I SISTEMI TRIFASE Se si osserva un traliccio dell’alta tensione si contano tre conduttori. Un elettrodotto (su cui si possono osservare 1 quattro terne di fili) ed una cabina elettrica I SISTEMI TRIFASE Anche le prese possono avere tre contatti o quattro contatti. Uno è sempre la terra T, gli altri sono due per la mono fase o tre contatti per la trifase Spina 2P+T 230V 16A Spina 3P+T 400V 16A La trifase occorre quando si devono utilizzare tensioni maggiori, per esempio in attività industriali o per alimentare dispositivi che assorbono grandi potenze ( forni elettrici, motori, gru ecc.) 2 I SISTEMI TRIFASE Supponiamo di volere alimentate tre carichi con tre generatori dovremmo realizzare il seguente impianto in cui sono presenti 6 conduttori (chiamati L1, L2, L3, L’1,L’2,L’3). L1 U1 I1 L3 L2 U1 V1 V1 I2 W1 W1 I3 VF1 Z1 VF2 Z2 VF3 I1 U2 L’1 Z3 U2 I2 V2 I3 L’2 V2 W2 W2 L’3 I tre generatori VF1, VF2, VF3 hanno i morsetti contrassegnati dalle lettere U, V, W come prevede la norma CEI 16-2, mentre le linee sono denominate L1, L2, L3. 3 I SISTEMI TRIFASE Si può fare di meglio. Si possono cioè eliminare tre conduttori con un conseguente risparmio di rame e di ingombro di cavi. È sufficiente riunire in un solo cavo i tre fili di ritorno della corrente cioè L’1 L’2 L’3, che chiameremo N. U1 I1 U1 V1 I2 V1 W1 W1 I3 VF1 Z1 VF2 Z2 VF3 I1 Z3 I2 I3 IN = I1+I2+I3 N N 4 I SISTEMI TRIFASE Occorre però aggiungere un importante dettaglio matematico per giustificare che si tratti di un vero risparmio di rame. Supponiamo che le tensioni dei tre generatori siano sfasati tra loro di 120° ed abbiano la stessa ampiezza (sistema simmetrico) di 325 volt (valore efficace = 230 volt). La frequenza sia f = 50 Hz. Di seguito sono disegnati il diagramma vettoriale e successivamente disegneremo le tre sinusoidi corrispondenti. Facciamo la somma vettoriale dei tre vettori VF1, VF2, VF3. Il risultato è zero. VF1 60° 120° VF3 120° VF1+ VF2 VF1+ VF2 VF1+ VF2+VF3 = 0 60° VF2 VF3 = Lati uguali per costruzione = Lato appartenente a triangolo equilatero Vediamo nella prossima diapositiva come si vedono questi concetti usando le sinusoidi. 5 I SISTEMI TRIFASE trifase V1-V2-V3 400 VF1 200 120° 120° t (ms) 0 0 VF3 120° 0,002 0,004 0,006 0,008 0,01 0,012 0,014 0,016 0,018 0,02 0,022 VF2 -200 -400 All’istante t = 0 il vettore VF1 assume il valore: 325*sen(90°)= 325 V. V1+V2+V3 = =325-162,5-162,5 = 0 Il vettore VF2 assume il valore: 325*sen(-30°) = 325*(-0,5)= - 162,5 V. Il vettore VF3 assume il valore: 325*sen(210°) = 325*(-0,5)= - 162,5 V. 6 I SISTEMI TRIFASE trifase V1-V2-V3 400 V1 30° 200 V2 t (m s) 0 0 V3 0,002 0,004 0,006 0,008 0,01 0,012 0,014 0,016 0,018 0,02 0,022 -200 -400 Ruotiamo di 30° antiorario i tre vettori e ricalcoliamo il valore delle tre sinusoidi all’istante corrispondente: t : [0,02 = 30° : 360°]. (t = 0,02/(360/30) = 0,02/12 = 0,001666 s. V1 : 325*sen(120°) = 325*0,866 = 281V; V1+V2+V3 = 281 + 0 - 281 = 0 V2 : 325*sen(0°) = 325*0 = 0 V; V3 : 325*sen(240°) = 325*(- 0,866) = - 281 V 7 I SISTEMI TRIFASE Si potrebbe continuare a ruotare il sistema di vettori, tuttavia anche per gli altri valori angolari troveremmo la stessa conclusione. Si può quindi affermare, con questa prima dimostrazione, che un sistema trifase simmetrico è caratterizzato da: tre vettori sfasati di 120° e con ampiezza uguale e la loro somma è pari a zero. A questo punto consideriamo le correnti che scorrono nelle tre impedenze che formano il carico. In generale Z1 Z2 Z3 possono essere diverse e quindi le tre correnti che le attraversano sono diverse sia come ampiezza che come fase. Quindi i vettori corrispondenti a queste correnti non rappresentano un sistema trifase, cioè non sono sfasate di 120°. Tuttavia l’ente che eroga energia elettrica suddivide opportunamente gli utenti ( cioè le impedenze) in modo che le tre correnti siano quasi dello stesso valore e con sfasamenti vicini a 120°. Se consideriamo tre impedenze uguali, cioè Z1 = Z2 =Z3 = Z il sistema trifase (oltre ad essere simmetrico) si chiamerà anche equilibrato. Concludiamo: simmetrico è riferito alle tensioni erogate, equilibrato alle correnti 8 assorbite dalle impedenze. I SISTEMI TRIFASE simmetrici ed equilibrati Il disegno dello schema elettrico di solito si realizza in modi diversi da quello visto in precedenza. U L1 I1 U Z VF1 N VF3 I1 IN = I1+I2+I3 = 0 I3 VF2 N I2 L3 W W I3 V I2 L2 V In questo schema la corrente del neutro è zero poiché anche le correnti formano un sistema trifase simmetrico. Il filo di neutro è colorato di blu poiché è previsto dalle norme CEI che tale cavo utilizzato negli impianti deve essere di questo 9 colore. I cavi di fase possono essere neri o marroni. I SISTEMI TRIFASE simmetrici ed equilibrati Le correnti si calcolano con la legge di Ohm: I1 = VF1 / Z; I2 = VF2 / Z I3 = VF3 / Z L’impedenza Z introduce uno sfasamento a tra tensione e corrente uguale per tutte le tre correnti. Lo sfasamento tra tensione e corrente può essere in anticipo o in ritardo a seconda se Z è induttiva o capacitiva. VF1 VF1 a I1 I1 a 120° I3 I2 120° a VF2 VF3 I2 a Z induttiva = V in anticipo su I a VF3 a I3 VF2 Z capacitiva = V in ritardo su I 10 I SISTEMI TRIFASE collegamenti del carico a stella e a triangolo Collegamenti norma CEI V1 U1 W1 Collegamenti a forma geometrica N U1 Collegamento a stella Z1 Z1 Z3 Z2 N ≡ U2 ≡ V2 ≡ W2 W1 V2 W2 U1 V1 W1 Z1 Z2 Z3 U2 V2 U1 ≡ W2 Collegamento a triangolo W2 Z2 U2 V1 U2 ≡ V1 V2 ≡ W1 11 I SISTEMI TRIFASE collegamento del generatore e classificazione delle tensioni L1 U U V12 VF1 V31 N N VF3 W W V L3 VF2 V23 V L2 I generatori sono sempre collegati a stella. TENSIONI DI FASE ( O STELLATE): tensioni tra una linea ( L1, L2, L3) e neutro (N). Sono denominate VF1, VF2, VF3. Nelle linee di bassa tensione il loro è valore efficace vale 230V. TENSIONE DI LINEA (O CONCATENATE): tensioni tra due linee L1 – L2, L2 – L3, L3 – L1 Sono denominate V12, V23, V31 ed il loro valore efficace è di 400 V. 12 I SISTEMI TRIFASE classificazione delle correnti CORRENTI DI LINEA: correnti che attraversano i conduttori che collegano il generatore trifase con il carico. U IL1 Sono indicate con i simboli IL1, IL2, IL3. N CORRENTI DI FASE: correnti che attraversano le tre impedenze di cui è formato il carico. Sono indicate con i simboli I12, I23, I31. Tra correnti di linea e di fase possiamo scrivere le equazioni di Kirchoff: IL3 W V IL2 IL1 I12= IL1+I31 1 I12 I23= IL2+I12 I31=IL3+I23 che si possono scrivere anche così: IL1 = I12 - I31 IL2 = I23- I12 IL3 = I31 - I23 U IL3 I31 I23 W 3 V 2 IL2 13 I SISTEMI TRIFASE legame tra tensione di linea e di fase VF1 V12 V31 V12 VF1 H VF3 V23 VF2 -VF2 30° 60° O V12 = VF1 – VF2 = VF1 + (-VF2) |VF1| = |VF2| = |VF3| = 230 V 3 OH V F 1 cos(30) V F 1 2 3 2 V F1 3 V 12 V F1 2 V L 3 V F 180° 120° VF2 1. Le tensioni di linea hanno un modulo maggiore di quella di fase: VF = 230 V VL = 1,73*230 400 V 2. Le tensioni di linea formano una terna trifase ruotata in anticipo di 30° sulla 14 terna di linea I SISTEMI TRIFASE legame tra tensione di linea e di fase V12 = 400 V VF1 = 230 V 30° V23 30° V L 3 V F V L 1,73 V F V L 1,73 230 400V 30° VF3 VF2 1. Le tensioni di linea hanno un modulo maggiore di quella di fase: VF = 230 V VL = 1,73*230 400 V V31 2. Le tensioni di linea formano una terna trifase ruotata in anticipo di 30° sulla terna di linea 15 I SISTEMI TRIFASE legame tra tensione di linea e di fase V12 = VF1 - VF2 600 V12 400 VF1 200 t1 0 0 0,005 0,01 0,015 t2 0,02 0,025 -200 -400 VF2 -600 t Nei punti t1 e t2 ( dove le tensioni di fase sono uguali) si nota chiaramente che la differenza tra VF1 e VF2 da come risultato zero (la tensione di linea). 16 I SISTEMI TRIFASE Sistemi simmetrici squilibrati a quattro fili Questi sono i sistemi più utilizzati, dall’ente erogatore di energia (ENEL), in quanto non è garantito che il carico sia equilibrato. In pratica le tre impedenze che formano il carico non è detto che siano uguali (carico equilibrato) e pertanto non è detto che il filo di neutro sia percorso da corrente nulla. Ecco perché abbiamo 4 fili, tre di fase ed uno per il neutro. L’ente tuttavia ripartisce i carichi in modo che gli squilibri siano minimi e così garantire una corrente di neutro piccola. Il generatore quindi è collegato a stella e produce tre tensioni di fase (o stellate) del valore di 230 V e tre tensioni di linea (o concatenate) del valore di 400 V. Consideriamo quindi un carico formato da tre impedenze diverse Z1, Z2, Z3 collegate a stella con filo di neutro. U1 V1 W1 Z2 Z3 N U1 Z1 Z1 N ≡ U2 ≡ V2 ≡ W2 W1 U2 V2 V1 W2 Secondo la norma CEI Collegamenti a forma geometrica 17 I SISTEMI TRIFASE Sistemi simmetrici squilibrati a quattro fili collegamento del carico a STELLA L1 U I1 VF1 I1 Z1 IN = I1+I2+I3 I2 N L3 L2 I3 W Z3 Z2 V VF3 φ2 φ3 I3 VF2 I2 Z 1 R1 X 1 ; Z 2 R 2 X 2 ; Z 3 R3 X 3 1 arctg ( XR11 ); 2 arctg ( XR22 ); 3 arctg ( XR33 ) I1 φ1 V F1 Z1 ; I2 V F2 Z2 ; I3 V F3 Z3 Nel grafico si è disegnato tre correnti con le seguenti caratteristiche: Z1= induttiva Z2= capacitiva Z3= capacitiva 18 I SISTEMI TRIFASE Sistemi simmetrici squilibrati a quattro fili Calcolo grafico della corrente nel neutro I1 I3 I2 IN I1 I2 ESEMPIO Un sistema trifase a quattro fili 3x400/230 V 50 Hz, alimenta tre diversi carichi, Z1 = 10 + j 5 W, Z2 = 20 W , Z3 = 2 – j 4 W. Determinare le correnti nelle impedenze, gli sfasamenti tra tensioni di fase e corrente, la corrente nel neutro. 5 ) arctg (0,5) 26,5 10 0 2 arctg ( ) arctg (0) 0 20 4 3 arctg ( ) arctg (2) 63,4 2 1 arctg ( 2 2 Z 1 10 5 100 25 125 11,2 W Z 2 20 W 2 2 4 16 20 4,5 W ( 4 ) Z3 2 19 I SISTEMI TRIFASE Sistemi simmetrici squilibrati a quattro fili ESEMPIO continua…. |Z1|= 11,2 W, |Z2|= 20 W, |Z3|= 4,5 W; I1 V F1 Z1 230 20,5 A; 11,2 Le tre fasi calcolate sono da intendersi come l’angolo tra VF di fase e la corrente I di linea. Tale angolo è positivo se VF è in anticipo su I, negativo se è in ritardo (come VF3 e I3) I2 V F2 φ1=26,5°, φ2=0°, φ3= -63,4°. Z2 230 11,5 A; 20 I3 V F3 Z3 230 51,1 A 4,5 Immaginaria VF1 φ1 = 26,5° I1 Reale I2 VF2 VF3 φ3 = -63,4° I3 φ2 = 0° 20 I SISTEMI TRIFASE Sistemi simmetrici squilibrati a quattro fili Il calcolo della corrente nel neutro si effettua scomponendo le tre correnti di linea nella parte reale e immaginaria e poi sommandole. IN = (I1Re+I2Re+I3Re) + j (I1Im+I2Im+I3Im) Immaginaria VF1 φ1 = 26,5° I1Re=|I1|*cos(a1)=20,5*cos(63,5°) a1 = 90° -26,5° = 63,5° I1Re=|I1|*cos(a1)=20,5*0,446=9,15 A I1Im |I1| = 20,5 A I1Im=|I1|*sen(a1)=20,5*sen(63,5°) Reale I1Im=|I1|*sen(a1)=20,5*0,895=18,35 A I1Re I1 = I1Re + j I1Im = 9,15 + j 18,35 A 21 I SISTEMI TRIFASE Sistemi simmetrici squilibrati a quattro fili Immaginaria a2 = 30° I2Re I2Re=|I2|*cos(a2)=11,5*cos(30°) I2Re=|I2|*cos(a2)=11,5*0,866 =9,96 A Reale |I2|= 11,5 A I2Im I2 I2Im= - |I2|*sen(a2)= - 11,5*sen(30°) φ2 = 0° VF2 I2Im= - |I2|*sen(a2)= - 11,5*0,5 = - 5,75 A I2 = I2Re + j I2Im = 9,96 - j 5,75 A 22 I SISTEMI TRIFASE Sistemi simmetrici squilibrati a quattro fili Immaginaria a3 = 180° - 30°- 63,4° = 86,6° 30° I3Re Reale I3Re=|I3|*cos(a3) = 51,1*cos(86,6°) I3Re=|I3|*cos(a3) = 51,1*0,059 = 3,03 A VF3 I3Im= - |I3|*sen(a3)= - 51,1*sen(86,6°) I3Im= - |I3|*sen(a3)= - 51,1*0,998 = - 51,01 A |I3| = 51,1 A I3 φ3 = 63,4° I3 = I3Re + j I3Im = 3,03 - j 51,01 A I3Im 23 I SISTEMI TRIFASE Sistemi simmetrici squilibrati a quattro fili CALCOLO CORRENTE DEL NEUTRO IN I1 = I1Re + j I1Im = 9,15 + j 18,35 A I2 = I2Re + j I2Im = 9,96 - j 5,75 A I3 = I3Re + j I3Im = 3,03 - j 51,01 A IN = I1 + I2 + I3 = (I1Re + j I1Im) + (I2Re + j I2Im) + (I3Re + j I3Im) IN = (I1Re + I2Re + I3Re) + j (I1Im + I2Im + I3Im) IN = (9,15+9,96+3,03) + j (18,35 – 5,75 – 51,01) = 22,14 – j 38,41 A 2 2 I N 22,14 38,41 490,2 1475,3 1965,5 44,3 A 38,41 ) arctg ( 1,735) 60 I N arctg ( 22,14 24 I SISTEMI TRIFASE Sistemi simmetrici squilibrati a quattro fili GRAFICO CORRENTE DEL NEUTRO IN IN = 22,14 – j 38,41 A |IN| = 44,3 A; N = -60° Immaginaria I2 I1 I2 22,14 Reale Infatti: |I1| + |I2| + |I3| = 20,5+11,5+51,1= 83,1 A - 60° IN - J 38,41 I3 NOTA: se effettuiamo la somma dei moduli (errata) delle tre correnti di linea, otteniamo un valore maggiore di quella vettoriale (corretta) e quindi nel filo di neutro circola “meno” corrente. Mentre il valore corretto è: IN = 44,3 A I3 NOTA: se si effettua un “rifasamento” delle tre correnti di linea rispetto alle relative tensioni di fase, gli sfasamenti diminuirebbero (gli angoli sarebbero minori). Di conseguenza la terna di corrente “tende” ad essere sfasata di 120° con conseguente riduzione della corrente di neutro. 25 I SISTEMI TRIFASE Sistemi simmetrici equilibrati Questo è un caso particolare di quanto già studiato. Infatti ora abbiamo tre impedenza uguali e quindi tre correnti di linea uguali, le quali formano un sistema simmetrico. Come conseguenza si può eliminare il neutro. Vedere pag.10. L1 U I1 VF1 a I1 Z I3 IN = 0 N a I3 W L3 L2 120° Z Z I2 Z Z 1 Z 2 Z 3 R jX a VF2 V X ); 1 2 3 R V F 230 I I1 I 2 I 3 Z Z VF3 I2 a |IN| = 0 arctg ( 26 I SISTEMI TRIFASE Sistemi simmetrici squilibrati a tre fili e carico collegato a triangolo Collegamenti secondo norma CEI V U W IL1 Collegamento geometrico U 1 Z12 Z23 V31 Z31 I12 V1 Z31 2 Z12 I31 IL3 W V23 I23 3 IL2 Z23 V 2 Tra correnti di linea e di fase possiamo scrivere le equazioni di Kirchoff: I12= IL1+I31 I23= IL2+I12 I31=IL3+I23 che si possono scrivere anche così: IL1 = I12 - I31 IL2 = I23- I12 IL3 = I31 - I23 NOTA: in questo collegamento non c’è il filo di neutro e le tensioni sulle tre impedenze sono quelle concatenate che hanno modulo |VC| = 400 V NOTA: la somma vettoriale delle correnti di linea deve essere zero IL1 + IL2 + IL3 = 0 (sicuramente almeno una corrente ha verso opposto delle altre e deve essere la loro somma) 27 I SISTEMI TRIFASE Sistemi simmetrici squilibrati a tre fili e carico collegato a triangolo Possiamo affrontare adesso il problema di ricavare le correnti di linea conoscendo le impedenze del carico e, naturalmente le tensioni sulle impedenze. Queste tensioni sono riportate nel grafico seguente. In questo grafico sono presenti anche le tensioni di fase rispetto alle quali sappiamo che c’è uno sfasamento in anticipo di 30°. Tuttavia nel collegamento a triangolo le tensioni di fase VF non sono presenti, per cui esse ci sono servite unicamente per ricordare lo sfasamento appena citato. V12 = 400 V VF1 = 230 V 30° V23 30° 30° VF3 VF2 V31 Ci conviene ora disegnare solo le tensioni concatenate e riferire i loro sfasamenti agli assi cartesiani “parte reale” e “parte immaginaria”. Il nuovo grafico è disegnato nella diapositiva successiva. 28 I SISTEMI TRIFASE Sistemi simmetrici squilibrati a tre fili e carico collegato a triangolo Immaginaria In questo grafico disegneremo anche i vettori delle correnti che scorrono nelle tre impedenze ed evidenzieremo gli sfasamenti tra esse e le corrispondenti tensioni. V12 = 400 V 30° Reale V23 30° 30° 30° 60° Z 12 R12 X 12 ; Z 23 R 23 X 23 ; Z 31 R31 X 31 X 12 ); X 23 ); X 31 ) arctg ( arctg ( arctg ( 12 23 3 R12 R 23 R31 I 12 V31 V 12 Z 12 ; I 23 V 23 Z 23 ; I3 V 31 Z 31 29 I SISTEMI TRIFASE Sistemi simmetrici squilibrati a tre fili e carico collegato a triangolo Immaginaria Nell’esempio di diagramma vettoriale a fianco disegnato si è ipotizzato che la corrente I12 sia in ritardo su V12 (carico ohmicoinduttivo), che la corrente I31 sia in anticipo su V31 (carico ohmicocapacitivo) e che la I23 sia in fase con V23 (carico ohmico). V12 I12 φ12 I23 Φ23=0 φ31 V23 Reale Nella diapositiva successiva si sviluppa un esercizio su tale argomento. I31 V31 30 I SISTEMI TRIFASE Sistemi simmetrici squilibrati a tre fili e carico collegato a triangolo ESEMPIO Un sistema trifase a 400, 50 Hz, alimenta tre diversi carichi collegati a triangolo: Z12 = 10 +j 15 W, Z23 = 5 W , Z31 = 5 – j 25 W. Determinare le correnti di linea. X 12 ) arctg (15 ) arctg (1,5) 56,3; arctg ( 12 10 R12 X 23 ) arctg ( 0 ) 0; arctg ( 23 5 R 23 25 31 arctg ( XR3131) arctg ( 5 ) arctg (5) 78,7 2 2 Z 12 10 15 100 225 325 18,03 W Z 23 5 W I 12 V 12 I 23 V 23 I 31 V 31 Z 12 Z 23 Z 31 400 22,19 A 18,03 400 80 A 5 400 15,69 A 25,5 52 25 25 625 650 25,5 W 2 Z 31 31 I SISTEMI TRIFASE Sistemi simmetrici squilibrati a tre fili e carico collegato a triangolo Immaginaria V12 a12 =120° - 56,3° = 63,7° I12= 22,19 A I12 Im φ12 = 56,3° φ23=0 I12 V23 I23 = 80 A Reale Re I31 φ31 = 78,7° I31 Im Re I31 = 15,69 A a31=120°-78,7° = 41,3° I 12 Re I 12 cos(a 12) 22,19 cos(63,7) 22,19 0,443 9,83 A V31 I 12 Im I 12 sen(a 12) 22,19 sen(63,7) 22,19 0,896 19,89 A I 31Re I 31 cos(a 31) 15,69 cos( 41,3) 15,69 0,751 11,79 A I 31Im I 31 sen(a 31) 15,69 sen(41,3) 15,69 0,66 10,36 A 32 I SISTEMI TRIFASE Sistemi simmetrici squilibrati a tre fili e carico collegato a triangolo I12 = 9,83 + j 19,89 A I31 = 11,79 - j 10,36 A I23 = 80 A IL1 = I12 - I31 = (9,83 + j 19,89 ) – (11,79 - j 10,36 ) = - 1,96 + j 30,25 A IL2 = I23 - I12 = (80) – (9,83 + j 19,89) = 70,17 – j 19,89 A IL3 = I31 - I23 = (11,79 - j 10,36) – (80) = - 68,21 – j 10,36 A Verifichiamo che la somma di queste tre correnti di linea sia proprio zero: IL1 + IL2 + IL3 =(- 1,96 + j 30,25) + (70,17 – j 19,89) + (- 68,21 – j 10,36) = = (-1,96+ 70,17- 68,21) + j (30,25 - 19,89 - 10,36)= 0 A 33 I SISTEMI TRIFASE Sistemi simmetrici equilibrati a tre fili e carico collegato a triangolo Se il carico collegato a triangolo è formato da impedenze tutte uguali (carico equilibrato) si trova una relazione importante tra correnti di linea IL e di fase IZ. Infatti i moduli delle correnti sono uguali ed anche gli sfasamenti tra esse e la tensione relativa. IL1 Immaginaria U V12 1 V31 Z31 2 Z23 V23 I31 I23 3 φ Z12 W V23 IL2 V1 I31 IL3 I12 I12 V 2 φ φ Reale I23 V31 Dalle equazioni tra correnti di linea e di fase ricaviamo il diagramma vettoriale tra di esse e di conseguenza la relazione matematica di cui abbiamo parlato: IL1 = I12 - I31 IL2 = I23 - I12 IL3 = I31 - I23 34 I SISTEMI TRIFASE Sistemi simmetrici equilibrati a tre fili e carico collegato a triangolo Immaginaria IL1 = I12 - I31 IL2 = I23 - I12 IL3 = I31 - I23 IL1 I12 - I23 IL3 - I31 Reale I31 I23 I12 IL2 IL IF 30° H 60° O - IF La terna di correnti di linea presenta stesso modulo e sfasamento di 120°, come per le altre terne simmetriche. 3 OH I F cos(30) I F 2 3 3 IF I L 2 I F 2 IL 3 IF 35 I SISTEMI TRIFASE Cosa succede se in collegamento a stella o a triangolo si interrompe una fase? Possiamo studiare tale situazione prima per il collegamento a stella e poi per quello a triangolo. Interrompere una fase significa che una impedenza subisce una rottura e quindi la corrente non può più passare in essa. In altri termini si dice che l’impedenze “si apre”. L1 IL1 U I1 U 1 Z1 V31 IN N L3 L2 I3 Z3 I2 = 0 interruzione W V V2 IL2 Z31 I31 IL3 W I12= 0 V12 3 I23 3 Z23 V 2 interruzione 36 I SISTEMI TRIFASE Collegamento a stella: consideriamo separatamente il caso di carichi squilibrati e di carichi equilibrati Carichi squilibrati a stella (con filo di neutro) L1 U I1 Z1 IN N L3 L2 I3 W Z3 I2 = 0 interruzione V Questa situazione non presenta problemi per le impedenze che sono ancora funzionanti (Z1 e Z3 nell’esempio). Infatti le correnti provenienti dal generatore (I1 ed I3 nell’esempio) attraversano Z1 e Z3 poi si sommano e formano la corrente di neutro. Quindi IN = I1 + I3. In pratica le due impedenze rimaste in funzione continuano a funzionare indipendentemente dal guasto. Questa situazione si può verificare quando le tre impedenze rappresentano tre zone abitate. Se ad una manca corrente le altre due continuano a funzionare. 37 I SISTEMI TRIFASE Carichi equilibrati a stella (senza filo di neutro) con impedenza interrotta L1 La situazione presentata a lato presenta una impedenza interrotta (sul ramo V), quindi la corrente I2S si annulla. La corrente proveniente dalla linea 1, cioè I1S, percorre due impedenza che ora si trovano in serie e sarà uguale alla I3S (sfasata di 180°). U I1S Vz Z V31 CS Vz I3S = - I1S L3 L2 Vo W V Z Il carico ora è squilibrato (pedice “s”). Prima dell’interruzione i moduli delle due correnti valevano: I2S = 0 interruzione |I1| = VF1 / Z = 230 / Z |I3| = VF3 / Z= 230 / Z Dopo l’interruzione le due impedenze in serie hanno ai loro capi la tensione concatenata V31 = 400 V, quindi la corrente (squilibrata) vale: 3 V F V 31 VF 0 , 866 I 1s 2 Z 2 Z Z Quindi la corrente è diminuita del fattore 0,866 rispetto a prima dello squilibrio. 38 I SISTEMI TRIFASE Carichi equilibrati a stella (senza filo di neutro) con impedenza interrotta I 1s 3 V F V 31 V 0,866 F 2 Z 2 Z Z Calcoliamo i moduli delle tensioni sulle due fasi integre, applicando la legge di Ohm. V 31 V Z 31 V Z I 1s Z 2 Z 2 VF Z 0,866 V F V Z I 1s Z 0,866 Z V Z 0,866 230 200 V Anche in questo caso notiamo che la tensione sulle due fasi integre è diminuita dello stesso fattore 0,866. Quindi passa da 230 V a 200 V cioè alla metà della tensione concatenata. Come ultima osservazione bisogna notare che il centro stella delle impedenze (CS) non ha più la stessa tensione del centro stella del generatore. Tra questi due centri stella c’è quindi una differenza di potenziale. Ai capi della impedenza interrotta si presenta quindi una tensione più elevata di quella presente in assenza di interruzione. Si può dimostrare che il valore VO = 342 V. Questa tensione più elevata non può produrre ulteriori danni poiché la fase è già interrotta, ma occorre tenere presente questo fatto se occorre fare delle misure. 39 I SISTEMI TRIFASE Carichi equilibrati a triangolo con impedenza interrotta Il caso più frequente di collegamento a triangolo sono i motori ed i primari dei trasformatori. Essi sono costruiti con carichi equilibrati e quindi studiamo questo caso. IL1 IL1 U U 1 V3 IL3 IL2 I12 V12 1 Z 3 IL1 = I12 - I31 IL2 = I23 - I12 IL3 = I31 - I23 V31 Z I31 W V2 1 I23 3 Z V W V2 IL2 IL 3 IF Z I31 IL3 2 I12 = 0 I12= 0 V12 I23 3 3 Z 2 interruzione IL1 = IL2 = IL3 = - I31 I23 I31 - I23 I moduli di IL1 ed IL2 diventano uguali alle correnti nelle impedenze e quindi diminuiscono il loro valore di √3. il valore di IL3 invece resta invariato. Le tensioni sulle impedenze non cambiano40e quindi esse continuano ad assorbire la stessa corrente sia in modulo che in fase. I SISTEMI TRIFASE U E SE SI ROMPE IL FILO DI NEUTRO? L1 U I1 VZ1 VF1 I1 Terra = G VF3 VNG I3 Neutro = N VZ2 VZ3 VF2 L3 W Z W V I3 L2 I2 La conseguenza della rottura del filo di neutro è lo stabilirsi di una differenza di potenziale tra centro stella generatori G (Ground = tensione zero) e quello del carico V N. I2 Questa tensione VNG diventa il punto di riferimento delle tensioni delle tre impedenze. Quindi si può fare un grafico in cui si evidenziano i due centri stella e le tensioni che ad essi si riferiscono, in modo da valutare gli effetti di una rottura del neutro. Per i motivi che si capiranno dopo avere disegnato il diagramma suddetto è vietato inserire sul conduttore di neutro una protezione mediante fusibili. 41 I SISTEMI TRIFASE E SE SI ROMPE IL FILO DI NEUTRO? Immaginaria Il calcolo della tensione VNG si deve fare con il teorema di Millmann e successivamente si può tracciare il vettore corrispondente. VZ1 VF1 G VF3 VZ3 N VNG VZ2 VF2 Teorema di Millmann V F1 V F 2 V F 3 Z1 Z2 Z3 V NG 1 1 1 Z1 Z 2 Z 3 Reale Successivamente si possono ricavare le tensioni sulle impedenze dalle equazioni di Kirchoff. Ricordando che la terra G è lo zero per convenzione delle tensioni, possiamo scrivere: VF1 = VZ1+VNG e quindi VZ1 = VF1 – VNG VF2 = VZ2+VNG e quindi VZ2 = VF2 – VNG VF3 = VZ3+VNG e quindi VZ3 = VF3 – VNG Dal diagramma disegnato si ricava che tra neutro N e terra G si potrebbe avere una tensione elevata (centinaia di Volt: dipende dalle impedenze!) con relativo pericolo di folgorazione per chi toccasse il neutro. Di regola invece il neutro non deve essere 42 pericoloso. I SISTEMI TRIFASE LA POTENZA Il calcolo delle potenze ATTIVA, REATTIVA ed APPARENTE si effettua come di seguito. Potenza attiva: P = P1 + P2 + P3 Si sommano le potenze attive assorbite dalle resistenze contenute nelle tre impedenze che formano il carico. Potenza reattiva: Q = Q1 + Q2 + Q3 Si sommano algebricamente le potenze reattive immagazzinate dalle induttanze e capacità contenute nelle tre impedenze che formano il carico (dobbiamo tenere conto del segno delle potenze reattive: positive per le induttanze e negative per le capacità). Potenza apparente: S2 = P2 + Q2 Bisogna utilizzare nella formula di S la potenza attiva P TOTALE e la potenza reattiva Q TOTALE. 43 I SISTEMI TRIFASE LA POTENZA I1 L1 U V12 V31 VF1 Z 1 R1 X 1 ; Z 2 R 2 X 2 ; Z 3 R3 X 3 1 arctg ( XR11 ); 2 arctg ( XR22 ); 3 arctg ( XR33 ) Z1 IN N L3 L2 Z3 I3 I2 V23 VF3 W I1 Z2 VF2 V V F1 Z1 ; I2 V F2 Z2 ; I3 V F3 Z3 VL = tensione di linea (V12, V23, V31) VF = tensione di fase (VF1, VF2, VF3) V L 3 V F P V F 1 I 1 cos(1) V F 2 I 2 cos( 2) V F 3 I 3 cos( 3) Q V F 1 I 1 sen(1) V F 2 I 2 sen( 2) V F 3 I 3 sen( 3) S P Q 2 2 44 I SISTEMI TRIFASE LA POTENZA Caso sistemi simmetrici ed equilibrati In questa situazione le equazioni precedenti si semplificano. Infatti in tale caso i moduli delle correnti sono uguali ed anche gli sfasamenti. Quindi le formule diventano come segue. P 3 V F I cos( ) Q 3 V F I sen ( ) siccome V C 3 V F P 3 3 V F I cos( ) 3 V C I cos( ) Q 3 3 V F I sen ( ) 3 V C I sen ( ) S P2 Q2 S 2 2 3 I cos( ) 3 I sen ( ) VF VF 2 2 2 3 I cos sen V F 3 V F I 3 V C I 45 I SISTEMI TRIFASE LA POTENZA Caso sistemi simmetrici ed equilibrati RIEPILOGO P 3 V F I cos( ) P 3 V C I cos( ) Q 3 V F I sen ( ) Q 3 V C I sen ( ) S P 2 Q 2 3 V F I 3 V C I 46 I SISTEMI TRIFASE LA POTENZA Le formule scritte per le potenze utilizzano le tensioni di fase riferite al centro stella. Tuttavia si può cambiare il punto di riferimento delle tensioni per semplificare le formule e la misura. Occorre considerare che le potenze non possono dipendere dal riferimento delle tensioni poiché sono grandezze energetiche. Quindi qualunque sia il riferimento delle tensioni le potenze calcolate o misurate non cambiano. Esiste per la dimostrazione di questa affermazione il teorema di Aron. Consideriamo come riferimento il filo 3. 1 I1 L1 VF1 U V13 V13 φ1 VF1 Z1 30° Z2 Z3 I1 a I1 30° I2 φ2 L3 L2 I2 V23 W VF3 VF2 VF1 = V13; VF2 = V23; VF3 = 0 VF2 3≡O V I2 b V23 a 1 30 b 2 30 2 47 I SISTEMI TRIFASE LA POTENZA L’espressione delle potenze si possono semplificare con le formule seguenti. P V 13 I 1 cos(1 30) V 23 I 2 cos( 2 30) Q V 13 I 1 sen(1 30) V 23 I 2 sen( 2 30) a 1 30 b 2 30 P V 13 I 1 cos(a ) V 23 I 2 cos( b ) Q V 13 I 1 sen (a ) V 23 I 2 sen ( b ) S P Q 2 2 48 I SISTEMI TRIFASE LA POTENZA Misura della potenza attiva con metodo di Aron Utilizziamo la formula della potenza attiva che abbiamo ricavato in precedenza per effettuare praticamente la sua misura. Questo metodo e schema di misura è dovuto ad Aron. Con esso si può misurare la potenza attiva per ogni sistema anche non simmetrico e non equilibrato. Invece è possibile misurare la potenza reattiva solo su sistemi simmetrici ed equilibrati. Per la potenza attiva si userà le formula e lo schema seguenti, in un sistema generico. P V 13 I 1 cos(1 30) V 23 I 2 cos( 2 30) ± U ± L1 V L3 WA V13 ± ± L2 W I1 I2 WB V23 49 I SISTEMI TRIFASE LA POTENZA Misura della potenza attiva con metodo di Aron Dallo schema risulta che il wattmetro WA misura la potenza attiva tra i fili L1 ed L3, per cui la potenza che misurerà sarà uguale PA = V13*I1*cos( φ1 - 30°). Analogamente il wattmetro WB misura la potenza attiva tra i fili L2 ed L3, per cui la potenza che misurerà sarà uguale PB = V23*I2*cos( φ2 + 30°). Queste due potenze attive sono quelle che compaiono nella formula generale. Quindi possiamo concludere che con il metodo di Aron si ottiene la potenza attiva totale sommando PA e PB. P = PA + PB 50 I SISTEMI TRIFASE LA POTENZA Misura della potenza attiva con metodo di Aron Considerazioni sul metodo di Aron Nella formula della potenza usata nella misura di Aron compaiono due coseni: PA = V13*I1*cos( φ1 - 30°) e PB = V23*I2*cos( φ2 + 30°). I due angoli φ1 e φ2 sono quelli che si formano tra la corrente e la corrispondente tensione di fase, cioè con VF1 e VF2 e si devono considerare positivi se il carico è ohmico-induttivo (corrente in ritardo), negativi se il carico è ohmico – capacitivo (corrente in anticipo). 1 1 VF1 VF1 V13 V13 φ1 I1 φ1 φ1 > 0 φ2 > 0 I1 φ1 < 0 φ2 < 0 φ2 I2 φ2 VF2 I2 VF2 3≡O 3≡O V23 Carico ohmico-induttivo (corrente in ritardo) 2 V23 Carico ohmico – capacitivo (corrente in anticipo) 2 51 I SISTEMI TRIFASE LA POTENZA Misura della potenza attiva con metodo di Aron Considerazioni sul metodo di Aron caso di carico ohmico _ induttivo PA = V13*I1*cos( φ1 - 30°) e PB = V23*I2*cos( φ2 + 30°). Possiamo avere i seguenti casi: • φ2 = 60°, allora cos( φ2 + 30°) = cos(90°) = 0; in questo caso PB=0 e quindi la potenza è misurata tutta da PA . • φ2 > 60°, ( φ2 + 30°) > 90° e quindi il coseno diventa negativo. Ciò significa che il wattmetro WA tende a segnare “all’indietro”. Per eseguire la lettura si deve invertire la corrente nella bobina voltmetrica e la potenza misurata dal wattmetro deve essere considerata negativa. NOTA: 0 ≤ φ1 ≤ 90° allora – 30 ≤ (φ1 - 30°) ≤ 60° e quindi il cos( φ1 - 30°) > 0; 0 ≤ φ2 ≤ 90° allora 30 ≤ (φ2 + 30°) ≤ 120°. Quindi se: 30° ≤ (φ2 + 30°) ≤ 90° il cos(φ2 + 30°) ≥ 0, mentre se: 90° < (φ2 + 30°) ≤ 120° il cos(φ2 + 30°) < 0 52 I SISTEMI TRIFASE LA POTENZA Misura della potenza attiva con metodo di Aron Considerazioni sul metodo di Aron caso di carico ohmico _ capacitivo Si scambiano le situazioni dei due wattmetri del carico ohmico - induttivo 53 I SISTEMI TRIFASE LA POTENZA Misura della potenza attiva con metodo di Aron Nel caso di sistemi simmetrici ed equilibrati la formula della potenza attiva si semplifica poiché le tre correnti di linea hanno lo stesso modulo e sono sfasate dello stesso angolo dalla tensione corrispondente. Quindi la formula della potenza attiva diventa: P V 13 I 1 cos(1 30) V 23 I 2 cos( 2 30) se V 13 V 23 V C e 1 2 I1 I 2 I la potenza P si semplifica : e P V C I cos( 30) V C I cos( 30) 54 I SISTEMI TRIFASE LA POTENZA Misura della potenza attiva con metodo di Aron La formula appena trovata si può semplificare come di seguito. P V C I cos( 30) V C I cos( 30) P V C I [cos( 30) cos( 30)] P V C I [cos( ) cos(30) sen ( ) sen (30)] [cos( ) cos(30) sen ( ) sen (30)] P 2 V C I cos( ) cos(30) 3 2 P 3 V C I cos( ) cos(30) 55 I SISTEMI TRIFASE LA POTENZA Misura della potenza attiva con metodo di Aron Considerazioni sulle letture dei due wattmetri WA e WB P P A P B 3 V C I cos( ) P A V C I cos( 30) P B V C I cos( 30) Carico ohmico: φ = 0° ===> PA = VC*I*cos(-30°) = √3/2; PB = VC*I*cos(+30°) = √3/2; quindi P A PB 3 V C I 2 Carico ohmico_induttivo: φ > 0° si ha sempre (φ + 30°) > (φ - 30°) e quindi si ha cos(φ + 30°) < cos(φ - 30°) e di conseguenza il wattmetro PB indica una potenza sempre minore di PA. Si dice che PA è il wattmetro maggiore e PB è il wattmetro minore 56 I SISTEMI TRIFASE LA POTENZA Misura della potenza attiva con metodo di Aron Carico ohmico_capacitivo: si scambiano le parti dei due wattmetri, cioè Si dice che PA è il wattmetro minore e PB è il wattmetro maggiore 57 I SISTEMI TRIFASE LA POTENZA Misura della potenza attiva con metodo di Aron Abbiamo già notato nel caso generale che se φ = 60° il wattmetro WB legge potenza PB = 0. anche ora questa situazione è confermata. PA = VC*I*cos( 60° - 30°)= VC*I*cos(30°) = VC*I*√3/2; PB = VC*I*cos( 60° + 30°)=0 La potenza è misurata completamente dal wattmetro WA. Se l’angolo φ > 60° allora il wattmetro WB segnerà una potenza negativa. Infatti: (φ + 30°) > 90° e quindi cos(φ + 30°) < 0 cioè PB = VC*I*cos(φ + 30°) < 0. quindi occorrerà invertire la bobina amperometrica e la potenza letta si deve considerare negativa. Se φ > 90° (carico completamente induttivo) le letture dei due wattmetri saranno: PA = VC*I*cos( 90° - 30°)= VC*I*cos(60°) =½* VC*I; PB = VC*I*cos( 90° + 30°)= VC*I*cos( 120°) = -½*VC*I* I due wattmetri danno valore uguale ma segno opposto. Ciò è coerente con il tipo di carico (completamente induttivo) che non assorbe potenza attiva, ma immagazzina solo potenza reattiva. 58 I SISTEMI TRIFASE LA POTENZA Misura della potenza reattiva con metodo di Aron È possibile misurare la potenza reattiva con il metodo di Aron? Nel caso generale (sistemi non simmetrici e non equilibrati) non è possibile con il metodo a due wattmetri. Infatti nella formula della potenza reattiva compaiono delle funzioni seno applicate ad angoli qualsiasi e che quindi non è possibile riportarli a coseni (come occorrerebbe per avere la potenza con wattmetri) Q V 13 I 1 sen(1 30) V 23 I 2 sen( 2 30) Se invece abbiamo sistemi simmetrici ed equilibrati la misura di potenza reattiva è possibile usando due wattmetri, cioè misurando due potenze attive. Consideriamo ancora le espressioni delle potenze PA e PB per i sistemi citati e troviamo la formula della potenza reattiva. 59 I SISTEMI TRIFASE LA POTENZA Misura della potenza reattiva con metodo di Aron P A P B V C I cos( 30) V C I cos( 30) V C I cos cos 30 sen sen30 cos cos 30 sen sen30 2 V C I sen sen30 1 poichè sen30 2 P A P B V C I sen moltiplica ndo ambo i membri per 3 , si ha : 3 P A P B 3 V C I sen Q 3 V C I sen Concludiamo quindi che: Q 3 P A P B 60