Fratelli di Gesù Dal greco τά βιβλἱα che significa I LIBRI dal latino Bìblia con cui si indica la collezione dei libretti da cui è composta la Sacra Scrittura. È l'insieme dei testi ritenuti sacri da ebrei e cristiani Nata presso gli ebrei come “memoria” e completata dai cristiani dopo la venuta di Gesù Cristo. È un insieme di tanti libri di generi letterari, stili, ambienti e periodi storici diversi. È stata scritta in un ampio arco di tempo: abbraccia narrazioni dal 1040 a.C. al 110 d.C. È un testo unico perché ha un progetto unitario dall’inizio alla fine: IL PROGETTO DI SALVEZZA pensato e realizzato da Dio per ogni singolo uomo È la testimonianza scritta dell’alleanza d’amore tra Dio e gli uomini The Holy Bible È da sempre il testo più tradotto, ricopiato e stampato nel mondo Con il termine canone (da “canna” cioè unità di misura), a partire dal IV secolo, si indica l’elenco normativo dei libri ispirati. La Bibbia è composta da vari libri, il cui numero cambia per l’ebraismo e il cristianesimo E' evidente che le diverse religioni e/o confessioni di fede, hanno avuto e hanno posizioni diverse rispetto ai libri ispirati. A tal proposito è entrata in vigore la differenziazione, a partire dal Concilio di Trento, tra libri protocanonici e deuterocanonici che, al di là dei termini usati non proprio felici, vuole indicare la differenza tra libri universalmente riconosciuti (i primi) e libri contrastati e discussi (i secondi). • “La santa madre chiesa, per fede apostolica, ritiene sacri e canonici tutti interi i libri sia dell’Antico che del Nuovo Testamento, con tutte le loro parti, perché, scritti per ispirazione dello Spirito Santo (cf. Gv 20,31; 2Tm 3,16; 2Pt 1,1921; 3,15-16) hanno Dio per autore e come tali sono stati consegnati alla chiesa”. Dei Verbum, 11 Gli autori sacri hanno scritto come «veri autori». L’agiografo non è strumento passivo nelle mani dello Spirito Santo, né neutro raccoglitore di testi e documenti, ma va considerato vero autore. Dalla Bibbia non possiamo aspettarci reportage o fotogrammi di realtà, ma verità e realtà a livello più profondo. La Bibbia non vuole tanto Informare quanto formare la coscienza religiosa del lettore. Non tanto riferire i fatti quanto il senso in essi contenuto. “Poiché dunque tutto quello che gli autori ispirati, cioè gli agiografi, asseriscono è da ritenersi asserito dallo Spirito Santo, per conseguenza si deve professare che i libri della Scrittura insegnano fermamente, fedelmente e senza errore la verità che Dio in vista della nostra salvezza volle fosse consegnata alle sacre Lettere. Pertanto «tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona» (2Tm 3,16-17 gr.).” Dei Verbum, 11 La Bibbia si divide in due grandi parti Comprende le narrazioni L’Antico dalla creazione del mondo fino Testamento alla nascita di Gesù Abbraccia il periodo che va Il Nuovo dalla nascita Testamento di Gesù fino agli ultimi tempi. Testamento non ha nulla a che fare con le nostre ultime volontà, piuttosto va nella direzione di tradurre la parola ebraica berît che, nel suo significato più pregnante, indica la promessa di un qualche dono da parte di Dio e l’impegno da parte dell’uomo ad osservare la legge di Dio: in altri termini l’Alleanza (Patto). Nella Bibbia cattolica si contano 73 libri: 46 per l'Antico Testamento e 27 per il Nuovo Testamento. La prima parte, quella che noi chiamiamo Antico Testamento, lo è anche per gli Ebrei. I libri dell'Antico Testamento sono, per i cattolici, 46, divisi in tre grandi gruppi: - La Legge, ovvero i cinque libri della Toràh (Gn, Es, Lv, Nm, Dt); - I Profeti, Neviìm, comprendente Gs, Gdc, 1 e 2 Sam, 1 e 2 Re, (detti profeti anteriori), Is, Ger, Ez (profeti maggiori), Os, Gl, Am, Abd, Gn, Mi, Na, Ab, Sof, Ag, Zc, Ml (detti profeti minori); - Gli altri scritti, Ketuvìm, di cui fanno parte Sal, Gb, Pro, Rt, Ct, Qo, Lam, Est, Dn, Esd, Ne, 1 e 2 Cr, Gdt, Tb, 1 e 2 Mac, Sap, Sir, Bar. • Gli ultimi sette libri, Tobia, Giuditta, 1 e 2 Maccabei, Sapienza, Siracide, Baruc, detti deuterocanonici, non sono accettati dagli Ebrei, né, di conseguenza, dai Riformatori protestanti Per un ebreo non esiste la parola "Bibbia" né, com'è ovvio, l'Antico Testamento, ma semplicemente la Tanâk. Mettendo insieme i tre gruppi, Toràh, Neviìm, Ketuvìm, gli ebrei li indicano con la parola Tanàk, una sorta di acronimo delle altre tre. Per lungo tempo c'è stata la convinzione forte ed inattaccabile che i primi cinque libri dell'A.T. fossero stati scritti dallo stesso Mosè; in realtà le tradizioni orali, che risalgono al tempo di Mosè, furono raccolte in tempi successivi da alcuni scrittori ispirati che, in epoche diverse, diedero forma al materiale che troviamo nei primi cinque libri della Bibbia. La parola Toràh racchiude una grande ricchezza di significato per un ebreo,vuol dire insegnamento, legge. Direttiva impartita autorevolmente (da Dio, dal rabbino, ecc.). Nella Toràh l'ebreo trova tutto ciò che è chiamato a essere: la sua identità religiosa (popolo di JHWH), storica (popolo con una terra propria), sociale (comunità di fratelli). La Toràh è ciò che noi chiamiamo Pentateuco e comprende i libri di Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio. APOCALI ATTI ROMANI MATTEO DEGLI 3GIOVAN GIUDA COLOSSESI FILIPPESI 2CORINZI 1CORINZI 1TESSALONI 2TESSALONI EFESINI GALATI GIOVANNI FILEMONE 1TIMOTEO 2TIMOTEO MARCO LUCA 1PIETR 2PIETR 1GIOVA EBREI 2GIOVA TITO GIACOM SSE APOSTOLI CESI NNI NNI ONI O Prima di essere scritta, la Bibbia è stata trasmessa oralmente בראשית שמות Καὶ εἰ ἡ δεξιὰ LA LINGUA DELLA BIBBIA IL NUOVO TESTAMENTO TESTAMENTO L’ANTICO È stato stato scritto scritto quasi in GRECO. E’ tutto Èin il greco KOINÈ, linguadella EBRAICA. la lingua dalla Solo alcuni parlata libri sono stati maggioranza dei popoli scritti in GRECO, che si affacciavano pochissimi passi insul Mediterraneo nei primi ARAMAICO secoli della nostra era. Breve cenno sulle lingue Ebraica ed Aramaica L'ebraico è una lingua semitica ( da Sem figlio di Noè), e perciò appartenente alla stessa famiglia cui afferisce anche la lingua araba. Originariamente, la lingua ebraica era la lingua utilizzata dagli Ebrei quando ancora vivevano in maggioranza in Medio Oriente. Si stima che circa 2300 anni fa l'ebraico cadde in disuso come lingua parlata, sostituita dall'aramaico, lingua delle tribù nomadi (Aramei), che divenne lingua commerciale internazionale, poi delle cancellerie e dei diplomatici. Nel post-esilio soppiantò definitivamente l'ebraico che non era più compreso dalla maggior parte del popolo d'Israele. È la lingua materna di Gesù, degli Apostoli, della Chiesa di Gerusalemme Dio per scrivere la Bibbia si è servito di uomini, detti agiografi. Per gli ebrei e per i cristiani la Bibbia è il Libro della Parola di Dio. L’autore principale della Bibbia è Dio stesso. Ha ispirato la loro mente e li ha mossi a scrivere ciò che voleva fosse trasmesso. Questi uomini hanno riferito la Parola di Dio servendosi del loro linguaggio, delle loro conoscenze storiche, geografiche, scientifiche, filosofiche. La Bibbia è utilizzata nella Chiesa Nella Liturgia della Parola durante la celebrazione della Messa. Nei rituali dei sacramenti. Nella Liturgia delle Ore. Nelle riunioni di preghiera. Nel 1555, Roberto Stefano, uno stampatore, divide la Bibbia in capitoli e versetti per facilitare la ricerca dei brani all’interno di essa. La cosa funziona così bene che ancora oggi si mantiene lo stesso sistema di suddivisione. NOME DEL LIBRO CAPITOLO VERSETTO Storia Antica Abramo lascia la città di Ur nel 1900 a. C. e si trasferisce a Canaan, la “Terra Promessa” I suoi discendenti si trasferiscono nel 1700 a. C. in Egitto per 4 secoli, a causa di una carestia che colpisce Canaan Si integrano perfettamente con la società egizia, tuttavia sotto il regno di Ramsete II (1292-1176 a. C.) vengono resi schiavi. Hanno scontri con i Canaanei, ma soprattutto con i Filistei Per fronteggiarli, decisero di formare un unico Stato. fu un processo molto lungo. Solo attorno al 1000 a.C. Saul diventò Re del Regno di Israele Lasciarono l’Egitto nel 1270 a. C. guidati dal profeta Mosè Dopo aver vagato col suo popolo per 40 anni nel deserto, Mosè riceve da Dio le Tavole della Legge, e termina il lungo viaggio denominato “esodo”. Dopo il primitivo nomadismo, gli Ebrei si riuniscono in villaggi senza tuttavia formare un’unione statale Alla morte di Salomone, Il Regno si divide in due parti Regno d’Israele (capitale Samaria) Cadono sotto il dominio assiro nel 722 a.C., diventando Una provincia del vasto impero Regno di Giuda (capitale Gerusalemme) Cadono sotto il dominio dei regni vicini Ezechia e Giusia nel VII secolo riconquistano il regno di Israele e riunificano i territori. Proibiscono tutti i culti religiosi, tranne quello di Jahveh Mantengono l’indipendenza sino al 586 a.C, quando vengono conquistati Dal re babilonese Nabucodonosor, che distrugge Gerusalemme, deportando gli ebrei in Babilonia rendendoli schiavi. Ciro mise fine alla “cattività babilonese”, con la distruzione dell’Impero, e lascia gli Ebrei liberi di tornare in Palestina La storia del popolo ebraico inizia nel 1900 a.C., quando Abramo, sotto ordine di Dio, si trasferisce dalla sua città Ur, sino alla terra di Canaan, la cosiddetta “Terra Promessa”. Formò una grande tribù nomade, che, tuttavia, alcune generazioni dopo si dovette trasferire per 4 secoli circa in Egitto, a causa di una grave carestia che si abbattè sulla loro terra. Si integrarono subito al meglio con la società egizia, tanto che numerosi funzionari e consiglieri del faraone erano di stirpe ebrea. Sotto il regno di Ramsete II vennero resi schiavi durante la costruzione di alcuni monumenti sul Nilo. Finalmente, nel 1270 a.C., poterono fuggire dall’Egitto grazie al profeta Mosè, un importante personaggio della storia ebraica, più volte citato nella Bibbia. Dopo aver vagato per 40 anni nel deserto per volere di Dio (il cosiddetto “esodo”), Mosè incontrò sul Monte Sinai il Signore, dal quale ricevette le Tavole della Legge, contenenti i Dieci Comandamenti, ovvero la legge che tutt’ora (almeno in parte), il popolo ebraico rispetta. A causa degli innumerevoli scontri con le popolazioni autoctone, si stanziarono in piccoli villaggi o cittadelle, senza tuttavia ottenere una vera e propria unione statale. Quando i Filistei iniziarono a conquistare alcune loro terre, il popolo di Dio si riunì in un unico Stato: questo fu un processo molto lungo, che si concluse nel 1000 a.C., con Saul che venne proclamato Re d’Israele, grazie ai meriti ricevuti in guerra, contro i Filistei. Alla morte del grande sovrano Salomone, che aveva contribuito all’affermazione di Israele all’estero, il regno si divide in due parti: Regno d’Israele, con capitale Samaria, e il Regno di Giuda, con capitale Gerusalemme. Questi regni, forse a causa della loro divisione, o forse per la perdita di un re così grande, vengono conquistati dalla popolazioni vicine. Il regno d’Israele infatti viene conquistato nel 722 a.C. dalla popolazione assira, che rende la terra di Canaan una piccola provincia del suo vasto impero. Il Regno di Giuda, invece, riesce a mantenere la propria indipendenza sino al 586 a.C., quando viene conquistato dalla popolazione babilonese, con a capo il re Nabucodonosor. Alcuni Ebrei vengono deportati in Babilonia e vengono resi schiavi, creando così la “cattività babilonese”, sino alla sconfitta dei Babilonesi da parte del re dei Persiani Ciro, che lascia il popolo ebraico libero di tornare nella propria terra. I condottieri Ezechia e Giusia nel VII secolo a.C. riunirono i due regni, dando vita a un lunghissimo periodo di pace. In quest’epoca tutti i culti pagani, vengono resi proibiti, con l’affermazione della religione monoteista ebraica. Tuttavia Pompeo, nel 63 a.C., pone fine all’indipendenza ebraica, conquistando insieme all’esercito romano tutta la Palestina, eccetto la Giudea, che fu in seguito conquistata sotto la guida dell’imperatore romano Vespasiano, che distrusse il tempio di Gerusalemme. Da quel momento in poi, la Palestina sarà solo una provincia dei vari imperi che la conquisteranno, non più uno Stato libero ed indipendente. I principali Re Saul (1050-1000 a.C) Unifica le tribù, vince contro i Filistei. Tuttavia perde, e la regione ritorna in mano ai nemici . Davide (1000-960 a.C) Riconquista Israele e Gerusalemme, e l’Arca dell’Alleanza, in passato rubata dai Filistei. Salomone (960-920 a.C) Affermazione di Israele all’estero, contribuisce alla fioritura artistica, economica e architettonica Stabilisce i rapporti economici con Egizi e Fenici. Costruisce il palazzo reale e il tempio di Gerusalemme.