% solo in poche azioni 14% nella maggior parte delle azioni 14% in tutte le azioni 58% CRITERIO 2: E’ coerente al suo interno PUNTI DI FORZA E CRITICITÁ PUNTI DI FORZA Iniziale definizione dei bisogni come atto propedeutico della programmazione (6) Individuazione esplicita delle priorità di intervento (6) Presenza di iniziative di sviluppo e miglioramento nella maggior parte delle aree tematiche (6) CRITICITÁ Mancata definizione di budget coerente alle azioni (5) Frequente mancata o imprecisa individuazione di un responsabile per ogni azione (problema legato alla non individuazione o alla suddivisione della responsabilità tra due soggetti) Carenza di chiara esplicitazione della metodologia utilizzata (passaggio bisogni, obiettivi azioni) CRITERIO 3 E’ completo e leggibile COMPRENSIBILITA' DELL'ANALISI DEI BISOGNI 7 N. PIANI DI ZONA 6 5 5 5 PIANO DELLE RISORSE FINANZIARIE - Nel Piano di zona è presente un piano delle risorse e budget complessivo? In 2 Piani di Zona 4 3 2 1 0 uso di tabelle e indici n. PdZ fonti - Ci sono informazioni sulle fonti di finanziamento (fondi comunitari, fondo nazionale, fondo regionale, fondo comunale, donazioni,…)? In 5 Piani di Zona CRITERIO 3: E’ completo e leggibile PUNTI DI FORZA E CRITICITÁ PUNTI DI FORZA Efficace utilizzo di tabelle ed indici per la restituzione dell’analisi dei bisogni (5) Chiara individuazione delle fonti di finanziamento (5) CRITICITÁ Carenza nella citazione delle fonti dei dati (solo in 5) Difficoltà nella definizione di un piano delle risorse e budget finanziario (solo 2) 3. IL PROCESSO DI COSTRUZIONE DEI PIANI IL PROCESSO DI COSTRUZIONE DEI PIANI DI ZONA (CRITERI VALUTATIVI) 1. C’è una funzione di regia riconosciuta 2. Sviluppa la e solida partecipazione degli attori 3. C’è un approccio metodologico che incentiva il processo di programmazione STRUTTURA ORGANIZZATIVA del Piano di Zona TAVOLO POLITICO Comuni 6 Ente Gestore 6 Asl 6 Provincia 5 UFFICIO DI PIANO Altro 0 Segreteria di PdZ 3 Comuni 4 Ente Gestore 7 Asl 6 Provincia 5 GRUPPO TECNICO 1 TAVOLI TEMATICI in tutti i Piani GRUPPI DI LAVORO 3 Altro 3 STRUTTURA ORGANIZZATIVA del Piano di Zona COMPOSIZIONE MEDIA DEI TAVOLI TEMATICI En te Al tri se tt o ri; 2 ge st or e; 2 In un tavolo medio di 14 persone ci sono circa: re ;4 AS L ;2 • 4 rappresentanti del Terzo Settore • 1 Provincia • 1 Comune Se t to • 2 Agenzie Educative i; 1 un Co m Pr ov in ci a; 1 Sc uo la ; 2 Te rz o • 2 ASL • 2 rappresentanti dell’Ente gestore • 2 rappresentanti di altri settori CRITERIO 1 C’è una funzione di regia solida e riconosciuta CREAZIONE DELLA SEGRETERIA DI PIANO no 29% COORDINATORE DEI TAVOLI TEMATICI si e solida 42% NO; 3 SI; 4 si e fragile 29% si e solida si e fragile no SI NO CRITERIO 1 C’è una funzione di regia solida e riconosciuta UFFICIO DI PIANO HA RESPONSABILITA' DI VALUTAZIONE DEL PIANO SI 29% • coordinamento del processo e raccordo con tavolo politico monitoraggio • individuazione percorsi formativi • in alcuni casi valutazione NO 71% PREVISIONI DELLE FUNZIONI DI UFFICIO DI PIANO E SEGRETERIA dopo la redazione del piano NO 43% FUNZIONI DELL’UFFICIO DI PIANO: FUNZIONI DELLA SEGRETERIA: • raccolta dati per monitoraggio • riferimento amministrativo • richieste finanziamento SI 57% CRITERIO 1:C’è una funzione di regia solida e riconosciuta PUNTI DI FORZA E CRITICITÁ PUNTI DI FORZA CRITICITÁ Presenza di una struttura organizzativa del Piano solida e secondo quanto previsto dalle linee guida (7) Mancata individuazione di coordinatori dei Tavoli Tematici in molti contesti (3) Tavoli Politici con presenze chiare ed adeguate Gli Uffici di Piano e i Tavoli spesso hanno una presenza politica dei Comuni che può risultare confusiva (4) Coinvolgimento allargato di attori plurimi nei Tavoli Tematici (pluralismo della partecipazione) (7) Fragilità nella definizione della funzione di Segreteria (solo 2) Chiara definizione dei compiti dell’ Ufficio di Piano e per alcuni previsione della Segreteria anche nella fase di implementazione del PdZ (4) Spesso assenza di una documentazione degli incontri dei tavoli E’ lamentata la mancanza di tempo per i soggetti responsabili coinvolti LA RETE ATTIVATA NEL PIANO DI ZONA MINISTERO GIUSTIZIA ENTI RELIGIOSI PROVINCIA ASSOCIAZIONI COMUNI ASL altri ENTE GESTORE FUNZIONI SOCIOASS. PIAN O DI ZONA VOLONTARIAT O AGENZIE EDUCATIVE COOPERAZIONE IPAB ED EX IPAB SINDACATI STRUTTURE RESIDENZIALI CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA COMUNI ED ENTE GESTORE COINVOLGIMENTO PREVISTO PER I SINGOLI COMUNI PdZ firmato dall'Ente Gestore in qualità di rapp. dei Comuni; 1 PdZ approvato nei Consigli Comunali; 2 PdZ firmato dal rappresenta nte della Conferenza dei Sindaci; 2 PdZ approvato nei Consigli Comunali PdZ firmato dal rappresentante della Conferenza dei Sindaci PdZ firmato dall'Ente Gestore in qualità di rapp. dei Comuni CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA COMUNI ED ENTE GESTORE MODELLO RISTRETTO: • Ente gestore • ASL • Provincia 4 MODELLO ALLARGATO: • Ente Gestore • ASL • Provincia • Volontariato • Cooperazione • Scuola • IPAB 3 CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA COMUNI ED ENTE GESTORE RAPPORTI TRA COMUNI ED ENTE GESTORE DOMANDE DA INTERVISTA 3,5 3,3 3 3 2,8 • Secondo te come è stato il rapporto tra componente tecnica e il Tavolo Politico? • Secondo te qual è il grado di soddisfazione dei referenti comunali rispetto alla loro partecipazione alla pianificazione zonale e gestione del PdZ? • Secondo te qual è il grado di interesse dei referenti comunali rispetto alla loro partecipazione alla pianificazione zonale e gestione del PdZ? • Secondo la tua percezione come è stato, complessivamente, il grado di coinvolgimento dei Comuni nella partita Piani di zona? 2,7 2,5 2 1, 5 1 0,5 0 r a ppor t o t e c ni c i - soddi sf a z i one i nt e r e sse gr a do pol i t i c i r e f e r e nt i r e f e r e nt i c oi nv ol gi me nt o c omuna l i c omuna l i C omuni LEGENDA – PUNTEGGI ATTRIBUITI ALLE RISPOSTE Molto intenso: 4 Abbastanza intenso: 3 Poco significativo: 2 Per nulla significativo: 1 CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA COMUNI ED ENTE GESTORE PUNTI DI FORZA E CRITICITÁ PUNTI DI FORZA Sottoscrizione dell’Accordo di Programma da parte di tutti i Comuni, come presa d’atto e condivisione delle politiche di programmazione (2) Sviluppo del raccordo tra Comuni ed Ente Gestore come condizione di un rapporto di delega Presenza di percorsi che valorizzano la professionalità del servizio sociale erogato dagli Enti Gestori CRITICITÁ Presenza di due differenti modelli di UdP Atteggiamento di delega da parte di alcuni amministratori locali Difficoltà di coinvolgimento dei referenti comunali e scarsa soddisfazione di questi rispetto all’intero processo Difficoltà di coinvolgimento dei piccoli Comuni Limitatezza di risorse finanziarie dei Comuni CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori PROGETTI INTEGRATI CON I VARI SOGGETTI SOGGETTI N. PROGETTI INTEGRATI DISTRIBUZIONE PROGETTI INTEGRATI 139 140 120 ASL 109 139 100 80 TERZO SETTORE 109 60 46 40 SCUOLA 46 26 19 20 I VI N IS ET T C O R IA LA A LT R PR O U SC TE R ZO O O R ET T 19 S ALTRI SETTORI SL 26 A PROVINCIA E 0 SOGGETTI N. PROGETTI integrati CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E ASL RAPPRESENTANZA ASL NELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA TAVOLO POLITICO UFFICIO DI PIANO ASL ASL DIRETTORE GENERALE DIRETTORI DISTRETTI TAVOLI TEMATICI RESPONSABILE DI SERVIZIO NPI RESPONSABILE DI SERVIZIO SERT RESPONSABILE DI SERVIZIO PSICOLOGIA RESPONSABILE DI SERVIZIO PSICHIATRIA CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E ASL ASL GARANTISCE RISORSE ECONOMICHE DEFINITE SI 43% NO 57% SI NO CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E ASL RAPPORTI CON ASL DOMANDE DA INTERVISTA 3,4 3,4 3,35 3,3 • Quale complessivamente, il tuo giudizio rispetto a tali esperienze di integrazione? • Quale, secondo te, il grado di interesse dei referenti sanitari rispetto alla partecipazione al PdZ? • Quale secondo te, il grado di soddisfazione dei referenti sanitari rispetto alla loro partecipazione al PdZ ? 3,25 3,2 3,2 3,15 3,1 3,1 3,05 3 2,95 giudizio su esperienza di interesse referenti sanitari soddisfazione referenti sanitari integrazione LEGENDA – PUNTEGGI ATTRIBUITI ALLE RISPOSTE Molto intenso: 4 Abbastanza intenso: 3 Poco significativo: 2 Per nulla significativo: 1 CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E ASL PUNTI DI FORZA E CRITICITÁ PUNTI DI FORZA Rappresentanza ASL in tutta la struttura organizzativa del Piano Chiara destinazione delle professionalità – competenze nei diversi luoghi della programmazione Presenza di numerosi progetti integrati nella maggior parte delle aree tematiche Esperienza di integrazione significativa dal punto di vista dello sviluppo-consolidamento delle pratiche di programmazione Riconoscimento delle competenze degli operatori sociali Collegamento PdZ-Peps CRITICITÁ Carenza di una chiara definizione delle risorse investite dall’ASL (4) Turnover delle rappresentanze CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E SCUOLA RAPPRESENTANZA SCUOLA NELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA TAVOLO POLITICO UFFICIO DI PIANO SCUOLA SCUOLA NO n. 2 (+1 Gruppo tecnico) PdZ TAVOLI TEMATICI minori disabili immigrati n.povertà/dipendenz e n.5 PdZ n.4 PdZ n.1 PdZ n.3 PdZ CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E SCUOLA PROGETTI INTEGRATI NELLE VARIE AREE 6 6 5 5 5 5 4 4 3 2 1 0 prima infanzia adolescenza minori disabili adulti disabili progetti integrati per n.PdZ immigrati CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E SCUOLA RAPPORTI CON SCUOLA DOMANDE DA INTERVISTA 3,1 3,1 3,05 3 2,95 • Quale, secondo te, il grado di interesse dei referenti scolastici, rispetto alla partecipazione al PdZ? • Quale secondo te, il grado di soddisfazione dei referenti scolastici rispetto alla loro partecipazione al PdZ ? 2,9 2,85 2,8 2,8 2,75 2,7 2,65 interesse referenti scolastici soddisfazione referenti scolastici LEGENDA – PUNTEGGI ATTRIBUITI ALLE RISPOSTE Molto intenso: 4 Abbastanza intenso: 3 Poco significativo: 2 Per nulla significativo: 1 CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E SCUOLA PUNTI DI FORZA E CRITICITÁ PUNTI DI FORZA Presenza di rappresentanza della scuola nei Tavoli Tematici ed in alcuni casi nell’Ufficio di Piano Attivazione di collaborazioni, conoscenza reciproca e ricerca risorse Buona partecipazione ai tavoli minori (5) e nuove povertà / immigrati (4) Numerosità di progetti di integrazione e loro diffusione in tutte le aree di competenza socioeducativa CRITICITÁ Difficoltà di individuare rappresentanze significative Scarso passaggio di informazioni tra chi partecipa e l’organizzazione scolastica Difficoltà di coinvolgimento della scuola su territori vasti CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E PROVINCIA RAPPRESENTANZA PROVINCIA NELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA TAVOLO POLITICO UFFICIO DI PIANO Provincia Provincia DIRIGENTE / ASSESSORE CENTRO PER IMPIEGO / SETTORE POLITICHE SOCIALI TAVOLI TEMATICI SETTORE POLITICHE SOCIALI CENTRO PER IMPIEGO CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E PROVINCIA PROGETTI INTEGRATI CON LA PROVINCIA SETTORE CON CUI VI SONO PROGETTI INTEGRATI 1 ZI O N E PR O FE S SI O N AL E NO; 1 O VO R LA FO RM A 4 SO PO L. SI; 6 C 4 0 SI NO 1 2 3 SETTORE COINVOLTO per n° PdZ 4 5 CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E PROVINCIA SOT T OSCRIZIONE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA RISORSE PER LA FORMAZIONE AI PdZ € 103.100,00 € 97.680,00 €12 0 . 0 0 0 , 0 0 €10 0 . 0 0 0 , 0 0 NO 29% €8 0 . 0 0 0 , 0 0 € 50.300,00 €6 0 . 0 0 0 , 0 0 €4 0 . 0 0 0 , 0 0 SI 71% €2 0 . 0 0 0 , 0 0 € 15.400,00 € 7.000,00 €0 , 0 0 2002 2003 2004 2005 2006 RISORSE ANNO RICHIESTA DI RISORSE PER LA FORMAZIONE ALLA PROVINCIA NO; 2 SI; 4 RISORSE ASSEGNATE DALLA PROVINCIA PER FORMAZIONE SUI PIANI DI ZONA: 273.480,00 Euro N. ENTI GESTORI A CUI SONO STATE ASSEGNATE LE RISORSE: 4 CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E PROVINCIA RAPPORTI CON PROVINCIA 3 2,7 DOMANDE DA INTERVISTA 2,7 2,5 • Quale, secondo te, il grado di interesse dei referenti provinciali, rispetto alla partecipazione al PdZ? • Quale secondo te, il grado di soddisfazione dei referenti provinciali rispetto alla loro partecipazione al PdZ ? 2 1, 5 1 0,5 0 i nt e r e sse r e f e r e nt i pr ov i nc i a l i soddi sf a z i one r e f e r e nt i pr ov i nc i a l i LEGENDA – PUNTEGGI ATTRIBUITI ALLE RISPOSTE Molto intenso: 4 Abbastanza intenso: 3 Poco significativo: 2 Per nulla significativo: 1 CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E PROVINCIA PUNTI DI FORZA E CRITICITÁ PUNTI DI FORZA CRITICITÁ Rappresentanza Provincia in tutta la struttura organizzativa del PdZ Mancato coinvolgimento di altri settori della Provincia Presenza di progetti integrati (7), soprattutto con Settore LavoroCentro per Impiego e Settore Politiche Sociali Mancata sottoscrizione dell’Accordo di Programma (2) Finanziamenti impegnati dalla Provincia per la formazione sul Piano di Zona Possibilità di confronto con l’Assessore Assenza di una banca dati provinciale Scarso ruolo di indirizzo della Provincia nel processo programmatorio CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E TERZO SETTORE RAPPRESENTANZA TERZO SETTORE NELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA TAVOLO POLITICO UFFICIO DI PIANO Terzo Settore Terzo Settore NO in n. 3 PdZ TAVOLI TEMATICI 1^ ASSOCIAZIONI E VOLONTARIATO 2^ COOPERAZIONE 3^ ENTI RELIGIOSI IPAB 4^ E EX IPAB CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E TERZO SETTORE PROGETTI INTEGRATI NELLE VARIE AREE 5 5 MODALITA' DI INVITO estensione a tutti i soggetti noti 4,5 selezione dei soggetti ritenuti significativi 4 3,5 richiesta di fornire rappresentanze 3 richiesta di fornire rappresentan ze; 2 2,5 2 estensione a tutti i soggetti noti; 2 1,5 1 1 1 0,5 0 TUTTE LE AREE TRE DUE PROGETTI INTEGRATI UNA selezione dei soggetti ritenuti significativi; 2 CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E TERZO SETTORE COINVOLGIMENTO SIGNIFICATIVO DEL TERZO SETTORE NO 17% CONFUSIONE SUL RUOLO DEL TERZO SETTORE NELLA PROGRAMMAZIONE NO 17% SI 83% SI NO SI 83% SI NO CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E TERZO SETTORE RAPPORTI CON TERZO SETTORE DOMANDE DA INTERVISTA 3,4 3,5 2,8 3 2,5 • Quale, secondo te, il grado di interesse del Terzo Settore, rispetto alla partecipazione al PdZ? • Quale secondo te, il grado di soddisfazione del Terzo Settore rispetto alla loro partecipazione al PdZ ? 2 1, 5 1 0,5 0 interesse Terzo settore soddisfazione Terzo settore LEGENDA – PUNTEGGI ATTRIBUITI ALLE RISPOSTE Molto intenso: 4 Abbastanza intenso: 3 Poco significativo: 2 Per nulla significativo: 1 CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E TERZO SETTORE PUNTI DI FORZA E CRITICITÁ PUNTI DI FORZA Alta partecipazione del Terzo Settore alla programmazione soprattutto nei Tavoli Tematici Alta presenza di progetti integrati in tutte le aree del Piano (5) Percezione di un significativo coinvolgimento del Terzo Settore CRITICITÁ Prevalenza di modalità di reclutamento diversificate che pongono il problema della rappresentanza Alta percezione di confusione circa il ruolo all’interno del processo programmatorio (6) Aumento della conoscenza delle organizzazioni operanti sul territorio Fragilità di una vera cultura di condivisione tra pubblico e privato Valorizzazione delle abilità interne del Terzo Settore Carenza di comunicazione tra le organizzazioni Interesse nell’investire risorse CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E ALTRI SETTORI RAPPRESENTANZA ALTRI SETTORI NELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA TAVOLO POLITICO UFFICIO DI PIANO Altri settori Altri settori NO NO TAVOLI TEMATICI minori disabili immigrati/ n. povertà UEPE Centro per Impiego Centro Sociale per Adulti Informagiovani Sportello stranieri Forze dell'Ordine anziani CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E ALTRI SETTORI N° PROGETTI INTEGRATI CON ALTRI SETTORI N° PROGETTI INTEGRATI 18 SETTORI D’INTEGRAZIONE CPI 18 18 16 14 10 FONDAZIONI 12 10 10 3 UEPE 1 BANCHE 8 6 4 3 2 1 1 CTP 1 1 I PO PO LA R P CT HE NC IS T. CA SE BA UE PE ISTITUTO CASE POPOLARI FO ND 1 AZ CP I IO NI 0 CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E ALTRI SETTORI PUNTI DI FORZA E CRITICITÁ PUNTI DI FORZA Buona partecipazione di altri settori nell’area immigrati/nuove povertà (3 altri settori) Apporto di punti di vista diversi su problematiche comuni CRITICITÁ Scarsa partecipazione di altri settori in tutte le aree tematiche Poca autorevolezza del sociale verso gli altri settori CRITERIO 3 C’è un approccio metodologico che incentiva il processo di programmazione CORSO DI FORMAZIONE PREPARATORIO INIZIATIVE DI VISIBILITA' DEL PIANO SI 14% SI 14% NO 86% ACCOMPAGNAMENTO DEL PERCORSO DI PROGRAMMAZIONE NO 86% NO 43% SI 57% SI NO CRITERIO 3 C’è un approccio metodologico che incentiva il processo di programmazione INIZIATIVE FORMATIVE NEL PIANO PREVISIONE DI TAVOLI TEMATICI PERMANENTI SU NESSUNO 43% ALTRO 9% SU TUTTI I SETTORI 43% SU T U T T I I SET T OR I SU A LC U N I SU PDZ 4% SU N ESSU N O GENITORI 13% PERSONALE 45% SU ALCUNI 14% ALTRI SOGGETTI 29% PROCESSI DI SVILUPPO DELLA QUALITA' 1 BILANCIO SOCIALE PERSONALE GENITORI SU PDZ ALTRI SOGGETTI ALTRO 4 CARTA SERVIZI 3 CERTIFICAZIONE SIST. INFORMATIVO 1 CRITERIO 3 C’è un approccio metodologico che incentiva il processo di programmazione OSSERVAZIONI: I SOGGETTI COINVOLTI SONO PRONTI PER SVILUPPARE UN LAVORO DI RETE? NO 17% SI 83% • impulso per lo sviluppo dei rapporti e delle abilità al lavoro in rete • consolidamento delle sinergie esistenti • sviluppo delle abilità collaborative tra il personale dell’Ente Gestore • aumento della capacità di risolvere, tramite gruppi di lavoro, problematiche specifiche razionalizzando le risorse CRITERIO 3: C’è un approccio metodologico che incentiva il processo di programmazione PUNTI DI FORZA E CRITICITÁ PUNTI DI FORZA Definizione di iniziative di accompagnamento del processo programmatorio (4) Differenziazione di iniziative formative previste nelle azioni di Piano Iniziative di sviluppo di qualità, soprattutto legate al sistema informativo ed alle carte dei servizi (4 tipologie) Buona percezione della prospettive di consolidamento del lavoro di rete tra i vari soggetti Miglioramento del rapporto di lavoro tra gli operatori sociali CRITICITÁ Poche iniziative di formazione preparatoria rispetto al processo di programmazione (1) Scarsa previsione di iniziative di comunicazione sociale legate al Piano (1) Scarsa previsione di consolidamento dei Tavoli Tematici CAPITOLO IV SUGGERIMENTI PER IL MIGLIORAMENTO DEI PROCESSI PROGRAMMATORI LOCALI I CONTENUTI PROGRAMMATORI DEI PIANI DI ZONA (CRITERI VALUTATIVI) 1. E’ coerente con la normativa e gli indirizzi regionali 3. E’ completo e leggibile 2. E’ coerente al suo interno (presenta un quadro logico) CRITERIO 1: E’ coerente con la normativa e le linee guida indirizzi regionali SUGGERIMENTI, PUNTI DI ATTENZIONE • Attenzione a costruire AdP che contemplino fra i sottoscrittori i partner essenziali per la programmazione zonale (Comuni in primis) • Attenzione all’uso degli strumenti proposti dalla Regione, in particolare per avere informazioni su costi e budget omogenee per tutti i territori e dunque comparabili • Attenzione alla costruzione di disegni di valutazione da inserire nei piani stessi, poiché la funzione valutativa sarà cruciale per le prossime tappe di programmazione CRITERIO 2: E’ coerente al suo interno SUGGERIMENTI, PUNTI DI ATTENZIONE • Attenzione a considerare il piano anche nella sua funzione di budgeting (non solo come inventario di buone intenzioni) • Attenzione a realizzare una programmazione degli interventi operativa, con chiara declinazione delle responsabilità • Esigenza di investire in apprendimento metodologico sulla programmazione e sulla valutazione, per incrementare le competenze territoriali CRITERIO 3: E’ completo e leggibile SUGGERIMENTI, PUNTI DI ATTENZIONE • Attenzione nell’utilizzo dello strumento PdZ anche come opportunità di programmazione operativa attraverso la definizione di programmi di uso delle risorse e la costruzione di budget finanziari • Attenzione alla stesura del documento anche sotto l’aspetto della forma: chiarezza, leggibilità, completezza, citazione di fonti, note ed allegati … IL PROCESSO DI COSTRUZIONE DEI PIANI DI ZONA (CRITERI VALUTATIVI) 1. C’è una funzione di regia riconosciuta 2. Sviluppa la e solida partecipazione degli attori 3. C’è un approccio metodologico che incentiva il processo di programmazione CRITERIO 1:C’è una funzione di regia solida e riconosciuta SUGGERIMENTI, PUNTI DI ATTENZIONE • Attenzione alla struttura organizzativa della programmazione (necessità di una Segreteria, di un tempo dedicato degli operatori, di prevedere funzioni di verbalizzazione e registrazione degli incontri) • Attenzione alla distinzione tra livello tecnico e livello politico nei diversi luoghi della programmazione CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA COMUNI ED ENTE GESTORE SUGGERIMENTI, PUNTI DI ATTENZIONE • Attenzione alla valorizzazione dei Comuni (anche piccoli) come soggetto della programmazione delle politiche sociali pubbliche, da non confondere con le possibilità e capacità gestionali, competenza esclusiva dell’Ente Gestore CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E ASL SUGGERIMENTI, PUNTI DI ATTENZIONE • E’ importante definire chiaramente le risorse investite dall’ASL nella programmazione zonale, in campo socio sanitario integrato, altrimenti l’intero processo ne esce depotenziato • Importante tendere ad una progressiva coincidenza fra strumenti programmatori ASL CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E SCUOLA SUGGERIMENTI, PUNTI DI ATTENZIONE • La scuola appare come partner operativo presente ma è poco coinvolta dal punto di vista istituzionale, appare utile prestare attenzione a questo aspetto per valorizzare meglio le potenzialità di questo soggetto cruciale per l’integrazione socio-educativa CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E PROVINCIA SUGGERIMENTI, PUNTI DI ATTENZIONE • Per la Provincia : è importante valorizzare e rilanciare la Provincia come soggetto che promuove la formazione ed il coordinamento delle attività programmatorie è importante dotarsi di una funzione di osservatorio delle politiche sociali, anche per offrire una banca dati comune CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E TERZO SETTORE SUGGERIMENTI, PUNTI DI ATTENZIONE • Spesso si registra confusione nella partecipazione del Terzo Settore; è importante mantenere attenzione ad una qualificazione della sua partecipazione attraverso una definizione chiara: dei criteri di rappresentanza, da esprimere esplicitamente della valorizzazione delle sue competenze da svilupparsi nei Tavoli Tematici CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attori RAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E ALTRI SETTORI SUGGERIMENTI, PUNTI DI ATTENZIONE • È importante mantenere relazioni significative con tutti i settori che, seppur marginalmente, contribuiscono alla programmazione e realizzazione delle politiche sociali in un determinato territorio CRITERIO 3: C’è un approccio metodologico che incentiva il processo di programmazione SUGGERIMENTI, PUNTI DI ATTENZIONE • È importante mantenere il supporto formativo non solo durante la fase di predisposizione del documento, ma anche durante il processo di implementazione del PdZ • È importante una condivisione dell’approccio metodologico adottato con tutti gli operatori/soggetti che sono coinvolti nel sistema integrato di interventi e servizi sociali • Attenzione alla previsione di forme di comunicazione sociale adeguate ai diversi destinatari