un proverbio …
educatori
insegnanti
istituzioni
“Ci vuole un villaggio per fare
crescere un figlio”
amici
genitori
parenti
DIVENTARE GENITORE
Mettere al mondo un
figlio non avviene
semplicemente una
volta, ma ogni
giorno.
Soprattutto
nell’infanzia e
nell’adolescenza.
3
L’educazione era concepita
molto rigidamente e
fondata sul rispetto delle
regole, sul senso di colpa e
la paura del dolore fisico o
mentale della punizione.
Fino ad alcuni decenni fa
il modello familiare
dominante era quello di
tipo più tradizionalmente
“autoritario”, imperniato
sulla disciplina e
l’obbedienza, ritenuti
punti di riferimento
indiscutibili per ogni
sistema familiare.
Oggi la famiglia ha subito numerose
trasformazioni rendendo più fluidi i
confini fra i vari ruoli e meno rigide le
sue regole di condotta.
Si è posta molta attenzione
all’affettività e al benessere dei suoi
membri.
Le famiglie attuali
lasciano maggiore
spazio agli affetti e
ai bisogni
individuali.
Tra i tuoi compiti c’è quello di
accettare i tuoi propri limiti e
perdonare l’imperfezione che ci
accompagna tutti: si può sbagliare .
L’importante è ammettere l’errore con
te stesso e con tuo figlio
E’ soprattutto tuo figlio,
se sarai in grado di
ascoltarlo, che può
aiutarti a capire i tuoi
difetti e a “correggere
la rotta”.
ASCOLTARE …..
COME ASCOLTARE?
Ascoltami, per
favore, ho bisogno di
parlarti
concedimi solamente qualche istante.
Accetta quello che vivo, quello che sento,
senza reticenza , senza giudicare.
non bombardarmi di
domande, consigli, idee.
Non sentirti obbligato
a risolvere le mie
difficoltà
Ascoltami…
I bisogni nella comunicazione
…ASCOLTO…
• Ascoltare un bambino/ragazzo vuol dire
trasmettergli il riconoscimento e la capacità di
comprensione, compiere lo sforzo di metterti
nei suoi panni, decentrarti da te, cercare di
vedere la realtà per qualche istante dal suo punto
di vista.
• Sii aperto ai messaggi e alle richieste che ti
invia…
COME ASCOLTARE?
1.
GUARDALO NEGLI OCCHI
2.
MOSTRA DI ESSERE INTERESSATO A CIÒ CHE DICE
3.
FAI DOMANDE DI APPROFONDIMENTO
4.
CERCA DI NON INTERROMPERLO
5.
GESTISCI LA TUA REAZIONE EMOTIVA: MOSTRA PAZIENZA,
EVITA DI DISTRARTI E DI AVERE PREGIUDIZI.
6.
UTILIZZA I TERMINI UTILIZZATI DA LUI PER RISPONDERE E
PER FARE CONOSCERE IL TUO PUNTO DI VISTA
7.
METTI DA PARTE I TUOI BISOGNI PERSONALI (DI FARTI
VALERE, DI AVERE RAGIONE, DI SQUALIFICARE, DI
DIFENDERTI….)
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I ragazzi vivono in un
mondo in cui accanto
al progresso tecnico e
scientifico regnano il
consumismo e la
confusione dei valori;
in un mondo in cui
ricchezza, successo e
piacere sono al di
sopra dei più alti
valori umani.
ESSERE GENITORE:
Impara a riflettere su…
COSA MI
ASPETTO?
COME
AFFRONTO LE
SUE
DIFFICOLTA’?
“CREDO”
NELLA
FORMAZIONE?
COSA PENSO DI
MIO FIGLIO?
I COMPITI
ORIENTATIVI
“CREDO”
NELLA
SCUOLA?
QUALE
SOSTEGNO
?
COME
ANALIZZO LE
SITUAZIONI?
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Aiutarlo nello studio è ……
• Accompagnare,
guidarlo …
all’esperienza delle
cose.
• Renderlo partecipe
del senso, della
bellezza, della bontà
del quotidiano.
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FAVORIRE LA MOTIVAZIONE
Non “lavora sodo”,
ma “ fai cosi...cosi”;
“ prova..”
FORNIRE IDEE CONCRETE
su modalità, tempi, mezzi, ...,
per raggiungere le mete incoraggiando
nella gestione delle difficoltà,
senza mai sostituirti.
Il tuo ruolo di genitore
Cosa
fare?
1
Condividere
le ragioni,
il senso dei compiti,
dentro una storia
di apprendimento
umano
COSA HAI
IMPARATO
OGGI ?
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…La crescita…
autonomia
ambivalenza
dipendenza
Disorganizzazione
Evento
critico
Ricerca
soluzioni
riorganizzazione
stallo
La cosa migliore da fare è
“resistere” e continuare a fargli
sentire la tua presenza: questo
gli dà sicurezza.
Non metterti sullo stesso piano
di tuo figlio reagendo
aggressivamente alle sue
intemperanze.
Ci sono orari, doveri, regole alle
quali attenersi: anche se lui
tende a non rispettarli.
E il castigo, la punizione?
- la lode è sempre
più efficace del
premio
- tra premio e
castigo è
certamente meglio il
premio
Il castigo per essere
efficace deve
essere: immediato,
proporzionato,
“amoroso”.
In ogni caso, bisogna
evitare
l'indifferenza.
E nel conflitto con tuo figlio…
• Non entrare nel turbinio delle sue
emozioni…
• Cerca di intuire il sentimento e il senso
che possono avere le cose per lui
• Mettiti accanto a lui e non su un piano
superiore
ATTENZIONE AI MESSAGGI…
•
•
•
•
Dare ordini: “metti a posto!”
Minacciare: “se non metti a posto….”
Fare la predica: “non dovresti…”
Diagnosticare: “vuoi stare al centro
dell’attenzione”
• Montare in cattedra: “perché una buona
volta non ubbidisci?”
• Prendere in giro:” ecco è arrivato il…”
Messaggio-tu e messaggio-io
Il messaggio-tu non comunica al figlio nulla
dei TUOI sentimenti e dei TUOI bisogni
in quel momento
•Con il messaggio-io comunichi a tuo figlio
quale effetto abbia su DI TE un
comportamento inaccettabile ….
PUOI ATTIVARE CIOE’ I
SENTIMENTI DI TUOI FIGLIO SE
TU MOSTRI I TUOI
SENTIMENTI…
• TU sei insopportabile……
• invece…
• IO provo un dolore grande per questo tuo
comportamento….
La piramide dei bisogni
Auto
realizzazione
autostima
bis. di appartenenza
bisogno
Bisogni
di
sicurezza
fisiologici di
accudimento
Nella comunicazione salvaguarda
LA SUA AUTOSTIMA
L’autostima è un pilastro del nostro essere ,una base di
sostegno.
Una sana autostima significa: “mi sento bene, ho un
valore perché esisto”
Attraverso il gioco
tuo figlio
mantiene libera la
propria mente da
qualsiasi pensiero,
e ha modo di
poter scaricare la
sua emotività e la
sua istintività.
Il gioco è un potente
strumento formativo per
l'infanzia ed un valido
supporto nell‘adolescenza e
nell’intera esistenza
.
Racchiude in sé la capacità
di combinare ed elaborare in
modo differente i dati e le
informazioni che si
possiedono o che devono
essere acquisite.
Il gioco insomma ci
deve
accompagnare
dalla nascita,
aiutando la
formazione
nell'infanzia dei
bambini, nella
crescita e nel
passaggio da
ragazzi ad adulti.
Il Gioco ci
fa sorridere e
divertire nella
vita...
Per aiutare i nostri figli a
crescere, mostriamo loro
di essere adulti capaci di
felicità.
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