A. Martini
A. Martini
Arrivati a questo punto, sono in grado
di spiegarti il motivo per cui due fili
paralleli, percorsi da corrente,
interagiscono con una forza
Arrivati a questo punto, sono in grado
di spiegarti il motivo per cui due fili
paralleli, percorsi da corrente,
interagiscono con una forza.
Questa forza viene comunemente
chiamata:
FORZA MAGNETICA
Questa forza viene comunemente
chiamata:
FORZA MAGNETICA
+
Consideriamo un filo elettricamente scarico ed una carica
elettrica q posta a distanza r dal filo
r
q+
+
In questo caso la carica q non sente alcuna forza elettrica
dato che il campo elettrico generato dal filo è uguale a zero.
Questo perché la densità di carica positiva è uguale a quella
negativa, essendo il numero dei protoni uguale a quello degli
elettroni.
r
q+
+
Applichiamo ora al filo una differenza di potenziale V
r
q+
+
V
+
Applichiamo ora al filo una differenza di potenziale V
r
q+
+
V
+
Applichiamo ora al filo una differenza di potenziale V
r
q+
+
V
+
A questo punto le cariche negative, libere di muoversi, si
sposteranno verso l’alto a velocità W, mentre quelle
positive, fortemente legate, rimarranno ferme.
r
q+
+
V
+
A questo punto le cariche negative, libere di muoversi, si
sposteranno verso l’alto a velocità W, mentre quelle
positive, fortemente legate, rimarranno ferme.
r
q+
+
V
+
A questo punto le cariche negative, libere di muoversi, si
sposteranno verso l’alto a velocità W, mentre quelle
positive, fortemente legate, rimarranno ferme.
r
q+
+
V
+
A questo punto le cariche negative, libere di muoversi, si
sposteranno verso l’alto a velocità W, mentre quelle
positive, fortemente legate, rimarranno ferme.
r
q+
+
V
+
A questo punto le cariche negative, libere di muoversi, si
sposteranno verso l’alto a velocità W, mentre quelle
positive, fortemente legate, rimarranno ferme.
r
q+
+
V
+
A questo punto le cariche negative, libere di muoversi, si
sposteranno verso l’alto a velocità W, mentre quelle
positive, fortemente legate, rimarranno ferme.
r
q+
+
V
+
A questo punto le cariche negative, libere di muoversi, si
sposteranno verso l’alto a velocità W, mentre quelle
positive, fortemente legate, rimarranno ferme.
r
q+
+
V
+
A questo punto le cariche negative, libere di muoversi, si
sposteranno verso l’alto a velocità W, mentre quelle
positive, fortemente legate, rimarranno ferme.
r
q+
+
V
+
A questo punto le cariche negative, libere di muoversi, si
sposteranno verso l’alto a velocità W, mentre quelle
positive, fortemente legate, rimarranno ferme.
r
q+
+
V
+
A questo punto le cariche negative, libere di muoversi, si
sposteranno verso l’alto a velocità W, mentre quelle
positive, fortemente legate, rimarranno ferme.
r
q+
+
V
+
A questo punto le cariche negative, libere di muoversi, si
sposteranno verso l’alto a velocità W, mentre quelle
positive, fortemente legate, rimarranno ferme.
r
q+
+
V
+
A questo punto le cariche negative, libere di muoversi, si
sposteranno verso l’alto a velocità W, mentre quelle
positive, fortemente legate, rimarranno ferme.
r
q+
+
V
+
A questo punto le cariche negative, libere di muoversi, si
sposteranno verso l’alto a velocità W, mentre quelle
positive, fortemente legate, rimarranno ferme.
r
q+
+
V
+
A questo punto le cariche negative, libere di muoversi, si
sposteranno verso l’alto a velocità W, mentre quelle
positive, fortemente legate, rimarranno ferme.
r
q+
+
V
+
A questo punto le cariche negative, libere di muoversi, si
sposteranno verso l’alto a velocità W, mentre quelle
positive, fortemente legate, rimarranno ferme.
r
q+
+
V
+
A questo punto le cariche negative, libere di muoversi, si
sposteranno verso l’alto a velocità W, mentre quelle
positive, fortemente legate, rimarranno ferme.
r
q+
+
V
+
A questo punto le cariche negative, libere di muoversi, si
sposteranno verso l’alto a velocità W, mentre quelle
positive, fortemente legate, rimarranno ferme.
r
q+
+
V
+
A questo punto le cariche negative, libere di muoversi, si
sposteranno verso l’alto a velocità W, mentre quelle
positive, fortemente legate, rimarranno ferme.
r
q+
+
V
+
A questo punto le cariche negative, libere di muoversi, si
sposteranno verso l’alto a velocità W, mentre quelle
positive, fortemente legate, rimarranno ferme.
r
q+
+
V
+
A questo punto le cariche negative, libere di muoversi, si
sposteranno verso l’alto a velocità W, mentre quelle
positive, fortemente legate, rimarranno ferme.
Il filo quindi verrà percorso da una corrente
I=rW
W
r
q+
+
V
+
A questo punto le cariche negative, libere di muoversi, si
sposteranno verso l’alto a velocità W, mentre quelle
positive, fortemente legate, rimarranno ferme.
Il filo quindi verrà percorso da una corrente
I=rW
W
r
q+
+
V
+
Il numero di cariche positive, per l’osservatore solidale col
filo e la carica q, rimarrà comunque sempre lo stesso:
tante cariche positive usciranno , tante ne entreranno!
W
r
q+
+
V
+
Il numero di cariche positive, per l’osservatore solidale col
filo e la carica q, rimarrà comunque sempre lo stesso:
tante cariche positive usciranno , tante ne entreranno!
r
q+
+
V
+
Il numero di cariche positive, per l’osservatore solidale col
filo e la carica q, rimarrà comunque sempre lo stesso:
tante cariche positive usciranno , tante ne entreranno!
r
q+
+
V
+
W
Supponiamo ora che la carica q si muova verso il basso,
parallelamente al filo, con velocità V
r
q+
+
V
+
W
Supponiamo ora che la carica q si muova verso il basso,
parallelamente al filo, con velocità V
r
q+
+
V
+
W
Supponiamo ora che la carica q si muova verso il basso,
parallelamente al filo, con velocità V
r
+
V
+
W
Supponiamo ora che la carica q si muova verso il basso,
parallelamente al filo, con velocità V
r
+
V
+
W
Supponiamo ora che la carica q si muova verso il basso,
parallelamente al filo, con velocità V
r
+
V
+
W
Supponiamo ora che la carica q si muova verso il basso,
parallelamente al filo, con velocità V
r
+
V
+
W
Supponiamo ora che la carica q si muova verso il basso,
parallelamente al filo, con velocità V
r
+
V
+
W
Supponiamo ora che la carica q si muova verso il basso,
parallelamente al filo, con velocità V
r
+
V
+
W
Supponiamo ora che la carica q si muova verso il basso,
parallelamente al filo, con velocità V
r
+
V
+
W
Supponiamo ora che la carica q si muova verso il basso,
parallelamente al filo, con velocità V
r
q+
V
+
V
+
W
Per studiare il fenomeno, mettiamoci nel SRI della carica
r
q+
V
+
V
+
W
Per studiare il fenomeno, mettiamoci nel SRI della carica
r
q+
V
+
V
Che cosa vedremo?
+
W
r
q+
V
+
V
+
W
Vedremo tutto il filo (con le sue cariche positive e
negative) spostarsi verso l’alto a velocità V
r
q+
V
+
V
+
Vedremo tutto il filo (con le sue cariche positive e
negative) spostarsi verso l’alto a velocità V
W
r
q+
Vedremo tutto il filo (con le sue cariche positive e
negative) spostarsi verso l’alto a velocità V
W
r
q+
Vedremo tutto il filo (con le sue cariche positive e
negative) spostarsi verso l’alto a velocità V
W
r
q+
Vedremo tutto il filo (con le sue cariche positive e
negative) spostarsi verso l’alto a velocità V
W
r
q+
W
Vedremo tutto il filo (con le sue cariche positive e
negative) spostarsi verso l’alto a velocità V
r
q+
W
Vedremo tutto il filo (con le sue cariche positive e
negative) spostarsi verso l’alto a velocità V
r
q+
Vedremo tutto il filo (con le sue cariche positive e
negative) spostarsi verso l’alto a velocità V
r
q+
Vedremo tutto il filo (con le sue cariche positive e
negative) spostarsi verso l’alto a velocità V
r
q+
Vedremo tutto il filo (con le sue cariche positive e
negative) spostarsi verso l’alto a velocità V
r
q+
Vedremo tutto il filo (con le sue cariche positive e
negative) spostarsi verso l’alto a velocità V
r
q+
Vedremo tutto il filo (con le sue cariche positive e
negative) spostarsi verso l’alto a velocità V
r
q+
Vedremo tutto il filo (con le sue cariche positive e
negative) spostarsi verso l’alto a velocità V
r
q+
+
W
Vedremo tutto il filo (con le sue cariche positive e
negative) spostarsi verso l’alto a velocità V
r
q+
+
V
+
W
Ma poiché il filo è infinito, all’osservatore “seduto” sulla
carica q sembra che le cariche positive del filo si muovano
verso l’alto a velocità V, mentre quelle negative sembrano
muoversi a velocità V+W.
r
q+
+
V
+
V
Ma poiché il filo è infinito, all’osservatore “seduto” sulla
carica q sembra che le cariche positive del filo si muovano
vero l’alto a velocità V, mentre quelle negative sembrano
muoversi a velocità V+W.
V+W
r
q+
+
V
+
V
Ma poiché il filo è infinito, all’osservatore “seduto” sulla
carica q sembra che le cariche positive del filo si muovano
vero l’alto a velocità V, mentre quelle negative sembrano
muoversi a velocità V+W.
V+W
r
q+
+
V
+
V
Per quanto ho dimostrato negli esperimenti teorici che hai
già visto, l’osservatore seduto sulla carica q vede le
cariche che si trovano nel filo più vicine tra loro di quanto
non lo siano nel SRI del filo stesso, dato che la loro
velocità ha la direzione del filo.
V+W
r
q+
+
V
+
V
Ma poiché questa distanza tra le cariche in moto dipende
dalla loro velocità, essendo la velocità delle cariche
negative maggiore di quella delle cariche positive, le
cariche negative risulteranno più vicine tra loro di quelle
positive
V+W
r
q+
+
V
+
V
Ma poiché questa distanza tra le cariche in moto dipende
dalla loro velocità, essendo la velocità delle cariche
negative maggiore di quella delle cariche positive, le
cariche negative risulteranno più vicine tra loro di quelle
positive
V+W
r
q+
+
V
+
Dunque: la densità delle cariche positive sarà maggiore di
quella delle cariche negative.
Il filo risulterà carico negativamente e la carica q sentirà
una forza dovuta al campo elettrico del filo!
V
V+W
r
q+
+
V
+
Dunque: la densità delle cariche positive sarà maggiore di
quella delle cariche negative.
Il filo risulterà carico negativamente e la carica q sentirà
una forza dovuta al campo elettrico del filo!
V
V+W
r
F
q+
+
V
+
V
Vediamo se le cose che ha detto Albert coincidono con la
nostra esperienza.
V+W
r
F
q+
+
V
+
W
Nel filo, le cariche negative che si muovono verso l’alto
corrispondono ad una corrente I’ diretta verso il basso
r
q+
V
+
V
+
Nel filo, le cariche negative che si muovono verso l’alto
corrispondono ad una corrente I’ diretta verso il basso
r
W
I’
q+
V
+
V
+
La carica q, positiva, che si muove verso il basso,
corrisponde ad una corrente I diretta anch’essa verso il
basso.
r
W
I’
q+
V
+
V
+
La carica q, positiva, che si muove verso il basso,
corrisponde ad una corrente I diretta anch’essa verso il
basso.
r
W
I’
q+
V
I
+
V
+
Poiché abbiamo dimostrato sperimentalmente che correnti
concordi si attraggono, i risultati delle considerazioni di
Albert coincidono perfettamente con la nostra esperienza!
r
I’
q+
I
+
V
+
Poiché abbiamo dimostrato sperimentalmente che correnti
concordi si attraggono, i risultati delle considerazioni di
Albert coincidono perfettamente con la nostra esperienza!
I’
r
F
q+
I
+
V
+
V
Poiché abbiamo dimostrato sperimentalmente che correnti
si attraggono,
+ Il filo risulteràconcordi
carico negativamente
e la carica q sentirà i risultati delle considerazioni di
una forza dovuta al campo elettrico del filo!
Albert coincidono perfettamente con la nostra esperienza!
Dunque: la densità delle cariche positive sarà maggiore di
quella delle cariche negative.
V+W
r
F
q+
V
I’
+
r
F
q+
I
+
V
+
V
V+W
r
F
q+
+
V
+
V
V+W
r
F
q+
+
V
+
V
Vediamo ora se anche le nostre formule coincidono con
quelle ricavabili dalla teoria di Albert
V+W
r
F
q+
+
V
+
Per saperlo dobbiamo calcolare il campo elettrico generato
dal filo, secondo il SRI della carica q
E=
V
V+W
r
q+
rtot =
r+
-
r
2rtot
r
+
Per saperlo dobbiamo calcolare il campo elettrico generato
dal filo, secondo il SRI della carica q
E=
V
V+W
r
q+
rtot =
r+
-
r
2rtot
r
Calcoliamo dunque le densità di carica
+
E=
V
V+W
r
q+
rtot =
r+
-
r
2rtot
r
r+ e r-
Come ricorderai, l’osservatore “seduto” sulla carica
corregge le densità di carica del filo con questa relazione:
+
u2
2r q
F* 1- 2 =
r
c
X
V+r
(
u2
1c2
)
u2
X = X* 1- 2
c
r
V+W
r = r*
r
U
q+ 1F
u2
1- 2
c
q+
Come ricorderai, l’osservatore “seduto” sulla carica
corregge le densità di carica del filo con questa relazione:
+
u2
2r q
F* 1- 2 =
r
c
X
V+r
(
u2
1c2
)
u2
X = X* 1- 2
c
r
V+W
r = r*
r
U
q+ 1F
u2
1- 2
c
q+
Otterremo, quindi:
+
r 

r
*
r 

2
V
1 2
C
r
*

V W 
1
2
C
V
V+W
r
q+
2
Otterremo, quindi:
+
r 

r
*
r 

2
V
1 2
C
r
*

V W 
1
2
C
V
V+W
r
q+
2
Otterremo, quindi:
+
r 

r
*
r 

2
V
1 2
C
r
*

V W 
1
2
C
V
V+W
r
q+
2
Calcoliamo la densità totale rtot:
+
r 

r
*
r 

2
V
1 2
C
r
*

V W 
1
2
C
V
V+W
r
r tot  r   r 
q
2
Calcoliamo la densità totale rtot:
+
r 

r
*
r 
r

2
V
1 2
C
*

V W 
1
2
C
V
V+W
r
r tot  r   r 
r
r tot  q
*
2
V
1 2
C

r
*

V W 
1
2
C2
2
Calcoliamo la densità totale rtot:
+
r
r 

*
r
r 

*

V W 
Facciamo i soliti 1 
2
C
due calcoli!
2
V
1 2
C
V
V+W
r
2
r tot  r   r 
rtot 
r
q
*
2
V
1 2
C

r
*

V W 
1
2
C
2
rtot 
r *
2
V
1 2
C

r *
2

V W 
1
C2
rtot 
r *
1
2
V
C2

r *

V W 
1
2
C2
r *  r *  r *
rtot 
r *
1
2
V
C2

r *

V W 
1
2
C2


1
1
rtot  r * 

2

V2

V W 
1
 1 2
C
C2







r *  r *  r *
rtot 
r *
1
2
V
C2

r *

V W 
1
2
r *  r *  r *
C2


1
1
rtot  r * 

2

V2

V W 
1
 1 2
C
C2







V2  V2 
1  2  1  2 
C
 C 
1
2
rtot 
r *
1
2
V
C2

r *

V W 
1
2
r *  r *  r *
C2


1
1
rtot  r * 

2

V2

V W 
1
 1 2
C
C2







V2  V2 
1  2  1  2 
C
 C 
1
1




2
2
2
2


 V 

V W 




rtot  r * 1  2   1 
2
 
 C 
C

 


1
2
1
1




2
2
2
2


 V 

V W 




rtot  r * 1  2   1 
2
 
 C 
C

 


1
1
 


2
2
2
2






V
V

W


rtot  r * 1  2   1 
2
 
 C 
C

 


1
1
 


2
2
2
2






V
V

W


rtot  r * 1  2   1 
2
 
 C 
C

 


Sappiamo che se è: a << 1 allora si può scrivere:
(1+a)n = 1+ na
1
1
 


2
2
2
2






V
V

W


rtot  r * 1  2   1 
2
 
 C 
C

 


Sappiamo che se è: a << 1 allora si può scrivere:
(1+a)n = 1+ na
1
1
 


2
2
2
2






V
V

W


rtot  r * 1  2   1 
2
 
 C 
C

 


Sappiamo che se è: a << 1 allora si può Nel
scrivere:
nostro caso è:
(1+a)n = 1+ na
V2 << C2
1
1
 


2
2
2
2






V
V

W


rtot  r * 1  2   1 
2
 
 C 
C

 


Sappiamo che se è: a << 1 allora si può Nel
scrivere:
nostro caso è:
(1+a)n = 1+ na
V2 << C2
1
1
 


2
2
2
2






V
V

W


rtot  r * 1  2   1 
2
 
 C 
C

 


Sappiamo che se è: a << 1 allora si può Nel
scrivere:
nostro caso è:
(1+a)n = 1+ na
Quindi ...
V2 << C2
1
1
 


2
2
2
2






V
V

W


rtot  r * 1  2   1 
2
 
 C 
C

 


Sappiamo che se è: a << 1 allora si può Nel
scrivere:
nostro caso è:
(1+a)n = 1+ na
V2 << 1
C2
V2 << C2
1
1
 


2
2
2
2






V
V

W


rtot  r * 1  2   1 
2
 
 C 
C

 


Sappiamo che se è: a << 1 allora si può Nel
scrivere:
nostro caso è:
(1+a)n = 1+ na
V2 << 1
C2
V2 << C2
1
1
 


2
2
2
2






V
V

W


rtot  r * 1  2   1 
2
 
 C 
C

 


Sappiamo che se è: a << 1 allora si può Nel
scrivere:
nostro caso è:
(1+a)n = 1+ na
V2 << C2
V2 << 1
C2
( )
1-
V2
C2
-1/2
= 1 - (-1/2)(V2/C2)
1
1
 


2
2
2
2






V
V

W


rtot  r * 1  2   1 
2
 
 C 
C

 


Sappiamo che se è: a << 1 allora si può Nel
scrivere:
nostro caso è:
(1+a)n = 1+ na
V2 << C2
V2 << 1
C2
( )
( )
1-
V2
1-
V2
-1/2
C2
C2
= 1 - (-1/2)(V2/C2)
-1/2
=1+
V2
2C2
1
1
 


2
2
2
2






V
V

W


rtot  r * 1  2   1 
2
 
 C 
C

 


( )
1-
V2
C2
-1/2
=1+
V2
2C2
1
1
 


2
2
2
2






V
V

W


rtot  r * 1  2   1 
2
 
 C 
C

 


2

V 2   V  W  

rtot  r * 1  2   1 
2

2
C
2
C

 

( )
1-
V2
C2
-1/2
=1+
V2
2C2
1
1
 


2
2
2
2






V
V

W


rtot  r * 1  2   1 
2
 
 C 
C

 


2

V 2   V  W  

rtot  r * 1  2   1 
2

2
C
2
C

 


V2
V 2  2VW  W 2 
rtot  r * 1  2  1 

2
2
C
2
C


1
1
 


2
2
2
2






V
V

W


rtot  r * 1  2   1 
2
 
 C 
C

 


2

V 2   V  W  

rtot  r * 1  2   1 
2

2
C
2
C

 


V2
V 2  2VW  W 2 
rtot  r * 1  2  1 

2
2
C
2
C


1
1
 


2
2
2
2






V
V

W


rtot  r * 1  2   1 
2
 
 C 
C

 


2

V 2   V  W  

rtot  r * 1  2   1 
2

2
C
2
C

 


V2
V 2  2VW  W 2 
rtot  r * 1  2  1 

2
2
C
2
C


 V 2 V 2  2VW  W 2 
rtot  r *  2 

2
2
C
2
C


1
1
 


2
2
2
2






V
V

W


rtot  r * 1  2   1 
2
 
 C 
C

 


2

V 2   V  W  

rtot  r * 1  2   1 
2

2
C
2
C

 


V2
V 2  2VW  W 2 
rtot  r * 1  2  1 

2
2
C
2
C


 V 2 V 2  2VW  W 2 
rtot  r *  2 

2
2
C
2
C


V 2  V 2  2VW  W 2 
rtot  r * 

2
2
C


V 2  V 2  2VW  W 2 
rtot  r * 

2
2
C


V 2  V 2  2VW  W 2 
rtot  r * 

2
2
C


V 2  V 2  2VW  W 2 
rtot  r * 

2
2
C


V 2  V 2  2VW  W 2 
rtot  r * 

2
2
C


2


2
VW

W
*
rtot   r 

2
2
C


V 2  V 2  2VW  W 2 
rtot  r * 

2
2
C


2


2
VW

W
*
rtot   r 

2
2
C


 2V  W 
rtot   r W 

2
2
C


*
V 2  V 2  2VW  W 2 
rtot  r * 

2
2
C


2


2
VW

W
*
rtot   r 

2
2
C


 2V  W 
rtot   r W 

2
2
C


*
rtot  
r *W
2C
2
2V  W 
V 2  V 2  2VW  W 2 
rtot  r * 

2
2
C
 , molto

Poiché in questo caso
facilmente, è:
2


2
VW

W
*
rtot   r 

2
2
C

V >> W
 2V  W 
rtot   r W 

2
2
C


*
rtot  
r *W
2C
2
2V  W 
V 2  V 2  2VW  W 2 
rtot  r * 

2
2
C
 , molto

Poiché in questo caso
facilmente, è:
2


2
VW

W
*
rtot   r 

2
2
C

V >> W
 2V  W 
rtot   r W 

2
2
C


*
rtot  
r *W
2C
2
2V  W 
V 2  V 2  2VW  W 2 
rtot  r * 

2
2
C


2


2
VW

W
*
rtot   r 

2
2
C


Possiamo scrivere:
 2V  W 
*
rtot   r W 

2
2
C


rtot  
r *W
2C
2
2V  W 
V >> W
V 2  V 2  2VW  W 2 
rtot  r * 

2
2
C


2


2
VW

W
*
rtot   r 

2
2
C


 2V  W 
rtot   r W 

2
2
C


*
rtot  
rtot  
r *W
2C
2
r *W
2C
2
2V  W 
2V
V >> W
V 2  V 2  2VW  W 2 
rtot  r * 

2
2
C


2


2
VW

W
*
rtot   r 

2
2
C


 2V  W 
rtot   r W 

2
2
C


*
rtot  
rtot  
rtot  
r *W
2C
2
r *W
2C
2
2V  W 
2V
r *WV
C2
V >> W
rtot  
r *WV
C2
rtot  
r *WV
C2
rtot  
r *WV
C2
rtot  
r *WV
C2
rtot  
r *WV
C2
rtot  
r *WV
C2
rtot  
r *WV
C2
rtot  
r *WV
C2
rtot  
r *WV
C2
Ricorderai che il
campo elettrico di un
filo infinito è:
2r
E= r
rtot  
r *WV
C2
Ricorderai che il
campo elettrico di un
filo infinito è:
2r
E= r
rtot  
r *WV
C2
Ricorderai che il
campo elettrico di un
filo infinito è:
2r
E= r
E quindi la forza sulla
carica q è:
2rq
F= r
rtot  
r *WV
C2
Ricorderai che il
campo elettrico di un
filo infinito è:
2r
E= r
E quindi la forza sulla
carica q è:
2rq
F= r
rtot  
r *WV
C2
Quindi, a parte il segno “-”, che sta ad indicare il verso della forza,:
E quindi la forza sulla
carica q è:
2rq
F= r
rtot  
r *WV
C2
Quindi, a parte il segno “-”, che sta ad indicare il verso della forza,:
2 r *WVq
F
C 2r
E quindi la forza sulla
carica q è:
2rq
F= r
rtot  
r *WV
C2
Quindi, a parte il segno “-”, che sta ad indicare il verso della forza,:
2 r *WVq
F
C 2r
rtot  
r *WV
C2
Quindi, a parte il segno “-”, che sta ad indicare il verso della forza,:
2 r *WVq
F
C 2r
Scriviamo questa formula con un altro ordine dei termini:
rtot  
r *WV
C2
Quindi, a parte il segno “-”, che sta ad indicare il verso della forza,:
2 r *WVq
F
C 2r
Scriviamo questa formula con un altro ordine dei termini:
qV 2 r *W
F
C Cr
rtot  
F
r *WV
C2
2 r WVq
C 2r
*
Ma
r*W è la corrente I
Scriviamo questa formula con un altro ordine dei termini:
qV 2 r *W
F
C Cr
rtot  
F
r *WV
C2
2 r WVq
C 2r
*
Ma
r*W è la corrente I
Scriviamo questa formula con un altro ordine dei termini:
qV 2 r *W
F
C Cr
rtot  
F
r *WV
C2
2 r WVq
C 2r
*
Ma
r*W è la corrente I
Scriviamo questa formula con un altro ordine dei termini:
qV 2 r *W
F
C Cr
qV 2 I
F
C Cr
Questa è proprio la
forza di Lorentz,
o forza magnetica fra un filo percorso
da corrente ed una carica q in moto
parallelamente al filo
F
qV 2 I
C Cr
F
qV 2 I
C Cr
F
qV 2 I
C Cr
F
qV 2 I
C Cr
F
qV 2 I
C Cr
F
qV 2 I
C Cr
Possiamo quindi concludere che la FORZA MAGNETICA non è
altro che una correzione relativistica della forza elettrica, dovuta al
movimento delle cariche elettriche
F
fine
qV 2 I
C Cr
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V - Le fotografie di Alberto di Giorgio Martini