Una realtà e uno Studio che non possono essere censurati pag.10 Conferenza stampa, Follonica 29.9.2011 Intervento presentato da: Lodovico Sola del Comitato per il No, Roberto Barocci del Forum Ambientalista Può essere naturale questa distribuzione di As (un potente cancerogeno) trovato nella 1a falda? Concentrazione limite pag.43 GR 900-1- Scarlino Energia : il suolo è certificato come già bonificato e la falda è messa in sicurezza nel 2010 Gr 72,a-San Martino: il suolo è certificato come già bonificato e la falda è messa in sicurezza nel 2005 Gr 66,b-panettone: la falda è messa in sicurezza con Ordinanza del 2002 Gr 66,a- Bacini fanghi: sia suolo che la falda sono certificati come già bonificati nel 1997 Ma dove potranno essere collocate le fonti inquinanti? Le stanno cercando dal 1993. Cosa direbbe uno studente di scuola media inferiore? Linee che uniscono i punti aventi la stessa concentrazione di As nei terreni da 20 ppm a 400 ppm (dallo Studio Tiezzi 2002, fig.15, di nove anni fa su dati preesistenti). Gli Autori hanno finalmente individuata e delimitata l’area della 1a falda inquinata. E’ la prima volta, dopo 18 anni (la legge impone pochi mesi). pag.45 pag.73 Il valore limite di legge è 10 ppb Ma non c’è solo Arsenico. Questa distribuzione del Manganese può essere naturale? Concentrazione limite pag.46 Gr 65- Gessi Tioxide: certificato come bonificato sia il terreno che la falda nel 1999 Per il Manganese c’è il probabile consistente contributo dei gessi Tioxide (i fertilizzanti…) Pag.48 Osserviamo che sia il suolo che la falda sono certificati come bonificati da oltre 10 anni … Ma al centro dell’area industriale ci sono solo siti in cui le falde sarebbero state messe in sicurezza. Verifichiamo se tali opere risultano efficaci… pag.13 I dati “post operam” di bonifica non danno nessun miglioramento! Leggiamo cosa si deduce dalla elaborazione statistica dei dati: Il valore limite di legge per l’As è 10 ug/dm3 pag.16,17,18 L’elaborazione statistica dei dati (correlazione As/terreno, As/falda) conferma l’origine industriale dell’inquinamento pag.31 pag.40 In passato hanno cercato di accreditare una naturalità del fenomeno, ma nessuno potrà affermare la naturalità nei terreni alluvionali con oltre 300 ppm di As… Mettiamo insieme i fatti accertati: •1-la falda è inquinata da rifiuti tossici interrati nell’area industriale e in inverno sale in superficie, distribuendosi nella rete dei canali di scolo dei terreni agricoli; tali canali pertanto diffondono l’inquinamento nei terreni circostanti; •2-i canali di scolo sono limitati da tre barriere geologicamente molto recenti, insormontabili, perché collocate a quote più alte dei terreni: il canale Pecora/Solmine a sinistra, il canale Allacciante a destra, la statale Aurelia a nord; •Conclusione logica: il fatto che l’inquinamento sia stato rilevato dagli Autori solo entro le tre barriere idrauliche, conferma la sua origine recente e industriale ed esclude ogni altro contributo di carattere geogenetico, che avrebbe operato su entrambi i lati alluvionati dal Pecora, usato per le recenti bonifiche per colmata. Conclusioni dello Studio: Pag.74 Commento: •se l'acqua in movimento viene costantemente avvelenata e se, a distanza di diversi anni dalla conclusione dei lavori delle presunte bonifiche di superficie e di messa in sicurezza delle falde, si registrano valori statisticamente costanti, vuol dire che la presunta bonifica di superficie “certificata” non ha individuato ed eliminato tutte le fonti di inquinamento. •Lo testimoniano i dati misurati negli stessi punti, collocati nel perimetro esterno delle aree “bonificate” e alle stesse quote. • Pertanto, le bonifiche realizzate non sono valide e, non essendo neppure fasi di un unico progetto organico, ancora da realizzare, le relative certificazioni di avvenuta bonifica sono da rigettare. • Grazie e alla prossima puntata… Chi paga? A pag. 107 e 108 dell’Accordo Eni Comune, Provincia e Regione si leggono i criteri per la ripartizione dei costi di bonifica: 5 ha sicuramente 500 ha, ma forse molti di più … 119 110 SE1 119 78 84 103 218 281 104 74 SE4 161 609 Anche l’Arpat aveva delimitato l’area inquinata tra le due barriere idrauliche 177 SE3 69 66 87 38 SE2 142 80 SE6 85 46 SE5 88 122 196 102 A11 206 82 A7 77 75 50 82 191 109 283 183 SE15 22 27 15 27 32.4 45 37 28 31 26 27 SE11 41.6 SE16 42 100 36 34 18 19 365 190 324 510 635 204 328 A12 97 SE12 168 235 307 1226 212 239 91 A2 172 108 A1 161 235 102 77 38 10 17 SE8 119 27 590 132 270 25 126 103 A8 121 109 117 86 A5 G4 371 A4 505 140 220 214 248 140 374 125 11 420 121 A3 79 93 25 21 110 146 337 66 36 28.8 48 27 SE7 67 95 187 A6 220 154 222 102 35 48 54 47 294 233 427 533 456 208 43 66 32 25 29 29 252 G2 111 470 228 281 G1 475 372 994 396 415 298 SE14 200 SE13 202 237 210 158 A9 311 G6 307 412 311 312 213 260 245 G5 261 329 237 228 21 13 18 32 37 250 295 56 78 102 111 A10 51 45 82 75 26 SE10 31 30 26 20 17 35 Questo è il perimetro da bonificare Perché l’inquinamento nei terreni è diffuso in tutta l’area perimetrata pag.7