Corso di Tecnologia delle Costruzioni Istituto tecnico per Geometri “ Duca D’Aosta di Enna” Classe 4° b Geometri A. A. 2009-2010 Prof. Francesco Levanto 18/12/2015 Prof. Arch. francesco Levanto Il tetto: una metafora dell’abitare La copertura, di qualsiasi tipo sia, ha la funzione di preservare l’ambiente interno dagli agenti atmosferici (vento, pioggia, neve) e costituire un discreta protezione sia alle basse temperature invernali sia a quelle elevate dei mesi estivi. Tipi di copertura Le tipologia costruttiva più diffuse di copertura sono il tetto a terrazza il tetto a falde inclinate Il tetto a terrazza Strutturalmente assimilabile ad un normale solaio. Questo tetto può essere praticabile, se è fornito di una comoda scala di accesso, di una adatta pavimentazione, di un sicuro parapetto sul perimetro esterno, oppure non praticabile se progettato per essere usato solo come copertura e non anche come spazio fruibile. Le coperture piane presentano sempre una piccola inclinazione (1-2%). Ottenuta tramite il “massetto delle pendenze”, al fine di consentire il deflusso delle acque meteoriche verso i tubi pluviali Tetti a falde inclinate La forma geometrica di un tetto, ossia della superficie di copertura di un edificio, viene determinate da una o più facce piane inclinate, dette falde o pioventi. Il tetto a falde piane è caratterizzato da alcuni elementi: la linea di colmo, indica, in generale, una retta orizzontale di massima quota, che si ottiene come intersezione tra due falde inclinate del tetto; la linea di gronda, indica, in genere, una retta orizzontale di minima quota che si ottiene come intersezione tra le falde inclinate con un stesso piano orizzontale, detto piano d'imposta del tetto; la linea di displuvio, l’intersezione inclinata di due falde ad angolo convesso (saliente); la linea di compluvio, l’intersezione inclinata di due falde ad angolo concavo (rientrante). La forma del tetto Le forme di copertura più adottate per la maggior semplicità strutturale e quindi maggior facilità costruttiva, sono quelle a falde separate, con pendenze anche diverse da falda a falda; e quelle a padiglione, con falde a pendenza costante e gronda ad altezza costante. Le principali soluzioni sono riassumibili in: 1 copertura a falda unica; 2 copertura a capanna; 3 copertura a falde interne, con compluvio centrale o eccentrico; 4 copertura a capanna con teste di padiglione; 5 copertura a padiglione; 6 copertura a falde disuguali, eventualmente con interposta cartella (ricavata lungo la parete portante grazie alla differente pendenza delle falde In linea generale, una copertura si compone di due parti essenziali: il manto di copertura, che può essere realizzato con diversi materiali (per i tetti a falde inclinate: tegole -coppi, marsigliese, portoghese, canadese, in cemento- o lastre di piombo, di rame, di alluminio, di acciaio zincato, di resine sintetiche, di fibre impregnate con bitume; per i tetti piani: impermeabile con asfalto, bitume, fogli sintetici elastici, e rifinito con la pavimentazione). la struttura portante, che regge il manto di copertura, che a sua volta, a seconda del tipo di materiale, si suddivide in grossa e piccola orditura. La struttura portante può essere in legno (utilizzando, a seconda dei casi, puntoni, terzere e capriate per la grossa orditura; e i travicelli per l’orditura minuta); in ferro (spesso adottando per l’orditura principale capriate “polonceau” o “inglesi”); in cemento armato. La normativa UNI 8178 ascrive i tetti tra le coperture ‘discontinue’, poiché contrariamente a quanto avviene per le coperture piane (coperture ‘continue’) La primaria funzione di tenuta all’acqua viene Garantita prioritariamente da piccoli elementi posati in pendenza quali coppi e tegole in laterizio. Coppi e tegole in laterizio Posa classica di coppi ordinari con listelli alla “piemontese” Posa di coppi con nasello con listelli alla “lombarda Tetto ventilato con intercapedine unica tetto ventilato con intercapedine doppia Capriata