Le medaglie e la bussola
Requisiti autorizzatori pubblici ed
accreditamento privatistico
delle competenze professionali
nell’Europa policentrica
Bologna, Ordine degli Psicologi
dell’Emilia Romagna,
10 giugno 2004
Pierangelo Sardi
1
Nel regime autorizzatorio
continentale e soprattutto italiano
 per essere autorizzato ad esercitare, ogni
professionista deve dimostrare
 soprattutto di aver raggiunto (con un certo
sforzo iniziale) dei requisiti formativi minimi,
e (con pochissimo impegno successivo) di
mantenere dei requisiti etici minimi
 ad un’Autorità pubblica (Esame di Stato, poi
Ordine o Collegio), che rimane imparziale e
disinteressata
2
Nel regime accreditatorio
inglese ed irlandese
 al professionista conviene, se vuole continuare a
guadagnare, farsi valutare le competenze via via
acquisite e maturate in qualunque modo, anche
informalmente e sul lavoro
 da una comunità privata di colleghi che ha interesse
a tenere alto il proprio prestigio, accreditando solo le
competenze effettive e denegando (screditando)
quelle insufficienti, puntando all’esattezza del
giudizio, anche se non alla sua imparzialità
 e sulla base di questo prestigio la sigla di quella
comunità di professionisti viene progressivamente
riconosciuta dall’autorità statale e poi controllata nel
mantenimento del suo prestigio, di cui è gelosa
3
Non consideriamo i regimi intermedi
fra i due principali, per esempio:
 Il regime di protezione del titolo pubblico, nel
quale è lo Stato ad accreditare il valore del
titolo rilasciato dalle sue autorità
universitarie, ministeriali, ecc.
 Il regime certificatorio, nel quale i privati
applicano griglie (pubblicamente garantite) a
monte della costruzione delle competenze,
ma si disinteressano dei risultati a valle
(salvagenti di cemento perfettamente
prodotti, anche se faranno affogare)
4
Effetto dei due regimi principali sulla
quantità di professionisti
 La corporazione
professionale inglese
minaccia lo studente di
rimanere per tutta la
sua vita professionale
come occhiuta,
esigente, astiosa,
scoraggiante, prodiga
solo con i pochi che
diventano e restano
davvero capaci
 Fornari: codice paterno
 Pochi professionisti,
con molto lavoro e
molta competenza
 L’Ordine italiano
prospetta allo studente
solo difficoltà iniziali,
che hanno lo stesso
effetto seduttivo del
corteggiamento,
promettendo però e
mantenendo poi a tutti
un forte senso di
appartenenza
 Fornari: codice
materno
 Troppi diventano
professionisti, con poco
lavoro e competenza 5
Con l’allargamento entrano 10 nuovi Paesi,
diversi dai 13 continentali, perché mediamente
più poveri, ed in particolare:
 otto Paesi excomunisti,
perfettamente esperti
del sistema
autorizzatorio statalista,
ma senza gli scrupoli
che i vecchi Paesi
continentali avevano
reciprocamente: sono
prevedibili dei pacchetti
per week-end con
timbri e titoli completi
 Malta e Cipro,
perfettamente esperti
del sistema
accreditatorio inglese,
ma senza gli scrupoli
che il Regno Unito
aveva ancora verso il
continente; adatti a
lunghe vacanze, del
tipo che gli aspiranti
avvocati italiani hanno
fatto alle Canarie
6
Due proposte di direttive stanno per
essere approvate, prevedibilmente sotto
la presidenza di turno inglese
 Quella sul
riconoscimento delle
qualifiche, con il diritto
del cosiddetto
“professionista
parziale” di iscriversi
nel cosiddetto “Paese
d’origine”, il Paese
estero venditore del
titolo elusivo
dell’obbligo d’iscrizione
all’ordine nazionale
 Quella sul mercato
interno dei servizi, con
nuove agevolazioni al
regime accreditatorio,
specialmente
transnazionale, e nuovi
ostacoli al regime
autorizzatorio,
comunque destinato
alla crisi anche
semplicemente dal
policentrismo
7
Come non bastasse, le
Regioni italiane
 Nonostante le avverse sentenze della Corte
Costituzionale, si ostinano ad interpretare il potere
di legiferazione concorrente in termini meramente
autorizzatori
 Sia nella elaborazione dello schema di decreto
legislativo La Loggia, dove vogliono riconosciuti
poteri abilitanti, seppure limitati al proprio territorio
 Sia nella produzione di nuove autorizzazioni (ad es.
La Regione Piemonte con i naturopati, dopo la
bocciatura dei suoi agopuntori
8
Gli utenti e committenti italiani di
prestazioni professionali, dal 2005:
 Cominceranno a guardare ai titoli ordinistici come
oggi si guarda ad un vecchio medagliere, forse
ancora con un certo rispetto, ma senza più saper
distinguere il valore vero dalle patacche fasulle:
insomma li guarderanno sempre meno
 E, avendo bisogno di un professionista,
cominceranno ad apprezzare quella sorta di bussola
che dinamicamente ed affidabilmente offre il
sistema accreditatorio
 Ma ogni accreditatore deve a sua volta aver
maturato un proprio capitale di credito: sicuramente
lo avranno le Associazioni collegate direttamente o
indirettamente all’Inghilterra.
9
Nel sistema inglese i due tipi di
organizzazione sono
sinergici e sovrapponibilii
 I 12 “Regulatory bodies” garantiscono i requisiti
minimi formativi ed etici
 Le associazioni valutano i requisiti aggiuntivi,
specialmente le competenze acquisite
informalmente e sul lavoro
 Non sono due canali separati, ma convergenti nel
professionista e nell’IPG, InterProfessional Group
 Mentre in Italia sono rigidamente separati, e li si
vorrebbe mantenere tali, come incompatibili l’uno
con l’altro sullo stesso terreno
 Ma la convivenza separata e parallela è precaria,
tendendo inevitabilmente alla compenetrazione
10
In Italia, viene negata sia la sinergia
sia la necessità della sovrapposizione
 Gli ordini non vogliono
ammettere che
l’imparzialità
pubblicistica impaccerà
sempre e comunque
l’accreditamento delle
competenze acquisite
informalmente e sul
lavoro,
 e dichiarano che
saranno capaci di
accreditare dopo una
propria riforma
 Le Associazioni non
vogliono ammettere la
propria difficoltà a
reclutare iscritti fuori
dall’immenso terreno
dei 32 Ordini,
 e nascondono il proprio
intento di reclutarli
spacciando attestati di
competenza di tipo
inglese, che possano
rinominare mansioni
già riservate
11
Quindi, il COLAP blocca la proposta
della Commissione Vietti, perché
Le sigle associative non
verrebbero riconosciute né
valorizzate prima del
riconoscimento di nuove
professioni (art. 8)
Gli ordini sembrano pronti
ad accaparrarsi per primi i
nuovi spazi professionali
emergenti
erogando formazione e
relativi attestati
senza peraltro rilasciare
attestati di competenza
Utenti e committenti
italiani continuano ad
ignorare le competenze
acquisite informalmente e
sul lavoro, regolamentato o
meno
12
E gli ordini bloccano le proposte del
Senato, perché
agli attestati di competenza
delle Associazioni, sinora
deboli e marginali,
cacquisirebbero
improvvisamente i poteri
sinora riconosciuti solo ad
inglesi ed irlandesi,
 ed invaderebbero con nuovi
nomi alla moda il terreno
ordinistico
ffacendo fallire
economicamente gli Ordini e
le loro Casse
13
Non è cattiveria, è la quantità stessa dei
32 ordini italiani, che determina:
 La marginalità delle
Associazioni residuali
 ed il loro organizzarsi
per ri-penetrare nel
terreno ordinistico
 configurandosi
prevalentemente come
“professioni parziali
 con la richiesta di
“attestati di
competenza” di tipo
autorizzatorio invece
che accreditatorio
 Il convogliamento delle
nostre formazioni
giovanili su professioni
ordinate, per sicurezza,
come in Italia si investe
sul mattone
 Il disorientamento e
l’arretratezza della
domanda e dell’offerta
professionale in Italia in
tutti i campi, tradizionali
o innovativi
 Nessun accreditamento
14
Questa guerra statica fra le due
trincee contrapposte in Italia
 Non gioca certo a favore degli ordini italiani, a meno che questi
godano pensando “après nous le déluge”
 Ma non gioca neppure a favore delle Associazioni italiane,
perché:
 senza aver maturato un prestigio sufficiente, le nostre
Associazioni non saranno in grado di fornire accreditamenti in
grado di reggere la concorrenza degli accreditamenti inglesi
 i quali si sono assicurati con le due direttive convergenti il
diritto di non essere discriminati sul nostro territorio nazionale
 e quindi verranno preferiti dai nostri utenti e committenti, come
già è accaduto in altri campi in cui l’accreditamento è diventato
essenziale, come ad esempio per l’affidabilità delle imprese
 Di conseguenza, a parecchi dei nostri professionisti converrà
eludere l’obbligo d’iscrizione ai nostri ordini, ma scavalcando le
offerte di accreditamento delle nostre associazioni, e
ricorrendo direttamente a quelle europee a matrice inglese
15
Ordini ed Associazioni, insieme,
debbono prendere atto che:
 Il regime autorizzatorio perderà rapidamente di
solidità e d’importanza, alla luce del voto del
Parlamento Europeo dell’11 febbraio sulla direttiva
qualifiche, ed il lancio della direttiva servizi
 Una festa basata sullo spaccio di titoli fasulli
sarebbe rovinosa per gli Ordini prima, però lo
sarebbe poco dopo anche per le Associazioni, come
scaldarsi bruciando il mobilio di casa
 Un regime accreditatorio nazionale, per essere
rapidamente costruito in Italia, richiede uno sforzo
comune di Associazioni, Ordini, Sindacati, Agenzie
di formazione, ed infine di Agenzie di
accreditamento, indipendenti da tutti e quattro i
gruppi precedenti, ma lavoranti anche per essi
16
Questa costellazione di
cinque tipi di agenzie
 In Inghilterra ce l’ha ogni professione che si
rispetti
 In Italia viene distrutta proprio dalla crescita
delle professioni, come dimostra la nostra
recente evoluzione: SIPs, AUPI, Ordine, con
impoverimento delle società scientifiche e
professionali, e soprattutto del loro valore
accreditante
 Una costellazione da ricostruire rapidamente
17
Abbiamo poco tempo,
da non sprecare
 Durante la presidenza di turno italiana, è stato
costituito da un’apposita Struttura di Missione un
Comitato per le Competenze e la Mobilità
nell’Unione Europea
 con il compito, assegnato da varie Risoluzioni dei
Consigli precedenti, di rendere trasparenti e
riconoscibili a livello nazionale ed europeo tutte le
competenze, sia quelle acquisite formalmente, sia
quelle acquisite informalmente e sul lavoro
 A sua volta, il Comitato ha creato un sito web, uno
spazio comune a tutte le organizzazioni
professionali che vogliano accettare la sfida del
sistema accreditatorio, anticipando la presidenza di
turno inglese e l’approvazione delle due direttive
18
www.borsaeuropeadellecompetenze.org
 Una community, divisa in cinque sezioni (agenzie di
formazione, sindacati, ordini, associazioni, agenzie
di accreditamento)
 che nasce in Italia (il Paese d’origine della famiglia
veneta Dalla Borsa, che ha creato a Bruges la prima
Borsa del mondo)
 destinata e ben determinata a realizzare tutti gli
accorpamenti auspicati a livello europeo da varie
risoluzioni del Consiglio, della Commissione e del
Parlamento.
 Digitate l’indirizzo e registrate la Vostra sigla,
aprendo anche un apposito link col Vostro sito web
 In pochi mesi avremo rilanciato dall’Italia il primo
sistema europeo di accreditamento sinottico
19
In breve tempo, la sinopsi fra lavoro
ordinistico ed associativo produrrà:
 nelle Associazioni,
l’apprezzamento per le
garanzie minimali
formative ed etiche
fornite dagli Ordini al
sistema complessivo,
come la CONSOB
italiana (o la SEC
americana ecc.)
garantiscono alle varie
borse contro le truffe,
consentendo loro di
crescere
 negli Ordini,
l’apprezzamento della
valorizzazione delle
competenze
aggiuntive,
informalmente
acquisite anche sul
lavoro, che
l’organizzazione
privatistica consente di
rilevare meglio di
quella pubblicistica che
gli ordini mantengono
20
Senza più demolire il
regime autorizzatorio,
nella BEC le cinque
sezioni imparano insieme
a crescere sulla strada
dell’accreditamento
21
Gli psicologi per il
professionalismo
 Oltre a portare l’entusiasmo dei neofiti nell’antico
consesso delle professioni tradizionali
 Con la nostra branca della psicologia del lavoro e
delle organizzazioni, possiamo fornire le
metodologie e le tecniche più aggiornate per la
valutazione delle competenze, sino alle griglie più
articolate da inglesi (Dave Bartram) agli italiani, che
non mancano affatto, e debbono entrare in questo
processo il più presto possibile
 Perché l’efficacia dell’accreditamento dipenderà poi
anche dal prestigio maturato da ciascuna
organizzazione accreditante
 Il problema quindi non è tanto di capacità tecniche,
bensì di incubazione
22
Le incubatrici del sistema
accreditatorio privatistico italiano
 COLAP ha funzionato come primissima,
inevitabile incubatrice privatistica e lobbistica
 CNEL ha fatto solo una ricerca, utile ma
ancora preliminare ad ogni accreditamento
 Nella BEC, gli stelloni dell’UE garantiscono e
stimolano lo sviluppo dell’accreditamento
italiano, preparandolo alla concorrenza nel
contesto europeo
 Non è tutto quel che chiede il COLAP (cioè il
riconoscimento nazionale delle sigle
sussunto dalle direttive europee) ma sblocca
finalmente il cammino verso quella meta
23
Due altri esempi di incubatrici: gli architetti nel
DPR 328/’01 e la proposta Vietti
 Inclusione dei pianificatori, dei paesaggisti e
dei conservatori nell’Ordine degli Architetti
 Si tratta di attività per lo più non riservate
 ma che si giovano di un accreditamento
potente come è quello dell’ordine
 senza rinunziare ad un accreditamento
penetrante come è quello della specifica
società scientifico-professionale
 Ruolo strategico delle società scientifiche
nella proposta Vietti, da ridiscutere e
condividere con le Associazioni
24
Quello che oggi
vediamo come
alternativo e
competitivo,
è in realtà
complementare e
sinergico
25
Il nuovo ruolo del CEPLIS, Conseil
Européen des Professions Libérales
 La proposta di direttiva
qualifiche valorizza il
CEPLIS nella sua
rappresentanza unitaria
 Se vi restassimo divisi,
rischieremmo di
estendere all’Europa i
veti incrociati italiani
 Ed allora, invece che
d’oltre Manica o
dall’allargamento, la
sconfitta delle
professioni europee
arriverebbe dall’India,
dalla Cina ecc.
 Quella servizi lo rende
indispensabile come
garante della
correttezza della
concorrenza aperta
dagli artt. 7, 22, 26, 31
 I quali, senza un
CEPLIS unitario,
scatenerebbero la lotta
per l’egemonia
colonialistica nel nuovo
marketing accreditante,
già prospettato e
temuto dal Ministro
Visco in Ecofin
26
Le vere due anime del CEPLIS
 Statuto e Regolamento
del CEPLIS lo hanno
allenato ad un
funzionamento binario:
 delle organizzazioni
monoprofessionali
transnazionali
 e delle organizzazioni
pluriprofessionali
mononazionali
 perfettamente
bilanciate fra di loro
 Ora il CEPLIS può
applicare questa sua
esperienza binaria per
sinergizzare due altri
tipi di organizzazioni:
 quelle autorizzatorie
 e quelle accreditatorie
 col finanziamento delle
misure di
accompagnamento in
art. 31 COM(2004)2
 che vanno anticipate
27
Col finanziamento dell’art. 31
il CEPLIS:
 Può standardizzare
l’unica procedura
ammissibile per la
creazione delle
piattaforme ex art. 15
 che non possono avere
la struttura monolitica
di una direttiva
settoriale
 bensì di una serie di
dizionari bilingui fra
regimi autorizzatori ed
accreditatori
 E quindi il CEPLIS può
diventare il
sinergizzatore generale
dei due tipi di regime,
autorizzatorio ed
accreditatorio
 anche per il diritto
all’informazione (art. 7),
all’assistenza (art.22),
al marketing delle
competenze (art.26)
 restando super partes
quanto nessun altro
28
Nel CEPLIS, per il prossimo triennio,
serve una troika mediatrice e completa
 con un vicepresidente rappresentante del
sistema prevalentemente accreditatorio
inglese
 con un altro vicepresidente rappresentante
del sistema prevalentemente autorizzatorio
italiano e continentale
 e con un presidente mediano, autorevole sia
verso l’esterno delle istituzioni europee, sia
verso l’interno delle professioni
29
Un secondo, nuovo versante
del CEPLIS
 Oltre alla tradizionale
attività del CEPLIS, di
interfaccia verso le
istituzioni europee
 che va potenziata in
vista delle due nuove
direttive sul
riconoscimento delle
qualifiche e sul mercato
dei servizi
 Ora il CEPLIS dovrà
interfacciarsi con le
singole diatribe
nazionali fra
organizzazioni
autorizzatrici ed
accreditatrici
 In particolare,
integrando in Italia la
Commissione Vietti
30
L’accordo interistituzionale
“legiferare meglio”
 Consente di elaborare codici deontologici comuni a
livello europeo (anche oltre il meta-codice EFPA)
 che inevitabilmente coprono alcune organizzazioni
nazionali autorizzatrici ed altre organizzazioni
nazionali accreditatrici della stessa professione
 e quindi possono regolamentare la
compenetrazione fra i due sistemi
 con forza cogente e trainante per le impasses
analoghe a quelle della Commissione Vietti
 ovviamente a patto che l’integrazione sia stata
elaborata ed accettata anche a livello nazionale
 nello spirito e nella prassi della sussidiarietà
31
Dalla deontologia, alla competenza, alla
trasparenza, sino all’accreditamento
 Tutti i codici deontologici impongono già al singolo
professionista di offrire solo prestazioni competenti,
di rinunziare a prestazioni incompetenti, e
d’informare il cliente sui propri limiti
 Si tratta solo di aggiungere la specificazione
dell’unica modalità efficace: far passare questa
trasparenza attraverso la garanzia di una comunità
di colleghi specificamente competenti sul settore,
esplicitando così il dovere di farsi accreditare
 Ma lasciando il professionista assolutamente libero
di scegliersi la sua comunità accreditante privata
 In modo da consentire il mantenimento della
dinamica competitiva fra accreditatori: il loro
interesse privato ad eccellere, accreditando
correttamente, ed il danno conseguente ad ogni
accreditamento sbagliato
32
Europa, Paese membro, Regione
 Naturalmente, nei Paesi in cui i codici deontologici
sono già ordinati, non c’è bisogno di aspettare il
coordinamento europeo: l’Ordine Nazionale può
inserire queste specificazioni nel suo codice
 L’Ordine Regionale può anticipare questa specifi
 cazione come ovvia ed implicita
 E la Regione può usare il suo potere co-legiferante
per esplicitare questa necessità sul suo territorio
 Correggendo così il malinteso Vietti-Senato, che
ormai è dilagato anche al livello regionale: invece di
continuare, con sempre nuove autorizzazioni, ad
erodere i margini esterni delle attività riservate,
cominciare ad accreditare finalmente il loro interno
 Ruolo trainante di alcune Regioni e dei loro Ordini
33
Il localismo autorizzatorio e quello accreditatorio
 Il localismo
 Il localismo accreditatorio
autorizzatorio è
invece è modesto,
rispettoso dell’esterno,
arrogante,
autoreferenziale, riottoso sottomesso a confronti
stringenti,
ai confronti esterni,
sostanzialmente
sostanzialmente
condizionabile dalle
arbitrario,
esigenze esterne,
 e come tale perseguitato  e come tale destinato ad
dai sistemi policentrici,
essere preferito, prima
dai migliori professionisti,
 a meno che non si
poi dall’utenza, ed infine
giustifichi con una forte
dalla normativa
integrazione di localismo
 specialmente nelle fasi
accreditatorio, come
di allargamento
negli USA
34
Dato che tocca all’Ordine regionale
far rispettare il codice deontologico
ai suoi iscritti, allo stesso spetta
 far sì che il professionista della sua Regione
sia trasparente verso i propri committenti,
clienti ed utenti
 sulle proprie effettive competenze ed
incompetenze
 favorendo così l’arrivo ed il consolidamento
di elementi del sistema di accreditamento,
come è già avvenuto con successo in USA
35
Alcuni Ordini regionali degli
psicologi, già da tempo:
 Hanno posto il problema - accreditamento ai
propri iscritti,
 invitandoli a dichiarare le proprie
competenze (ed implicitamente le proprie
incompetenze) alla comunità ordinistica,
prima che ai propri clienti;
 Hanno con ciò avviato un processo virtuoso,
che sta ora allo stesso Ordine rilanciare,
 riconoscendo proprio come Ordine i suoi
limiti, connessi inesorabilmente alla sua
natura pubblicistica
36
L’Ordine regionale dovrebbe
chiedere alla propria Regione
 di uscire dalla diatriba insolubile Senato-Vietti, tutta
interna al regime autorizzatorio
 di aprire finalmente al sistema accreditatorio,
accreditando a sua volta le associazioni regionali
non sulla base della novità ed estraneità della
professione iscritta, bensì sulla base della
maturazione (anche solo potenziale) del rispettivo
prestigio accreditante, più penetrante proprio perché
locale
 e di avviare od assecondare la stessa correzione di
rotta a livello nazionale ed europeo
37
Le Regioni hanno delle peculiarità:
l’Emilia-Romagna
 Ha costruito alcuni dei servizi pubblici
migliori del mondo
 Quindi ha saputo coniugare il codice
materno (tutti gli appartenenti alla comunità
hanno lo stesso diritto…) col codice paterno
(che le migliori capacità professionali siano
messe a disposizione secondo i rispettivi
bisogni)
38
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