Le attività sviluppate per la lotta al Cinipide Giovanna Sinatra Dirigente Area Servizio Fitosanitario Regionale e Innovazione in Agricoltura Infestazione da Cinipide nel Lazio L’infestazione si è manifestata nel Lazio nel 2005 presumibilmente attraverso materiale vivaistico di provenienza dal Piemonte Alcuni dei primi focolai sono stati eradicati con uno scrupoloso lavoro di taglio delle piante infestate, prescritto dal Servizio Fitosanitario Regionale e seguito personalmente dagli Ispettori del Servizio Nonostante ciò, data l’enorme capacità di diffusione, l’infestazione si è purtroppo estesa, dapprima nel Viterbese e poi nelle altre zone castanicole del Lazio, per cui l’intero territorio regionale è stato dichiarato “zona di insediamento” (Determinazione n. C2446 del 14.10.2010) Nella “zona di insediamento” la normativa non prevede l’esecuzione di alcun intervento D’altra parte è stato verificato che né gli interventi meccanici (tagli) né gli interventi chimici danno risultati efficaci. Gli interventi chimici contro il cinipide non risultano autorizzati. La prescrizione di tali interventi, data la diffusione dell’insetto, rappresenterebbe soltanto un inutile spreco di risorse finanziarie, umane, di tempo e di salute degli operatori e risulterebbe dannosa per l’ecosistema e per tutti i nemici del cinipide incluso il Torymus sinensis. Attività di monitoraggio Le attività di monitoraggio sono state condotte principalmente dal SFR, dal CEFAS, dal CFS, dal personale delle aree protette e con il concorso delle Organizzazioni Professionali Lo scopo è di mappare la reale incidenza dell’infestazione nelle differenti realtà regionali e rispondere all’UE Sospensione/revoca dei passaporti ai vivai laziali il SFR, a seguito delle delimitazioni della zona di insediamento del Cinipide, ha imposto la sospensione -o la revoca- delle autorizzazioni ad emettere passaporto per il materiale di moltiplicazione del castagno Attività divulgative Nel corso degli anni il SFR ha promosso, curato e organizzato nelle diverse realtà castanicole del Lazio numerosi incontri divulgativi, seminari, convegni, corsi formativi. Attività di studio e ricerca per fornire risposte alle esigenze dei castanicoltori e della cittadinanza nel 2006 il Servizio Fitosanitario Regionale ha avviato una prima convenzione triennale con Unitus per un importo totale pari a € 135.000 anche per lo studio del Cinipide, dei suoi antagonisti naturali ed esotici (Torymus sinensis) e dell’efficacia degli insetticidi La convenzione è stata rinnovata per il triennio 2009-2011 per l’importo complessivo di € 240.000. attività delle convenzioni 2006-2008 • • • studio del Cinipide; studio dei suoi antagonisti naturali ed esotici (Torymus sinensis); prove di efficacia degli insetticidi. 2009-2011 • • • • • valutazione del grado di efficacia naturale dei parassitoidi indigeni nel contenimento del cinipide; prove di allevamento di Torymus sinensis e tentativi di rilascio in castagneti cedui; proseguimento delle prove di valutazione dell’efficacia di alcuni principi attivi nel controllo del cinipide; prove di efficacia di alcune pratiche agronomiche, come le concimazioni razionali; realizzazione di ricerche tendenti all’individuazione della soglia economica di danno e di intervento. Nell’ambito di queste ricerche è stata ormai da tempo rilevata la presenza, nelle galle infestate, di varie specie di nemici naturali autoctoni del cinipide: tra questi otto parassitoidi, un fungo e una farfalla. LOTTA BIOLOGICA Nel viterbese già nel 2010 è stato eseguito 1 lancio di 110 coppie di Torymus, provenienti dall’allevamento dell’Unitus, nell’ambito della convenzione con la Regione Lazio, più 3 lanci di 110 coppie ciascuno dell’insetto provenienti dall’allevamento dell’Unito con il finanziamento della Provincia di Viterbo, Comunità montana e altri comuni. Tutti i lanci sono stati autorizzati dal Servizio fitosanitario regionale. Progetto attuale di lotta biologica Con la determinazione n. A1222 del 17/2/2011 è stato approvato un progetto di lotta biologica contro il cinipide con l’utilizzo del Torymus sinensis che attraverso una convenzione triennale coinvolge Università di Torino (consulenza, formazione e fornitura del Torymus) Università della Tuscia (consulenza, formazione e messa a disposizione di due tecnici) e ARSIAL (messa a disposizione del Centro di Caprarola e di un tecnico) per una spesa annuale di € 106.000 Il progetto prevede: • • Lanci sistematici del Torymus sinensis in siti scelti annualmente Creazione di un primo centro di moltiplicazione del Torymus sinensis per il soddisfacimento dei bisogni del territorio castanicolo laziale conclusioni sentiti ringraziamenti a tutti gli operatori pubblici e privati che in questi anni hanno supportato il lavoro fin qui svolto e a quelli che ancora si stanno occupando del contenimento del Cinipide del Castagno