Natale
di una
diciottenne
Il mio primo Natale fuori dalla famiglia,
lasciata, appena maggiorenne, per
situazioni diverse. L’angelo è il mio Angelo
Custode, che sento sempre vicino
nonostante il vacillare della mia Fede.
Ed eccolo, il mio primo Natale
fuori casa!
Natale, per me Notte Magica,
da sempre e per sempre!
Notte nella quale il Cielo si unisce alla Terra.
La Stella si accende in tutto il suo splendore.
Gli Angeli comunicano la Lieta Novella
ed i pastori accorrono.
Persino gli animali hanno il dono della parola!
Il Presepe odoroso di muschio
e sughero, che andavamo
a raccogliere nei boschi
a inizio dicembre.
Mio padre faceva presepi
grandi mezza stanza,
ogni anno diversi.
Il cielo di carta blu con le stelline,
non dipinte ma che brillavano davvero!
La casette arroccate sui monti
di carta-paglia,
con dentro le lucine tremolanti.
Con la farina a fare da neve!
I laghetti di vetro con sotto la
carta azzurra; e le fontanelle con
l’acqua vera alla quale si
abbeveravano le pecorelle di
gesso! E la Grotta piena di luce,
con Maria e Giuseppe
inginocchiati davanti a un
mucchietto di paglia vuota. Ed i
miei occhi di bambina incantata!
La sera della Vigilia, le tavolate lunghe
lunghe in casa dei nonni, zii e cugini. Tutti
giovani, tutti felici e pieni di reciproco
affetto! E, a mezzanotte, il più piccolo di
casa metteva il Bambino sulla paglia
mentre tutti gli altri seguivano con le
candele accese.
No, non è romanticismo! E’ un
pezzo del mio cuore. Il pezzo del
mio cuore bambino che non sa,
non vuole crescere! E’ bellissimo
rifugiarsi nello spicchio di cuore
bambino, ogni tanto! Guai per
chi quello spicchio lo ha chiuso!
No. Io non voglio farmi vedere come una
delle poche ragazze disgraziate che
restano sole in casa perché non hanno
dove andare, nemmeno a Natale!
Il pomeriggio del 24 esco, alla ventura,
nella città iperconsumistica.
Quanti addobbi, quanta luce!!
Le vetrine, ingressi di Paese
delle Meraviglie! La gente entra
ed esce piena di pacchetti!
Io cammino, cammino,
cammino. Pian piano le strade si
spopolano. I negozi chiudono.
Dopo tanto vociare, silenzio
assoluto!
Quasi niente macchine. Solo qualche
persona che affretta il passo. La stanno
aspettando davanti a una tavola imbandita?
Mille e mille finestre illuminate. I Ristoranti
pieni di chi non ha voluto o potuto
festeggiare a casa. Ho appena compiuto
diciotto anni! Sta zitto, mio cuore bambino!
Sta zitto, per favore!
Angelo, dove sei? Sta zitto mio
cuore bambino! Sta zitto, per
favore! Cammino, cammino,
camino.
Il bar accanto alla chiesa è
aperto. Ci sono persone. Entro.
Nemmeno so perché.
Un ragazzo mi guarda ed esclama:
“Che viso d’angelo!”.
Io lo guardo e non rispondo. Ma lui è carino,
gentile, delicato. Mi sa dire le parole giuste per
non sembrare un dongiovanni a caccia.
“Vuoi che andiamo in giro”? Di sicuro è solo
anche lui! Salgo, di sera tardi, sulla macchina
di un perfetto sconosciuto!
Cosa ci siamo detti, cosa ci
siamo raccontati fin quasi
all’alba? Non ricordo. Ricordo
solo che stavo benissimo. Le
luci, i monumenti illuminati. La
gente che va a Messa. E poi che
esce dalla Messa. Il vociare e lo
scintillio delle bancarelle.
Parliamo. Ridiamo, ridiamo.
Angelo, non ti vedo né ti sento. Sei sempre
tu, travestito, in questa Notte strana? E’
quasi l’alba quando mi riaccompagna a
casa. Mi chiede di rivederci. Gli dico no.
Non voglio sciupare con la realtà questa
Notte di Magia!
Giorno di Natale!
Un panino su una panchina della città.
Gente che sorride, che passeggia. Tanti
bambini eccitatissimi!
Le zampogne! Il cuore bambino
sobbalza. Butto il panino in un cestino.
Che fai? Piangi, adesso?
No no, Angelo mio. Non piango, sai?
Non Piango!
La zampogne.
[email protected]
Angelo. Il regalo più bello per me, in
questo momento?
Una spalla sulla quale poggiare un
www.micromedia.unisal.it attimo la testa.. Un attimo soltanto!
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