Ciclo dei Rifiuti 2005
I primi risultati del costituendo Osservatorio Provinciale dei
rifiuti
RD, Produzione, Obiettivi della pianificazione, prospettive e
sviluppi anche in relazione al Testo unico Ambientale
Relazione tra Osservatorio e la Sezione Regionale del
Catasto rifiuti: i suoi sviluppi e le nuove norme
Rossella Francalanci
ARPA Toscana
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Catasto rifiuti
ed
Osservatorio
•Sono strumenti di conoscenza
•Sono sistemi a “rete”
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2
La conoscenza
La conoscenza sta alla base dei principi
dello sviluppo sostenibile
della strategia di Lisbona
quale fulcro della crescita europea.
La conoscenza è pilastro di un modello di “governance”
ambientale
definito
dalla
Convenzione
di
Aarhus
sull’”Accesso all’informazione, la partecipazione pubblica
alle decisioni e l’accesso alla giustizia in materia
ambientale” (1999).
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La conoscenza
Direttiva 2003/4/CE “sull’accesso all’informazione ambientale”
D.lgs 19 agosto 2005 n. 195 (GU il 23/09/2005), abroga il Dlgs
24/02/97 n. 39
Direttiva 2003/35/CE che prevede la partecipazione del pubblico
nell’elaborazione di taluni piani e programmi in materia
ambientale ed in materia di IPPC, doveva essere recepita dagli
Stati Membri entro il 25/06/2005
TESTO UNICO (?)
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La conoscenza
La conoscenza a supporto delle nuove
strategie di governo del territorio e
dell’ambiente
DECISORI
In Italia, le riforme degli ultimi anni, che hanno interessato
la “governance” dell’ambiente e del territorio hanno
coinvolto in maniera crescente gli enti più a diretto
contatto con il territorio ed i cittadini
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La conoscenza
La conoscenza a supporto delle nuove
strategie di governo del territorio e
dell’ambiente
CITTADINI
I nuovi indirizzi normativi perseguono un cittadino
che sia soggetto consapevole ed informato, in grado
di partecipare attivamente ai processi decisionali e
di comprendere e modulare anche i propri
comportamenti in un ottica di sostenibilità
ambientale.
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La conoscenza
La strategia della conoscenza
Lo sviluppo della conoscenza segue, dunque un
approccio integrato, documentato, trasparente,
partecipato ed informatizzato.
Occorre
• Perseguire la qualità del dato
• Operare per una efficace integrazione con
altri dati
• Favorire la disponibilità e diffusione del
dato
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Sezione regionale Catasto rifiuti – Osservatori provinciali
Catasto rifiuti: Dlgs 22/97
Osservatori provinciali: L. 93/01
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Osservatori provinciali
La L. 93/01 di fatto modifica il modello previsto dal Dlgs 22/97
(art. 26) per l’Osservatorio Nazionale sui Rifiuti prevedendo il
passaggio da un modello centralizzato ad un modello a rete
Obiettivo è dotare l’Osservatorio nazionale di sedi per il supporto
alle funzioni di monitoraggio, di programmazione e di controllo
dell'Osservatorio stesso
La L. 93/01:
• precisa che gli Osservatori devono essere istituiti senza oneri
aggiuntivi a carico dello Stato (Per ONR sono previsti contributi)
• non definisce, né direttamente né indirettamente, i rapporti tra
OPR ed ONR né tra ONR_OPR/Sezioni Catasto rifiuti, né i modelli
organizzativi etc…..
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Osservatori provinciali
Nella pratica, poi gli OPR (e gli ORR) si sono occupati
prevalentemente di rifiuti URBANI e della loro
gestione
Anche attraverso le fonti informative (diverse fra
loro) che le Regioni hanno elaborato negli anni per
l’acquisizione di dati per il calcolo e la verifica
dell’andamento nel tempo prevalentemente delle
Raccolte Differenziate
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Catasto dei rifiuti e contabilità dei rifiuti
E’ un SISTEMA
RIFIUTI
per
la
CONTABILITA’
DEI
Inquadramento comunitario
Contabilità
LACUNOSA
dei
rifiuti,
a
livello
comunitario,
è
Regolamento 2150/2002/CE (con modifiche nel 2004 e
2005) ed atti di attuazione per Statistiche affidabili,
regolari, tempestive e sensibili agli obiettivi da
monitorare sulla produzione e gestione dei rifiuti
Il regolamento con tutte le modifiche, da un lato
evidenzia l’ IMPORTANZA delle statistiche e dall’altro
tutta la COMPLESSITA’
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IL CATASTO DEI RIFIUTI
Il Catasto dei rifiuti è stato introdotto nell’ordinamento
italiano con L. 9/11/88, n° 475 con risultati scadenti
(esperienza fallimentare)
Il Catasto dei rifiuti viene riorganizzato
con il Dlgs 22/97 ed il DM 372/98
(regolamento di attuazione)
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IL CATASTO DEI RIFIUTI
Riorganizzazione avviene nell’ambito
del Sistema delle Agenzie
Sono istituite:
• la Sezione nazionale del Catasto rifiuti, presso l’ANPA (ora
APAT),
• le Sezioni regionali e delle Province autonome del Catasto
rifiuti, presso le ARPA/APPA, ove operative, altrimenti presso
la competente struttura regionale.
Il D.M. 372/98 lascia intatto l’impianto organizzativo definito
nell’art.11 del D.Lgs.22/97 per quanto riguarda le dichiarazioni
su produzione e gestione dei rifiuti (dichiarazioni MUD) ma
amplia la base informativa che il Catasto Rifiuti deve gestire
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IL CATASTO DEI RIFIUTI
Basi informative (DM 372/98)
•
Dichiarazioni MUD (produzione e gestione)
•
Autorizzazioni impianti di smaltimento e
recupero (art.27-28 D.Lgs 22/97)
•
Comunicazioni (art 32-33 D.Lgs 22/97)
•
Albo gestori (art.30 D. Lgs 22/97)
•
Altre fonti (Comuni, ATO, Province, etc.) (in
particolare per i rifiuti urbani)
•
PCB (D.Lgs 209/99)
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Sezioni regionali del Catasto Rifiuti:
compiti
• Raccogliere ed organizzare i dati esistenti e disponibili in
materia di rifiuti, assicurando la corretta gestione delle
informazioni;
• Qualificare i dati raccolti anche con azioni di bonifica
(interna, esterna, analisi dei flussi);
• Trasmettere (entro 30 gg!!) le elaborazioni richieste alla
Sezione Nazionale;
• Elaborare informazioni sintetiche (indicatori,
qualificate e comparabili e, quindi, standardizzate
indici)
• Fornire un qualificato supporto informativo agli Enti locali
competenti e a tutti i soggetti istituzionali interessati a
problematiche connesse ai rifiuti.
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Flusso dei dati MUD
Livello Amministrativo
Comuni Province
Regioni
Sezione
Naz.Catasto
Regione
Province e EE.LL
Sezione Regionale
del Catasto Rifiuti
Bonifica ed elabora le
informazioni per:
1.
2.
3.
4.
Camere di Commercio
Provinciali
PIANIFICAZIONE
GESTIONE
CONTROLLO
FORMAZIONE
INFORMAZIONE
ARPA/APPA
Cittadino
Imprese
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IL CATASTO DEI RIFIUTI: Rete e Standards
Il D.M. 372/98 prevede, per la gestione delle basi
informative e la distribuzione delle informazioni,
che la Sezioni nazionale e le Sezioni regionali
del Catasto utilizzino rispettivamente il Sistema
Informativo Nazionale Ambientale (SINA) e
quello regionale (SIRA).
Ciò significa che le informazioni debbono essere
condivise in un sistema informativo distribuito e
cooperativo che presuppone l’adesione agli standard
della rete SINAnet e agli standard specifici che sono
stati sviluppati per la gestione delle banche dati sui
rifiuti.
Sintesi……….
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dimensione nazionale
collaborano
ISTAT
EUROSTAT
CTN
APAT
dimensione
europea
NFP
ETC
EEA
possono partecipare a
MAMB/
IPR
PFR
MCE
EC
ONR
ARPA/APPA
svolgono funzioni di
REGIONI
NRC
SIRA
spazio SINAnet
Province/OPR
/Comuni
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spazio EIOnet
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Il Sistema Catasto
Rifiuti (DM 372/98)
ANAGRAFICA
PCB
MUD
Dati
ulteriori
Autorizzazioni
Comunicazioni
Iscrizione
Albo
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Considerazioni
Se l’impianto teorico nazionale è condivisibile nei suoi
caratteri generali, l’iter di attuazione, a sette anni di
distanza dal D.M 372/98, sconta alcuni ritardi nella
riorganizzazione, nella concreta fruibilità delle informazioni,
nella ottimizzazione delle risorse e richiede una
rivisitazione.
Risultati raggiunti
•Ha reso possibile serie storica di dati
•Ha messo in evidenza le criticità
•Ha reso possibile sviluppo di competenze
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Risultati in Toscana
Opera prevalentemente sui rifiuti SPECIALI
(produzione) per evitare inutili e dispendiose
sovrapposizioni con ARRR come ORR
Ha reso disponibile per la Toscana (e l’Italia)
dati della serie storica (1998 – 2003)(ultimi dati
disponibili. Sono pervenute ora le dichiarazioni 2005 – produzione e
gestione 2004
Accessi crescenti, per motivi vari, alla Sezione
regionale dalle Amministrazioni, dai processi di
Agenda XXI, da singoli, da imprenditori, dai
Dipartimenti provinciali ARPAT
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Risultati in Toscana
Disponibili sul portale del SIRA:
http://www.sira.arpat.toscana.it
1. Dichiarazioni
bonificate)
MUD
(produzione
e
gestione)(TOSCANA)
2. Dichiarazioni MUD (Nazionali) (Non bonificate)
3. Autorizzazioni impianti di smaltimento e recupero (art.27-28
D.Lgs 22/97)
4. Comunicazioni (art 32-33 D.Lgs 22/97)
Le prime due accessibili solo agli utenti della RTRT, per ora e per
motivi di privacy
Le ultime due accessibili a tutti
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Risultati in Toscana
Progetti anno 2006
1. Mantenere le prestazioni fino ad ora erogate
2. Formazione utenti per l’interrogazione delle
banche dati
3. Banca dati PCB on line (entro anno 2006)(ora
disponibile su CD)
4. Accordo con Albo Nazionale per DISPORRE dei
dati dell’Albo, ora solo consultabili in rete
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Catasto dei rifiuti ed attività di controllo
La funzione conoscitiva del Catasto rifiuti si esplica per fini:
•
•
Statistici
(Supportano le politiche sui rifiuti, per controllarne
l’applicazione e verificarne l’efficacia)
attività di controllo per supportarle e qualificarle
QUANDO e COME nel controllo?
• Nella pianificazione/programmazione delle attività in materia di rifiuti
(Impiegando le statistiche rapportate ad ambiti territoriali o a tipologie
specifiche di rifiuti; Supportando indicatori di rendicontazione, etc…
• Nella attività di preparazione di una singola ispezione
(Secondo
Raccomandazione 04/04/2001 - criteri minimi per le ispezioni ambientali (GUCE
27/04/01) Consultando la singola dichiarazione e seguendo i flussi;
Consultando le statistiche
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Flussi di Rifiuti Speciali - Anno 2003
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Il Catasto dei rifiuti ed i flussi
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IL CATASTO DEI RIFIUTI:
Criticità (1)
La validazione dei dati è un compito gravoso poiché:
 tutti i dati sono esterni al sistema agenziale
 scarso coordinamento della normativa (Dlgs 22/97) per
il pieno raggiungimento di una effettiva contabilità in
materia di produzione e gestione dei rifiuti
Esenzioni poco giustificate già nel dlgs 22/97 (o per
soggetti o per tipologie di rifiuti) (saranno particolarmente
gravi – soprattutto per il livello locale/regionale con il TU
per la esenzione totale dei produttori di rifiuti non
pericolosi)
Nei nuovi Dlgs o DM si stanno verificando stratificazioni di
obblighi di rendicontazione da parte dei soggetti senza
coordinamento con gli strumenti già disponibili
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IL CATASTO DEI RIFIUTI:
Criticità (2)
•
Non omogenea operatività e crescita delle Sezioni
regionali del Catasto rifiuti, mutuata da un sistema
delle Agenzie che ha preso avvio nelle diverse Regioni
con velocità diverse.
•
La previsione normativa di non introdurre oneri
aggiuntivi a carico dello Stato per la gestione delle
Sezioni del Catasto (senza una preventiva analisi dei costi)
Gli oneri versati dai dichiaranti sono completamente destinati al Servizio
Camerale e non al Sistema Agenziale.
La Sezione toscana (ARPAT) ha operato fino al 2001 con finanziamenti
propri e poi con contributi regionali e con contributi provinciali (FI)
Anche altre Sezioni (es ARPAV, ARPAER) operano con contributi regionali)
•
Assenza delle necessarie standardizzazioni
(da tradursi in regolamentazioni)
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IL CATASTO DEI RIFIUTI:
Standardizzazione
STANDARDIZZAZIONE
•
•
sta alla base di qualunque processo di contabilità
riveste
una
importanza
particolare
in
campo
ambientale
è indispensabile per la costruzione degli indici e
indicatori
•
STANDARDIZZAZIONE riguarda:
•
Termini e definizioni (Definizione di “RIFIUTO” , Codici “CER”
,Codici “CER” e regolamento CEE 259/93, Operazioni di gestione rifiuti
(recupero e smaltimento), Raccolta differenziata)
•
Strumenti (Modelli rilevamento dati, Acquisizione dati)(=gestione dei flussi)
Standards e strumenti informatici)(ANAGRAFICA STANDARDIZZATA)
•
Metodologie di analisi (bonifica degli errori)
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IL CATASTO DEI RIFIUTI:
Standardizzazione
Modelli MUD
modello
anno
anno
dich. riferimento
Leggi riferimento
Codici rifiuti
DM
DM
26/04/89 1990
14/12/92 1993
1989
1992
L. 475/88
L. 475/88
DPCM
06/07/95 1996
1995
L. 475/88 + L 70/94 (MUD)
CIR + codifica residui riutilizzabili
DPCM
21/03/97 1997
1996
L. 475/88 + L 70/94 (MUD)
CIR + nuova codifica residui riutilizzabili
1998
1997
Dlgs 22/97 + L 70/94 (MUD)
1999
1998
Dlgs 22/97 + L 70/94 (MUD)
1999 Dlgs 22/97 + L 70/94 (MUD)
31/03/99 2000
2001
2000 Dlgs 22/97 + L 70/94 (MUD)
2002
2001 Dlgs 22/97 + L 70/94 (MUD)
2003
2002 Dlgs 22/97 + L 70/94 (MUD)
DPCM 24/12/02
Dlgs 22/97 + L 70/94 (MUD)
2004
2003
Dlgs 22/97 + L 70/94 (MUD)
DPCM
22/12/04 2005
2004
(*) rettificato ed integrato, con DPCM 24/02/03
DPCM
CIR
CIR + codifica MPS
CER + soggetti nuovi + pericolosità diversa
CER + soggetti nuovi + pericolosità diversa
Modello nuovo, CER 2002, pericolosità
nuova
Inserimento sezione VFU
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IL CATASTO DEI RIFIUTI: ATTIVITA’ BONIFICA E VALIDAZIONE
Esempi
Anno 2000 Toscana
Produzione totale TAL QUALE = 16.493.805 t/anno
Produzione totale BONIFICATO = 6.584.179 t/anno
(- 60%)
Anno 2000 Veneto
Produzione totale TAL QUALE = 11.983.347 t/anno
Produzione totale BONIFICATO = 7.177.608 t/anno
(- 40%)
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IL CATASTO DEI RIFIUTI _ OSSERVATORIO NAZIONALE:
Criticità (2)
Duplicazione e sovrapposizione di richieste da parte di
ONR e Catasto nazionale dei rifiuti per la redazione del
rapporto annuale dei rifiuti a:
•Province
•Sezioni regionali del catasto rifiuti
•regioni
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IL CATASTO DEI RIFIUTI _ OSSERVATORIO Nazionale:
Prospettive
Con l’entrata in vigore del TU
?????????????????????????????
L’Osservatorio nazionale è
sostituito da “Autorità di
vigilanza sulle risorse idriche e
sui rifiuti”
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IL CATASTO DEI RIFIUTI _ OSSERVATORIO Nazionale:
Prospettive
L’Osservatorio nazionale è sostituito da “Autorità di
vigilanza sulle risorse idriche e sui rifiuti” (art. 207)
• Art 159 (membri)
• Art. 160 (funzioni)(VEDERE)
• Personale (art. 207 co.5)(segreteria tecnica: art. 1, co.
42 – L.308/04
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IL CATASTO DEI RIFIUTI _ OSSERVATORIO RIFIUTI
Prospettive
•Definizione di rifiuto
i rifiuti urbani (principio di gestione nella
Regione solo per indifferenziato!)(art.
182)
Accordi di programma (art. 181) con
semplificazioni amministrative. Quali??
Rocce e terre + rifiuti da lavorazione
pietra = CER 0101 (circa _______ t/anno di
RS che possono sparire)
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IL CATASTO DEI RIFIUTI _ OSSERVATORIO RIFIUTI
Prospettive
Catasto dei rifiuti (art. 189):
• ancora senza oneri a carico dello Stato
• ripropone stesso testo dell’art. 11 del DLgs 22/97 rinviando
ad un DM attuativo (quindi sarà modificato DM 372/98)
Dipende da contenuti del DM che non si
conosce
Ripropone per le dichiarazioni MUD gli stessi
flussi (passaggio da Camere di Commercio)
Dichiaranti ulteriormente ridotti (oltre a
quanto
potrà
essere
previsto
con
accordi)(esclusi i produttori di Rifiuti speciali
non pericolosi)
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IL CATASTO DEI RIFIUTI _ OSSERVATORIO RIFIUTI
Prospettive
Catasto dei rifiuti (art. 216, comma 9 e 10):
%- 7 33701 7: 1A 27 1 001 2/ 7:: ) 2 3455/1
7 000 6171 2// 2 21 1 ;167 2// 3 C4 2/
30 27) H 121;1244 /10 21 1=141 7 317/701:6617:
41/18811370012107137241;1//700;821064111?
+ 21==4017 2//1:3167 / 07 :1=417 04// 50 21 21 21
751/1< 817/ 7 21 0421 21 07 7 21 376::1 031=11 21
6017 21 1=141 337;1 1 001 2// 21037018171 21 41 // 3
C42/30279
5+41/188817 7 7 /:16/1711A21037151/108317/7
3/0/42//47:708403721:17:721A37557
361421817//:519
+1:316711:311471881&- 1=141 121;1241 1 001 2/ 7:: % 077 0773701 41: //
2103701817121416/117/1##)7::)#%)%&%7AH///1;
7:08177174//3C42/3027-4//50
2// 1=7:81712141//17/7#% 1/07 216310437;11
4/726/11:3112141/7::%-
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Prospettive
Potenziamento delle Sezioni nelle realtà
ove fino ad oggi si sono mostrate
maggiori debolezze
Per atti autorizzativi????????????
risposte più tempestive, qualificate e
condivise (senza perdere informazioni)
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Prospettive
Potenziamento delle Sezioni nelle realtà
ove fino ad oggi si sono mostrate
maggiori debolezze
Rivisitazione del catasto rifiuti (necessità
sentita da tutti) per risposte più
tempestive, qualificate e condivise (senza
perdere informazioni)
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Prospettive
Non si sono ad oggi concretizzate le previsioni
di modifiche normative e di regolamentazione
previste all’art. 7, comma 3, della L. 93/01, né le
proposte tecniche più o meno pubblicizzate
(Check_rif, Catasto telematico), né sono stati
definiti i rapporti tra Sezioni ed Osservatori.
Il contesto progettuale del Catasto Telematico
(anagrafica standardizzata) entro cui si sta
muovendo il livello nazionale (Ministero e
Sezione nazionale) dovrà essere oggetto di un
chiaro confronto con il livello regionale
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Prospettive
Dovranno
essere
tenute
in
debita
considerazione anche le nuove esigenze di
monitoraggio (es: valutazione dei programmi
regionali di riduzione dei RUB) in modo da
rendere
minimi
gli
eventuali
aggravi
amministrativi
dei
gestori
in
fase
di
rendicontazione
Dovranno essere standardizzati i contenuti degli
atti
autorizzativi
e
dovranno
essere
responsabilizzate sul tema tutte le autorità
amministrative deputate al rilascio delle
autorizzazioni
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Prospettive
Il sistema si dovrà muovere verso un processo
di qualificazione dell’informazione in materia di
rifiuti che a partire dalla normativa di
riferimento, europea, nazionale e regionale, si
orienti
verso
l’obiettivo
della
completa
disponibilità del dato, della rapidità informativa,
dell’alleggerimento procedurale, per approdare
quindi alla conoscenza della molteplicità di
relazioni
che
intervengono
nei
processi
gestionali, all’esattezza dei dati ambientali e ad
una loro trasparente e qualificata restituzione.
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Prospettive
L’evoluzione, avendo cura di tener conto delle criticità emerse
dalle competenze fino ad oggi acquisite, dovrà contemperare, in
modo integrato, a più esigenze:
• semplificazione (ma non deregolamentazione),
• innovazione,
• contabilità,
• tracciabilità dei flussi,
• strumenti a supporto delle attività di controllo,
• provvedere alla elaborazione di un Sistema Catasto rinnovato e
dinamico al quale affluiscono dati e dal quale si attingono
informazioni senza che necessariamente vengano costituite
gerarchie di flusso, ma mantenendo attivo uno spazio di
coordinamento ed ottimizzazione (che oggi ancora non c’è).
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Prospettive
Infine, è necessario che il sistema disponga
delle necessarie risorse sia per gestire
l’”ordinario” che per evolvere dal reporting
all’analisi
integrata
dell’informazione
ambientale
Ciò significa integrare strutture e competenze diverse,
mettendo in relazione tra di loro parametri quantitativi con
elementi qualitativi, aspetti amministrativi e verifiche
oggettive, valori prestazionali e standard di riferimento, il
tutto anche in un’ottica di analisi ed integrazione georiferita
dei patrimoni informativi.
Si riportano, a puro titolo di esempio, alcuni esempi in tal senso. Nel
primo caso ogni freccia che collega l’origine di un rifiuto è
interrogabile, e se ne ottiene, come informazione, la quantità espressa
in tonnellate, l’origine e la destinazione
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Anno
Richieste evase
dalla Sezione
2000
1
2001
8
2002
30
2003
59
2004
34
2005
50
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Principali poli di produzione di Rifiuti Speciali - Anno 2003
Rifiuti Speciali non pericolosi
Rifiuti Speciali pericolosi
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i suoi sviluppi e le nuove