Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa. Come fiore di narciso fiorisca; sì, canti con gioia e con giubilo. Le è data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saròn. Essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del nostro Dio (Is 15,1-2) Rm 8,24 “Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti. Dite agli smarriti di cuore: Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi” (Is 15,3-4) Il Signore è fedele per sempre, rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati (Sal 145) Con la gioia e la speranza nel cuore attendiamo il Signore “con la cintura ai fianchi e le lucerne accese” (Lc 12,35) Il profeta della grande speranza Il precursore La serva del Signore Il padre terreno di Gesù Maria (ebraico: מרים, Miryam, oppure Myriam; aramaico: Maryām; greco: Μαρίαμ, Mariam, oppure Μαρία, Maria; arabo: مريم, Maryam) è il nome della madre di Gesù “I libri del Vecchio Testamento … mettono sempre più chiaramente in luce la figura di una donna: la madre del Redentore… Essa viene già profeticamente adombrata nella promessa, fatta ai progenitori caduti in peccato, circa la vittoria sul serpente… E’ lei, la Vergine, che concepirà e partorirà un Figlio, il cui nome sarà Emmanuele … Essa primeggia tra quegli umili e quei poveri del Signore che con fiducia attendono … la salvezza. E infine con lei, la figlia di Sion per eccellenza, dopo la lunga attesa della promessa, si compiono i tempi … quando il Figlio di Dio assunse da lei la natura umana” (LG 55) Il tempo d’Avvento celebra questa economia veterotestamentaria dell’attesa, nella quale s’intravede Maria, fissando tre misteri: l’Immacolata concezione, l’Annunciazione e la visita a Elisabetta Concepita senza peccato per poter accogliere nel suo grembo il nostro Salvatore, in Maria si manifesta l’amore del Padre per l’umanità. Un amore incondizionato che, tuttavia, chiede all’uomo una risposta. Prescelta sin dalle origini ad essere la Madre del Figlio di Dio, l’assenza del peccato originale non esime Maria dal sublime e gravoso impegno di contribuire in prima persona al piano salvifico La solennità dell’Immacolata concezione, l’8 dicembre, non rompe l’unità dell’Avvento, ma lo arricchisce Certo, la fanciulla di Nazareth ha trovato grazia presso Dio e su di Lei la potenza dell’Altissimo ha steso la sua ombra, ma se non avesse creduto che nulla è impossibile a Dio, senza il suo sì la storia della salvezza non avrebbe avuto inizio “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1,38) E’ questo arrendersi alla volontà di Dio che suggella l’inizio della nuova alleanza, tra il Creatore e la sua creatura “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1,38) La Vergine mette da parte la vita che aveva scelto per se stessa e si lascia guidare dal vento dello Spirito, là dove il Signore vuole per il bene dell’umanità. E in questo volontario ma difficile cedere alla volontà di Dio, ogni sofferenza, ogni ostacolo, si tramuta in gioia … “L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono …” (Lc 1,46) Testimone silenziosa del mistero dell’Incarnazione, Maria rappresenta il popolo di Dio che ha saputo dire il suo sì al suo Signore e per questo diventa il modello permanente per ognuno di noi: sempre in umile ascolto della Parola di Dio, conservava ogni cosa nel suo cuore “E anche a te una spada trafiggerà l'anima” (Lc 2,35) “La beata Vergine …, concependo Cristo, generandolo, nutrendolo, presentandolo al Padre nel tempio, soffrendo col Figlio suo morente in croce, ella cooperò in modo tutto speciale all'opera del Salvatore, coll'obbedienza, la fede, la speranza e l'ardente carità, per restaurare la vita soprannaturale delle anime. Per questo ella è diventata per noi madre nell'ordine della grazia” (LG 61) “E questa maternità di Maria nell'economia della grazia perdura senza soste … Difatti anche dopo la sua assunzione in cielo … con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata. Per questo la beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, Mediatrice” (LG 62) La supplica alla Regina del SS. Rosario di Pompei si recita l'8 maggio e la prima domenica di ottobre a mezzogiorno Infinite volte, come figli a una madre, chiediamo alla Vergine di intercedere per noi per ottenere una grazia, ma non abbiamo voglia di seguire il suo esempio, di rinunciare almeno in parte al nostro bene per la salvezza del mondo Eppure Maria ci ha indicato la strada della felicità quando, guardando il Figlio, unico Mediatore, disse: “Fate quello che vi dirà” (Gv 2,5) Il 15 agosto la Chiesa celebra la morte preziosa e la gloriosa Assunzione al Cielo di Maria. È pia e comune credenza dei fedeli, che coll’anima di Maria sia stato assunto in cielo anche il corpo … E’ esaltata sopra gli angeli, i santi e tutte le creature come Regina del cielo e della terra … perché è madre di Dio, ed è di tutte le creature la più umile e la più santa (Cf. Chiesa Cattolica-Catechismo Maggiore ,160-163) Giovanni intanto, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: "Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?". Gesù rispose: "Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, e beato colui che non si scandalizza di me". Mentre questi se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: "Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Che cosa dunque siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno nei palazzi dei re! E allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, anche più di un profeta. Egli è colui, del quale sta scritto: Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero che preparerà la tua via davanti a te.In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?” (Mt 11,3) La domanda, che dal carcere Giovanni mandò a chiedere a Gesù, sembra frenare la corsa verso la gioia del Natale. Com’è possibile che perfino il Battista, che aveva indicato il Maestro come l’Agnello di Dio, si chieda se sia Lui il Messia o deve aspettarne un altro? Giovanni non era una canna sbattuta dal vento, non si piegava alle minacce, né si illudeva di fronte a false promesse. Non era manovrato dai potenti del tempo perché non vestiva abiti di lusso, lui era un profeta, anzi, il profeta, il precursore, il messaggero, la voce del deserto che preparava la via al Messia, eppure nel buio della prigione il dubbio si insinuò nel suo cuore Un dubbio che in questo tempo d’attesa ci induce a riflettere, che porta anche noi a chiederci: è questo il Natale che ci porterà la gioia o, finita l’euforia della festa, dovremo aspettare qualcuno o qualcosa che ci renda felici? Se ancora siamo prigionieri dell’uomo vecchio, che si aspetta da Dio la soluzione magica ai propri problemi, allora, se anche vedessimo i ciechi riacquistare la vista e i sordi udire, nessun Natale ci porterà gioia Certo, di fronte al dolore, ai tanti problemi che attanagliano la vita è umano dubitare, ma se riusciamo a liberarci da tutto ciò che ingabbia la nostra anima, se riusciamo a sentire la salvezza al di là della croce, allora capiremo che il Natale è gioia perché inaugura l’inizio di un nuovo regno Un regno che non è di questa terra, un regno in cui il più piccolo tra gli uomini sarà più grande di Giovanni, il più grande tra i nati di donna (cf. Mt 11,11) Un regno in cui è capovolto ogni criterio umano, in cui si entra attraverso una porta stretta, un regno che sconvolge le vie degli empi e presuppone una rinascita dall’Alto nell’amore, nella misericordia, nella carità Sud Nord Est Est Sud Ovest Ovest Nord “Gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi” (Mt 20,16) Solo se ci lasciamo rigenerare dall’intervento di Dio nella nostra storia, fedeli alla sua Parola, saremo beati come colui che non trova in Cristo, nella sua umiltà, nella sua mitezza, nella sua sofferenza, nell’umiliazione della croce, motivo di scandalo “Noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani” (1 Cor 1,23) Gesù nasce per abitare in noi, pronto a pagare a caro prezzo il nostro riscatto e se siamo pronti a rinascere con Lui, allora i nostri occhi si apriranno, fuggiranno tristezza e pianto e sarà un Natale di gioia Se in questo tempo d’Avvento spalanchiamo le porte a Cristo, costanti nel preparagli la via, ci accorgeremo che il suo giogo è soave e leggero, e se anche durante il cammino ci perdessimo in sentieri tortuosi, saranno rinfrancati i nostri cuori, perché sappiamo che la venuta del Signore è vicina …