AFP
Applicazioni
dell’indagine
epidemiologica
III incontro
Dott. Luca Pietrantoni
Screening
SCREENING




Comportamento di prevenzione secondaria
Identificazione presuntiva di una malattia in fase
iniziale o di una condizione particolarmente a rischio
mediante l’applicazione di test, esami o altre
procedure
Lo screening non è una diagnosi
I soggetti positivi al test di screening devono essere
sottoposti ad una diagnosi di conferma  poi avviati
al trattamento
Falsi positivi e falsi negativi
a = positivi e malati
b = positivi e non malati
c = negativi e malati
d = negativi e non malati
a: veri positivi
b: falsi positivi
c: falsi negativi
d: veri negativi
Misure di validità di un test di
screening




Sensibilità: proporzione di persone positive al test
tra i malati
Specificità: proporzione di persone negative al test
tra i non malati
Valore predittivo del test positivo: proporzione di
realmente malati tra i positivi al test
Test bias (errore insito): rapporto tra positivi al test
e malati (se >1 il test sovrastima il fenomeno e
viceversa)
Esempio – test a 50 soggetti

Test a 50 soggetti
10 positivi e malati
0 positivi e non malati
0 negativi e malati
40 negativi e non malati
Qual è la prevalenza?
Quanti sono i falsi positivi? Quanti sono i falsi negativi?
Calcola la sensibilità, la specificità, il valore predittivo del test
Positivo e il test bias.
Sensibilità: 10:10 - in percentuale 100%
Specificità: 40:40 – in percentuale 100%
Valore predittivo: 10:10 – in percentuale 100%
Test bias : 10/10 = 1
Esempio - test a 50 soggetti
10 positivi e malati
5 positivi e non malati
2 negativi e malati
33 negativi e non malati
Quanti sono i falsi positivi? Quanti sono i falsi negativi?
Calcola la sensibilità, la specificità e il valore predittivo del
test positivo
Calcola il test bias. Sovrastima o sottostima?
Sensibilità: 10:12 - in percentuale 83%
Specificità: 33:38 – in percentuale 87%
Valore predittivo del test positivo: 10:15 – in percentuale 66%
Test bias: 15/12 = 1,25 il test sovrastima
Raccomandazioni per lo screening oncologico
(Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, 2000)
Tumore al
collo
dell'utero
Dai 18 ai 65 anni, fare regolarmente un pap-test
all'anno
Tumore al
seno
Dopo i 30 anni fare l'autopalpazione del seno
ogni 2 o 3 mesi e una visita medica all'anno.
Dai 50 anni in poi, fare una mammografia ogni 2
anni.
Tumore alla
prostata
Dai 50 anni in poi, fare una volta l'anno il
controllo della prostata tramite esplorazione
rettale ed eventuale test PSA.
Tumore al
colon-retto
Dai 40 anni in avanti sottoporsi una volta l'anno
all'esplorazione rettale per l'identificazione di
poliposi al colon e di cancro al retto (specie in
presenza di sangue nelle feci o di cambiamenti
Screening di auto- osservazione
vs visita ospedaliera



Applicata allo screening dei tumori alla pelle,
seno, testicoli
Completamente sicura ed economica
Dubbi sull'effettiva capacità del soggetto di
riuscire a sondare le anomalie e sui possibili
e incontrollabili effetti psicologici negativi (es.,
un aumento dell'ansia)
Screening per i tumori al seno


Il tumore al seno è la prima causa di morte in
Italia nelle donne tra i 35 e i 50 anni
Riduzione della mortalità fino al 40%
Campagna Emilia-Romagna per la
prevenzione dei tumori femminili
Screening per il tumore alla
prostata
seconda causa di morte per cancro
nella popolazione maschile dopo il
cancro al polmone
 Raccomandato a uomini che hanno un
accresciuto rischio per motivi ereditari o
per comparsa di sintomi

Campagna per promuovere lo screening
per il tumore alla prostata
Campagna per promuovere lo
screening per il tumore colorettale
Campagna per lo screening al
tumore ai testicoli (Irish Cancer Society)
•Incidenza
aumentata
negli ultimi 20
anni
•Oltre il 50%
consulta il
medico in fase
avanzata
Domanda
 Quali
sono i fattori psicologici e
sociali che scoraggiano una
donna ad andare a fare una
visita di controllo?
 Indicatene almeno 3
Fattori esplicativi dei CRS/CPS
Fattori
socioambientali
Fattori
psicologici
atteggiamen
ti
Genere
Zona
geografica o
etnia di origine
Stato socioeconomico
Lavoro
conoscenze
credenze
abilità
abitudini
emozioni
CRS
CPS
Salute
e qualità
di vita
Ciò che spiega perché iniziamo un comportamento è
diverso da ciò che spiega il mantenimento
Inizio di un
nuovo
comportamento
Convinzioni ed aspettative
Mantenimento del
nuovo
comportamento
Formazione di abitudini
Processi automatici
(Sviluppo di dipendenza)
Modello “stadi del cambiamento”
(Prochaska & DiClemente, 1992)
• Tenta di spiegare il
cambiamento in una
prospettiva dinamica
• L’inizio di un nuovo
comportamento è l’esito
di un processo, di fasi
motivazionali che si
articolano nel tempo
(soggettivo e oggettivo)
Quanto sei motivato…
DOMANDA
Ad acquistare una moto?
A cambiare casa?
 Ad iniziare ad andare
in palestra?
 A smettere di usare
una droga che ti crea
dipendenza?
RISPOSTA
 Non ho nessuna
intenzione
 Forse tra qualche
anno lo farò
 Penso di farlo a breve
 L’ho già fatto
 L’ho fatto ma non sono
riuscito a continuare
Precontemplazione



Nessuna intenzione
al cambiamento
Nessuna azione nel
futuro possibile
Il soggetto è
inconsapevole del
problema/ bisogno
e resistente al
cambiamento
Contemplazione



Intenzione a cambiare nel
prossimo futuro
Consapevole dei benefici
(es., “che ne vale la pena”)
ma anche delle difficoltà e
dei costi psicologici e
materiali implicati nel
cambiamento, specie se è
l’interruzione di un’abitudine
Valutazione congiunta dei
pro e dei contro, dubbi e
ambivalenza
Preparazione


Intenzione ferma a
intraprendere l’azione
Il soggetto ha un’idea
progettuale su “come fare”,
è convinto che i benefici
sono maggiori dei costi, è
pronto a iniziare un
eventuale trattamento o a
rivolgersi ad un
professionista
Azione
Il soggetto
modifica un suo
comportamento
specifico
 Progressivamente
lo inserisce nel
suo repertorio
comportamentale

Mantenimento
Azione continuativa
ed effettiva
 Gestione delle
“tentazioni”
 Sviluppo dell’
autoefficacia

La ricaduta è sempre possibile!
Preparazione
Contemplazione
Azione
Precontemplazione
Mantenimento
Ricaduta
Termine


Totale fiducia in se
stessi
Nessuna presenza
di “tentazioni”
Due costrutti cognitivi
principali
BILANCIA DECISIONALE: valutazione dei pro
e dei contro del cambiamento “da una parte
ci sono vantaggi, dall’altra ci sono svantaggi”
- soprattutto nella precontemplazione e
contemplazione AUTOEFFICACIA : valutazione delle proprie
capacità di eseguire il corso di azioni
necessario a raggiungere un risultato
desiderato. “mi sento capace di..” – nella
preparazione, azione e mantenimento -
Esempio
Immaginate di dover condurre un gruppo di sostegno
psicologico che ha come obiettivo la riduzione della
dipendenza da cocaina in 20 cocainomani:
40% nella fase di precontemplazione
30% nella fase di contemplazione
20% nella fase di preparazione
5% nella fase di azione ( ha appena smesso)
5% nella fase di mantenimento (ha smesso da 3
mesi)
Precontemplazione
POSSIBILI AZIONI
•Aumentare la
consapevolezza del
bisogno di cambiare.
•Personalizzare
l’informazione sui
rischi e sui benefici
Contemplazione
POSSIBILI AZIONI
•Motivare e
incoraggiare a fare
ipotetici progetti
per il futuro.
Preparazione
POSSIBILI AZIONI
•Rafforzare l’autoefficacia
•Assistere nello sviluppo
dei concreti piani di azione
•Assistere nella
definizione degli obiettivi e
dei passi progressivi per
raggiungerli
Azione
POSSIBILI AZIONI
•Assistere con
feedback,
incoraggiamenti,
rinforzi, soluzione di
problemi, sostegno
esterno.
Mantenimento
POSSIBILI AZIONI
•Aiutare a rafforzare le
abilità di fronteggiamento
per evitare le ricadute
epidodiche (e poi
continuative)
•Fornire alternative
•Personalizzare i rammenti
e gli incentivi
Implicazioni per l’intervento



Raccogliere dati prima dell’intervento sulla
classificazione dei soggetti in base agli
stadi motivazionali
Personalizzare l’intervento in base allo
stadio
Valutare la riuscita del programma (o di
diversi programmi in confronto tra loro) in
base al passaggio progressivo al
successivo stadio motivazionale
Scenario 2

Anna, 18enne, è andata ad una festa di
compleanno. Aspettava questa festa da tempo,
aveva voglia di divertirsi. “Questa è la sera giusta”.
Quello a cui faceva il filo era già impegnato. Era un
po’ giù. Ha incontrato Marco, hanno iniziato a bere
vodka, rum e altri cocktail. Lui le ha chiesto di fare
un giro nella stanza di sopra. Hanno iniziato a fare
sesso ma non le piaceva. Lui ha insistito, lei alla fine
si è lasciata andare. Il giorno dopo Anna si è sentita
a disagio perchè pensava alle conseguenze.
Implicazioni per l’intervento

Invitare gli adolescenti a pensare
alle conseguenze emotive negative
(“pensa a come ti senti dopo”) dei
loro
comportamenti
a
rischio
potrebbe essere una strategia
educativa nella promozione della
salute.
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Applicazioni dell` indagine epidemiologica