La "governance" della prevenzione negli
ambienti di lavoro
PIANO REGIONALE 2014-2018 PER LA TUTELA DELLA SALUTE
E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
IL LABORATORIO DI APPROFONDIMENTO
PATOLOGIE DA SOVRACCARICO
BIOMECCANICO
28 GENNAIO 2015
CLAUDIA TOSO - NICOLETTA CORNAGGIA - MARIA GRAMEGNA
DG SALUTE
UO GOVERNO DELLA PREVENZIONE E TUTELA SANITARIA
il principale
destinatario delle
sue azioni è la
comunità
ha molteplici aree
di intervento
La prevenzione e la sua «diversità»
è trasversale a differenti ambiti e competenze sia di
carattere sanitario che non quali la scuola, le attività
produttive, il territorio e l’ambiente, lo sport, ecc.;
i risultati delle azioni di
prevenzione si vedono a lungo
termine
La governance
“Processo di elaborazione, di determinazione, di
realizzazione e di implementazione di azioni di policies,
condotto secondo criteri di concertazione e di
partenariato tra soggetti pubblici e soggetti privati o
del terzo settore (Segatori 2002)”.
Processo che presuppone due diverse forme di
coordinamento tra gli attori sociali coinvolti: quello tra
attori istituzionali e quello tra autorità pubbliche e
stakeholders locali.
Il coordinamento tra attori istituzionali
orizzontale, ovvero tra
soggetti istituzionali di pari
livello, ma che operano in
differenti aree territoriali o
in ambiti di competenza
eterogenei
verticale, cioè tra
autorità che esercitano
i propri poteri su scale
territoriali di diversa
ampiezza
La governance della prevenzione
La GOVERNANCE
Partecipazione
Negoziazione
Coordinamento
Responsabilità
Trasparenza
Coerenza
Efficacia
le caratteristiche
Atti di Piano Regionale
di Sviluppo
Piano Socio Sanitario Regionale
Piano Regionale della
Prevenzione
Piano Salute Sicurezza Lavoro
Piano Regionale Prevenzione
Vaccinale
La PREVENZIONE
Evidenza
scientifica
Sostenibilità
Integrazione
Intersettorialità
Semplificazione
Programmazione ASL
Documento di
programmazione aziendale
Piano dei controlli
Piano integrato di
promozione della salute
La governance della prevenzione
Gli atti di programmazione regionale e le
programmazioni locali (ASL) si realizzano anche
mediante il sistema informativo della prevenzione:
S.I.P.Re.L.
Sistema Informativo della Prevenzione Regione
Lombardia
Insieme di informazioni standardizzate e organizzate
secondo un flusso definito e disponibili in continuo per:
conoscere i problemi
Bisogni
Il cittadino
Risorse
Il
programmare gli interventi
Formazione
consumatore
correggere gli errori
Il lavoratore
Ricerca
PIANO REGIONALE 2014-2018 PER LA TUTELA DELLA SALUTE E
SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
DGR 1104/2013
1.Premessa
La strategia regionale a tutela della salute e sicurezza sul lavoro
muove dall’evidenza scientifica che la mancanza di lavoro genera
mancanza di salute.
La pianificazione regionale discende dai principi di intersettorialità,
semplificazione e sostenibilità (*) condivisi nell’Intesa sottoscritta il 31
luglio 2013 con gli Enti e il Partenariato economico sociale
componenti la Cabina di Regia.
(*) concetto di sostenibilità da intendersi non come uno stato o una visione
immutabile, ma piuttosto come un processo continuo, che richiama la necessità di
coniugare le tre dimensioni fondamentali e inscindibili dello sviluppo: Ambientale,
Economica e Sociale
2.Strategia
A partire dal contesto socio-occupazionale e sanitario le linee
strategiche del Piano sono:
3.Obiettivi
Gli obiettivi che indirizzeranno l’attività di Regione Lombardia nei
prossimi anni sono:
4.Il Sistema Integrato della Prevenzione
5.Strumenti
Gli strumenti per il raggiungimento degli obiettivi sono:
S.I.P.Re.L
.
Anagrafica delle
persone fisiche
Il
lavoratore
Anagrafica dei
soggetti giuridici
Persona fisica
Soggetto
giuridico
5.3 Modello organizzativo del sistema integrato
•
•
•
•
•
•
•
Patologie da
sovraccarico
osteoarticolare
Ruolo SPP nel
comparto
sociosanitario
Stress lavoro
correlato
Tumori
professionali
Rischio chimico
Agricoltura
Costruzioni
6.Risorse
Il Piano, attraverso sinergie con le istituzioni e le parti sociali,
si prefigge di valorizzare, quali risorse fruibili dall’intero
sistema regionale della prevenzione, le iniziative ed i
contributi delle Istituzioni e delle Associazioni datoriali e
sindacali, progettate e realizzate autonomamente, in un
ottica di sistema.
Il conseguimento degli obiettivi è correlato alle risorse
disponibili e la loro condivisione all’interno di un sistema
accresce le possibilità di successo.
Le malattie professionali
(*) Obiettivi
Riduzione … delle malattie professionali: mantenimento del trend di
progressiva emersione del fenomeno (base dati anno 2012);
perfezionamento degli strumenti per la conoscenza e gestione delle
malattie professionali e per implementazione della rete di scambio di
monitoraggio del fenomeno (coinvolgimento di medici di base, medici
competenti, …), in relazione soprattutto alle seguenti condizioni
morbose:
• Tumori ad alta e bassa frazione eziologica
• Disturbi muscolo scheletrici lavoro-correlati
• Disturbi da stress lavoro-correlato
Lap Patologie da Sovraccarico Biomeccanico
Composizione 2014
COGNOME
Arrigoni
Bacis
Brunelli
Burlini
Calderini
De Vito
Guzzetti
lauriola
Lazzaroni
Marena
Menoni
Olgiati
Oreggia
Ortolani
Palumberi
Piccinato
Prezioso
Ronchi
Salli'
Spagnuolo
Trogi
Vitelli
NOME
Leone
Maria
Ettore
Andrea
Duccio
Giovanni
Gianbattista
Girolamo
Nadia
Gabriella
Olga
Rosaria
Giulio
Giorgio
Dario
Carlo
Arcangelo
Michele
Alessandro
Maria Rosaria
Gian Luca
Nora
ENTE
ASL Bergamo
UOOML Bergamo
ASL BRESCIA
CONFINDUSTRIA
ASL VARESE - PSAL
UOOML Lecco
CONFCOMMERCIO
INAIL Lecco
CISL Monza Biranza Lecco
INAIL -CONTARP LOMBARDIA
UOOML - IRCCS Policlinico
INAIL Milano Boncompagni
CISL-LOMBARDIA
FILCAMS-CGIL
FEDERDISTRIBUZIONE
Confartigianato Lombardia
INAIL -CONTARP LOMBARDIA
AGCI Lombardia
FEDERDISTRIBUZIONE
CONFINDUSTRIA
Federcoordinatori
ASL Milano
E il Mirror Group
UOOML+ASL
15
Lap Patologie da Sovraccarico Biomeccanico
Attività 2014
Aggiornamento LG regionali per la prevenzione delle patologie muscolo scheletriche
connesse con movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori – edizione aggiornata 2009
di cui al Decreto Direttore Generale Sanità n. 3958 del 22/04/2009
Linee di indirizzo per la prevenzione delle patologie muscolo scheletriche connesse alla
movimentazione pazienti – edizione 2014
Indirizzi per l’applicazione del titolo VI del D. Lgs. 81/08 e per la valutazione e gestione del
rischio connesso alla Movimentazione Manuale di Carichi (MMC)
Guida all’effettuazione di sopralluogo di verifica della valutazione del rischio da
Movimentazione Pazienti alla luce delle linee di indirizzo della Regione Lombardia
16
SALUTE
Dati di emersione del fenomeno tecnopatico
Premessa
L’analisi dei dati che seguono ha diversi limiti:
la sola individuazione dei casi risulta essere di orizzonte limitato in relazione allo scopo di
perseguire la sostenibilità del lavoro anche in relazione all’aging e alle differenze di genere;
pertanto il contesto socio occupazionale, largamente definito nel nuovo Piano regionale
2014-2018 SSL, diventa essenziale;
l’emersione di questi disturbi/malattie e l’interpretazione causale è obiettivo strategico del
Laboratorio nel contesto della rete territoriale ASL, UOOML INAIL (*).
(*)
In base alle ultime due indagini della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro di
Dublino[1], tra i lavoratori dell’Unione europea il problema «stress» risulta al primo posto, assieme ai disturbi muscoloscheletrici.
[1] Eurofound. Fifth European Working Conditions Surgvey. Luxembourg, Publications Office of the European Union, 2012
SALUTE
I casi di sospetta malattia professionale emersi e segnalati nel 2013 (INAILItalia/Lombardia)
http://bancadaticsa.inail.it/bancadaticsa/bancastatistica.asp?cod=2
Il sesso femminile è rappresentato nel 29% delle malattie professionali manifestatesi nel 2013
e denunciate a INAIL nel medesimo anno in Italia, nel 21% in Regione Lombardia
SALUTE
I casi di sospetta malattia professionale emersi nel quadriennio 2009-2013
(INAIL) – Italia/Lombardia
http://bancadaticsa.inail.it/bancadaticsa/bancastatistica.asp?cod=2
SALUTE
I casi di sospetta malattia professionale emersi nel quadriennio 2009-2013
(INAIL-Italia)
http://bancadaticsa.inail.it/bancadaticsa/bancastatistica.asp?cod=2
Malattia professionale o
sostanza che la causa
agenti chimici
2010
2011
2012
2013
324
308
240
238
malattie respiratorie
comprese asbestosi, silicosi
e neoplasie apparato
respiratorio
3307
3244
3230
3379
dermatiti
76
56
47
33
Ipoacusia da rumore
patologie da sovraccarico
biomeccanico
3.258
2.770
2.423
2.244
10.506
11.292
11.166
11.921
altro
93
82
89
70
Malattie non tabellate
17.109
19.951
19.827
22.125
Non determinato
1.040
646
1.106
1.272
TOTALE
35.713
38.346
37.931
41.183
SALUTE
I casi di sospetta malattia professionale emersi nel quadriennio 2009-2013
(INAIL-Lombardia)
http://bancadaticsa.inail.it/bancadaticsa/bancastatistica.asp?cod=2
Malattia professionale o
sostanza che la causa
agenti chimici
2010
2011
2012
2013
54
44
32
27
malattie respiratorie
comprese asbestosi, silicosi
e neoplasie apparato
respiratorio
377
359
331
341
dermatiti
50
37
41
46
Ipoacusia da rumore
patologie da sovraccarico
biomeccanico
567
424
440
400
879
824
838
837
altro
6
5
8
3
Malattie non tabellate
1.055
1.204
1.048
1.246
Non determinato
138
103
229
220
TOTALE
3.126
3.000
2.967
3.120
SALUTE
I casi di sospetta malattia professionale emersi nel quadriennio 2009-2013
(INAIL) - Italia
http://bancadaticsa.inail.it/bancadaticsa/bancastatistica.asp?cod=2
SALUTE
I casi di sospetta malattia professionale emersi nel quadriennio 2009-2013
(INAIL) - Lombardia
http://bancadaticsa.inail.it/bancadaticsa/bancastatistica.asp?cod=2
SALUTE
Ricorsi avverso il giudizio del Medico Competente (art. 41 comma 9 D. Lgs 81/2008)
Monitoraggio SPSAL - Mirror Group -Lap
Complessivamente dal 01/01/2012 al 31/06/2014 le ASL lombarde hanno accolto 917 Ricorsi avverso
il giudizio del Medico Competente ex art. 41 comma 9 D.Lgs 81/08 , con un andamento crescente nel
tempo.
Un monitoraggio condotto sui ricorsi 2011-2012 mostrava che nel 2012 sono stati accolti dalle ASL
lombarde 313 casi per patologia muscolo scheletrica, ovvero l’88% dei casi accolti nel 2012 (313/354).
SALUTE
Ricorsi avverso il giudizio del Medico Competente (art. 41 comma 9 D. Lgs 81/2008)
Monitoraggio SPSAL - Mirror Group -Lap
La trattazione di disturbi da sovraccarico biomeccanico dell’apparato muscoloscheletrico
(prevalentemente arti superiori e rachide) deve tenere conto sia della componente oggettiva di
organizzazione del lavoro che di quella soggettiva di stress percepito (strain), entrambe, infatti,
giocano un ruolo eziologico di rilievo.
La distribuzione per sesso è abbastanza stabile nel tempo con una prevalenza del sesso femminile sul
sesso maschile (53%).
SALUTE
Ricorsi avverso il giudizio del Medico Competente (art. 41 comma 9 D. Lgs 81/2008)
Monitoraggio SPSAL - Mirror Group -Lap
L’analisi della distribuzione dei ricorsi per settore mostra un interessamento prevalente del sanitario e
sociosanitario, manifatturiero e dei trasporti
SALUTE
Il Piano Regionale per la Tutela della Sicurezza e Salute negli ambienti di Lavoro 20142018 (il contesto socio occupazionale)
In base alle ultime due indagini della Fondazione europea per il miglioramento delle
condizioni di vita e di lavoro di Dublino[1], tra i lavoratori dell’Unione europea il problema
«stress» risulta al primo posto, assieme ai disturbi muscolo-scheletrici.
[1] Eurofound. Fifth European Working Conditions Surgvey. Luxembourg, Publications Office of the
European Union, 2012
La trattazione dello specifico rischio richiede necessariamente uno sguardo alle seguenti
aree di contesto socio-occupazionale:
la terziarizzazione dell’impiego;
Le riorganizzazioni aziendali (fusioni, accorpamenti, acquisizioni..)
La forte instabilità del mondo del lavoro
il lavoro parasubordinato;
il lavoro notturno e comunque società delle 24 ore;
la femminilizzazione del lavoro e le differenze di genere;
l’invecchiamento della popolazione lavorativa e la disabilità;
le nuove tecnologie.
Occupazione
Popolazione attiva > 15 anni
- di cui femmine (%)
Occupati
- di cui femmine (%)
Tasso di attività 15-64 anni (%)
- di cui femmine (%)
Italia
Lombardia
% Lombardia/Italia
51.995.000
8.522.000
16,4
51,9
22.899.000
40,7
63,7
53,5
51,4
4.280.000
41,9
70
61,4
16,3
18,7
19,1
-
SALUTE
Il Piano Regionale per la Tutela della Sicurezza e Salute negli ambienti di Lavoro 20142018 (il contesto socio occupazionale)
 La terziarizzazione dell’impiego
In Lombardia il settore dei Servizi assorbe il 64,6%, il settore dell’Industria il 34% e il
settore Agricolo l’1,4% degli occupati.
 Il lavoro parasubordinato
In Lombardia la popolazione occupata con rapporto di lavoro “dipendente” è pari al
77,5% degli occupati. Di questi, i lavoratori dipendenti con rapporto di lavoro “a
tempo determinato” rappresentano una quota pari al 9,1% (dato 2010). Si deve
tenere conto che nel 2010 i lavoratori «atipici» (part-time, a termine, di stage,
interinali, parasubordinati) risultavano tra 2,5 e 4 milioni, ossia dall’11,3% al 17,2% del
totale della forza-lavoro e il fenomeno è in aumento progressivo.
 Il lavoro notturno e la riorganizzazione degli orari
La III indagine europea (anno 2000) sulle condizioni di lavoro ha evidenziato che solo il
24% dei lavoratori (27% dei dipendenti e 8% degli autonomi) lavora nel normale
orario giornaliero (tra le 7-8 del mattino e le 17-18 del pomeriggio, dal lunedì al
venerdì).
 La femminilizzazione del lavoro e le differenze di genere (conciliazione casa lavoro)
In Lombardia il tasso di attività delle lavoratrici con età 15-64 anni è pari al 61,4%.
 L’invecchiamento della popolazione lavorativa e la disabilità;
La Lombardia, oggi, ha una speranza di vita alla nascita di 79,9 anni per gli uomini e
84,7 anni per le donne. Il rapporto di dipendenza in relazione all’età (rapporto tra le
persone con età 0-14 e oltre i 65 anni e quelle di età compresa tra 15 e 64 anni) è
attualmente pari a 54,1.
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