Metodo è……
Lo studio è un cammino lungo ed avventuroso.
Ora un cammino presuppone un punto di partenza,
una strada, dei mezzi, una meta finale.
Strada e mezzi per raggiungere la meta sono
ciò che chiamiamo “metodo”. Questa parola,
derivata dal greco, in origine, infatti, significava
“la strada che si percorre”
Apprendere
Comprendere
Riprendere
Intraprendere
(continuare in modo
personale)
Esplorare
Lettura globale o d’orientamento del capitolo o paragrafo per acquisirne l’idea
generale.
Ascolto intenso soprattutto nei primi minuti di lezione e annotazione dei punti
essenziali.
Parafrasare
Parafrasi puntuale ed integrativa del testo.
Ricerca lessicale sui termini difficili o tecnici.
Analizzare
(smontare)
Analisi della struttura fisica e logica del testo.
Suddivisione in sequenze, estrazione delle unità d’informazione.
Astrarre, generalizzare
Scoperta dei legami tra le informazioni: uso di domande- ponte, analisi dei
connettivi.
Ricomporre
Gerarchizzazione e rappresentazione del piano delle informazioni e dei loro
legami: uso di tabelle e di schemi.
Ricapitolare
Ricostruzione e rappresentazione del piano del
riassunto.
Memorizzare
Sottolineature del testo e/o visualizzazione delle informazioni e dei loro
legami (v. Ricomporre).
Uso d’associazioni.
discorso: sintesi, scaletta,
Ripassare
Svolgere un discorso organico e completo partendo da: schemi, sottolineature,
visualizzazioni ecc.
Rielaborare
Concretizzazione dei concetti, confronto tra le conoscenze, personalizzazione
degli argomenti, consapevolezza del metodo, approfondimento dei contenuti.
Applicare
Esporre
Esercitazioni, esperimenti
Relazione scritta, orale, dossier.
Prima lezione
La lettura globale-orientativa
La lettura globale-orientativa
consiste in una lettura veloce,
silenziosa, a sbalzi (si legge qua e
là), svolta per farsi un’idea generale
del contenuto, dello scopo, del tipo
di testo da studiare.
LETTURA ORIENTATIVA
Esplorazione del libro di testo o del capitolo
Seguire la seguente lista di domande:
Qual è il titolo?
………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………….
Quali i sottotitoli?
………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………….
Com’è suddiviso il testo (in parti, sezioni, paragrafi…)?
………………………………………………………………………………………….
Comprende sussidi iconici, introduzioni, note, sommari, esercizi, ecc.?
……………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………… ………..
Piano per eseguire la lettura orientativa di un capitolo o di un paragrafo
Cosa fare
Come
Per quanto tempo
•Leggere ed analizzare i titoli ed i
sottotitoli (del capitolo e dei paragrafi),
che indicano i contenuti essenziali.
•Cercando di rispondere alle domande:
a.di quale argomento parla il titolo?
b.cosa dice su questo argomento?
c.in quale modo (facile, difficile)?
3-5 m
•Leggere i riquadri o i sommari
•Collegandosi mentalmente alle lezioni
passate ed agli argomenti conosciuti.
•Prestare attenzione:
-Alle frasi iniziali o finali dei capoversi
ed alle parole che si ripetono;
-Alle parole ed alle frasi messe in
evidenza con accorgimenti tipografici
(sottolineature, corsivi, colori, ecc);
-Alle illustrazioni( servono per
indirizzare l’attenzione e facilitare la
memoria).
•Senza essere troppo veloci e
superficiali, ma anche senza fermarsi su
ogni frase.
-Leggere alcuni capoversi (in
particolare, il primo e l’ultimo).
4-5 m
•Segnando con la matita parole, frasi e
passaggi che a prima vista sembrano
rispondere allo scopo della lettura.
Prima lezione
Seconda lezione
Parafrasare
• Fare parafrasi o parafrasare vuol dire
esporre a se stessi o agli altri (oralmente
o per iscritto) con proprie parole ciò che
si è detto o ascoltato, il che equivale a
spiegarlo.
• Si distinguono due tipi di parafrasi: la
parafrasi puntuale e la parafrasi
integrativa
Come realizzare una parafrasi puntuale
• Mentre si legge tutto il testo (comprese le note, le immagini, le
didascalie, ecc.) da studiare, cercare di tradurre mentalmente in
termini chiari, punto per punto, per iscritto oppure oralmente, il
contenuto, con parole proprie.
• Evidenziare o annotare le parole e le frasi sulle quali si hanno
delle incertezze, così da poterle fissare e fare oggetto della
riflessione personale e comune. Le parole potrebbero essere
sottolineate; le frasi difficili potrebbero essere messe in evidenza
con una linea ai margini. È consigliabile usare la matita, in modo
che, una volta compreso il significato della parola o della frase,
si possa cancellare la sottolineatura o la linea ai margini.
• Provare ad ipotizzare il significato dei termini e dei punti messi
in evidenza, seguendo la tecnica della ricerca lessicale
Seconda lezione
C
a
p
o
v
e
r
s
o
1
2
3
4
Argomento
(Di che cosa
parla?)
Concetti-idee-temi
(Cosa dice attorno a
ciò di cui parla?)
Titoli
(Qual è il concetto
centrale? Qual è il
punto centrale?)
Osservazioni
(Rimandi,
problemi)
Seconda lezione
La ricerca lessicale
• Studiare significa imparare nuove parole,
arricchire il proprio vocabolario. Pertanto
per uno studente è importante non farsi
sfuggire l’occasione di afferrare tutti i
termini nuovi, soprattutto quelli tecnici e
scientifici, propri delle diverse discipline.
Un modo per non sprecare simile
occasione è quello della ricerca lessicale.
Come realizzare la ricerca lessicale
• Cercare di capire quale possa essere il significato della
parola in questione attraverso un attento esame del
contesto in cui essa è inserita e, in particolare, di
eventuali esempi e distinzioni.
• Aiutarsi con l’analisi morfologica e sintattica: potrà
essere utile, per esempio, sapere se la parola è un
nome, un verbo o un aggettivo, se è una parola
composta (per esempio neolatino= nuovo latino), se è
soggetto, predicato, complemento, ecc.
• Verificare le ipotesi avanzate sul significato, consultando
il vocabolario o rivolgendosi all’insegnante o
discutendone con i compagni.
• Schedare eventualmente il vocabolo appreso
Seconda lezione
Categorie di parole
Poco conosciute
Sconosciute
1.
1.
2.
2.
3.
3.
4.
4.
5.
5.
6.
6.
7.
7.
8.
8.
9.
9.
10.
10
Scheda lessicale
1.
Il contesto
…………………………………................................................................
...............................................................................................
2.
L’analisi
a) morfologica………………………………………………………….
b) logica…………………………………………………………………
3.
Cosa dice il dizionario
a) significati di ordine generale
……………………………………………………………………….
b) significati di uso figurato
……………………………………………………………………….
c) etimologia (origine del significato)
………………………………………………………………………..
d) locuzioni tipiche, frasi da ricordare
………………………………………………………………………..
Seconda lezione
La parafrasi integrativa
• Si può sviluppare e chiarire la parafrasi
puntuale, aggiungendo alcune
informazioni.
• Con questa operazione la parafrasi
puntuale è diventata parafrasi
integrativa.
Seconda lezione
Come eseguire una parafrasi integrativa
Leggere attentamente il testo svolgendo la
parafrasi puntuale.
Completare le informazioni:






per mezzo delle conoscenze già possedute
esaminando il contesto generale
mediante il confronto con altri punti del testo
usando l’enciclopedia
ricorrendo all’insegnante o ai compagni
mediante la formulazione di domande-ponte
Terza lezione
Analizzare (smontare)
• L’analisi è la scomposizione di un tutto (un
testo, una frase, una parola) nelle parti
che lo costituiscono, al fine di apprenderle
in modo più sicuro ed agevole.
Terza lezione
La struttura fisica del testo
• Gli studenti, in genere, non tengono conto
della struttura fisica del testo.
• Il testo scritto, infatti, ha degli elementi
fisici ben definibili.
• Tra questi elementi ricordiamo i titoli, i
capoversi, i rimandi, le illustrazioni, le frasi
e le parole scritte con caratteri ed
accorgimenti tipografici particolari, la
punteggiatura.
I capoversi
Terza lezione
• I capoversi sono sequenze o blocchi o unità
informative caratterizzate da un senso unitario.
• I capoversi possono essere costituiti anche da
una sola frase, ma in genere comprendono più
frasi in relazione ad un punto dell’argomento
trattato nel testo.
• A volte è più conveniente raggruppare più
capoversi dentro una sola sequenza; altre volte
conviene spezzare in più parti il medesimo
capoverso.
• Sono facilmente individuabili, perché
contrassegnati dal ritorno a capo e, quasi
sempre, da una leggera rientranza tipografica.
Come suddividere in sequenze un testo
Terza lezione
Leggere una prima volta le pagine da studiare secondo la tecnica della lettura
globale
Evidenziare con parentesi quadre dove la sequenza inizia e dove si conclude
Rileggere il testo, numerare le sequenze e dove possibile dare un titolo ad ogni
sequenza. La sua espressione può avvenire sotto forma di:
a. domanda: il titolo viene formulato con una frase interrogativa diretta
b. parole chiave: attraverso la tecnica della nominalizzazione (trasformazione di
verbi ed aggettivi in nomi astratti);
c. frase: che esprima l’idea centrale della sequenza.
Localizzare le sequenze riconoscendone le funzioni ( introduzione,
esemplificazione, descrizioni, confronti, enumerazione ecc.)
Esaminare i capoversi verificandone la funzione (introduzione, conclusione,
ponte, asserzione)
Contrassegnare con la lettera E (essenziale) ed S (secondaria) le informazioni
Estrapolare dal testo le informazioni secondo la loro natura e trascriverle su una
pagina di quaderno divisa a metà: da una parte le informazioni essenziali,
dall’altra le informazioni secondarie.
Generalizzare e astrarre
Perché
lo
studio
venga
compiuto
efficacemente e con soddisfazione, il
processo di astrazione e generalizzazione
deve continuare fino a mettere l’allievo in
grado di:
• cogliere i legami tra le informazioni
• Distinguere le informazioni principali da
quelle secondarie
• Ricostruire il piano del discorso
Quarta lezione
Le domande-ponte
• Le domande-ponte sono domande
formulate “gettando” come un ponte che
permetta di passare da una porzione di
testo ad un’altra. Questa tecnica vale non
solo per cogliere i legami tra le
informazioni all’interno di un blocco
informativo e tra le sequenze vicine, ma
anche tra i capitoli di un libro.
Quarta lezione
I connettivi
• I connettivi sono elementi che segnalano
relazioni tra le singole parole, frasi o pezzi più
ampi del testo. Essi funzionano come anelli di
congiunzione, indicatori di pensiero, spie accese
dei legami tra le informazioni e della
progressione tematica.
• Introducono, infatti, relazioni logiche, di tempospazio, di ordinamento, di richiamo di altri punti
del testo; scandiscono gli argomenti, segnalano
lo sviluppo del discorso ed il modo in cui
dobbiamo interpretare il testo.
Quarta lezione
Le relazioni espresse da queste importantissime parole sono diverse a seconda delle scelte del
mittente, ma anche del tipo di testo e, quindi, della disciplina di studio e del linguaggio settoriale che
questa usa. così distinguiamo in prevalenza connettivi:
Narrativi (di tempo), cronologici:
avverbi (prima, poi, dopo)
congiunzioni (quando, mentre, prima che)
espressioni complesse (all’improvviso, ecco che, all’inizio, per finire, e fu così, in conclusione);
Di ordine delle informazioni mediante:
elenco (in primo luogo, in secondo luogo, infine, anzitutto, da ultimo),
simmetria (da un lato, dall’altro; da una parte, dall’altra)
Logici (di ragionamento):
di esemplificazione (ad esempio, per esemplificare, per rendere più comprensibile il discorso,
consideriamo)
di analogia (allo stesso modo, analogamente,in modo simile, nello stesso senso)
di spiegazione (infatti)
di conseguenza (perciò, dunque)
di contrasto (malgrado ciò)
Di rapporti locali:
spaziali (a pochi passi, a breve distanza)
di ripresa del discorso ( sopra, sotto, più avanti, nel prossimo paragrafo)
aggiuntivi (inoltre, ugualmente)
Quarta lezione
Analisi dei legami tra le informazioni
Capoversi
Connettivi e
loro
funzione
Domande
ponte
Relazioni tra
le unità
informative
(funzioni)
Gerarchizzare e rappresentare le informazioni
Non tutte le informazioni del testo sono
importanti, non tutto quello che viene detto
è da considerarsi fondamentale. Ci sono
informazioni che dominano, perché
• sono più generali (comprendono dentro di
sé altre informazioni)
• sono essenziali (senza di esse non si
capirebbe il filo del discorso)
Per ben studiare occorre cogliere questo
dominio,
riuscire
a
spiegarlo
ed
evidenziarlo con la tecnica della
schematizzazione.
Quinta lezione
Come schematizzare
La schematizzazione è un’operazione che:
• Incomincia con la divisione in sequenze,
secondo le tecniche suggerite;
• Prosegue
con
l’estrazione
delle
informazioni e l’individuazione dei legami
tra le informazioni attraverso le domandeponte e l’analisi dei connettivi
• Si
conclude
sostanzialmente
con
l’assegnazione di titoli alle sequenze
Quinta lezione
Esempi di rappresentazione
• Suddiviso il testo in sequenze ed
assegnati ad esse dei titoli, avremo un
primo schema in forma discorsiva o di
tabella
Quinta lezione
Schema base
Sequenze
Domande
Parole-chiave
Titolo-frase
Ampliamento dello schema base
• Se si vuole uno schema più ricco di
informazioni, potremo aggiungere a quelle
centrali altre informazioni meno generali,
ancora in forma di tabella
Quinta lezione
Ampliamento dello schema base
Sequenze
Informazioni
Messa in evidenza della struttura logica
• Se vogliamo mettere in evidenza in modo più
efficace la struttura logica ( o piano del
discorso o scaletta del testo), si può ricorrere
a schemi grafici, in cui i rapporti logici sono
rappresentati da simboli, per esempio le frecce.
• Le mappe concettuali sono utili per esplicitare
e gerarchizzare i concetti di unità informative
ampie. Ha una configurazione gerarchica: al
vertice i concetti più generali ed inclusivi, in
basso quelli via via più espliciti e particolari
Quinta lezione
Ricapitolare: ricostruire il piano del discorso
Per eseguire una sintesi efficace basta seguire i passi fin ora
indicati, cioè:
a. leggere il testo (lettura orientativa e analitica)
b. individuare le sequenze
c. analizzare ed intitolare le sequenze e cogliere il filo del
discorso cercando di:
-contrassegnare con la lettera E (essenziale) ed S
(secondaria) le informazioni
-legare più parole o più espressioni, quando è possibile,
in una sola espressione di carattere generale;
d. verbalizzare nel modo più chiaro possibile il filo del
discorso e le informazioni più importanti
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Programmazione d`intervento sul metodo di studio