SCIENZE NATURALI LEZIONE N.1 slide n. 68 Introduzione allo studio della BIOLOGIA La BIOSFERA classe II ITI Prof. Fabrizio CARMIGNANI [email protected] www.fabriziocarmignani.com IISS “Mattei” – Rosignano S. (LI) Introduzione alla studio della BIOLOGIA Definizione di BIOLOGIA: SCIENZA che studia gli ESSERI VIVENTI dal Greco: BIOS = vita LOGOS = studio, scienza La BIOLOGIA studia tutte le forme di esseri viventi presenti sul nostro pianeta, dalle più piccole alle più grandi, dalle più semplici alle più complesse,che popolano le acque, l’aria, il suolo ed il sottosuolo. Tutta questa molteplicità di specie viventi (circa 4 milioni, ma numero sicuramente sottostimato) può essere studiata da vari punti di vista SETTORI di studio della BIOLOGIA In base al settore ed all’oggetto di studio la BIOLOGIA si può dividere in varie branche: ECOLOGIA: studio dell’ambiente ETOLOGIA: studio del comportamento degli animali GENETICA: studio della trasmissione ereditaria (dai genitori ai figli) delle caratteristiche fisiche ZOOLOGIA: studio degli animali A sua volta si divide in vari settori: ORNITOLOGIA: studio degli uccelli MAMMOLOGIA: studio dei mammiferi ERPETOLOGIA: studio dei serpenti ITTIOLOGIA: studio dei pesci ENTOMOLOGIA: studio degli insetti ecc… BOTANICA: studio delle piante MICROBIOLOGIA: studio dei microrganismi A sua volta si divide in: BATTERIOLOGIA: VIROLOGIA: ALGOLOGIA: MICOLOGIA: PROTISTOLOGIA: studio dei batteri studio dei virus studio delle alghe studio dei funghi studio dei protisti (PROTOZOI e PROTOFITE) PARASSITOLOGIA: studio dei parassiti MEDICINA: studio del corpo umano VETERINARIA: studio del corpo degli animali EMBRIOLOGIA: studio delle prime fasi di vita, dalla fecondazione alla nascita PATOLOGIA: studio delle malattie ESOBIOLOGIA: studio di forme di vita extraterrestre TASSONOMIA (SISTEMATICA): studio della classificazione degli esseri viventi BIOCHIMICA (BIOLOGIA MOLECOLARE): studio dei composti chimici che formano gli esseri viventi ULTRASTRUTTURISTICA: studio degli organelli cellulari CITOLOGIA: studio della cellula ISTOLOGIA: studio dei tessuti ANATOMIA: studio di organi e apparati FISIOLOGIA: studio della funzione di un”organo” BIOTECNOLOGIA: studio di microbi o cellule in grado di fornirci prodotti utili UNITA’ di MISURA usate in BIOLOGIA In BIOLOGIA per indicare le dimensioni di “oggetti” molto piccoli oltre al MILLIMETRO (mm) si usano altre unità di misura: 1. MICRON (µ) = 1/1.000 mm 2. NANOMETRO (nm) = 1/1.000 µ 3. ANGSTROM (Å) = 1/10 nm Cellule di TOPO 10 micron VIRUS del MORBILLO 120-250 nm VIRUS della ROSOLIA 50-70 nm BATTERIO del COLERA 3-5 µ In CHIMICA si usa anche il PICOMETRO (pm): 1pm = 1/1.000 nm ATOMO IONE ATOMO IONE 100 pm = 1Å I Chimici misurano i VOLUNI ATOMICI (diametro dello spazio occupato dagli atomi) in PICOMETRI Tutti gli esseri viventi che popolano i vari ambienti (aria – terra – acqua: BIOSFERA) del pianeta TERRA, dal più piccolo (e microscopico) al più grande, sono costituiti da “strutture” (“mattoni”) piccole ed invisibili ad occhio nudo, chiamate CELLULE Esistono organismi viventi costituiti soltanto da 1 cellula (quindi microscopici) definiti perciò: UNICELLULARI es. BATTERI = 1 cellula Esistono poi moltissimi altri organismi costituiti da tante cellule definiti perciò: PLURICELLULARI es. CORPO UMANO = 100.000 miliardi di cellule circa Comunque, indipendentemente dal fatto che un organismo sia UNICELLULARE o PLURICELLULARE, esistono 2 tipi fondamentali di cellule e cioè: 1. CELLULA PROCARIOTICA: piccole (misurano pochi MICRON), primitive, senza un vero e proprio nucleo interno e tipiche soltanto dei BATTERI 2. CELLULA EUCARIOTICA: sono cellule più grandi (misurano alcune decine di MICRON), con un nucleo vero e proprio e con diversi organelli cellulari. Sono tipiche di tutti gli esseri viventi (compresa la specie umana), ma come visto prima esclusi i batteri Questa si può poi suddividere in: A) cellula eucariotica ANIMALE B) cellula eucariotica VEGETALE Staphylococcus aureus Escherichia coli 1) Cellula PROCARIOTICA dimensioni 1-2 MICRON (in media) BATTERI (organismi UNICELLULARI) Regno MONERE 2A) Cellula EUCARIOTICA ANIMALE dimensioni 40-70 MICRON (in media) ANIMALI (organismi PLURICELLULARI) REGNO ANIMALE 2B) Cellula EUCARIOTICA VEGETALE dimensioni 40-70 MICRON (in media) PIANTE (organismi PLURICELLULARI) REGNO PIANTE STRUMENTI di INDAGINE BIOLOGICA POTERE RISOLUTIVO (PR) Capacità di uno strumento di indagine biologica di vedere come distinti 2 punti vicini POTERE INGRANDIMENTO (PI) Capacità di uno strumento di indagine biologica di ingrandire di X volte un oggetto 1.OCCHIO UMANO Potere risolutivo (PR) = 1/10 mm (punta di uno spillo) 2.OCCHIO UMANO + LENTE INGRANDIMENTO P.I. = 15X 1 3 2 LIGHT MICROSCOPE (Microscopio OTTICO) 3. MICROSCOPIO OTTICO (L.M. = Light microscope) Potere risolutivo (PR) = 0,2 micron Potere di ingrandimento (PI) = 1000X TESSUTO VEGETALE (L.M.) GLOBULO ROSSO Micros. ELETTRONICO a SCANSIONE (SEM) 4. MICROSCOPIO ELETTRONICO 2 tipi: SEM (Scansione) - TEM (Trasmissione) Potere risolutivo (PR) = 10 angstrom Potere di ingrandimento (PI) = 500.000X LIVELLI di indagine STRUTTURALI della MATERIA PARTICELLE SUB-ATOMICHE PARTICELLE ELEMENTARI INFINITAMENTE PICCOLO FISICA delle PARICELLE FISICA ATOMO MOLECOLA BIOCHIMICA CHIMICA BIOSFERA ORGANULO CELLULARE CELLULA ULTRASTRUTTURISTICA CITOLOGIA CHIM-BIO BIOMA TESSUTO ORGANO ISTOLOGIA APPARATO ANATOMIA BIOLOGIA ECOSISTEMA COMUNITA’ POPOLAZIONE ORGANISMO ECOLOGIA BIOLOGIA LITOSFERA ATMOSFERA IDROSFERA TERRA SCIENZE della TERRA SISTEMA SOLARE GALASSIA UNIVERSO ASTRONOMIA - ASTROFISICA INFINITAMENTE GRANDE BIOLOGIA ECOLOGIA Un ramo importante della BIOLOGIA, come abbiamo visto, è l’ECOLOGIA, parola di derivazione Greca che nel suo significato etimologico (ETIMOLOGIA: scienza che studia l’origine delle parole) prende origine da: oikos = casa e logos = studio, scienza quindi studio della “casa” in senso ampio, la “casa” di tutti gli esseri viventi, intesa come i vari ambienti del nostro pianeta (aria, terra e acqua) che sono popolati da esseri viventi e che sono rappresentati, in modo astratto,dalla cosiddetta: BIOSFERA Il termine ECOLOGIA fu coniato dal biologo tedesco HAEKEL nel 1868 per indicare… “l’intera scienza delle relazioni dell’organismo con il circostante mondo esterno” Quindi sono quasi 150 anni che … si parla di ECOLOGIA, ma un dato che può far riflettere è questo: In ITALIA il Ministero dell’AMBIENTE è stato istituito solo nel 1986 (attuale Ministro: Stefania PRESTIGIACOMO – dal 2008) La BIOSFERA (ECOSFERA) In ECOLOGIA si definisce BIOSFERA (ECOSFERA) l'insieme delle zone del pianeta Terra in cui le condizioni ambientali permettono lo sviluppo della vita (esseri viventi) Queste zone includono la LITOSFERA (sottosuolo e superficie terrestre), l'IDROSFERA (le acque marine, lacustri e fluviali), ed i primi strati dell'ATMOSFERA (fino ad una altitudine di circa 10 Km) La VITA è resa possibile sulla TERRA grazie ad alcune CONDIZIONI: 1. presenza di una ATMOSFERA protettiva nei confronti di radiazioni nocive e meteoriti 2. TEMPERATURA idonea sia al mantenimento della struttura delle proteine (importanti sostanze chimiche degli esseri viventi) che per l'esistenza di elementi chimici vitali La BIOSFERA, quindi, è l’insieme di tutti gli habitat naturali (ECOSISTEMI) presenti sulla Terra Tutti gli HABITAT (ECOSISTEMI) BIOSFERA La BIOSFERA è l’ecosistema globale, cioè l’insieme di tutti gli ecosistemi del pianeta e cioè l’insieme di tutti gli organismi viventi e dei luoghi in cui essi vivono Influenze significative sulla BIOSFERA sono svolte dai movimenti di ACQUA ed ARIA su di essa e dalla posizione e dai movimenti della terra rispetto al sole Il concetto di BIOSFERA, intesa nel suo insieme come un organismo vivente, è noto come ipotesi GAIA o teoria di Gaia pianeta TERRA visto dalla LUNA Una caratteristica della BIOSFERA è la sua struttura disomogenea, che possiamo osservare a diversi livelli 1) SCALA GLOBALE diversa distribuzione di terre e acque (oceani, mari, fiumi ...) 2) SCALA LOCALE diversa distribuzione di deserti, praterie, foreste, laghi, corsi d’acqua … AMBIENTE NATURALE DISOMOGENEO La BIOSFERA (l’insieme di tutti i viventi), vista come sistema, ha scambi importanti di materia (sostanze nutritive e di scarto) solo con l'interno della Terra (LITOSFERA) e questi scambi sono rappresentati dai: CICLI BIOGEOCHIMICI cioè i passaggi nei vari ambienti (aria, terra e acqua) che fanno vari elementi chimici, come: OSSIGENO CARBONIO AZOTO FOSFORO ZOLFO… e certe sostanze come l’ACQUA L’ elevato livello di organizzazione della BIOSFERA è garantito dal fatto che riceve LUCE e CALORE continuamente dal SOLE Definizione di ECOSISTEMA Struttura fondamentale degli studi ecologici Porzione di BIOSFERA delimitata naturalmente, cioè l'insieme di organismi animali e vegetali che interagiscono tra loro e con l'ambiente che li circonda. Il nome "ecosistema " si deve al botanico inglese Arthur TANSLEY che lo formulò nel 1935 La BIOSFERA può essere divisa in grandi ECOSISTEMI (macro-unità /macroecosistemi) caratterizzate da uniformità di condizioni del clima dove si sono sviluppate una flora ed una fauna specifiche: questi MACROUNITA’ sono definiti BIOMI I quali a loro volta possono essere divisi in MICRO-UNITÀ chiamate: ECOSISTEMI BIOSFERA BIOMI: macrounità TAIGA FORESTA di CONIFERE ECOSISTEMI: microunità TORRENTE LIMITI della BIOSFERA Oggi, non esiste più alcuna parte della BIOSFERA che non sia contaminata dalle attività umane Nei decenni passati, l’uso di fertilizzanti e insetticidi (es. DDT) ha contribuito a creare notevoli problemi ambientali La BIOSFERA non è in grado di sopportare uno sfruttamento illimitato da parte dell’uomo L’uomo con le sue attività, negli ultimi 60 anni, ha determinato alterazioni ambientali maggiori rispetto a tutti i secoli passati Le modificazioni geologiche e climatiche della BIOSFERA avvenute durante la storia del pianeta hanno influito profondamente sugli ECOSISTEMI e gli organismi viventi, determinando processi evolutivi ed estinzioni Un'accelerazione di queste modifiche è stata sicuramente data anche dallo sviluppo della popolazione umana che ha, in particolare dalla seconda metà del 1900, influito sulle condizioni ambientali e climatiche I principali FATTORI ANTROPICI (dovuti all’uomo) che possono avere influenza negativa sulla biosfera sono: DISBOSCAMENTO DESERTIFICAZIONE URBANIZZAZIONE AGRICOLTURA INTENSIVA INQUINAMENTO ARIA/TERRA/ACQUA INCREMENTO della CO2 ATMOSFERICA La vita nella BIOSFERA è influenzata da fattori CHIMICi e FISICI Diversi fattori FISICI e CHIMICI influenzano gli organismi presenti sia nei singoli ECOSISTEMI sia a livello dell’intera BIOSFERA L’energia solare, l’acqua, la temperatura, il suolo, l’ossigeno, gli incendi e il vento sono tra i fattori ABIOTICI (ambientali), quelli principali Parco nazionale di YELLOWSTONE (Wyoming – USA) BOSCO in fiamme e dopo vegetazione in ricrescita PARCO NAZIONALE di YELLOSTONE (Wyoming – USA) – Più antico Parco Nazionale del mondo: 1872 STATI FEDERATI WYOMING (in cui si estende) MONTANA IDAHO SUPERFICIE 898.317 ha GESTORE National Park Service Principi di ECOLOGIA L’ECOLOGIA , come abbiamo già detto all’inizio, è la scienza che studia le interazioni tra gli organismi e i rapporti tra questi e il proprio ambiente ed è una branca della BIOLOGIA 1) Gli ORGANISMI sono il primo livello di studio dell’ecologia A livello di ORGANISMO, l’ecologia analizza il modo in cui i differenti tipi di organismi si adattano per sopravvivere nei diversi ambienti Per esempio lo studio di organismi che vivono in ambienti estremi ( organismi ESTREMOFILI) Studio dei BIVALVI GIGANTI (MOLLUSCHI) che vivono presso le sorgenti IDROTERMALI delle profondità abissali degli oceani 2) Organismi della stessa specie formano le: POPOLAZIONI Il secondo livello dello studio ecologico è quello di POPOLAZIONE A questo livello un ecologo studia, per esempio, il tasso di crescita di una popolazione in relazione alle variazioni ambientali 3) Popolazioni di specie diverse costituiscono una: COMUNITA’ Un terzo livello è rappresentato dalle COMUNITÀ. A questo livello un ecologo può occuparsi delle interazioni tra tutti gli organismi (piante, animali, funghi ecc..) presenti 4) Il complesso delle comunità di una data area forma un ECOSISTEMA (struttura fondamentale in ecologia) Il quarto livello dello studio ecologico è rappresentato dall’ECOSISTEMA, cioè l’insieme di tutte le forme di vita (mondo BIOTICO) e di tutti i fattori non viventi (mondo ABIOTICO) di una determinata zona fattori ABIOTICI: NON VIVENTI comprendono la temperatura, le forme di energia, le precipitazioni meteoriche, le sostanze nutritive e altri composti chimici presenti nell’ambiente fattori BIOTICI: VIVENTI sono invece gli organismi che costituiscono le comunità di specie che occupano una determinata zona ORGANISMO scoiattolo POPOLAZIONE gruppo scoiattoli COMUNITA’ gruppo scoiattoli + bosco abeti ECOSISTEMA gruppo scoiattoli + bosco abeti + fattori ambientali Fattori BIOTICI e ABIOTICI degli ECOSISTEMI La SELEZIONE NATURALE ha adattato gli organismi ai fattori biotici e abiotici del loro ambiente La capacità di sopravvivere e riprodursi in un dato ambiente è il risultato della selezione naturale. Es. ANTILOCAPRA Animale terrestre più veloce del mondo dopo il ghepardo (supera, se lanciata, i 100 Km/h), e viene superata dal felino solo sulle brevi distanze. Nonostante il nome, non si tratta di un'antilope ma di una stretta parente della pecora. Le corna sono composte di una sostanza lanosa che cresce attorno ad una base ossea; la parte più esterna viene ricambiata annualmente Vive nelle praterie del sud del CANADA e nord STATI UNITI sino al fiume Missouri ad est ed il MESSICO a sud. ANTILOCAPRE Antilocapra americana 1) FATTORI BIOTICI Gli ADATTAMENTI ai fattori biotici (rapporti alimentari e riproduttivi tra animali) permettono agli organismi di sopravvivere in determinati habitat Fattori BIOTICI come la predazione e la competizione possono portare all’evoluzione di adattamenti per selezione naturale Differenza tra: HABITAT: ambiente dove vive una popolazione NICCHIA ECOLOGICA: modalità di alimentazione ed altre attività di una popolazione all’interno del suo habitat Con un esempio si potrebbe ritenere l’HABITAT la “strada” dove una popolazione vive e la NICCHIA il “numero civico” 2) FATTORI ABIOTICI Il CLIMA LOCALE Influenza la distribuzione delle COMUNITÀ BIOLOGICHE, infatti il riscaldamento non omogeneo della superficie terrestre determina gli spostamenti delle masse d’aria e le correnti oceaniche Polo NORD Basso angolo di incidenza dei raggi solari 60ºN 30ºN Tropico CANCRO RAGGI SOLARI PERPENDICOLARI (o quasi) 0º (Equatore) Tropico CAPRICORNO 30ºS Basso angolo di incidenza dei raggi solari Variazione dell’illuminazione solare secondo la LATITUDINE 60ºS ATMOSFERA Polo SUD Le STAGIONI Le diverse stagioni dell’anno dipendono dall’INCLINAZIONE dell’ASSE TERRESTRE rispetto al piano (detto piano dell’ECLITTICA) su cui avviene il moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole Equinozio di PRIMAVERA 21 MARZO (circolo illuminazione passa per i poli) Solstizio d’ESTATE 21 GIUGNO (l’emisfero nord è inclinato verso il Sole) Alternanza delle STAGIONI INCLINAZIONE dell’ASSE TERRESTRE di 23º27’ rispetto alla perpendicolare Equinozio di AUTUNNO 23 SETTEMBRE Solstizio di’INVERNO 22 DICEMBRE (l’emisfero sud è inclinato verso il Sole) I VENTI e le PIOGGE Il riscaldamento disomogeneo della superficie terrestre causa i VENTI e le PRECIPITAZIONI RISCALDAMENTO DISOMOGENEO SUPERFICIE TERRESTRE 60ºN ARIA SECCA discendente assorbe umidità ARIA UMIDA in risalita VENTI VENTI rilascia ALISEI ALISEI pioggia CALME EQUATORIALI 30º ZONA TEMPERATA 23,5º 0º 23,5º ZONA INTERTROPICALE ARIA SECCA discendente assorbe umidità 30ºN 30º ZONA TEMPERATA 30ºS Le CORRENTI MARINE Le CORRENTI OCEANICHE hanno profondi effetti sui climi locali Schema delle maggiori CORRENTI OCEANICHE ROSSE: calde CELESTE: fredde Ruolo climatico delle CATENE MONTUOSE La struttura dei continenti influenza localmente il clima: Es. presenza di catene montuose influenza le precipitazioni Influenza delle CATENE MONTUOSE sulle precipitazioni Area temperata con venti prevalenti OCCIDENTALI USA SEQUOIE Molte precipitazioni Foreste di SEQUOIE OCEANO PACIFICO EST DIREZIONE VENTO COAST RANGE Stato della CALIFORNIA Stato del NEVADA Catena montuosa costiera SIERRA NEVADA Catena montuosa DESERTO interna MOJAVE SEQUOIA: Parco isola di MAINAU Lago di Costanza GERMANIA 3 1 Diametro circa 4 metri 2 BIOMI (Macroecosistemi) Prendiamo ora in considerazione i principali BIOMI: I. BIOMI ACQUATICI III. BIOMI TERRESTRI Tundra Deserto Oceani Foresta tropicale Mari Savana II. BIOMI di ACQUA DOLCE Laghi Stagni Corsi d’acqua Paludi Macchia Mediterranea Praterie zone temperate Foreste di conifere (TAIGA) Foreste decidue zone temperate I. BIOMI ACQUATICI: Oceani e mari Profilo CONTINENTE/OCEANO PIANO ABISSALE circa 4.000 - 5.000 metri di profondità in media PAVIMENTO OCEANICO OCEANO ATLANTICO OCEANO PACIFICO OCEANO INDIANO PIATTAFORMA CONTINENTALE Le parti sommerse dei continenti sono dette piattaforme continentali Le barriere coralline (REEF) sono formazioni costituite da generazioni successive di coralli e madrepore (animali marini : Gruppo CELENTERATI o CNIDARI) BARRIERE CORALLINE nel MONDO BARRIERA CORALLINA (Reef) Gli OCEANI ed i MARI occupano la maggior parte della superficie terrestre (circa il 75%) e sono tra i biomi più diversificati Gli AMBIENTI MARINI confinano con le terre emerse e si estendono fino al largo e in profondità La ZONAZIONE degli oceani si basa essenzialmente: 1. sulla distanza dalla costa e sulla profondità del mare 2. sull’intensità di penetrazione della luce 1) Distanza dalla costa e profondità del mare A) ZONA COSTIERA Gli ESTUARI sono aree in cui l’acqua dolce di un fiume (salinità <1%) si mescola con quella salata marina (salinità circa 3%) Gli ESTUARI (acque ricche di sostanze nutritive) sono tra i BIOMI più ricchi di organismi della terra USA MARYLAND (USA ) - Ambiente di ESTUARIO B) ZONA ALTA - BASSA MAREA La ZONA INTERTIDALE è la ristretta fascia che fa da confine tra il mare e la terraferma Organismi della ZONA INTERTIDALE che vivono in “POZZE di MAREA” C) ZONA MARE APERTO 1. ZONA PELAGICA: (dal Greco pelagos= mare) è l’oceano vero e proprio. Questa zona è popolata da: comunità di animali estremamente mobili (NECTONICI), sia vertebrati che invertebrati Fitoplancton: si spostano passivamente e sono responsabili della FOTOSINTESI nel mare ANIMALI PLANCTONICI Zooplancton: si spostano passivamente e si nutrono di fitoplanton 2. ZONA del FONDALE MARINO: Il fondale oceanico costituisce la ZONA BENTONICA, (animali BENTONICI) variamente popolata in base alla profondità e alla penetrazione della luce 2) Intensità di penetrazione della luce A. ZONA FOTICA Fascia delle acque oceaniche in cui penetra la luce (al max circa 200 m di profondità) dove gli organismi (ALGHE) svolgono la fotosintesi La zona buia sottostante viene detta AFOTICA ZONA INTERTIDALE 0m 200 m ZONA FOTICA PIATTAFORMA CONTINENTALE ZONA BENTONICA (fondale oceanico) 2500–6000 m Zonazione degli OCEANI ZONA PELAGICA ZONA AFOTICA II. BIOMI di ACQUA DOLCE I BIOMI di acqua dolce comprendono: laghi stagni corsi d’acqua paludi La LUCE e la TEMPERATURA sono di fondamentale importanza per la vita delle comunità all’interno degli ecosistemi d’acqua dolce L’AZOTO (N) e il FOSFORO (P) sono le sostanze nutritive che di solito influenzano la quantità di FITOPLANCTON che cresce nei laghi, nei fiumi e negli stagni A) FIUMI e TORRENTI Ospitano comunità piuttosto diverse da quelle che popolano laghi e stagni: i corsi d’acqua subiscono notevoli variazioni passando dalla sorgente alla foce e le comunità che ospitano variano di conseguenza TORRENTE in montagna B) ZONE UMIDE Sono di acqua dolce e comprendono paludi, canneti, stagni e torbiere, che possono formarsi in bacini poco profondi o lungo le rive di laghi e fiumi. ZONA UMIDA: Stagno III. BIOMI TERRESTRI I principali (MACRO) ECOSISTEMI TERRESTRI sono raggruppati in 8 biomi: La distribuzione dei BIOMI dipende in gran parte dal clima: la temperatura e le precipitazioni sono spesso i fattori chiave che determinano il tipo di bioma esistente in una certa regione Un BIOMA è caratterizzato da un determinato tipo di comunità biologica (soprattutto vegetale) e non da uno specifico insieme di specie La distribuzione degli 8 maggiori BIOMI terrestri 30ºN Tropico del Cancro EQUATORE Tropico del Capricorno 30ºS Foresta tropicale Praterie delle zone temperate Savana Foreste decidue zone temperate Deserto Foreste di conifere Macchia mediterranea Tundra Ghiacciai d’alta quota Zona polare BIOMI TERRESTRI 1) FORESTE TROPICALI Si trovano nella fascia intertropicale Le FORESTE TROPICALI PLUVIALI sono i biomi terrestri più complessi perché ospitano più specie viventi di qualsiasi altro ecosistema al mondo (maggiore produzione di BIOMASSA) FORESTA TROPICALE FLUVIALE 2) SAVANE Sono delle praterie aride con alberi sparsi e rappresentano il Bioma in cui predominano piante le piante erbacee ACACIA Circa1300 specie di Acacia al mondo (circa 960 originarie dell'Australia e le rimanenti diffuse nelle regioni calde tropicali di entrambi gli emisferi) Pianta che appartiene alla stessa famiglia della mimosa. L'ACACIA AFRICANA (Acacia nilotica) ha sui rami spine acuminate e possiede radici che possono spingersi fino a 50 m nel sottosuolo SAVANA AFRICANA con piante sparse di ACACIA 3) DESERTI Caratterizzati da un clima estremamente arido (esistono DESERTI CALDI e FREDDI) Sono in assoluto i biomi più aridi, caratterizzati da precipitazioni scarse e sporadiche USA DESERTO di SONORA (Arizona - USA) CACTUS giganti (SAGUARI) 4) MACCHIA MEDITERRANEA Dominata da arbusti spinosi adatti alla siccità e caratterizzata da una fitta vegetazione Il clima di questo bioma presenta inverni miti e piovosi seguiti da estati lunghe, calde e secche MACCHIA MEDITERRANEA Coste italiane 5) PRATERIE Comprendono le distese nordamericane, le PAMPAS sudamericane (Argentina) e le STEPPE asiatiche Sono per la maggior parte prive di alberi e si trovano in regioni con temperature invernali relativamente fredde Vivono in Nord America 2 sottospecie: il bisonte delle pianure centrali e il bisonte delle foreste dell'Alaska e del Canada nordoccidentale. AMERICA del SUD PRATERIA Nord-America BISONTE Bison bison Ord. ARTIODATTILI Fam. BOVIDI 6) FORESTE TEMPERATE Dominate dalle LATIFOGLIE (piante a foglie larghe) Le foreste decidue temperate si trovano alle medie latitudini, dove l’umidità permette lo sviluppo di alberi d’alto fusto FORESTA DECIDUA TEMPERATA (autunno) 7) FORESTE di CONIFERE Dominate da poche specie di alberi che producono i CONI o STROBILI (organi riproduttivi) ed hanno foglie aghiformi (abeti-pini-larici) La foresta di conifere, chiamata TAIGA nel caso della foresta boreale, presenta climi caratterizzati da inverni rigidi e da estati brevi, a volte calde TAIGA Nord America FORESTA di CONIFERE 8) TUNDRA Caratterizzata da inverni lunghi e molto rigidi La TUNDRA ARTICA è priva di alberi e caratterizzata dal permafrost (strato di terreno permanentemente gelato sino ad alcuni metri di profondità) Le TUNDRE ALPINE si trovano, invece, su montagne molto elevate (sopra il limite della vegetazione arborea, anche a latitudini tropicali es. KILIMANGIARO) TUNDRA Alaska FINE della lezione N. 1 Introduzione allo studio della BIOLOGIA La BIOSFERA Grazie per l’attenzione! E ricordatevi…! …Considerate la vostra semenza fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza DANTE ALIGHIERI (Divina Commedia, INFERNO, canto XXVI , 118-120) Prof. CARMIGNANI FABRIZIO [email protected] www.fabriziocarmignani.com