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Direttore Dr. F. Di Vincenzo
La diagnostica di laboratorio nella
patologia infettiva
D.ssa Marina Musumeci
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Malattia infettiva
Ogni condizione morbosa che riconosce come causa
necessaria della sua insorgenza l’azione di un’agente
patogeno appartenente ad uno dei seguenti gruppi:




Virus
Batteri
Miceti
Parassiti
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
2
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
Infezioni sintomatiche

Infezioni asintomatiche
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
3
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Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Diagnosi
Definizione dell’eziologia e della patogenesi di un
processo morboso.
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
4
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Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Ipotesi diagnostica
Raccolta dei dati anamnestici e clinici con
conseguente formulazione di un sospetto o di un
orientamento diagnostico.
Indagini di Laboratorio o strumentali
Utili per confermare o smentire l’ipotesi diagnostica.
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
5
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Indagini con metodo diretto



Esame microscopico
Isolamento in coltura ed identificazione
Biologia molecolare
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
6
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Indagini con metodo indiretto

Indicatori di flogosi
(Emocromo, Ves, PCR, Proteine specifiche)

Anticorpi specifici
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
7
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Anticorpi
Immunoglobuline leganti l’antigene:
solubili o di membrana
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
8
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Direttore Dr. F. Di Vincenzo
IGM
Normalmente sono transitorie
infezione acuta in atto.
e
indicative
di
IGG
Compaiono più tardivamente, raggiungono il picco
4-6 settimane dopo l’infezione e, spesso, persistono
per tempi prolungati
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
9
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Qual’è il principio analitico?
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
10
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Metodi

Agglutinazione
(emoagglutinazione, sieroagglutinazione)




RIA
ELISA (Enzyme Linked Immuno Sorbent Assay)
CLIA
IFI
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
11
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22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
12
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22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
13
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22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
14
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Direttore Dr. F. Di Vincenzo
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
15
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Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Mononucleosi
Malattia acuta o subacuta a prognosi favorevole



Segni clinici: febbre irregolare, angina, linfoadenopatia
latero-cervicale
Agente eziologico: virus di Epstein-Barr
Diffusione per via inalatoria o per contatto orale da
portatore sano a persona non infetta
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
16
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Mononucleosi

Cellule del rinofaringe

Linfociti B

Attivazione dei linfociti T CD8
Anticorpi eterofili
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
17
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Mononucleosi



Periodo di incubazione: da 35 a 45 giorni
Superata la fase acuta, il virus continua ad essere
dismesso dalle cellule orofaringee.
Riattivazione di malattia spesso in modo atipico o
asintomatico
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
18
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Mononucleosi
Esami di Laboratorio



Emocromo
Anticorpi eterofili
Anticorpi specifici diretti contro:
 Antigeni del capside (VCA IgM e IgG)
 Antigene precoce (EA)
 Antigeni nucleari (EBNA IgG)
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
19
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Mononucleosi




VCA IgM: compaiono precocemente e scompaiono
entro 4-6 settimane
VCA IgG: raggiungono il picco a 2 settimane
dall’inizio della malattia
EA IgG: sono presenti nella fase acuta, persistono
per 3/6 mesi; possono permanere per molti anni;
positivi nelle riattivazioni.
EBNA IgG: assenti nella fase acuta, si rilevano 2/4
mesi dopo l’inizio e permangono perennemente.
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
20
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Mononucleosi

Infezione primaria acuta:
VCA IgM, VCA IgG, EA IgG

Convalescenza (o riattivazione):
VCA IgM, VCA IgG, EBNA IgG, (EA IgG)

Infezione pregressa:
VCA IgG, EBNA IgG
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
21
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Toxoplasmosi
Antropozoonosi ubiquitaria da Toxoplasma Gondii
Ciclo vitale:
 Oocisti
 Sporozoiti
 Tachizoiti
 Bradizoiti
L’infezione viene contratta mediante l’ingestione di carni
crude o poco cotte e mediante l’ingestione di verdure crude
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
22
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Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Toxoplasmosi
In gravidanza:
Il rischio di trasmissione aumenta con lo
sviluppo del circolo placentare.
 Il rischio di indurre gravi danni al feto è
maggiore se l’infezione congenita è contratta
precocemente.
 Infezioni congenite contratte durante il terzo
trimestre di gravidanza sono generalmente
asintomatiche.

22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
23
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Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Infezione da Citomegalovirus
Famiglia hepesviridae
 Spettro d’ospite ristretto
 In vivo ciclo replicativo lento, induce inclusioni
intranucleari, intracitoplasmatiche e latenza nelle
cellule mononucleate del sangue e nei progenitori
midollari

22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
24
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Infezione da Citomegalovirus



Trasmissione: per contatto interumano. Nella
popolazione adulta il contatto molto stretto e
quotidiano con i bambini gioca un ruolo
importante per la diffusione dell’infezione.
Fonti d’infezione: secrezioni oro-fringee, urina,
latte materno, sperma, secrezioni vaginali, feci,
sangue.
Eliminazione: con le urine protratta nel tempo.
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
25
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Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Infezione da Citomegalovirus
In gravidanza:


Un’infezione primaria contratta nel primo
trimestre di gravidanza aumenta il rischio di
prognosi feto-neonatale più grave.
Danni
da infezione congenita: severe
compromissioni cerebrali con difetti dello
sviluppo
psicomotorio
e
ipoacusia
neurosensoriale.
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
26
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Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Rosolia
Agente eziologico: RNA virus
Il virus penetra nel tratto respiratorio dove avviene
la prima fase di replicazione cui fa seguito una
seconda nei linfonodi cervicali.
 Incubazione : da due a tre settimane
La fase viremica dura per i sette giorni precedenti la
comparsa dell’esantema insieme con l’escrezione
virale dal rinofaringe e persiste da sette a dodici
giorni dopo il rash.

22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
27
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Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Rosolia
Le IgM compaiono prestissimo, raggiungono il
picco dopo 7-10 giorni persistono fino a 60
giorni dalla comparsa dell’esantema
 Le IgG compaiono dopo 2-5 giorni dalla
comparsa delle IgM e persistono
indefinitamente conferendo l’immunità

22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
28
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Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Rosolia
In gravidanza:
Se contratta entro le prime 16-18 settimane,
l’infezione può determinare aborto o gravi
alterazioni transitorie e/o permanenti definite
come “Sindrome della Rosolia Congenita” (SRC)
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
29
Azienda Ospedaliero Universitaria Vittorio Emanuele Policlinico - Catania
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Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Quadri sierologici possibili
Assenza di immunità: IgG –/IgM  Immunità da infezione pregressa: IgG+ /IgM Stato immunitario non definibile:
IgG indeterminate e IgM negative
 Se IgG -/IgM+: infezione in fase iniziale o risultato
falso positivo (da reazione crociata)

22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
30
Azienda Ospedaliero Universitaria Vittorio Emanuele Policlinico - Catania
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Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Quadri sierologici possibili


IgG+/IgM+: effettuare una seconda determinazione
utilizzando metodo analitico alternativo, ma con la
medesima sensibilità.
Test di avidità
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
31
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Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Infezione da HIV
HIV: retrovirus
 Cellule bersaglio: linfociti T CD4
 HIV1 e HIV2

22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
32
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Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Infezione da HIV



Infezione primaria
Fase di latenza clinica
Fase clinicamente manifesta
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
33
Azienda Ospedaliero Universitaria Vittorio Emanuele Policlinico - Catania
U.O.C. Patologia Clinica O.V.E. - Ferrarotto
Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Infezione da HIV
Trasmissione:
 Per via sessuale
 Per via ematica
 Per via materno-fetale
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
34
Azienda Ospedaliero Universitaria Vittorio Emanuele Policlinico - Catania
U.O.C. Patologia Clinica O.V.E. - Ferrarotto
Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Infezione da HIV

Test di screening
III generazione
IV generazione

Test di conferma:
 positivo
 indeterminato
 negativo
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
35
Azienda Ospedaliero Universitaria Vittorio Emanuele Policlinico - Catania
U.O.C. Patologia Clinica O.V.E. - Ferrarotto
Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Infezione da HIV
Stadiazione e monitoraggio della risposta alla terapia:
 Linfociti T CD4
 Carica virale (HIV RNA)
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
36
Azienda Ospedaliero Universitaria Vittorio Emanuele Policlinico - Catania
U.O.C. Patologia Clinica O.V.E. - Ferrarotto
Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Epatite
Processo infiammatorio a carico del fegato
istologicamente caratterizzato da necrosi
parenchimale e infiltrazione flogistica.
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
37
Azienda Ospedaliero Universitaria Vittorio Emanuele Policlinico - Catania
U.O.C. Patologia Clinica O.V.E. - Ferrarotto
Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Epatiti virali
HAV
 HBV
 HCV
 HDV
 HEV

22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
38
Azienda Ospedaliero Universitaria Vittorio Emanuele Policlinico - Catania
U.O.C. Patologia Clinica O.V.E. - Ferrarotto
Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Epatite acuta
Danno improvviso con aumento significativo delle
transaminasi (dieci volte il limite superiore).
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
39
Azienda Ospedaliero Universitaria Vittorio Emanuele Policlinico - Catania
U.O.C. Patologia Clinica O.V.E. - Ferrarotto
Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Epatite cronica


persistenza di ALT elevate per oltre sei mesi dopo
l’episodio acuto;
Riscontro di ALT elevate in più di un’occasione per
un periodo di oltre sei mesi.
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
40
Azienda Ospedaliero Universitaria Vittorio Emanuele Policlinico - Catania
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Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Epatite virale da virus A
Si trasmette per via oro-fecale; ha un periodo di
incubazione di 15-50 giorni; può dare epatite acuta,
ma non cronica.
IgM: indicano la fase acuta della malattia
IgG: persistono per tutta la vita e sono protettive.
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
41
Azienda Ospedaliero Universitaria Vittorio Emanuele Policlinico - Catania
U.O.C. Patologia Clinica O.V.E. - Ferrarotto
Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Epatite virale da virus A
Sospetto di infezione acuta:
 anamnesi positiva per trasmissione oro-fecale
 ALT >10x limite di valore superiore confermata da
almeno due controlli
IgM anti-HAV
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
42
Azienda Ospedaliero Universitaria Vittorio Emanuele Policlinico - Catania
U.O.C. Patologia Clinica O.V.E. - Ferrarotto
Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Epatite virale da virus B
Si trasmette per via parenterale, sessuale, perinatale;
ha un periodo di incubazione compreso tra 45 e 160
giorni; dà infezioni in forma acuta e cronica; può
evolvere in epatocarcinoma.
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
43
Azienda Ospedaliero Universitaria Vittorio Emanuele Policlinico - Catania
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Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Epatite virale da virus B
HBsAg: primo marcatore a comparire
 HBeAg: indice di attiva replicazione virale
 Anti-HBcIgM: presenti a titolo elevato nella fase
acuta
 Anti-HBcIgG: già presenti nella fase acuta,
persistono per tutta la vita.
 Anti-HBs: sieroconversione

22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
44
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Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Epatite virale da virus B
Sospetto di infezione acuta:
 anamnesi positiva per trasmissione parenterale e/o
sessuale
 ALT >10x limite di valore superiore confermata da
almeno due controlli
HBsAg
IgM anti-HBc
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
45
Azienda Ospedaliero Universitaria Vittorio Emanuele Policlinico - Catania
U.O.C. Patologia Clinica O.V.E. - Ferrarotto
Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Epatite virale da virus B
Quadro sierologico dell’epatite cronica:
 HBsAg
 Anti-HBcIgG
 Anti-HBe
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
46
Azienda Ospedaliero Universitaria Vittorio Emanuele Policlinico - Catania
U.O.C. Patologia Clinica O.V.E. - Ferrarotto
Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Epatite virale da virus B
Immunità naturale: Anti-HBs e Anti-HBcIgG
Immunità da vaccino: Anti-HBs
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
47
Azienda Ospedaliero Universitaria Vittorio Emanuele Policlinico - Catania
U.O.C. Patologia Clinica O.V.E. - Ferrarotto
Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Epatite virale da virus C
Si trasmette per via parenterale, sessuale,
perinatale, ha un periodo di incubazione di 14-180
giorni; può dare infezioni acute; può evolvere in
cirrosi ed epatocarcinoma.
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
48
Azienda Ospedaliero Universitaria Vittorio Emanuele Policlinico - Catania
U.O.C. Patologia Clinica O.V.E. - Ferrarotto
Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Epatite virale da virus C
Anticorpi anti HCV: rilevabili mediamente dopo
circa tre mesi dall’infezione.
 Risultato negativo: esclude con elevato grado di
probabilità la malattia.
 Risultato positivo: infezione in corso o pregressa.
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
49
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Direttore Dr. F. Di Vincenzo
Epatite virale da virus C


Test di conferma: se valore index/cut-off <8.0
HCV RNA
22/12/2015
D.ssa M. Musumeci
50
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