ASTRONOMIA LEZIONE N.3A slide n. 67 Il SISTEMA SOLARE I Liceo SCIENZE APPLICATE Prof. Fabrizio CARMIGNANI [email protected] www.fabriziocarmignani.com IISS “Mattei” – Rosignano S. (LI) INDICE: A. LEGGI della MECCANICA CELESTE B. FORMAZIONE del SISTEMA SOLARE C. INCLINAZIONE dell’ ASSE di ROTAZIONE dei PIANETI D. TNO (Trans Neptunian Object) e PIANETI EXTRASOLARI A. Leggi della MECCANICA CELESTE Le 3 LEGGI di KEPLERO Newton Keplero La legge della gravitazione universale di NEWTON Dopo il 1500, con l'affermarsi delle nuove teorie del SISTEMA ELIOCENTRICO, che pone il Sole al centro del mondo conosciuto, vengono a crollare tutte quelle fantastiche ipotesi sulla forma dell'universo della TEORIA TOLEMAICA o GEOCENTRICA che per tanti secoli aveva invece collocato al centro la Terra. La definitiva affermazione delle nuove idee (TEORIA COPERNICANA o ELIOCENTRICA) si ebbe con KEPLERO (15711630) il quale, sulla base delle posizioni dei pianeti fatte dall'astronomo Tycho BRAHE e ripudiando l'ipotesi del moto circolare uniforme, riuscì a riassumere in 3 leggi le proprietà del moto dei Pianeti Leggi della MECCANICA CELESTE PRIMA LEGGE di KEPLERO GIOVANNI KEPLERO I Pianeti ruotano intorno al Sole descrivendo un'orbita ellittica, di cui il Sole occupa uno dei fuochi La legge è valida universalmente, cioè si può applicare a qualunque corpo celeste che ruoti intorno ad un altro di massa maggiore Orbita ellittica significa che ha forma di un'ellisse, che è una curva piana, chiusa e simmetrica: presenta 2 assi di simmetria (asse maggiore e asse minore). Ogni asse divide la figura in 2 parti uguali. Sull'asse maggiore si individuano 2 punti particolari, chiamati FUOCHI L'ellisse ha molte proprietà geometriche particolari, la più interessante delle quali è: "la somma dei segmenti che uniscono ogni punto dell'ellisse ai 2 fuochi è costante“ Una caratteristica importante è la: A+B=C+D ECCENTRICITA’ dell’ELLISSE O F2 K Distanza FUOCO-centro diviso semiasse maggiore Ec = OF2/OK Ec orbita TERRA = 0,0167 (1,67%) (Ec = 0 = circonferenza) Un cerchio può essere considerato una particolare forma d'ellisse, nella quale i 2 fuochi si sovrappongono perfettamente nel centro: ogni punto della circonferenza è distante dai 2 fuochi (cioè dal centro) di una misura uguale a 2 raggi, sempre costante, aderendo così alla definizione d'ellisse (ECCENTRICITA’ CERCHIO = 0) Un corpo celeste che ruota, o meglio rivoluziona, intorno ad un altro, è sottoposto a 2 forze che agiscono contemporaneamente: 1.la forza che gli imprime la sua velocità che per inerzia lo spingerebbe ad allontanarsi 2. la forza d'attrazione che invece tenderebbe a farlo avvicinare Se una delle 2 forze avesse il sopravvento sull'altra, il corpo minore scapperebbe nello spazio allontanandosi per sempre, oppure precipiterebbe sul corpo maggiore SECONDA LEGGE di KEPLERO Le aree descritte dalla congiungente SOLE - PIANETA sono proporzionali ai tempi impiegati a descriverle Con altre parole si può enunciare: IL SEGMENTO SOLE-PIANETA SPAZZA AREE UGUALI IN TEMPI UGUALI Il significato è lo stesso. Cerchiamo di spiegarlo e di trarre qualche considerazione PERIELIO minima distanza sole-pianeta AFELIO max distanza sole-pianeta Le aree A e B hanno la stessa superficie, ma mentre la prima è lunga e stretta, la seconda è corta e larga. La terra nel suo moto di rivoluzione passa dalla posizione 1 a quella 2, impiegando un certo tempo e lo stesso tempo le occorre per passare dalla 3 alla 4 Ne deriva che, dovendo percorrere archi di diversa lunghezza, la velocità è diversa. Pertanto risulta evidente che quando la Terra è lontana dal Sole viaggia più lentamente di quando è vicina ECCENTRICITA’ ORBITA TERRESTRE 0.0167 (1,67%) Non dobbiamo però confonderci e pensare che questo fenomeno abbia qualche relazione con le stagioni Le STAGIONI non dipendono dalla distanza Terra-Sole, ma dall'inclinazione dell'asse terrestre che fa sì che in una determinata zona i raggi cadano più o meno obliqui TERZA LEGGE di KEPLERO Il quadrato del periodo orbitale di un pianeta è proporzionale al cubo della sua distanza media dal Sole Questa "scoperta", conseguita del tutto empiricamente, consentì a KEPLERO di calcolare con precisione le distanze medie dal Sole (in Unità Astronomiche) di tutti i pianeti allora conosciuti Restavano incerte le misure reali, in quanto non si conosceva la vera distanza Terra-Sole Se prendiamo in considerazione 2 pianeti con periodi orbitali T1 e T2 e le rispettive distanze medie dal Sole A1 e A2, la formula che esprime la III legge di KEPLERO diventa: T12 : T22 = A13 : A23 Per esempio, supponiamo che il "Pianeta 2" sia la Terra, e che tutti i tempi siano misurati in anni. Allora T2 =1 (anno) e possiamo anche misurare le distanze in Unità Astronomiche (UA), la distanza media Terra-Sole, per cui A2 =1 (UA) La legge diventa allora, per ogni altro pianeta: III legge di KEPLERO T = anni PIANETA A = unità astronomiche T 2 = A3 Periodo distanza T Sole T2 A3 Mercurio 0,241 0,387 0,05808 0,05796 Venere 0,616 0,723 0,37946 0,37793 Terra 1 1 1 1 Marte 1,88 1,524 3,5344 3,5396 Giove 11,9 5,203 141,61 140,85 Saturno 29,5 9,539 870,25 867,98 Urano 84,0 19,191 7056 7068 Nettuno 165,0 30,071 27225 27192 Plutone 248,0 39,457 61504 61429 (T1 )2 = (A1 )3 Anche con la nostra limitata precisione si nota che, la legge vale piuttosto bene. Si vede anche che, all'aumentare della distanza, il moto diventa sempre più lento, per cui i pianeti esterni verranno sorpassati dalla Terra, facendo sembrare (per breve tempo) che si muovano all'indietro rispetto alle stelle fisse in cielo. Legge della GRAVITAZIONE UNIVERSALE di NEWTON Le leggi di KEPLERO descrivono i moti dei pianeti, ma non spiegano le cause 1.Perché i pianeti ruotano intorno al Sole, anziché allontanarsene in linea retta? 2.Perché un corpo qualsiasi, lasciato cadere, precipita al suolo, ma questo non accade ai pianeti, Terra compresa, che non precipitano sul Sole? I corpi in caduta libera con moto accelerato, i pianeti costretti a muoversi intorno al Sole e la Luna intorno alla Terra, provano l'esistenza di forze che deviano i corpi materiali dalla condizione di moto rettilineo uniforme ISACCO NEWTON avanzò l'ipotesi che questa forza fosse unica, di gravitazione universale, ossia che la stessa forza che provoca la caduta dei corpi fosse quella che costringe la Luna a percorrere un'orbita chiusa intorno alla Terra ed i pianeti a descrivere le orbite ellittiche intorno al Sole. Due corpi puntiformi o sferici di massa m1 e m2 posti a distanza r si attraggono con una forza F che agisce lungo la retta congiungente i corpi e cioè: F = G m1 m2 / r2 Nel 1684 Newton fu in grado di enunciare la legge di GRAVITAZIONE UNIVERSALE: ISAAC NEWTON Due punti materiali qualsiasi si attraggono lungo la loro congiungente con una forza direttamente proporzionale al prodotto delle loro masse e inversamente proporzionale al quadrato della distanza In formula, dette m1 ed m2 le masse dei 2 corpi, d la loro distanza ed F la forza agente, si ha: F = G (m1m2)/d2 dove G è la costante di gravitazione universale G = 6.67×10-11 Nm2/ kg2 MOTI dei PIANETI I Pianeti ruotano intorno al Sole seguendo regole rigorose che l'astronomo Keplero (1571 - 1630) riuscì per primo a condensare nelle sue 3 leggi. Le orbite dei pianeti, Terra compresa, giacciono tutte all'incirca su uno stesso piano Se ora immaginiamo il sistema solare come un grande tavolo rotondo con il Sole al centro, tutti i pianeti percorreranno le loro orbite ruzzolando sul tavolo o discostandosene di ben poco La conseguenza è che noi dalla Terra, che giace sull'ipotetico tavolo, vedremo i pianeti muoversi in cielo su una stessa linea, che è quella percorsa dal Sole nel suo apparente moto diurno (ECLITTICA) Questo insegna all'astrofilo principiante che quando tenta di individuare i pianeti nel cielo notturno, deve andare a cercarli nei pressi dell'arco percorso dal Sole e non altrove Un fatto evidente è che i pianeti, come ogni altro astro, sorgono all'incirca ad EST per poi tramontare verso OVEST Questo apparente movimento nel cielo è dovuto, come tutti sanno, non ai movimenti propri dei pianeti, ma al moto di rotazione su se stessa della Terra compiuto nelle 24 ore (movimento della SFERA CELESTE) Invece i moti di rivoluzione dei pianeti intorno al Sole sono così lenti da non essere avvertiti ad occhio nel corso di poche ore d'osservazione Però si possono apprezzare col passare dei giorni e delle settimane osservando la loro posizione nei confronti delle stelle dello sfondo, e così vedremo che essi si spostano lentamente da ovest verso est. Questo lento moto rispetto alle stelle è in fin dei conti il fenomeno che già dalla notte dei tempi ha fatto denominare i pianeti "stelle erranti“ Comunque non è del tutto vero che lo spostamento descritto sia uniforme nel tempo Talvolta i pianeti sembrano fermarsi, poi tornare brevemente indietro ed infine riprendere il loro corso normale. Pertanto si parla comunemente del tal Pianeta 'stazionario' o in 'moto retrogrado' ASTRONOMIA TOLEMAICA: Tentò di dare una spiegazione a questo fenomeno, ma avendo una concezione del tutto erronea della configurazione del sistema solare (TEORIA GEOCENTRICA) , non vi riuscì, nonostante le fantasiose e complicate ipotesi sulle orbite dei pianeti. Solo con l'affermarsi delle teorie copernicane, che disegnarono una geometria esatta delle posizioni dei pianeti e del Sole, si è capito la natura del fenomeno, dovuto semplicemente alla diversa prospettiva sotto la quale noi vediamo i singoli pianeti, che si muovono, dal nostro punto di vista (TERRA) che pure si muove PIANETA ESTERNO MOTO RETROGRADO pianeti esterni (più lontani di noi dal Sole) e interni (che orbitano tra Terra e Sole) PIANETA INTERNO A. ESERCIZI: Leggi della MECCANICA CELESTE 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Indica la differenza tra teoria TOLEMAICA e teoria COPERNICANA Quali sono le leggi della meccanica celeste? Che cosa dice la I legge di Keplero? Quali sono le sue conseguenze? Che cosa è l’eccentricità? Quanto vale quella dell’orbita della Terra? Che cosa dice la II legge di Keplero? Quali sono le sue conseguenze? Che cosa dice la III legge di Keplero? Quali sono le sue conseguenze? Chi ha formulato la legge di gravitazione universale? In che periodo? di che cosa parla? Quale è la sua formula? 8. Indica alcuni aspetti fondamentali dei moti dei pianeti 9. Che cosa è l’astronomia tolemaica? 10.Indica la differenza tra pianeta esterno e pianeta interno B. FORMAZIONE del SISTEMA SOLARE IL SISTEMA SOLARE Formazione Nell’ immenso “vuoto” cosmico esistono regioni più dense di gas e polveri: quando la loro densità raggiunge valori dell'ordine di 1.000 volte quella dello spazio interstellare, molti atomi si combinano in molecole, e la nube di gas diventa una NUBE MOLECOLARE (NEBULOSA) Queste nubi, ben più fredde dell'ambiente circostante, costituiscono il luogo ideale per la nascita di nuove stelle La MATERIA INTERSTELLARE è maggiormente distribuita in certe zone dell’universo dove forma delle NEBULOSE diffuse, composte da H allo stato molecolare, O, N, ma anche da gruppi molecolari come CO, CH, OH o il cianogeno CN, e in certi casi molecole organiche Per quanto ne sappiamo attualmente, la formazione di nuove stelle nell'Universo avviene esclusivamente all'interno di NUBI MOLECOLARI GLOBULI di BOK Le condizioni fisiche di queste nubi (densità dai 100 ai 1.000 atomi per cc, temperatura dai 10 ai 100° K), raggiungono in certi casi valori dei parametri fisici tali da favorire reazioni chimiche di formazione di molecole. La presenza prevalente di idrogeno molecolare nelle nubi diffuse di gas interstellare spiega perché esse siano indicate con il termine “NUBI MOLECOLARI” o GLOBULI di BOK Origine del SISTEMA SOLARE TEORIA di KANT-LAPLACE Pierre Simon LAPLACE Immanuel KANT Formulata nella seconda metà del ‘700, la teoria oggi più accreditata è quella di Kant-Laplace Immanuel Kant (1724-1804) la ipotizzò nel 1755 Pierre Simon de Laplace (1749-1827) la perfezionò nel 1796 Questa ipotesi è stata definita: TEORIA dell’ ACCRESCIMENTO o dei PLANETESIMI Tutto ebbe inizio 4,5 mld di anni fa da una nube di gas in cui erano presenti gli elementi fondamentali per la formazione del Sistema Solare le cosiddette “polveri interstellari” Si calcola che la nube avesse un diametro di 100 U.A. e una massa di 2-3 volte quella del sole Si ipotizza che nel tempo una forza interferente (probabilmente una vicina SUPERNOVA) abbia compresso la nebulosa, spingendo materia verso il suo interno ed innescandone il collasso Durante il collasso, la NEBULOSA avrebbe iniziato a ruotare più rapidamente, si sarebbe appiattita in un disco protoplanetario con una PROTOSTELLA al suo centro in via di contrazione Questa NEBULOSA si condensò, contraendosi per effetto della forza gravitazionale, in circa 100 milioni di anni, provocando la formazione di una PROTOSTELLA la progenitrice del SOLE Quando il SOLE si è “acceso”, ha attraversato una fase iniziale di attività molto intensa che ha generato un impetuoso VENTO SOLARE dal centro verso la periferia del Sistema in formazione Il VENTO SOLARE ha spazzato via il materiale della nebulosa dalle regioni più prossime al Sole appena nato ma con una sensibile differenza: GAS più leggeri, sono stati tendenzialmente scaraventati più lontano MATERIALE PIÙ DENSO e PIÙ PESANTE non potendo essere scagliato troppo distante, si è concentrato in zone più vicine al Sole e su orbite pressoché parallele Si sono così formati, per condensazione dai materiali primitivi della nebulosa pre-solare i PROTO-PIANETI che daranno poi vita a: 1. PIANETI ROCCIOSI (Mercurio, Venere, Terra e Marte) vicino al Sole 2. PIANETI GIGANTI (Giove, Saturno, Urano, Nettuno) più lontano 3. PLUTONE e TNO (Trans Neptunian Objects) Solo dopo circa 1 miliardo di anni dalla nascita del Sole si può riconoscere un vero e proprio SISTEMA PLANETARIO 1 UA = 149,6 milioni di Km 0,387 UA 0,723 UA 1,524 UA 5,203 UA 30,061 UA 9,539 UA 19,191 UA SISTEMA SOLARE 39,529 UA PIANETI TERRESTRI o ROCCIOSI La contrazione gravitazionale provocata dal progressivo accrescimento della massa PROTO-PLANETARIA (PLANETESIMI) produsse un aumento di temperatura che innescò un processo di parziale fusione dei pianeti e la riorganizzazione dei suoi componenti in strati concentrici in base alla loro densità: 1. CROSTA 2. MANTELLO 3. NUCLEO I SILICATI (leggeri) risalirono verso la superficie della massa fluida, formando il mantello e la crosta, mentre gli elementi pesanti, soprattutto FERRO e NICHEL, affondarono verso il centro (nucleo) Al tempo stesso, tramite le eruzioni vulcaniche, gran parte dei gas leggeri vennero espulsi, in particolar modo l’anidride carbonica e l’azoto, andando a costituire l'atmosfera primordiale, mentre il vapore acqueo condensava, dando origine ai primi oceani PIANETI TERRESTRI o ROCCIOSI MERCURIO VENERE TERRA MARTE PIANETI GIOVIANI o GASSOSI NETTUNO URANO SATURNO GIOVE RGIOVE = 71.400 Km = 11,2 RΘ RSATURNO = 57.268 Km = 10 RΘ RURANO = 25.559 Km = 4,5 RΘ RNETTUNO = 24.746 Km = 4 RΘ MJ = 1,9x1027 Kg =300 MΘ MS = 5,7 x 1026 Kg =100 MΘ MU = 8,7x1025 Kg =10 MΘ MN =1,0x1026 Kg = 12 MΘ B. ESERCIZI: Formazione del SISTEMA SOLARE 1. Che cosa è una nube molecolare? Che caratteristiche presenta? 2. Che cosa sono i globuli di BOK? 3. Quale teoria spiega la formazione del sistema solare? 4. Quali sono gli aspetti fondamentali di tale teoria? 5. Che cosa è una protostella? 6. Che cosa è il vento solare? 7. Spiega la formazione dei pianeti rocciosi e di quelli gassosi 8. Quali sono i pianeti rocciosi? E quelli gassosi? 9. Che cosa sono i TNO? 10.Da quali parti è costituito l’interno dei pianeti rocciosi? C. INCLINAZIONE ASSE di ROTAZIONE dei PIANETI INCLINAZIONE ASSE di ROTAZIONE dei PIANETI L'asse intorno a cui ruota un pianeta può essere (ed in genere è) inclinato rispetto al piano orbitale Questo determina che nel corso dell'anno cambia il quantitativo di luce che ogni emisfero riceve dal SOLE Quando l'emisfero settentrionale è diretto verso di esso e riceve maggiore illuminazione, quello meridionale si trova nella condizione opposta, e viceversa. È l'inclinazione dell'asse di rotazione quindi a comportare l'esistenza delle stagioni ed i cambiamenti climatici annuali ad esse associate ASSE di ROTAZIONE I momenti in cui la stella illumina la superficie massima o minima di un emisfero sono detti SOLSTIZI Ve ne sono 2 nel corso dell'orbita di rivoluzione della Terra intorno al Sole (dunque 2 all'anno) e ad essi corrisponde la durata massima (solstizio d'estate) e minima (solstizio d'inverno) delle ore di luce (DI) I momenti in cui il pianeta transita per le 2 intersezione tra la propria orbita ed il proprio piano equatoriale sono detti EQUINOZI Agli equinozi la durata del giorno eguaglia la durata della notte (e la superficie illuminata si divide equamente tra i 2 emisferi geografici) SISTEMA SOLARE I seguenti PIANETI: TERRA MARTE SATURNO NETTUNO possiedono valori dell'inclinazione dell'asse di rotazione (rispetto alla perpendicolare al piano dell’orbita) prossimi ai 25 ° SISTEMA SOLARE I seguenti PIANETI: MERCURIO VENERE GIOVE ruotano attorno ad assi inclinati di pochi gradi rispetto alla perpendicolare al piano dell’orbita e le variazioni stagionali sono minime SISTEMA SOLARE Il seguente PIANETA: URANO possiede l'inclinazione dell’asse di rotazione maggiore, pari a circa 98° rispetto alla perpendicolare al piano dell’orbita, quindi ruota coricato su un fianco. I suoi emisferi in prossimità dei solstizi sono quasi perennemente illuminati o perennemente in ombra Per spiegare questo fatto è stata avanzata un'ipotesi che si basa su una possibile collisione di Urano, durante le fasi di formazione, con un altro protopianeta, con risultato finale questa strana inclinazione dell'asse C. ESERCIZI: Inclinazione ASSE di ROTAZIONE dei PIANETI 1. Che cosa è l’asse di rotazione di un pianeta? 2. Quale caratteristica presenta in quasi tutti i pianeti? 3. Quali pianeti hanno un inclinazione di circa 25° rispetto alla perpendicolare al piano dell’orbita del pianeta? 4. Che cosa comporta questa situazione? 5. Quali pianeti hanno un inclinazione di POCHI GRADI rispetto alla perpendicolare al piano dell’orbita del pianeta? 6. Che cosa comporta questa situazione? 7. Che situazione particolare presenta l’asse di rotazione del pianeta urano? 8. Che cosa comporta questa situazione? 9. Che ipotesi si possono fare al riguardo di questa inclinazuone? D. TNO e PIANETI EXTRASOLARI TNO (Trans Neptunian Object) PIANETI EXTRASOLARI Le migliorate capacità dei moderni telescopi hanno permesso di estendere le nostre conoscenze sugli OGGETTI TRANS -NETTUNIANI (TNO) e cioè oltre l’orbita di Nettuno Oggi vengono comunemente riconosciute 3 grandi distribuzioni di corpi celesti oltre l'orbita di Nettuno: 1.Fascia di KUIPER (KBO) 2. DISCO DIFFUSO 3. NUBE di OORT 1. FASCIA di KUIPER E’ la sorgente di circa la metà delle comete che entrano nella parte interna del sistema solare Le prime scoperte risalgono al 1992, quando D. Jewitt (Università Hawaii ) e J. Luu (Harvard) individuarono corpi ghiacciati poco oltre l'orbita di Nettuno Si conosce poco dei corpi della fascia di Kuiper, che appaiono come minuscoli puntini anche nei telescopi più potenti. Alcuni di questi si sono rivelati essere non molto più piccoli di Plutone o della sua luna Caronte Negli ultimi anni sono stati scoperti corpi di notevoli dimensioni: QUAOAR (1.400 km di diametro, scoperto nel 2002) ERIS (diametro stimato di 2.400 km, scoperto nel 2003 e appartenente alla regione del disco diffuso) ha portato l'Unione Astronomica Internazionale (24/10/2006) ha promulgare definitivamente la definizione ufficiale di pianeta. Nella stessa occasione è stata riconosciuta l'appartenenza di PLUTONE ed ERIS alla nuova classe dei PIANETI NANI Tra le ultime scoperte spicca il nome di SEDNA, un piccolo corpo che orbita nelle regioni più remote del sistema solare con afelio e perielio rispettivamente a 1000 e a 70 UA. SEDNA è uno dei tanti TNO (oggetti transnettuniani) che fanno parte della “fascia di Kuiper” cioè la cosiddetta: KBO (Kuiper Belt Object) La KBO non è altro che una riserva di corpi ghiacciati che se disturbati gravitazionalmente lasciano le zone remote del Sistema Solare per spingersi all’interno, spesso finendo contro un pianeta gigante o nel Sole stesso: sono le comete di corto periodo! 2. DISCO DIFFUSO Il DISCO DIFFUSO (in inglese scattered disc) è una regione periferica del sistema solare ricca di planetoidi ghiacciati noti come oggetti del disco diffuso (scattered disc objects), una particolare categoria di oggetti trans-nettuniani La parte più interna del DISCO DIFFUSO sfuma gradualmente nella fascia di Kuiper, ma la sua estensione è assai maggiore, e raggiunge anche regioni di spazio situate ben al di sopra e al di sotto dell'eclittica (cammino annuo apparente del sOLE) 3. NUBE di OORT La NUBE di OORT, dal nome dell'astronomo che la scoprì, è un volume di spazio approssimativamente sferico, centrato sul Sole, ad una certa distanza da esso e comprendente un ipotizzato serbatoio di nuove comete le quali, una volta perturbate nella loro orbita originale, vengono immesse nel Sistema Solare interno (per lo meno entro la fascia di Kuiper) Il volume di spazio, occupato attualmente dalle comete della NUBE di OORT, si stima parta da circa 50.000 UA e giunga sino a 150.000 UA di distanza dal Sole. In pratica la zona partirebbe da circa 0,8 A.L. dal Sole ed arriverebbe sino a circa 2,3 - 2,4 A.L. 2,4 A.L. A questa distanza, pari quasi alla metà di quella che separa la nostra stella dal sistema multiplo di Alfa Centauri (Proxima Centauri), l'attrazione gravitazionale del Sole è molto modesta per cui anche una piccola perturbazione gravitazionale devia le comete dalla loro lunghissima orbita intorno al sole (che percorrono in circa 26 milioni d'anni) Ogni qual volta una stella transita nei pressi del Sole (Sistema Solare) crea una perturbazione gravitazionale che disturba l'orbita contemporaneamente di migliaia di comete, rimaste così sin dalla formazione del nostro sistema planetario Se i corpi non vengono "estratti" direttamente, facendoli perdere nelle profondità interstellari, allora la gravità del Sole li attira verso di esso, ponendoli su orbite a lunghissimo periodo. Nei successivi e ripetuti transiti all’interno del sistema solare le COMETE NUOVE, se non vengono fortemente deviate con orbite iperboliche che le fanno uscire dal Sistema Solare, vengono progressivamente "rallentate" in orbite sempre più corte Col passare del tempo e dopo un certo numero di rivoluzioni attorno al Sole, ogni tanto accade che la cometa diventi uno degli astri che noi possiamo talvolta ammirare anche ad occhio nudo Tuttavia la maggior parte delle comete si perde nelle profondità dello spazio interstellare Gli oggetti della NUBE di OORT non sono mai stati visti (la Nube è solo ipotizzata) ed i nuclei di cometa sono troppo deboli e lontani per essere visti La forma sferica sarebbe la causa del fatto che le comete di lungo periodo sembrano provenire da ogni parte dello spazio e spesso in maniera perpendicolare al piano dell'eclittica . Un esempio è dato dalla cometa Hale-Bopp, la cui orbita di circa 2.000 anni ha una elevata inclinazione. Una possibile spiegazione alla formazione della Nube di Oort consiste nell'ipotizzare che i corpi che ne fanno parte si siano formati molto più vicini al Sole, al livello dei pianeti gassosi, e che siano stati spazzati via dalla forza di questi ultimi COMETE Kohoutek (1974) "palle di neve sporca" Una cometa non e' altro che una "palla di neve sporca" in orbita attorno al Sole, cioe' un agglomerato irregolare di ghiaccio (acqua e vari gas), polvere, metalli e rocce, tenuti insieme dalla mutua attrazione gravitazionale Questo insieme costituisce il cosiddetto "NUCLEO", che normalmente e' oscuro, salvo quando la cometa si avvicina al Sole e diventa attivo sviluppando la CHIOMA e la CODA di gas e polveri sublimati e spazzati via dal vento solare Hyakutake Il NUCLEO puo' avere dimensioni comprese tra qualche centinaio di metri a decine di Km, e ruota su se stesso con periodo compreso tra poche ore e alcuni giorni. Le comete a lungo periodo provengono da una regione ai confini del Sistema Solare, la "nube di Oort", avvicinandosi al Sole lungo orbite che possono essere chiuse (ellittiche) o aperte (paraboliche o iperboliche). Nel primo caso la cometa sara' periodica, nel secondo no: dopo essersi allontanata dal Sole, verra' espulsa dal Sistema Solare e tornera' per sempre nell'oscurita' dello spazio. Swift-Tuttle: 1992/2126 Halley (1986) Hale-Bopp (1995) PERSEIDI Lo sciame delle Perseidi, prende il nome dalla costellazione che ospita il punto di ingresso delle meteore: il PERSEO “Lacrime di San Lorenzo” Sciame delle PERSEIDI Le Perseidi sono uno sciame meteorico che attraversa l'orbita terrestre durante il periodo estivo. La pioggia meteorica si manifesta dalla fine di luglio fino oltre il 20 agosto e il picco di visibilità è concentrato attorno al 12 agosto, con una media di circa un centinaio di scie luminose osservabili ad occhio nudo ogni ora dalla Terra. Ciò rende questo sciame tra i più rilevanti in termini di osservabilità tra tutti quelli incrociati dal nostro pianeta nel corso della sua rivoluzione intorno al Sole. La cometa che ha dato origine a questo sciame è la SwiftTuttle, che ha un nucleo di circa 10 km e il cui ultimo passaggio al perielio è avvenuto nel 1992, e il prossimo si realizzerà nel 2126. Le meteore che noi vediamo ora sono particelle rilasciate durante le passate orbite della cometa. La velocità con cui impattano l'atmosfera terrestre è pari a circa 59 km/s. Le prime osservazioni dello sciame delle Perseidi furono fatte dai Cinesi nel 36 d.C. Le Perseidi sono popolarmente note come "Lacrime di San Lorenzo" in quanto anticamente il momento di picco era collocato intorno al 10 agosto, ma per effetto della precessione degli equinozi si è spostato nel corso dei secoli di circa due giorni in avanti PRINCIPALI SCIAMI METEORICI NOME MASSIMO QUADRANTIDI LIRIDY ETA AQUARIDI DELTA AQUARIDI SUD DELTA AQUARIDI NORD PERSEIDI ORIONIDI TAURIDI SUD TAURIDI NORD 03 gennaio 22 aprile 03 maggio 28 luglio 12 agosto 12 agosto 22 ottobre 02 novembre 14 novembre (GG) 0.4 1 6 8 8 3 2 30 30 LEONIDI GEMINIDI URSIDI 17 novembre 13 dicembre 22 dicembre 2 3 1 DURATA ZHR 130 35 50 20 12 90 20 10 10 VELOCITA' (KM/S) 42 48 66 41 41 60 66 29 30 COMETA -------Tatcher Halley -----------Swift-Tuttle Halley Enke Enke 20 115 20 72 36 34 Temple-Tuttle Fetonte (asteroide) Tuttle TASSO ORARIO ZENITALE (Zenithal Hourly Rate - ZHR) è il numero di meteore che un osservatore sarebbe in grado di osservare in un'ora, sotto un cielo buio e terso (magnitudine limite 6,5) se il radiante dello sciame fosse allo zenit Quando lo ZHR supera il valore 1000, si parla di tempesta meteorica FINE della LEZIONE N.3A Il SISTEMA SOLARE Grazie per l’attenzione! E ricordatevi…! …Considerate la vostra semenza fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza DANTE ALIGHIERI (Divina Commedia, INFERNO, canto XXVI , 118-120) Prof. CARMIGNANI Fabrizio [email protected] www.fabriziocarmignani.com