Regione Toscana Piano d’azione regionale per la biodiversità in Toscana Elementi salienti, lo stato del progetto e le tappe fino al 2009 Firenze 11/12/2008 Franco Ferroni-Responsabile di Progetto Regione Toscana-WWF Italia Il progetto di Piano d’Azione per la biodiversità Regione Toscana Delibera di Giunta Regionale N .939 del 17-12-2007 Durata: anni 3 Scadenza : maggio 2011 Referente Regione Toscana: Dott. Edoardo Fornaciari-Settore Tutela e valorizzazione delle risorse ambientali Referente WWF Italia: Dott. Franco Ferroni-Direzione Conservazione Regione Toscana Il percorso amministrativo regionale del progetto Delibera di Giunta Regionale N .939 del 17-12-2007 Protocollo d’Intesa Ass.to Reg.le Difesa del Suolo – WWF Italia del 5-5-2008 Convenzione per l’attuazione del Protocollo d’Intesa Ass.to Reg.le Difesa del Suolo – WWF Italia 5-5-2008 Approvazione Piano di Lavoro triennale 20-5-2008 La metodologia di riferimento Standard di gestione di progetti e programmi di conservazione Regione Toscana L’oggetto dell’intesa Regione Toscana-WWF Italia Regione Toscana Il prodotto finale del progetto è un Piano d’Azione di conservazione regionale della biodiversità in Toscana, realizzato dalla Regione Toscana (con la partecipazione di diversi assessorati), con il supporto tecnico del WWF Italia e con la partecipazione attiva di Province e di Enti di gestione delle aree protette. Oltre a questi Enti sono stati invitati e coinvolti: agenzie per il supporto tecnico-scientifico alle istituzioni (es.ARPAT, ARSIA), il CFS, enti di ricerca scientifica e Università, Federparchi Toscana, associazioni, professionisti ed altri. Organizzazione Tavolo della conoscenza ed esperienza amministrativa e gestionale Tavolo del sapere scientifico Portatori di interessi generali e di categorie interessate Regione Toscana WWF Italia Pianificazione del territorio, programmazione socio-economica, gestione dei beni naturali/risorse collettive Regione Toscana Il Piano di Lavoro triennale Regione Toscana Il processo si compone di due distinte fasi: 1) Acquisizione delle conoscenze e selezione delle emergenze/priorità (target di biodiversità). Identificazione delle minacce. 2) Progettazione della strategia/selezione delle azioni. Analisi delle opportunità finanziarie. Monitoraggio del piano. Ciclo di vita del progetto Regione Toscana Fase 1^ Fase 2^ Fase 3^ Scopo del piano d’azione Scegliere elementi rappresentativi della biodiversità toscana considerando differenti scale spaziali e differenti ambienti (di tipo terrestre, marino, acque interne), e pianificare per essi azioni di conservazione Hotspot di biodiversità Processi ecologici Comunità Habitat Ecosistemi Specie/Aggre gazioni di specie Regione Toscana Fonte dei dati Re.Na.To. Bio.Mar.T. Biodiversity vision ecoregione Mediterraneo centrale Fonti nazionali Fonti regionali di dati (ricerche, progetti ecc.) non censiti con Re.Na.To e Bio.Mar.T. Regione Toscana Relazioni del progetto con la Strategia Nazionale per la Biodiversità Regione Toscana La convenzione MATTM-WWF Italia prevede la realizzazione di un manuale metodologico utile per la redazione di piani di azione per la conservazione della biodiversità a scala regionale. Il progetto prevede inoltre l’applicazione sperimentale della metodologia descritta nel manuale con la redazione di un Piano d’azione regionale per la conservazione della biodiversità nella regione Toscana attraverso un processo partecipato di condivisione con i principali soggetti istituzionali, sociali ed economici - locali. Attività specifiche e prodotti tecnici da qui a dicembre 2009 Documento di definizione delle procedure metodologiche Step 1. Definizione generale e acquisizione delle conoscenze. Documento di analisi del quadro normativo di riferimento, relativo a gestione e conservazione della natura. Documento di analisi del quadro tecnico-metodologico per la stesura di piani per la biodiversità Documento di analisi sullo stato della biodiversità regionale Identificazione e selezione dei target di biodiversità Obiettivi metodologici del progetto Costituire un Gruppo di Lavoro ampio, partecipato dagli assessorati e dagli enti strumentali regionali e provinciali interessati, dalle aree protette, dalle province, dalle università ed enti di ricerca Condividere all’interno del G di L. un Piano di Lavoro Obiettivi 1^ fase Coinvolgere operativamente il G. L. nello sviluppo del Piano d’Azione Condividere con alcuni attori-chiave i risultati (prodotti) intermedi del progetto, prima di licenziare il Piano d’Azione Gestione del processo Creazione e gestione di uno spazio web ad accesso limitato, dedicato allo sviluppo del progetto Riunioni plenarie del G. di L. Strumenti e metodi di gestione del processo a supporto del suo sviluppo Creazione e gestione di mailing list per lo sviluppo e la promozione del progetto Organizzazione di seminari tecnici e riunioni di presentazione pubblica del progetto Partecipazione ad eventi pubblici (opportunità) Regione Toscana Regione Toscana Domande