La
Protezione
Civile
Italiana
Cos’è la Protezione Civile?
►PROTEZIONE
CIVILE
►Per Protezione Civile si intende il
concorso coordinato di più componenti
e strutture operative (L.225/92 art. 6
ed 11) svolto e diretto da Comuni,
Province, Regioni e Stato Centrale,
ciascuno per le proprie competenze, al
fine di svolgere le attività di:
1. previsione,
2. prevenzione,
3. pianificazione,
4. soccorso e superamento
dell'emergenza (L.225/92 art. 3).
►
Fanno parte del sistema di Protezione
Civile:
Tutti i Corpi Organizzati dello Stato, dai
Vigili del Fuoco alle Forze dell’Ordine,
dalle Forze Armate al C.F.S., dai Vigili
Urbani alla CRI…….118 e soprattutto tutte
le
Organizzazioni di Volontariato
( A.V.A.S Presila – AGESCI )
iscritte all’Albo Regionale e Nazionale di
Protezione Civile
►
1.
2.
3.
4.
Il Sistema di PC è organizzato su
quattro livelli:
Comunale :il Sindaco è la prima Autorità di PC (C.O.M –
C.O.C )
Provincia e Prefettura ( C.C.S )
Regione
Dipartimento di Protezione
Civile(DPC)
Dipartimento della Protezione Civile
Eventi tipo a) b) c)
DI.COMA.C.
(Direzione di Comando e Controllo)
Comitato Operativo Nazionale
funzione decisionale
Commissione
Grandi Rischi
funzione consultiva
Da allestire in loco in caso
di grande emergenza
funzione operativa
Unità di Crisi
1° e 2° fase decisionale
Centro Situazioni Unificato
funzione operativa
Livello Regionale
Struttura con capacità
operativa indiretta
per il supporto a
province
e comuni
Strutture con capacità
operativa diretta:
S.O.R.
Sala Operativa Regionale
Eventi tipo a) e b)
LIVELLO PROVINCIALE
UNITA’ DI CRISI
convocazione immediata
per coordinare
fin dall’inizio
le operazioni di soccorso
funzione decisionale
C.C.S.
(Centro di
Coordinamento
Soccorsi)
Area Strategia
funzione decisionale
S.O.I.
Sala Operativa
Integrata
C.O.M.( Centro Operativo Misto)
Sala Operativa
funzione operativa decentrata
È una funzione che può esser attivata
sia a livello Provinciale e sia Comunale
È infatti chiamata a Gestire emergenze
di tipo a) e b)
C.O.C (Centro Operativo Comunale)
LIVELLO COMUNALE
C.O.C
(Centro Operativo Comunale)
Eventi di tipo a)
Sindaco
Area Strategia
funzione decisionale
Sala Operativa
funzione operativa
Tipologia di Evento :
Gli eventi si distinguono in:
► Tipo a); sono gli eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo
che possono esser fronteggiati mediante interventi attuabili dai
singoli Enti o Amministrazioni competenti in via Ordinaria
(COC e COM)
► Tipo b); sono gli eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo
che per loro natura o estensione comportano l’intervento
coordinato di più Enti ed Amministrazioni competenti in via
Ordinaria ( COM- CCS- SOI- SOR )
► Tipo c); calamità naturali, catastrofi o altri eventi che per intensità
ed estensione debbono esser fronteggiati con mezzi e poteri
Straordinari ( DICOMAC)
►
PS: l’intervento da parte del DPC può avvenire in tutte e tre le
tipologie di evento
Quando interviene la Protezione
Civile
► In
Caso di Calamità Naturali e di rischio per
la popolazione
Terremoti, Alluvioni, Frane, Neve e Valanghe,
Crisi Idrica ….etc…
Ricordiamo alcuni interventi:
Frana di Cerzeto;
Emergenza neve 2005;
Tsunami
Ed il Cittadino ?
Fa parte del sistema di Protezione Civile?
Qual è
Il ruolo di ogni
cittadino?
Si !!!
►
►
►
Perché ogni Cittadino deve:
Conoscere e Prevenire i Rischi
► Sapersi Informare
► Organizzarsi in Famiglia
► Saper Chiedere Aiuto
Conoscere il Piano Operativo Di
Protezione Civile Comunale
DPC ed
Organi di Stato
( CC – VVF )
Volontariato
Cittadinanza
Prevenire
è
Meglio
che
Curare!!!
Le azioni di protezione civile.
Possono essere raggruppate in quattro
grandi “famiglie”:
Previsione e Prevenzione
1.
2.
azioni di previsione: sono azioni a contenuto
prevalentemente scientifico, in quanto dirette
allo studio ed alla individuazione delle cause degli
eventi calamitosi ed alla determinazione dei rischi
incidenti su un determinato territorio, anche in
relazione alla probabilità del loro verificarsi in un
arco temporale determinato;
azioni di prevenzione: sono azioni che, partendo
dalle conoscenze acquisite a seguito delle azioni
di previsione, consistono nelle attività tecniche
finalizzate a evitare o ridurre il prodursi di danni
a seguito degli eventi calamitosi;
(Esercitazioni ed Informazioni)
Soccorso e Superamento
Dell’Emergenza
1.
2.
azioni di soccorso: sono azioni volte a garantire alle
popolazioni colpite dagli eventi calamitosi ogni forma
di prima assistenza, nonché a contenere l’impatto e
gli effetti degli eventi stessi;
azioni di superamento dell’emergenza: sono azioni
volte al ripristino delle situazioni di normalità nel
post-evento, ossia interventi diretti a consentire,
nel più breve tempo possibile, la ripresa delle
normali condizioni di vita delle popolazioni. Fanno
parte di questa tipologia di azioni, a titolo
esemplificativo, gli interventi tecnici di messa in
sicurezza del territorio e le attività volte
all’assegnazione di contributi a privati e imprese a
titolo di ristoro dei danni.
il Piano Operativo Di Protezione
Civile Comunale
È proprio nel discorso di Previsione e
Prevenzione che entra in”Gioco”Il
Piano di Protezione Civile Comunale
che ha un ruolo fondamentale e che
ogni Comune ha l’obbligo di Redigere.
Ogni Cittadino è tenuto,nel senso che
dovrebbe, a conoscere le informazioni
in esso contenute.
Le informazioni che interessano il Cittadino
sono:
1. Le indicazioni relative alle zone delle
aree di ammassamento sicure da
raggiungere in caso di calamità;
2. Procedure previste in caso di
evacuazione;
3. Percorsi da seguire per mettersi in
condizioni di sicurezza;
4. Conoscere le funzioni di supporto che il
Sindaco può attivare in caso di calamità.
Le fasi di un Piano di Protezione
Civile sono:
analisi territoriale
2. scenari di rischio
3. organizzazione e risorse
4. procedure
5. formazione, informazione e
esercitazioni
1.
Funzioni di Supporto:
►
►
►
►
►
►
►
►
►
►
►
►
►
►
►
1 tecnico scientifico pianificazione
2 sanità assistenza sociale
3 mass media – informazione
4 volontariato
5 materiali e mezzi
6 trasporto e circolazione
viabilità
7 telecomunicazioni
8 servizi essenziali
9 censimento danni persone cose
10 strutture operative soccorso
tecnico
11 enti locali
12 materiali pericolosi
13 logistica evacuati zone
ospitanti
14 coordinamento centri operativi
15 amministrativa
A Livello Comunale,
le Funzioni di
Supporto che il
Sindaco può
attivare sono:
Dalla 1 alla 10
E
13 e 15
Funzione 4 Volontariato
È l’esercito più
numeroso su cui il
DPC fa riferimento
e su cui può
contare in caso di
calamità ed altre
Emergenza.
Nota Bene:
L’intervento del
Volontariato è
Efficace Se
COORDINATO .
(è utile parlare la
Stessa”Lingua”
( Parlata Unica) )
Le fasi di Attivazione in
Emergenza:
Abbiamo 3 Fasi:
1. Pre - allerta
2. Allerta
3. Emergenza
Benefici di Legge per
Volontari impegnati in
Emergenze di Protezione
Civile
D.P.R 194/01
Legge 194 dell’8 Febbraio 2001
Articolo 9
Ed
Articolo 10
Fine Prima Parte
La MAXIEMERGENZA ed il ruolo
della Funzione 2 Sanità e della
Funzione 4 Volontariato
Il bilancio finale è
stato di:
17 morti e 80 feriti.
A sinistra le immagini
dello scontro fra
l’interregionale 2255
proveniente da
Verona
e il merci 59308
proveniente dalla
Sicilia
Cosa significa
MAXIEMERGENZA
Le maxiemergenze sono eventi dannosi che
colpiscono le comunità umane sovvertendo il
normale ordine delle cose, causando:
► un elevato numero di vittime, considerando
non solo i morti e i feriti, ma anche coloro
che sono stati danneggiati negli affetti e
nelle proprie risorse economiche;
►
un improvviso, ma temporaneo, squilibrio
tra le richieste delle popolazioni
coinvolte e gli aiuti immediatamente disponibili.
E Queste ?
Le fasi di attivazione in Maxiemergenza
Occorre anzitutto considerare che ogni tipologia di evento
calamitoso presenta un andamento bifasico di risposta alle esigenze
di soccorso sanitario:
- risposta rapida, data dagli organi territoriali sulla base delle risorse
locali immediatamente disponibili;
- risposta differita, che si andrà ad articolare nelle ore successive
all’evento con l’apporto degli aiuti che giungeranno dall’esterno
dell’area interessata.
Entrambe le risposte prevedono:
- Fase di allarme, nel corso della quale si cercheranno di acquisire tutti
quegli elementi che possono essere utili a dimensionare l’evento sia
sotto il profilo qualitativo che quantitativo. Tale fase, qualora ci si
trovi di fronte ad un evento prevedibile, può essere preceduta dalle
Fasi di Attenzione e di Preallarme;queste ultime, di fondamentale
importanza, possono ovviamente mancare per l'imprevedibilità degli
eventi o per la loro rapida evoluzione. Nel caso in cui vi sia la
possibilità che una situazione, inizialmente stabile, evolva in un
evento potenzialmente disastroso, è compito delle Autorità
competenti dichiarare lo stato di attenzione e pre-allarme,
mettendo quindi in atto tutte le misure preventive e le azioni di
salvataggio della popolazione e di mitigazione degli effetti.
- Fase di emergenza nella quale si effettueranno tutti gli interventi
necessari alla realizzazione della “Catena dei soccorsi”.
Zona
evento
1°. FASE DI ALLARME:
Altre
Centrali Operative
118
Direzione Sanitaria
OSPEDALE
C.O. 118
cosenza
PREFETTURA
e
PROTEZIONE CIVILE
Responsabile CO
Pronto Disponibili CO - Medici
- Infermieri
- Autisti
Unità di Crisi
Centrale Operativa
Zona
evento
Altre
C.O. 118
OSPEDALI
PREFETTURA
Unità di Crisi
CO-118
ALLERTA
C.O. 118
“cosenza”
FFOO
112-113
elisoccorso
UMSS
VVFF
115
2°. FASE D’INTERVENTO:improvvisazione e raccolta
informazioni
Zona
evento
Altre
C.O. 118
OSPEDALI
PREFETTURA
Unità di Crisi
CO-118
C.O. 118
“Cosenza”
FFOO
112-113
AREA di SICUREZZA
+ VIABILITA’
elisoccorso
RICOGNIZIONE
UMSS
VVFF
115
TRIAGE
PMA
SICUREZZA
CANTIERI
Zona
evento
Altre
C.O. 118
OSPEDALI
PREFETTURA
C.O. 118
“Cosenza”
Unità di Crisi
CO-118
REPERISCE
I MEZZI E
IL PERSONALE
NECESSARIO
FFOO
112-113
elisoccorso
UMSS
VVFF
115
Zona
evento
C.O. 118
“Cosenza”
elisoccorso
VVFF
115
OBIETTIVI DELLE SQUADRE
DI RICOGNIZIONE
FFOO
112-113
 Individuare vie di accesso per i mezzi di soccorso,
UMSS
(AUTISTA)
 Individuare i luoghi idonei per allestire PMA o raccolta feriti,
(MEDICO)
 Eseguire eventuale salvataggio,
(VVFF)
 Iniziare primo Triage  START.
(I.P. e VOLONTARI)
“Catena dei soccorsi”
► C.O.
► EVENTO
► ALLARME
113 C.O. 118 C.O. 115
► ATTIVAZIONE PIANO MAXIEMERGENZE
► MESSA IN STATO DI ALLARME DI
TUTTE LE STRUTTURE
► INVIO SQUADRE DI VALUTAZIONE
► CONSTATAZIONE DELL'ENTITA'
DELL'EVENTO E
DELLE RISORSE NECESSARIE
► ATTIVAZIONE FASE DI EMERGENZA
INVIO SQUADRE DI
VALUTAZIONE
La Squadra “Triage”
Cos’è la Squadra Triage
Primo Mezzo
o Squadra
che arriva
sul
posto
Dell’evento fino
all'arrivo del
mezzo
avanzato
(automedica –
Ambulanza
als..)
Cos’è il ” Triage ” ?
Triage = Scelta
In presenza di molti pazienti, disponendo di mezzi limitati
bisogna decidere chi evacuare prima e chi dopo a
seconda della gravità.
► Bisogna scegliere il pronto soccorso di destinazione
tenendo conto di:
1.
Distanza
2.
Possibilità strutturali del Pronto Soccorso (es.
livello di intasamento)
3.
Gravità del paziente
È importante che sulla scena si identifichi una sola persona
a cui fare riferimento e dalla quale prendere ordini
diretti.
Un “Triagista” deve:
Definire il numero dei feriti,
►
Attivare il numero corretto di mezzi
sanitari,
► Attivare strutture non sanitarie,
►
►
Identificare i codici di priorità,
Organizzare i punti di raccolta e
l'evacuazione dei pazienti partendo dai più
gravi ai meno critici, (PMA)
► Identificare i pazienti,
► Inviarli ai Pronto Soccorso in accordo con
la Centrale Operativa.
►
Protocollo S.T.A.R.T per il Triage
dei feriti
Una delle principale differenze tra un soccorso
"ordinario" e una maxi-emergenza è data dal fatto
che non si possono trattare subito tutti i feriti per
cui bisogna categorizzare nel miglior modo possibili,
ma anche nella maniera più rapida, tutte le persone
coinvolte in maniera tale da poter stabilire una
priorità negli interventi.
Per questo motivo sono stati messi a punto dei sistemi
molto semplici, ma nel contempo anche molto efficaci,
per poter valutare i pazienti. Uno di questi è il
protocollo START che è l'acronimo di:
1. Simple
2. Triage
3. And
4. Rapid
5. Tratment
Il sistema si basa sulla risposta ad
alcune semplici domande, alla prima
risposta affermativa l'analisi si
ferma con la valutazione che si è
ottenuta. Sia questo protocollo sia
il protocollo CESIRA
partono da una semplice domanda:
Il paziente cammina?
LA PERSONA CAMMINA?
SI  VERDE
IL PAZIENTE RESPIRA?
NO  NERO
se > 30 atti/min  Rosso
se < 30 atti/min si passa all’altra domanda
IL POLSO RADIALE E' PRESENTE?
NO
P.A.MAX<80  ROSSO
se la P.A.MAX>80 la successiva domanda è:
IL PAZIENTE RISPONDE A DIRETTIVE SEMPLICI?
SI  GIALLO
NO  ROSSO
Protocollo CESIRA per il Triage
dei feriti
è l'acronimo di:
Coscienza
2. Emorragia
3. Shock
Insufficienza respiratoria
5. Rotture ossee
6. Altro
1.
4.
Questo sistema è molto utilizzato perché
può essere adottato anche da squadre si
soccorritori senza la presenza di
personale medico. (perchè non prevede il
codice Nero che equivale ad una
dichiarazione di morte)
Il sistema si basa sulla risposta ad alcune
semplici domande, alla prima risposta
affermativa l'analisi si ferma con la
valutazione che si è ottenuta. Sia questo
protocollo sia il protocollo START
partono da una semplice domanda:
Il paziente cammina?
LA PERSONA CAMMINA?
SI  VERDE
E' COSCIENTE?
NO  ROSSO
HA UNA EMORRAGIA ESTERNA?
SI  ROSSO
E' IN STATO DI SHOCK?
SI  ROSSO
HA UNA INSUFFICIENZA RESPIRATORIA?
SI  ROSSO
PRESENTA ROTTURE OSSEE?
SI  GIALLO
ALTRE PATOLOGIE O PROBLEMI?
SI  GIALLO
I codici di priorità
► Codice
Rosso
Priorità assoluta
Deve essere trattato il più in fretta possibile
► Codice
Giallo
Urgente
Può aspettare alcune ore per una cura definitiva
►Codice Verde
Non urgente
Può aspettare molte ore per una cura definitiva
►Codice Nero
Morto o ferito mortalmente
ATTIVAZIONE FASE DI
EMERGENZA
Mentre si effettuano tutte le
valutazioni di Triage non molto
lontano dal luogo dell’evento viene
istituito il PMA ovvero POSTO
MEDICO AVANZATO
Cos’è un PMA
Il Posto Medico Avanzato (P.M.A.) è una struttura sanitaria
di selezione e
trattamento sanitario delle vittime che viene allestita in
corso di maxi-emergenze ai margini
esterni dell’area di sicurezza o in una zona centrale rispetto
al fronte dell’evento.
Il P.M.A. deve rispondere alle seguenti caratteristiche:
1. - deve essere installato il più vicino possibile al luogo
dell'evento;
2. - deve trovarsi in una zona non soggetta a pericoli
ambientali o secondari all'evento;
3. - deve essere facilmente accessibile ai mezzi di soccorso
sia terrestri che aerei.
Può essere allestito in edifici preesistenti che non sono stati
coinvolti dall’evento o
in strutture campali appositamente dedicate a questa
funzione (tende gonfiabili,
containers, ecc.)
Le funzioni del PMA
- la riunione di tutte le vittime in un unico luogo;
► - la presa in carico delle vittime;
► - le operazioni di Triage attraverso
l’identificazione delle lesioni maggiori e dei
► pazienti con rischio evolutivo, l’attribuzione dei
codici di priorità in base ai relativisistemi di
valutazione e la successiva stabilizzazione delle
condizioni cliniche delpaziente;
► - la ricerca delle destinazioni ospedaliere più
appropriate per ogni patologia;
► - l’evacuazione delle vittime.
►
PMA è suddiviso in tre zone
1.
2.
3.
Area di Triage.
Area di Trattamento e Stabilizzazione
Area di Evacuazione
( deve essere costituita da una postazione in cui stazionano per
breve tempo i pazienti in attesa della presa in carico da parte degli
equipaggi delle ambulanze e degli elicotteri)
Deve essere infine prevista un’Area di raccolta
per le vittime decedute. Questa deve
trovarsi in un luogo vicino alla PMA, ma
accessibile soltanto al personale che gestisce
l'emergenza. In tale area verranno svolte tutte
le attività di riconoscimento delle vittime.
CASACCHE DI IDENTIFICAZIONE DEI RUOLI
Responsabile
C. S.
D. S. S..
Casacca rossa
Casacca gialla
Casacca bianca
Casacca azzurra
“Delta”
“Mike”
“Tango”
“Charlie”
COORDINATORE
SOCCORSI
DIRETTORE
SOCCORSI
SANITARI
P. M. A.
RESPONSABILE
POSTO
MEDICO
AVANZATO
COORDINATORE
TRASPORTI
Medico - UMSS
Il Primo medico dell’UMSS
giunto sul posto assume il ruolo di
Direttore dei Soccorsi Sanitari
(Può essere sostituito da un medico più esperto su decisione della CO)
Casacca Gialla (DELTA)
Infermiere UMSS
Unità Mobile di Soccorso Sanitario
Il responsabile sanitario del recupero:
cioè
IL COORDINATORE DEI SOCCORSI
E’ L’INFERMIERE PROFESSIONALE dell’UMSS
che per primo arriva sul posto, fino a quando non
arriva l’infermiere della CO, che lo può sostituire
Casacca rossa (CHARLIE)
Zona
evento
C.O. 118
“Cosenza”
elisoccorso
VVFF
115
UMSS
SQUADRE DI SOCCORSO:
FFOO
112-113
in presenza di rischio evolutivo
 NON INTERVENGONO
STAZIONANO NELLA ZONA DI SICUREZZA
Intervengono solo dopo l’autorizzazione dei VVFF
Zona
evento
C.O. 118
“Cosenza”
elisoccorso
VVFF
115
UMSS
SQUADRE DI SOCCORSO:
FFOO
112-113
in assenza di rischio evolutivo
 PROSEGUONO LA RICOGNIZIONE,
COMUNICANO ALLA CO (DSS):
n° feriti,
patologie prevalenti,
richiesta PMA
Zona
evento
C.O. 118
“Cosenza”
elisoccorso
VVFF
115
SALVATAGGIO:
FFOO
112-113
UMSS
Se rischio evolutivo presente  VVFF a caso, senza triage.
Se rischio evolutivo assente  personale autorizzato
dai VVFF esegue primo triage.
FASE DEL RECUPERO
è bene ricordare che
in ogni tipo di
Emergenza bisogna:
Mantenere la Calma.
Non sempre Correre
salva la vita
Ricordate sempre che:
“Ci Vuole Calma
E
Sangue Freddo “
The End!!!
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La Protezione Civile Italiana