Erice, 14 aprile 2013 Priorità e target per una strategia italiana di contrasto alle disuguaglianze di salute e il progetto EuroGBD Michele Marra, Nicolás Zengarini Servizio di Epidemiologia ASLTO3 – Regione Piemonte Perché le disuguaglianze di salute faticano ad entrare nell’agenda nazionale? 1. Prevalenza dell’attenzione epidemiologica (mediatica e politica) delle disuguaglianze geografiche rispetto a quelle sociali 2. Disuguaglianze sociali nella salute hanno in Italia un impatto moderato e minore rispetto al contesto europeo 3. Minori capacità e livello di avanzamento delle politiche di contrasto 4. Prevalenza di governi nazionali di centrodestra e di ispirazione liberista (enfasi della competitività con le conseguenze che comporta) Perché le disuguaglianze di salute faticano ad entrare nell’agenda nazionale? 1. Prevalenza politica e mediatica delle disuguaglianze geografiche su quelle sociali 2. Disuguaglianze sociali nella salute hanno in Italia un impatto moderato e minore rispetto al contesto europeo 3. Minori capacità e livello di avanzamento delle politiche di contrasto 4. Prevalenza di governi nazionali di centrodestra e di ispirazione liberista (enfasi della competitività con le conseguenze che comporta) Profilo epidemiologico In Italia (così come negli altri Paesi dell’Europa meridionale) le disuguaglianze sociali nella salute sono moderate. Nonostante i tassi di mortalità dei più istruiti e dei mediamente istruiti siano all’incirca della stessa grandezza, (eccetto nell’Europa orientale), i mediamente e soprattutto i meno istruiti presentano in Italia tassi nettamente più favorevoli MEN 3,000 WOMEN 3,000 2,500 Tasso di mortaslità Tasso di mortalità 2,500 2,000 2,000 1,500 1,500 1,000 1,000 500 Low education Middle education High education Basque Barcelona Turin Tuscany Madrid France Switzerland Netherlands Austria Finland Brussels Sweden Norway England&Wales Scotland Denmark Czech R Poland Lithuania Hungary Estonia 0 Tuscany Turin Basque Barcelona Sweden Netherlands England&Wales Switzerland Madrid France Norway Scotland Brussels Austria Denmark Finland Czech R Poland Lithuania Hungary Estonia 0 500 Low education Middle education High education Perché le disuguaglianze di salute faticano ad entrare nell’agenda nazionale? 1. Prevalenza politica e mediatica delle disuguaglianze geografiche su quelle sociali 2. Disuguaglianze sociali nella salute hanno in Italia un impatto moderato e minore rispetto al contesto europeo 3. Minori capacità e livello di avanzamento delle politiche di contrasto 4. Prevalenza di governi nazionali di centrodestra e di ispirazione liberista (enfasi della competitività con le conseguenze che comporta) Griglia di valutazione delle politiche di contrasto HI 5 5 5 5 5 3 5 5 4 4 4 4 5 3 1 3 1 2 2 2 2 2 2 2 2 3 3 1 1 1 2 1 1 Basso Medio Alto Non targettizate 2 2 1 4 1 1 3 2 2 2 3 3 3 3 3 Gruppi vulnerabili 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 Gradiente sociale Ministero salute indirettamente HI Ministero salute direttamente HI Politiche intersettoriali sui SDH Politiche isolate sulle disuguaglianze di salute Politiche interesettoriali e ampie Bassa 5 5 5 evaluation/ monitoring Target 2 2 2 2 2 1 2 1 1 Score Punteggio aggiustato 20 9 5 10 7 19 21 8 8 9 3 12 1 4 12 9 3 6 Type of policy Punteggio 3 2 1 2 2 3 3 2 2 2 1 3 1 1 3 2 1 2 Media England Norway Sweden Ireland Finland Spain Belgium Germany Netherlands Denmark Estonia Italy Hungary Lithuania Portugal Poland Austria Cz Republic Agenda Alta Country A A A A A B B B B B C C C C D D D D numero di interventi Grade HI Initiatives 16 15 15 14 14 13 12 11 11 11 11 9 10 9 7 7 7 5 19 17 16 16 16 16 15 13 13 13 12 12 11 10 10 9 8 7 In particolare, le politiche italiane: sono «numerose» ma non integrate in un unico approccio o in una strategia multisettoriale e spesso sono solo indirettamente vincolate alle disuguaglianze di salute sono pianificate e implementate (quasi) sempre dal ministero della Salute senza un impegno multisettoriale sono orientate più a curare gli effetti delle disuguaglianze che a prevenirle sono spesso rivolte ai gruppi vulnerabili piuttosto che focalizzate ad intaccare il gradiente sociale solo in parte hanno un appropriato sistema di valutazione e di monitoraggio Politiche di contrasto. Questione di urgenza? Perché le disuguaglianze di salute non sono ancora in agenda nazionale? 1. Prevalenza politica e mediatica delle disuguaglianze geografiche su quelle sociali 2. Disuguaglianze sociali nella salute minori rispetto al contesto europeo 3. Minori capacità e livello di avanzamento delle politiche 4. Prevalenza di governi nazionali di ispirazione neoliberista Indice composito di: • Speranza di vita • Alfabetizzazione • Mortalità infantile • Tasso di omicidi • Tasso di incarceramento • Mamme minorenni • Fiducia • Obesità • Problemi di salute mentale • Uso di alcool e droga • Mobilità sociale La salute e i problemi sociali non sono correlati al reddito procapite nei Paesi ricchi, ma alla sua distribuzione Perché le disuguaglianze di salute non sono ancora in agenda nazionale? 1. Disuguaglianze geografiche più marcate E quindi??? 2. Disuguaglianze sociali nella salute minori rispetto al contesto europeo Che facciamo? Destinati ad operare 3. Minori capacità e livello di avanzamento delle politiche dietro le quinte? 4. Prevalenza di governi nazionali di ispirazione neoliberista BUT THE TIMES, THEY ARE A-CHANGIN’ (even in Italy) Il contesto epidemiologico italiano non è statico: le Forse… disuguaglianze di salute (se non trattate) sono destinate a crescere La crisi economica Impatto della crisi sulla salute (e probabilmente sulle disuguaglianze di salute) Effetto positivo Lavoro 3 Servizi 2 Crescita 1 Pressione amb. 1 Prossimali Effetto incerto Povertà 2 Psicosociali 3 Dipendenze 2 Dieta/esercizio 2 Razionam. LEA 1 Cond. lavoro 1 Cond. Ambiente 1 Qualità LEA 1 Salute Distali Effetto negativo Depressione 2 Suicidio 2 Mortalità 2 2 Salute sogg 1 Infarto 1 Incidenti stradali 2 Infortuni lavoro 2 Costa, Marra, La salute ai tempi della crisi BUT THE TIMES, THEY ARE A-CHANGIN’ (even in Italy) Il contesto epidemiologico italiano non è statico: le disuguaglianze di salute (se non trattate) sono destinate a crescere La crisi economica Consapevolezza che la distribuzione delle disuguaglianze geografiche e sociali spesso coincide Sempre più studi hanno dimostrato la crescita disuguaglianze della salute e il loro costo economico Ehi, guys: good news! There’s a chance! delle Quale ruolo per la sanità pubblica? Come guidare l’advocacy per l’equità? Ma come agire in assenza di mandato? Ordunque, le disuguaglianze di salute… HEALTH INEQUALITIES SUCKS! EQUITY RULES!!! Una mano (inaspettata?) è venuta dall’Unione europea Il 20 ottobre 2009 la Commissione europea ha pubblicato la comunicazione “Solidarity in Health: Reducing HI in the EU” in cui ha invitato tutti i Paesi membri a elaborare una strategia nazionale di contrasto alle disuguaglianze di salute commissione Salute della Conferenza Stato Regioni ha istituito una Commisione interregionale (Gruppo ESS Equità in salute) con il compito di relazionare su: 1. lo stato delle disuguaglianze di salute in Italia 2. i principali meccanismi di generazione 3. le azioni di correzione e la loro efficacia 4. e soprattutto sulle principali raccomandazioni per orientare le politiche pubbliche verso la pianificazione e l’implementazione di quelle azioni che possano avere il maggior impatto sulle disuguaglianze di salute In risposta a Comunicazione di Commissione Europea… I primi 3 punti (misurare, spiegare i meccanismi e indicare le azioni di contrasto efficaci) sono alla portata e rientrano tra i compiti e le competenze acquisite della sanità pubblica Il punto 4 rientra invece nell’ambito del priority setting, ovverosia di un processo politico in cui una molteplicità di attori (decision-makers, stakeholders, società civile, comunità, settore privato…) si confrontano per stabilire i criteri attraverso i quali stabilire le priorità di azione ciascuno secondo le proprie sensibilità, le proprie competenze, i propri interessi. IL PRIORITY SETTING NELLE DISUGUAGLIANZE DI SALUTE Esistono molteplici approcci che possono guidare il processo di scelta delle azioni prioritarie per il contrasto alle disuguaglianze di salute (global burden of disease, analisi costo/efficacia, fattibilità politica culturale, etica, ecc…) Tutte però devono rispondere a due domande: 1. QUANTO SONO GRANDI LE DISUGUAGLIANZE SOCIALI DELLA SALUTE? DISTRIBUZIONE OSSERVATA In funzione di uno specifico stratificatore sociale Indicatore di salute (ad es. mortalità) TRAGUARDO: UGUAGLIANZA NELLA In funzione dello stesso indicatore 2. QUALI SONO I DETERMINANTI DELLE DISUGUAGLIANZE DI SALUTE E CHE PESO RELATIVO HANNO NELLO SPIEGARNE LA DIMENSIONE? DET. DISTALE A DET. DISTALE B DET. DISTALE C Es. reddito Es. occupazione Es. classe sociale DET. PROSSIMALE D Es. stili di vita DET. PROSSIMALE E Es. biologici DET. PROSSIMALE F Es. psicosociale Chi ha e chi non ha: le disuguaglianze di salute evitabili e le salute di contrasto GLI OBIETTIVI DI EUROGBD Il progetto EuroGBD ha tentato di rispondere a queste due domande, avendo come principali obiettivi: 1 Stimare il contributo totale delle disuguaglianze di salute (misurate in funzione dell’istruzione) sulla mortalità della popolazione o in altre parole scoprire di quanto la mortalità generale potrebbe diminuire agendo sulla stratificazione sociale (sui livelli di istruzione) 2 Individuare gli specifici contributi alla mortalità di una serie di fattori di rischio la cui distribuzione è socialmente determinata nella popolazione o, in altre parole, stimare di quanto la mortalità generale potrebbe diminuire attraverso il contrasto della differenziata esposizione ai fattori di rischio nei diversi gruppi di istruzione METODI Per raggiungere gli obiettivi il progetto ha utlizzato la formula della frazione d’impatto di popolazione (PIF≈PAF) che, attraverso, la costruzione di scenari controfattuali e dietro l’assunzione di causalità tra esposizione ed effetto, valuta i benefici (in termini di mortalità o di riduzione delle disuguglianze di salute) che si avrebbero se la distribuzione delle disuguaglianze sociali (Δ Istruzione) o l’esposizione socialmente differenziata ai fattori di rischio (per Δ Istruzione) assumesse una configurazione più equa di quella reale. Δ Istruzione ΔHealth Δ Fattore di rischio Hill’s criteria (1965) Molti studi hanno confermato la presenza di una forte associazione tra istruzione e salute (in esposizione, vulnerabilità, in esiti di salute e in conseguenze della malattia), ma causalità? Strength of association Consistency Specificity Temporality Biological gradient Plausibility Coherence Analogy Più forte l’associazione più probabile la causalita Associazione provata più volte, in differenti contesti, con differenti misure… Solo una causa L’effetto precede la causa C’è una legge biologica che spiega l’effetto La relazione è plausibile La relazione è coerente con altre conoscenze L’associazione è simile e assimilabile a quella che avviene in un altro campo o settore Rimane un’assunzione importante Scenario 1: totale eliminazione delle disuguaglianze di salute n Tasso di Mortalità 200 RR=2 RR=1,5 150 100 PAF P RR i n i n i Pi ' RRi i n n P RR i n i i n= numero di fasce di istruzione RR=1 pi= distribuzione della popolazione nelle i fasce di istruzione nella popolazione alta media bassa Stratificazione sociale (ISTRUZIONE) p’i=distribuzione controfattuale della popolazione nelle medesime i fasce di istruzione nella popolazione RRi= rate ratio del tasso di mortalità della fascia i sul tasso di mortalità della fascia più istruita (=1 per l’alta istruzione) misura la proporzione di quanto la mortalità si ridurrebbe se tutti i gruppi sociali acquisissero i tassi di mortalità dei più istruiti Scenario 2: equalizzazione delle esposizioni ad un fattore di rischio Prevalenza Alta istruzione Media istruzione RR=2,07 fumatore RR=1,35 ex fumatore Bassa istruzione " PAF / PIF " Realtà RR=1 non fumat n n P RR P ' RR i n i i i i n i n P RR i n i i Prevalenza RR=2,07 fumatore RR=1,35 ex fumatore RR=1 non fumat Non fumatore Ex fumatore Fumatore Non fumatore Ex fumatore Fumatore Non fumatore Ex fumatore Fumatore Controfattuale n= numero di fasce di istruzione pi= distribuzione della popolazione nella i fasce di istruzione nella popolazione p’i= distribuzione dell’esposizione ad un fattore di rischio nelle medesime i fasce di istruzione nella popolazione RRi= rischi relativi di mortalità dell’esposizione ad un fattore di rischio misura la proporzione di quanto un outcome di salute potrebbe ridursi se l’esposizione ad un fattore di rischio venisse parzialmente eliminata LA SCELTA DEI FATTORI DI RISCHIO 3 criteri 1. effetto causale sulla mortalità 2. disponibilità della quantificazione di questo effetto (RRs) 3. la sua distribuzione è associata alla stratificazione sociale (istruzione) 4. disponibilità dei dati per tutti (o almeno la maggioranza) dei paesi coinvolti, per sesso, fascia di età Da 85 fattori di rischio presi in considerazione, soltanto 9 hanno superato i test di eleggibilità 4 RF comportamentali TABACCO, ATTIVITÀ FISICA, BMI e CONSUMO DI FRUTTA E VERDURA 1 RF psicosociale PARTECIPAZIONE SOCIALE 1 RF biologicico DIABETE MELLITO 3 determinanti distali REDDITO, CONDIZIONE OCCUPAZIONALE e TIPOLOGIA DI LAVORO Quali dati? Prevalenze 1. distribuzione del livello di istruzione (in 3 livelli) per Paese, sesso e fascia di età (30-44, 45-59, 60-69, 70-79, + di 80) 2. lo scenario 2 richiede inoltre le prevalenze di esposizione ai fattori di rischio stratificate per livello di istruzione, Paese, sesso e fascia di età Tassi di mortalità 1. per tutte le cause e causa specifici per fascia di età, genere e livello di istruzione Rischi relativi 1. I RR di mortalità per livello di istruzione (scenario 1) sono determinati dai tassi di mortalità specifici, assumendo il tasso dei più istruiti come riferimento 2. I RR di mortalità per le diverse categorie di esposizione dei fattori di rischio e specifici per fascia di età e genere (ma uguali per livello di istruzione) sono stati presi dallo studio GBD, dalla letteratura, e per alcuni fattori di rischio calcolati da ogni Paese partecipante I RISCHI RELATIVI (uguali per tutte le categorie di istruzione MASCHI FUMO Fumatore Ex BMI 30+ 25-30 Attività fisica Sedentario Diabete No Frutta e Verdura Mai Meno di una volta al giorno Participazione sociale No Reddito 1 quartile 2 quartile 3 quartile Condizione lavorativa Torino Non attivo Toscana Non attivo Tipologia professionale Torino manuale Toscana manuale FEMMINE 30-44 45-59 60-69 70-79 30-44 45-59 60-69 70-79 2,07 1,35 2,07 1,35 2,07 1,35 2,07 1,35 1,74 1,23 1,74 1,23 1,74 1,23 1,74 1,23 1,55 1,2 1,52 1,19 1,41 1,15 1,3 1,12 1,5 1,15 1,47 1,14 1,36 1,12 1,2 1,1 1,28 1,28 1,28 1,28 1,54 1,54 1,54 1,54 2,32 2,32 1,76 1,45 2,32 2,32 1,76 1,45 2,02 2,52 2,59 2,26 2,42 2,53 2,54 1,69 1,89 1,96 2,01 1,8 1,9 1,97 1,98 1,77 1,25 1,25 1,25 1,25 1,25 1,25 1,25 1,25 1,29 1,16 1,08 1,29 1,16 1,08 1,29 1,16 1,08 1,29 1,16 1,08 1,19 1,08 1,05 1,19 1,08 1,05 1,19 1,08 1,05 1,19 1,08 1,05 4,66 2,63 1 1 2,39 3,89 1 1 1,06 0,95 1,19 0,89 1,09 0,82 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Risultati scenario 1 A quanto ammontano le disuguaglianze sociali nella salute? Scenario 1 Eliminazione totale delle disuguaglianze sociali nella salute (tutta la popolazione acquisisce i tassi di mortalità della popolazione più istruita) Forte divario Ovest-Est e Sud protetto in entrambi i generi 60 Men Women 50 40 40 30 30 20 20 10 10 0 0 Finland Sweden Norway Denmark England/Wales Scotland Netherlands Brussels France Switzerland Austria Barcelona Basque Madrid Turin Tuscany Hungary Czech R Poland Lithuania Estonia 50 Finland Sweden Norway Denmark England/Wales Scotland Netherlands Brussels France Switzerland Austria Barcelona Basque Madrid Turin Tuscany Hungary Czech R Poland Lithuania Estonia 60 Nel Nord Europa le HI hanno un impatto simile tra maschi e femmine, mentre nei restanti Paesi hanno un peso molto maggiore tra gli uomini Siamo sicuri che contributi percentuali simili rappresentino un peso North West North West assolutoSouth simileCentral/East delle disuguaglianze di salute?South Central/East SCENARIO 1: ELIMINAZIONE TOTALE DELLE DISUGUAGLIANZE SOCIALI NELLA SALUTE (UOMINI) Fallimento del welfare State? Contributo delle disuguaglianze sociali alla mortalità 60 Livelli di mortalità simili possono nascondere distribuzioni molto diverse 50 delle disuguaglianze di salute… 2100 1900 1700 40 Czech R Poland Hungary Estonia France Lithuania Scotland Finland Norway Brussels Austria Sweden Tuscany England/Wales Denmark Netherlands Switzerland Turin Barcelona Madrid Basque 1500che Conferma del fatto 30 le disuguaglianze 1300 di salute non sono 1100 20 proporzionali alla 900 «capacità» di un 10 700 sistema Paese di 0 tutelare la salute500della popolazione in generale ma sono determinate da logiche (almeno in …e livelli simili di contributo alle Contributo delle disuguaglianze alla mortalità totale Mortalità parte) indipendenti disuguaglianze possono nascondono mortalità molto Contributo delle disuguaglianze alla mortalità totale e livello di diverse mortalità totale LA VARIABILITÀ SOCIALE NELLA MORTALITÀ - Uomini 2,500 presenta disuguaglianze relative piccolisime nella salute tra gli uomini… 2,000 1,500 1,000 500 Bassa istruzione Media istruzione Alta istruzione Estonia Lithuania Hungary Madrid Denmark Poland Basque Finland Austria Brussels Czech R Barcelona England&Wales Scotland Sweden Netherlands Turin Norway France Switzerland 0 Tuscany Tasso di mortalità per titolo di studio In particolare il divario Est Ovest non è spiegato tanto dalle 3,000 differenze nel rischio di morte tra le popolazioni più istruite La popolazione maschile italiana quanto da quelle dei gruppi più svantaggiati! Le differenze nell’istruzione …ma contributi nella media… Perché? Distribuzione dell’istruzione per fascia in Italia e nel resto d’Europa Uomini Donne 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 30-44 45-59 Italia 60-69 Resto d'Europa 70-79 30-44 45-59 Italy 60-69 Rest of Europe 70-79 Alta Media Bassa Alta Media Bassa Alta Media Bassa Alta Media Bassa Alta Media Bassa Alta Media Bassa Alta Media Bassa Alta Media Bassa 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% SCENARIO 2: equalizzazione delle esposizioni ai fattori di rischio Lo scenario 2 ha invece l’obiettivo di stimare il contributo dei singoli fattori di rischio alle disuguaglianze di salute. Elimina l’esposizione differenziata ad un determinato fattore di rischio tra gruppi sociali. Scenario 2 Eliminazione delle disuguaglianze nei fattori di rischio ♂ Est Sud Ovest Nord UOMINI Tasso di Grandezza delle mortalità disuguaglianze Fumo BMI>25 Attività Frutta e Partecip Condiz Tipol. Diabete Reddito fisica verdura sociale lavorat. professi Finland Sweden Norway 996 780 924 370 249 322 37% 32% 35% 14% 18% na 2% 7% 8% 1% na 4% 3% 2% 6% na na na 2% 3% 4% 19% 17% 16% 12% 10% 15% 29% 10% na Denmark 1055 360 34% 17% 8% 4% 3% 7% 9% 17% na 26% England/W Scotland Netherlands Brussels France 847 849 767 934 867 267 327 234 329 391 32% 39% 31% 35% 45% 26% 20% 11% 6% 5% 5% 4% 7% 7% 8% na na 3% 5% na 7% 4% 4% 3% Na na na na na na 8% na 5% 7% 8% 19% 18% 20% 17% 18% 11% na na na na 26% na na na na Switzerland 805 235 29% 6% 9% 5% Na 0% na 19% 9% 10% Austria 960 328 34% 18% Na na 5% na 3% na 15% 24% Barcelona Basque Madrid Turin 800 826 951 738 207 182 220 208 26% 22% 23% 28% 8% 9% 8% 5% 7% 4% 8% 9% 7% 9% 8% 3% 2% 2% 2% 4% 4% 5% 5% 2% 15% 19% 17% 10% na na na na na 13% 13% 16% na 10% 17% 11% Tuscany 698 222 32% 5% 8% 3% 4% 2% 9% na na na Czech R Poland Hungary Lithuania 1419 1573 1794 1794 808 851 971 794 57% 54% 54% 44% 18% na 2% 12% 5% na 3% 4% 2% na na 4% 5% na 8% 1% na na na na na 7% 7% na 12% 20% 16% na na na 15% na na na na na Estonia 2182 1060 49% 15% 0% 2% 5% 0% na na na na Scenario 2 Eliminazione delle disuguaglianze nei fattori di rischio Est Sud Ovest Nord DONNE Tasso di mortalità Grandezza delle disuguaglianze Fumo BMI>25 ♀ Attività Frutta e Partecip Condiz Tipol. Diabete Reddito fisica verdura sociale lavorat. profess Finland Sweden Norway 471 473 543 142 154 175 30% 33% 32% 8% 9% na 10% 6% 9% 1% na 4% 5% 4% 6% na na na 10% 10% 9% 10% 6% 11% 15% 14% 19% na na na Denmark 641 208 32% 8% 9% 10% 4% 5% 8% 9% na na England/W Scotland Netherlands Brussels France Switzerland 546 555 440 512 383 439 161 196 113 151 115 91 29% 35% 26% 29% 30% 21% 14% 18% 7% 2% 2% 2% 12% 4% 12% 13% 15% 20% na na 10% 16% na 11% 9% 5% 10% 8% 8% Na na na na na na 0% 9% na 7% 4% 15% na 13% 10% 13% 12% 16% 13% 14% na na na na 10% na na na na na na Austria 497 129 26% 7% Na na 16% na 21% na 24% na Barcelona Basque Madrid Turin 346 340 399 396 68 45 77 38 20% 13% 19% 10% 2% 6% 2% 2% 23% 33% 22% 39% 10% 16% 10% 14% 14% 8% 15% 29% 3% 4% 3% 8% 10% 16% 9% 11% na na na na na 77% na 50% na na na na Tuscany 401 71 18% 1% 27% 10% 20% 4% 7% na na na Czech R Poland Hungary Lithuania 701 680 858 728 351 292 275 257 50% 43% 32% 35% 5% na na 2% 8% Na 12% 3% 3% na na 8% 17% Na 10% 9% na na na na na 3% 6% na 7% 7% 15% na na na 27% na na na na na Estonia 905 375 41% 8% 8% 8% 7% 0% na na na na Misure assolute o relative? L’impatto dei singoli fattori di rischio dipende dal tipo di misura utilizzata Riduzione della mortalità dovuta alle disuguaglianze (misure relative) 11% 10% 9% 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% 0% Riduzione della mortalità totale (misure relative) 4% 3% Torino Torino Toscana 2% Toscana 1% 0% Physical activity Smoking BMI Diabetes Fruit and veg Physical activity Social support Smoking 8 7 6 5 4 3 2 1 0 Diabetes Fruit and veg Social support Riduzione della mortalità (misure assolute) 30 Torino Toscana Morti attribuibili alle disuguaglianze Morti attribuibili alle disuguaglianze Riduzione della mortalità dovuta alle disuguaglianze (misure assolute) BMI 25 20 Torino 15 Toscana 10 5 0 Physical activity Smoking BMI Diabetes Fruit and veg Social support Physical activity Smoking BMI Diabetes In questo caso la differenza è poco significativa ma potrebbe essere molto più alta! Fruit and veg Social support Misure assolute o relative? Quali priorità? Donne o uomini? Contributo dei fattori di rischio alla mortalità Torino 40 35 30 25 20 15 10 5 Tipologia professionale Classe occupazionale Reddito Partecipazioe sociale Frutta e verdura Diabete Inattività fisica Sovrappeso 0 Fumo Numero di morti * 100.000 In termini di morti attirbuibili F BASTA SEGUIRE L’ORDINEMDELL’ALTEZZA DELLE BARRE PER SETTARE CORRETTAMENTE LE PRIORITÀ?? Quali priorità in Italia? Morti evitabili attraverso l’eliminazione delle disuguaglianze sociali nell’esposizione ai fattori di rischio dei fattori rischio nella popolazione maschile di Torino Ilin lavoro manuale non ha un ISSUE PiùDistribuzione generale thedi BIG è la seguente è: effetto molto forte sulla 40 approcciare le disuguaglianze di salute mortalità, ma più del 60% dei 1. morti dovuti a questo fattore è spiegato dalle 30 significa orientare le disuguaglianze sociali Status occupazionale Il fumo non azioni di contrasto verso i rappresenta un problema per le fattori di Tipologia rischio laPartecipazione cui differente distribuzione professionale sociale disuguaglianze ma 20 sociale ha un peso relativamente maggiore ha un chiaro impatto Il basso consumo di frutta BMI e sulla mortalità sulla mortalità verdura ha un basso impatto in entrambi i sensi: fattore di rischio Fumo 10 Diabete da mettere in secondo piano? Attività fisica OPPURE Frutta e verdura 0 0 50 100 150 200 250 Morti evitabili attraverso l’eliminazione dell’impatto un fattore di rischio nei 2. promuovere l’equità (o se c’è giàdidifenderla) sull’intera popolazione fattori di rischio che hanno un maggior impatto sulla salute dell’intera popolazione? Utilità di questo approccio per la definizione di una strategia di contrasto italiana? 1. Possibilità di utilizzare dati regionali, in modo da avere mappatura dell’impatto delle differenti disuguaglianze sociali in Italia e di quantificare l’impatto geografico dei fattori di rischio Morti evitabili attraverso l’eliminazione delle disuguaglianze sociali nel fumo Bisogni territoriali 40 Confronto tra l’impatto dell’eliminazione delle disuguaglianze sociali nell’esposizione al fumo e dell’esposizione al fumo in tutta la popolazione - DONNE 35 Scotland 30 Estonia 25 England&Wales 20 Czech R 15 Denmark Sweden Finland Austria 10 France Basque Lithuania Brussels Barcelona Switzerland Tuscany Madrid Turin 5 0 0 50 100 Hungary 150 200 Morti evitabili attraverso l’eliminazione dell’esposizione al fumo in tutta la popolazione 250 Utilità di questo approccio per la definizione di una strategia di contrasto italiana? 1. Possibilità di utilizzare dati regionali, in modo da avere mappatura dell’impatto delle disuguaglianze sociali in Italia e di quantificare l’impatto geografico dei fattori di rischio 2. Possibilità di stratificare le analisi per titolo di studio, per età e per genere, così da poter targettizare gli interventi verso i maggiori beneficiari Target di priorità 30-44 30-44 45-59 20 Smoking 15 BMI Activity status 10 Diabetes 5 Fruit and veg 0 Occupation 0 10 20 30 40 Physical Activity Morti attribuibili alle disuguaglianze Morti attribuibili alle disuguaglianze Physical Activity 80 Smoking 60 BMI Activity status 40 Diabetes 20 Fruit and veg 0 Occupation Social support 0 50 Rischio attribuibile alla pop 100 Physical Activity 30-44 70-79 Smoking Physical Activity 60 50 40 30 20 10 0 BMI BMI Activity status Diabetes Fruit and veg Occupation 100 200 300 400 Rischio attribuibile alla pop 500 Social support Morti attribuibili alle disuguaglianze Smoking 0 Social support Rischio attribuibile alla pop 30-44 60-69 Morti attribuibili alle disuguaglianze 150 Activity status 80 Diabetes 60 Fruit and veg 40 Occupation 20 Social support 0 0 200 400 600 800 Rischio attribuibile alla pop 1000 Utilità di questo approccio per la definizione di una strategia di contrasto italiana? 1. Possibilità di utilizzare dati regionali, in modo da avere mappatura dell’impatto delle disuguaglianze sociali in Italia e di quantificare l’impatto geografico dei fattori di rischio 2. Possibilità di stratificare le analisi per genere, per età e per titolo di studio così da poter targettizare gli interventi verso i maggiori beneficiari 3. Il PAF pur essendo uno strumento rigido permette di costruire scenari più realistici in cui non si ipotizza l’eliminazione delle disuguaglianze, ma una loro riduzione, per avere target più realistici Costruzione di scenari più realistici (distribuzione dell’istruzione come in Paesi più virtuosi) Riduzione della mortalità maschile a Torino dovuta a distribuzioni più eque dell’istruzione 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% -10% 30-44 45-59 Madrid 60-69 Francia 70-79 Norvegia All Max Applicare questo strumento a livello regionale in Italia?? Pro & contro Difficoltà (oltre a quelle già viste) 1 2 Reperibilità dei dati Differenze così importanti? Meglio utilizzare le macro 1000 Restasiancora tanto da spiegare… e da fare! regioni? A che livello scelgono le politiche? Mortalità attibuibile alle disugualgianze sociali 1200 800 potenzialità 1 600 Possibile calcolo di RR per ogni categoria di esposizione 71,2% d’istruzione 45,7livello % 400dei fattori di rischio e differenziate per 2 3 4 Possibilità di eliminare l’indipendenza tra fattori di rischio. 200 Prendere in considerazione modelli dinamici, che tengano in considerazione i tempi di latenza e i trend temporali Introduzione nel PAF tool di altri fattori di rischio per tentare di colmare la parte di disuguaglianze di salute non Non spiegata ancora spiegata Spiegata England/W Denmark Madrid Finland Basque Austria Sweden Turin Switzerland Norway Netherlands Hungary Scotland Barcelona Brussels Czech R France Tuscany Poland Estonia Lithuania 0 Grazie! Grazie!!! Health inequalities sucks, equity rules!