10 Gennaio 1610,
L’INIZIO DI UNA NUOVA
ERA…
Oggi l’umanità scrive nel suo diario:
“Abolito il cielo!”
Bertolt Brecht
“Das Leben des Galilei”
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1a stesura: versione Danese
(1938)
2a stesura: versione Americana
(1944-1947)
3a stesura: versione Berlinese
(1953-1955)
Impegnato in un’ardua battaglia
contro il dilagare del dogmatismo
assolutista dell’ideologia nazista e
totalitarismo.
Comprende quanto la legge suprema
del mondo liberale (l’interesse
economico), condizioni il lavoro
dell’intellettuale e come ogni uomo
sia subordinato alle circostanze in
cui si trova operare.
EVOLUZIONE UMANA O
FALLIMENTO?
Ambiguità della
figura dello
scienziato,
emblema della crisi
dell’uomo
moderno e del
solco incolmabile
tra scienza ed etica
EROE
NUOVE VERITA SVELATE
AL MONDO:
“adesso i teologi, dovranno provvedere a rimettere in
ordine il cielo. Avete vinto!”
SCIENZA COME
PATRIMONIO POPOLARE:
”Nella mia vita di scienziato ho avuto una fortuna senza
pari: quella di vedere l’astronomia dilagare nelle
pubbliche piazze.”
COMBATTENTE CONTRO IL
DOGMATISMO E LA
TRADIZIONE:
“In circostanze cosi straordinarie, la fermezza di un
uomo poteva produrre grandissimi rivolgimenti”
“Il voto solenne di fare uso della scienza ad
esclusivo vantaggio dell’umanità.”
ANTIEROE
“Galileo di Brecht a mio avviso non potrà mai apparire come un personaggio positivo
o in gran parte positivo: al pubblico borghese perché egli è un incoerente, è uno dei
loro che “sbaglia” un affare senza una reale giustificazione o una logica utilitaristica
quindi è giusto che sia condannato. Al pubblico popolare perché Galileo doveva essere
un “eroe” proletario e non lo è stato… esiste un alternativa “reale” per Galileo? “
G. Strehler
DEBOLEZZE UMANE
“Non credo che la pratica
della scienza possa andar
disgiunta dal coraggio.
Essa tratta del sapere, che
è un prodotto del dubbio;
e col procacciare sapere a
tutti su ogni cosa, tende a
destare il dubbio in tutti”
“non occorrerà
andare molto
lontano. E’ un
uomo della
carne.
Capitolerà
subito.”
“Ho abiurato perché il dolore fisico
mi faceva paura”
“Mi hanno mostrato gli strumenti”
“La paura della morte è umana! E le
debolezze umane non interessano
alla scienza”
IL POPOLO…
“…ora la gran parte
della popolazione è
tenuta dai suoi sovrani,
pai suoi proprietari di
terra, dai suoi preti, in
una nebbia
madreperlacea di
superstizioni e di antiche
sentenze, che occulta gli
“…ma la nostra nuova arte del dubbio appassionò il gran
pubblico, che corse a strapparci di mano il telescopio per
puntarlo sui suoi aguzzini”
DONDE TRAGGONO LA
FORZA NECESSARIA PER
LA LORO FATICOSA
ESISTENZA?
intrighi di costoro”
Certo, non vivono bene; ma nella loro miseria esiste una
sorta di ordine riposto, una serie di scadenze… Le
sventure piovono loro addosso con regolarità, quasi
seguendo un ciclo .“
“ …Dal senso di continuità, di
necessità… Si son sentiti dire
che e ripetere che l’occhio di
Dio è su di loro, indagatore e
quasi ansioso; che intorno a
loro è stato costruito il grande
teatro del mondo perché vi
facciano una buona prova
recitando ciascuno la grande
o piccola parte che gli è stata
assegnata…”
COME LA PRENDEREBBERO ORA???
L’ISTITUZIONE
ECCLESIASTICA
“Questo signor Galilei toglie
l’uomo dal centro dell’universo
per relegarlo in un punto
imprecisato ai margini. E’
evidente perciò che il signor
Galilei è un nemico del genere
umano e va trattato in
conseguenza. L’uomo è la
gemma del creato, la suprema
e prediletta creatura di Dio.”
“Avete voluto degradare la terra, la terra di cui vivete e che vi dà tutto!
Sputare nel piatto che vi nutre!
Io non sono una nullità su una stella qualunque, che rotola un po’ qua un
po’ là! Io cammino con passo sicuro sulla terra, e io sto al centro e
l’occhio del creatore sta sopra di me.”
ABIURA
Io Galileo, fu Vincenzo Galilei, fiorentino, di anni 70, personalmente costituito in giudizio e inginocchiato
davanti a voi Eminentissimi e Reverendissimi Cardinali Inquisitori generali in tutta la Repubblica Cristiana
contro la malvagità eretica; avendo davanti agli occhi i santi Vangeli, su cui poso le mani, giuro che ho
sempre creduto, credo e con l'aiuto divino crederò per l'avvenire tutto ciò che accoglie, predica e insegna
la Santa Chiesa Cattolica e Apostolica. Ma poiché questo Sant'Uffizio, per avere io, dopo essermi stato
formalmente intimato con un precetto dello stesso di abbandonare completamente la falsa teoria che il
Sole è centro del mondo e non si muove e la Terra non è centro del mondo e si muove, e di non
mantenere, difendere ne insegnare in qualunque modo, ne a parole ne per iscritto, la suddetta falsa
dottrina, e dopo essermi stato notificato che tale dottrina è contraria alla Sacra Scrittura, scritto e dato
alle stampe un libro in cui ne parlo pur essendo già stata condannata e porto argomenti efficaci a suo
favore, senza prendere netta posizione, mi ha giudicato veramente sospetto di eresia, cioè di aver tenuto
fermo e creduto che il Sole è centro del mondo e immobile e la Terra non ne è il centro e si muove,
volendo cancellare dalla mente delle Vostre Eminenze e da quella di ogni cristiano questo grave
sospetto, giustamente concepito contro di me, con cuore sincero e autentica fede abiuro, maledico e
detesto i suddetti errori ed eresie e in generale ogni qualunque altro errore, eresia o setta contraria alla
Santa Chiesa; e giuro che per l'avvenire non dirò mai più ne asserirò, ne a parole ne per iscritto, cose tali
per cui possa rinascere su di me un tale sospetto, ma se m'imbatterò in qualche eretico o sospetto
d'eresia, lo denuncerò a questo Sant'Uffizio, ovvero all'Inquisitore o Ordinario del luogo dove dovessi
trovarmi.
Giuro altresì e prometto di adempiere e osservare interamente tutte le penitenze che mi sono state o mi
saranno inflitte da questo Sant'Uffizio e che se, Dio non voglia, dovessi contravvenire in qualche modo
alle mie promesse o ai miei giuramenti, mi sottometterò a tutte le pene e castighi previsti dal diritto
canonico e dalle altre disposizioni generali e particolari previste e promulgate contro questi reati.
Mi possano in ciò aiutare Dio e i suoi santi Vangeli, su cui poso le mani.
Io, suddetto Galileo Galilei, ho abiurato, giurato, promesso e mi sono obbligato come sopra; e in fede della
verità ho firmato di mio pugno il presente documento d'abiura e l'ho recitato parola per parola, a Roma,
nel convento di S. Maria sopra Minerva, oggi, 22 giugno 1633.
Io, Galileo Galilei, ho sottoscritto la suddetta abiura, di mio pugno.
CRITICA DI BRECHT
“Lo scienziato o l’inventore, che prima di diffondere la sua
scoperta è uno sconosciuto, ma è anche libero da persecuzioni,
quando essa viene confutata e denigrata diventa un truffatore
ahimè anche troppo noto…Al fervore segue allora lo
spossamento, alla speranza forse esagerata una disperazione
forse altrettanto esagerata. E chi non cade in preda al
tormento e all’indifferenza finisce peggio. Coloro in cui non si
è spenta la forza di agire per i propri ideali, la valgono ora
contro quegli stessi ideali!
Non c’è reazionario più implacabile dell’innovatore fallito, non c’è nemico
degli elefanti selvatici più crudele che l’elefante addomesticato. Eppure, può
avvenire che questi delusi vivano davvero in un tempo nuovo, un tempo di
grandi rivolgimenti. Ma di tempi nuovi essi non sanno nulla.”
B. Brecht
“Così stando le cose, il
massimo cui si può
sperare è una progenie
di gnomi inventori,
pronti a farsi assoldare
per qualsiasi scopo”
“…e misi la mia sapienza a disposizione dei potenti perché
la usassero, o non la usassero, o ne abusassero, a seconda
dei loro fini.
Ho tradito la mia professione e quando un uomo ha fatto
ciò che ho fatto io la sua presenza non può essere tollerata
nei ranghi della scienza”
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