Le donne che contribuirono all’invenzione del computer Le ragazze dell’Eniac: Sei donne per un computer Nel 1942, dopo l’ingresso in guerra degli Stati Uniti, un gruppo di ottanta donne laureate in matematica entrò ai servizio dell’Esercito americano per lavorare all’Eniac ed effettuare il calcolo manuale delle traiettorie balistiche. Nell’autunno del 1945 termina il progetto dell’ENIAC, e tra le donne che hanno collaborato alla realizzazione dell’Eniac, sei di loro vengono scelte per essere addestrate come programmatrici: Kay Mauchley Antonelli, Jean Bartik, Betty Holberton, Marlyn Meltzer, Frances Spence e Ruth Teitelbaum. Prima dell’invenzione dei computer le donne venivano utilizzate per compiere lunghi calcoli, proprio come se fossero dei computer. Perché per questi compiti venivano scelte donne e non uomini? Grazie alle loro doti di precisione e al fatto che non fosse difficile trovare donne che avessero studiato la matematica, vennero impiegate per compiti ripetitivi e meno remunerativi rispetto a quelli affidati agli uomini. I linguaggi di programmazione infatti non erano ancora stati inventati e istruire le ragazze dell’Eniac all'esecuzione dei calcoli richiesti significava azionare fisicamente degli interruttori che lo componevano, affinché la corretta sequenza di impulsi venisse immessa all'interno della macchina. In altre parole, chi programmava l'Eniac doveva settare ogni singolo bit a 0 o a 1 per comporre il codice che doveva essere eseguito e tale sequenza doveva essere ripetuta ogni volta. Nel 1942, dopo l’ingresso in guerra degli Stati Uniti, molte donne vennero “arruolate” per questo tipo di compito (eseguire calcoli) . Le ragazze dell’ Eniac dovettero per prima cosa imparare a programmare. Prima di avvicinarsi alla macchina, dovettero studiarne il modello. Il loro lavoro fu un successo e nel 1946 l’Eniac venne presentato pubblicamente e rimase in servizio fino al 1955. LA NOSTRA OPINIONE Questo argomento ci ha fatto comprendere che l’invenzione del computer, che utilizziamo ormai tutti i giorni, non è stata una prerogativa “maschile”, a cui hanno contribuito fortemente le donne, laureate in matematica, sfruttate in compiti ritenuti non adatti agli uomini. Dobbiamo essere loro riconoscenti per aver svolto questo lavoro faticoso e poco remunerativo sia dal punto di vista economico che intellettivo e dobbiamo tenere sempre presente che la presenza delle donne nell’ambito scientifico con le stesse prerogative e mansioni degli uomini, è una conquista recente, che va sostenuta e ribadita.