Sardegna Sostenibile
Progetto Acqua
Sardegna
Classe 1^A – Golfo Aranci
Laboratorio di Geografia
Risorse idriche della Sardegna
IntroduzionePer tutti i popoli l’acqua è un bene di fondamentale importanza, per i
Sardi essa ha sempre rappresentato una risorsa rara e preziosa,
perché quasi sempre scarsa.
Il nostro territorio, specie negli ultimi dieci anni, ha affrontato periodi di
emergenza idrica, sia per le modeste precipitazioni, sia per gli elevati
valori di evaporazione dovuti al clima ed infine per un uso non sempre
responsabile ed oculato di tale risorsa. I corsi d’acqua della Sardegna
non hanno bacini particolarmente estesi:
il Tirso, il Temo, il Coghinas, il Cedrino ed il Flumendosa
costituiscono la rete fluviale più importante del territorio e
rappresentano la fonte maggiore per l’approvvigionamento idrico che,
allo stato attuale, è ottenuta principalmente tramite acque superficiali.
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FONTI DI APPROVVIGIONAMENTO IDRICO IN
SARDEGNA
1. Fonti superficiali
fiumi e laghi (invasi): forniscono il
75% delle risorse idriche necessarie
2. Fonti sotterranee
riserve d’acqua contenute nelle
rocce e nel sottosuolo: forniscono il 25% delle risorse idriche
Fonti di Approvvigionamento idrico
25%
75%
Fonti superficiali
Fonti sotterranee
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Sardegna: emergenza idrica
Nel mese di giugno del 1995, in
Sardegna è stato dichiarato lo stato
di emergenza idrica (con Decreto
del Presidente del Consiglio dei
Ministri), ed è stato nominato
un Commissario Governativo per
l’Emergenza Idrica.
Nel 2003 è stato costituito un
consorzio obbligatorio tra le
amministrazioni comunali e
Provinciali, per organizzare il
Servizio Idrico Integrato ( SII), che è
l’insieme dei servizi pubblici di
captazione, adduzione e
distribuzione di acqua ad esclusivo
uso civile, nonché di fognatura e di
depurazione delle acque reflue.
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IL CICLO INTEGRATO DELL’ACQUA
1. CAPTAZIONE
2. ADDUZIONE
L’acqua è prelevata:
fonti superficiali o sotterranee
L’acqua è trasportata in condotte
in pressione (acquedotti)
L’acqua è trattata per renderla
microbiologicamente
pura, limpida e incolore
3. TRATTAMENTO
Potabilizzazione
4. DISTRIBUZIONE
L’acqua è distribuita tramite
la rete idrica urbana
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IL CICLO INTEGRATO DELL’ACQUA
5. RACCOLTA E
COLLETTAMENTO
L’acqua residua è inviata agli
impianti di depurazione tramite
la rete fognaria
6. DEPURAZIONE
DELLE ACQUE REFLUE
Il depuratore riduce la
concentrazione
delle sostanze inquinanti
L’acqua trattata è scaricata nei
fiumi o nel mare e ritorna al
ciclo naturale
7. SCARICO
Le acque reflue possono essere
riutilizzate per innaffiare giardini,
lavare strade, macchinari
8. RIUTILIZZO
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I CONSUMI D’ACQUA PER I DIVERSI USI
1. Uso potabile: circa 25%, per il fabbisogno della popolazione
2. Uso irriguo (agricoltura): circa 68%, per irrigare le colture
3. Uso industriale: circa 7%, per raffreddare i macchinari e
trasportare le scorie di lavorazione.
I consumi d'acqua in Sardegna
70
60
50
%
40
30
20
10
0
Uso potabile
Uso irriguo
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Uso
industriale
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L’ idrografia della Sardegna
L’ idrografia della Sardegna è quella tipica delle regioni
mediterranee.
Data la ridotta distanza tra le vette e la costa tutti i corsi d’acqua
si possono considerare a regime torrentizio, caratterizzati da
piene rilevanti nei mesi tardo autunnali e da magre estive assai
accentuate.
Unici che presentano il carattere di perennità sono:
il Tirso, il Flumendosa, il Coghinas, il Cedrino, il Liscia ed il Temo.
A causa della costruzione di sbarramenti tuttavia anche questi corsi
d’acqua presentano nei mesi estivi deflussi assai ridotti e talvolta nulli.
Nell’isola tutti i laghi sono di tipo artificiale ottenuti con sbarramenti di
numerosi corsi d’acqua, ad eccezione di quello di Baratz unico naturale
in Sardegna.
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Sardegna: laghi principali
Laghi
Subregione
Tipologia
Capacità
milioni di mc
Omodeo
Barigadu
Artificiale
748
Coghinas
Monteacuto
Artificiale
254
Baratz
Nurra
Naturale
Liscia
Gallura
Artificiale
105
Ogliastra
Artificiale
61+317
Sarcidano Trexenta
Artificiale
323
Flumendosa
Mulargia
Altri laghi
Superficie
Kmq
29
11,25
Artificiale
Capacità totale laghi e invasi
1 miliardo e 800 milioni di mc
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I laghi della Sardegna: l’Omodeo
-- Il lago Omodeo, situato al
La foto, autore Ruiu Domenico, è tratta da:
http://www.sardegnadigitallibrary.it/
centro dell’isola, si trova in
una zona della Sardegna
ancora incontaminata, ricca
di sorgenti, grotte, fiumi e
miniere abbandonate.
Nacque nel 1922 in seguito
allo sbarramento del fiume
Tirso e alla costruzione della
diga di Santa Chiara.
--Questo bacino artificiale è il più grande d’Italia e offre ogni anno nel
periodo che va dai mesi estivi fino alle prime piogge invernali uno
spettacolo unico nel suo genere.
Infatti con il ritiro delle acque riemerge parte della foresta fossile
pietrificata e i resti di numerosi Nuraghi.
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Lago Omodeo: foresta pietrificata
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I laghi della Sardegna: Il Coghinas
-- Il lago Coghinas,
La diga è lunga 185 metri e alta 58.
Nonostante sia un invaso artificiale, come la
quasi totalità dei laghi sardi, sono presenti
numerose specie acquatiche e volatili.
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collocato nel territorio del
Monte Acuto, è un
bacino artificiale
realizzato nel 1927 dallo
sbarramento
dell’omonimo fiume
presso la stretta del
Muzzone, formata dalle
gole del Limbara.
Il lago ha una capacità di
254 milioni di metri cubi
d'acqua, che permettono
il funzionamento della
centrale idroelettrica
costruita nel 1924.
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I laghi della Sardegna: Il Mulargia
Il lago artificiale Mulargia è
uno specchio d'acqua che
si estende nei territori di
Orroli, Goni, Nurri e Siurgus
Donigala, occupando la
conca tra la Trexenta, il
Gerrei e il Sarcidano.
È stato realizzato tra il 1951
e il 1958 con lo
sbarramento del Riu
Mulargia, per convogliare le
acque del bacino adiacente
del Flumini Mannu e
alimentare gli acquedotti di
Cagliari e di altri 29 comuni
Foce del Coghinas
Ma la sua importanza non risiede unicamente nella sua funzione idrica:
è contornato, infatti, da rigogliosi colli verdeggianti che degradano verso
le sue coste frastagliate, e al suo interno è ornato da molti isolotti.
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I laghi della Sardegna: Il Flumendosa
Foce del Coghinas
Ha una capienza di 317 milioni di m³, ed è stato
realizzato nel 1952, per produzione di energia
elettrica e l'irrigazione del Campidano. Una galleria lo
collega al lago artificiale del Mulargia.
Il percorso del
Flumendosa è sbarrato in
due diversi punti da due
imponenti dighe. Il primo
sbarramento, realizzato
tra il 1948 ed il 1949 a 801
m d'altitudine, forma il
lago alto del Flumendosa,
lungo 6 km e largo 1,50
km, con una capacità di
61 milioni di mc.
La seconda diga, a 268
metri s.l.m., forma il lago
del Medio Flumendosa.
Molto più grande del
primo lago, misura 17 km
di lunghezza ed è largo
500 m circa.
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I laghi della Sardegna: Il Baratz
Il Lago di Baratz è l'unico
bacino naturale della
Sardegna. È situato vicino
Foce del Coghinas
a Porto Ferro, tra
l'Argentiera e Alghero. Il
lago si è formato a seguito
dello sbarramento, da parte
di una duna sabbiosa, delle
valli fluviali dell'attuale Rio
dei Giunchi. Pur non
avendo emissari la
profondità massima del
lago non cresce oltre il
livello attuale a causa della
permeabilità della duna
sabbiosa.
Nel corso degli anni la profondità del lago è variata notevolmente passando dai
massimi degli anni sessanta (14 m) fino ai minimi degli anni settanta (5 m) dovuti a
prelievi idrici per l'agricoltura. Attualmente il livello del lago di soli 6,5 m desta
preoccupazione soprattutto per la scarsità dei fenomeni piovosi degli ultimi anni.15
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I fiumi della Sardegna: il Tirso
Il fiume Tirso, con i suoi
159 km, è il fiume più
lungo della Sardegna. Le
sue sorgenti si trovano a
800 m s.l.m. presso
Buddusò, in provincia di
Olbia-Tempio.
Pochi chilometri più a
valle il primo sbarramento
artificiale, detto "Sos
Canales".
La foto è di proprietà dell’autore.
Da qui il Tirso prosegue con il nome di "Frummini de su Campu" fino a
congiungersi con i vari affluenti che scendono dal Marghine e dal
Gennargentu. Nel complesso il suo bacino, con i suoi 3376 kmq, è il più
grande dell'isola.
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I fiumi della Sardegna: il Flumendosa
Il Flumendosa nasce sulla
Punta Perdida de Aria (a 1270
m. di altitudine).
Sbarrato a 800 m, forma il lago
Alto del Flumendosa, lungo
circa 6 km e largo 1500 metri
(vicino Lanusei).
Sbarrato nuovamente a 150 m
forma il lago del Flumendosa,
lungo circa 17 km e largo 500
metri (vicino Nurri).
La lunghezza totale del fiume è di Km 127. Sfocia in mare presso
Porto Corallo.
Riceve a sinistra e a destra numerosi affluenti sia in provincia di
Nuoro che in provincia di Cagliari.
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I fiumi della Sardegna: il Coghinas
Il Coghinas è il più
importante fiume della
Sardegna settentrionale;
con una lunghezza di 116
km é il terzo fiume dell‘
isola dopo il Tirso e il
Flumendosa.
Uno sbarramento del suo
corso mediante una diga
forma un bacino con una
capacità di 254 milioni di
metri cubi d'acqua.
Il Coghinas nasce dai Monti di Alà, ma raccoglie le acque di numerosi
affluenti, sfociando nel Golfo dell‘Asinara, nei pressi di Valledoria.
Possiede un impianto idroelettrico, costruito nel 1926.
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I fiumi della Sardegna: il Cedrino
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Situato nella parte
centro–orientale
della Sardegna,
nasce sul monte
Fumai (m 1315)
presso Orgòsolo.
Sfocia nel Mare
Tirreno, presso
Orosei.
Costeggiato dalla
SS. 129 fin
presso Nuoro, e
da qui alle origini
dalla strada per
Orgòsolo.
Lunghezza in
kilometri: 76 19
I fiumi della Sardegna: il Liscia
Sullo sfondo immagine della Diga del Liscia
Nasce sul monte San Giorgio (m 731). Scorre per un certo tratto col nome di rio
Carana. Sbarrato vicino a Sant'Antonio dì Calangìanus, forma un vasto lago
artìficiale (lago del Liscia) lungo oltre 5 km e largo 2.
Il lago artificiale garantisce l'approvvigionamento idrico di tutta la bassa Gallura
. Sfocia nelle Bocche di Bonifacio a Porto Liscia presso Palau. Riceve a sinistra
il fiume Bassacutena; a destra altri fiumi.
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I fiumi della Sardegna: il Temo
Il fiume Temo nasce
dalle alture di
Villanova
Monteleone (SS) e
scorre fra trachiti e
basalti prima di
gettarsi in mare
presso Bosa.
Il Temo divide in due
la cittadina: lo si può
valicare passando
per l' antico ponte in
trachite rossa, uno
dei simboli della
vecchia Bosa.
Lunghezza in
kilometri: 55
Il Temo a Bosa
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Visita Guidata a San Pantaleo
Una mattina siamo andati a vedere l’imbottigliamento dell’acqua a San Pantaleo. All’interno di
una sala, in cui c’era una finestra da cui si poteva scorgere tutto il macchinario, ci attendeva
una biologa che ogni giorno fa l’analisi batteriologica all’acqua. Questa si esegue facendo
passare l’acqua attraverso un filtrino che trattiene tutti i batteri che non la rendono potabile.
Per essere potabile l’acqua:
•Non deve contenere batteri;
•Deve essere inodore, insapore e incolore;
•Non deve essere sporca.
Ogni acqua è diversa da un’altra perché sgorga da diversi terreni. Più questi sono solubili, più
l’acqua è ricca di minerali. La quantità di particelle o di minerali in un’acqua si chiama residuo
fisso.
Questo può essere presente in diverse
quantità e di conseguenza cambia
anche l’acqua che può essere:
•Minimamente minerale: 50 mg/l
•Oligominerale: 50 – 500 mg/l
•Minerale: 500 mg/l
•Superminerale: 1500 mg/l
Caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua
oligominerale Alisea (S. Pantaleo)
Temperatura
alla sorgente
18,2 °C
Residuo fisso a
180 °C
mg/l 302
Anidride
mg/l 27,5
carbonica libera
Bicarbonati
mg/l 115,17
Sodio
78 mg/l
Calcio
mg/l 14,6
Fluoro
mg/l 1,9
Nitrati
mg/l 1,15
Nitriti
mg/l 0,004
Sopra l’interno dello
stabilimento.
A lato bottiglie di
Alisea
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Visita Guidata alla Diga del Liscia
La diga che siamo andati a visitare il 12 ottobre appartiene
al fiume Liscia. Il primo progetto fu creato nel 1956 e a
seguire ci furono altri progetti, fino a completarli nel 2004.
La diga è di tipo a gravità alleggerita. E’ costituita da nove
conci, i quali sono fatti di cemento armato. Questi sono
collegati tramite delle travi e reagiscono in modo diverso
l’uno dall’altro.
Altri
ingranaggi
sono le
paratoie: a
ventola e
piane; esse
vengono tirate
su con delle
catene per
consentire il
deflusso
quando l’acqua
arriva alla
quota d’invaso.
All’interno del concio, di 67 m di altezza, si trovano delle strumentazioni
che controllano il movimento dei conci, tra cui dei pendoli che misurano
lo spostamento del corpo diga. Ci sono oltre 104 milioni di mc d’acqua
raccolti dal bacino imbrifero che spingono sui conci.
Realizzato dagli alunni della classe 1A
- Golfo Aranci
 Hanno
partecipato al progetto
Fabrizio Bruno
Claudia Chiocca
Erica Del Giudice
Roberta Di Palo
Raffaele Esposito
Beatrice Fasolino
Roberto Feola
Federico Langiu
Romeo Servini
Arrivederci a tutti e
…. Buone
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Vacanze!
Alexia Varchetta
Annalisa Varchetta
Annyta Palacios
Jasmine Di Chello
Filomena Franchi
Marco Laconi
Leonardo Varchetta
Lorenzo Giordano
Gabriele Trovati
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