Dalla Mia croce,
al tuo cuore.
LA PASSIONE DI GESU’
(come ha sofferto, come è morto )
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Il Gestemani: l’agonia spirituale,nell’orto degli ulivi
Sudorazione, desiderio di fuggire, paura
della morte, caduta a terra, angoscia...
.
Il fenomeno della ematoidrosi
è la sudorazione tinta di sangue,
causato da un fortissimo
coinvolgimento
psico – neurovegetativo.
E’ una brusca vasodilatazione dei capillari sottocutanei che si rompono sotto
le ghiandole sudoripare : il sangue si mischia al sudore e fuoriesce dai pori.
Accade, unicamente, in caso di stress e di sofferenze eccezionali.
Il Gestemani: l’agonia spirituale, nell’orto degli ulivi
“Gli amici!... Uno mi aveva tradito.
E mentre Io attendevo la morte, egli si affrettava a
portarmela. Vedeva di darsi gioia con la mia morte…
Gli altri dormivano. Eppure li amavo. Avrei potuto
fuggire con loro, altrove, lontano, e salvare vita e amicizia.
E invece dovevo tacere e restare.
Restare voleva dire perdere amici e vita.
Dagli scritti di Maria Valtorta,
(1897-1973)
Ed ero Solo. Solo ! Solo !
Terra e Cielo, non avevano più abitanti per Me.
Ero l’Uomo carico dei peccati del mondo.
Dovevo pagare, per redimermi ed essere di nuovo amato.
Ero l’Uomo carico della Bontà del Cielo.
Odiato, perciò, dagli uomini ai quali la Bontà è ripugnante.
Dovevo essere ucciso, per punizione d’esser buono..
La disumana flagellazione.
I colpi sono distribuiti su quasi tutto il
corpo esclusa la regione cardiaca, dove
i rituali 39 colpi scagliati da due diversi
aguzzini, avrebbero potuto provocare
la morte.
Lo strumento usato era una sferza
corta (flagrum o flagellum) con strisce
di cuoio, singole o intrecciate, a cui
erano legate palline di ferro o
acuminati ossi di pecora.
Quando i soldati romani
colpivano con violenza il dorso della vittima, le
.
palline di ferro provocavano profonde contusioni, e le strisce di cuoio e gli
ossi di pecora laceravano la pelle e strappavano i tessuti sottocutanei.
L’ incoronazione di spine.
Dopo questo atroce supplizio,
Gesù viene condotto nel palazzo
del Governatore, e, i soldati,
Gli infliggono ulteriori sevize, intrecciando
una corona di spine
e calcandogliela sulla testa.
Gli mettono una canna nella mano destra
e Lo vestono con un mantello
di porpora. Quindi, Lo scherniscono,
dicendo: “Buon giorno, Re dei Giudei !” .
Oltre a ciò, Gli sputano addosso
e Lo schiaffeggiano. Gli tolgono di mano
la robusta canna e, con essa,
Gli percuotono la testa, conficcandoGli
ancora più a fondo, nel cuoio capelluto,
le spine acuminate della Sua umiliante
“corona”.
Due spine, le più grandi, erano mortali.
La prigione di Gesù.
La Fortezza Antonia era un edificio che sorgeva presso il lato settentrionale
del Tempio di Gerusalemme , sede della guarnigione romana che controllava
la città. Qui, nel cortile detto” litostroto” (lastricato), Gesù viene processato
e condannato a morte dal procuratore, Ponzio Pilato.
Dalle parole di Gesù a Sr. Josefa Menendez ( 17 marzo 1923)
“ Nella prigione soffrii il freddo della notte, sonno, fame, vergogna,
dolore, tristezza, solitudine, desolazione... “
Gesù trascorse tre lunghe ore in prigione (dalle 3 del mattino, sino alle 6 ) nella notte
tra il Giovedì e il Venerdì Santo, ferito in ogni parte del corpo e sanguinante.
E, il mattino successivo,
alle 6, verso il Golgota.
La salita al Calvario.
Gesù, gravemente ferito e in condizioni di sfinimento estremo,
era stato caricato di una croce di legno, terribilmente pesante.
A sua volta, era incatenato agli altri due condannati a morte:
non aveva alcuna possibilità di sostare neppure per un attimo.
Fu in queste condizioni che le forze Gli mancarono per ben tre volte e,
ogni caduta (favorita anche da una grossa corda che lo avvolge come
una cintura con i due capi a destra e a sinistra, tenuti come fossero redini)
gli procura ferite e dolori terribili .
Nella rivelazione privata a San Bernardo di
Chiaravalle ( 1090-1153) , Gesù rivelò che ebbe :
“…una piaga sulla spalla profonda tre dita e tre ossa
scoperte, sulle quali posava il legno della croce.
Questa piaga Mi ha dato maggior pena e dolore
più di tutte le altre e dagli uomini
è poco conosciuta…” (*)
segue
La croce - di oltre 30 Kg – Gesù la dovette
portare,per oltre 2 Km., in condizioni
di spossatezza estrema.
La folla Gli sputava in faccia e Gli tirava pietre
La profonda ferita sulla spalla sinistra
Gli causava una sofferenza spaventosa…
.
(*) “ Qualunque grazia Mi chiederanno in virtù di questa piaga,
verrà loro concessa e, a tutti coloro che, per amore, Mi onoreranno
con 3 PATER, AVE e GLORIA al giorno, perdonerò i peccati veniali,
non ricorderò più i mortali e non moriranno di morte subitanea e,
in punto di morte, saranno visitati dalla Beata Vergine
e conseguiranno ancora grazia e misericordia”.
L’aiuto di Simone di Cirene.
Simone di Cirene, detto anche
il Cireneo,è l'uomo che fu obbligato
dai soldati romani ad aiutare
Gesù nel trasportare la croce
sulla via Dolorosa che conduceva
al Golgota.
A causa delle privazioni,
dei tormenti subiti e delle numerose
ferite inflitte dalla disumana flagellazione,
Gesù non era più in grado di proseguire la salita,
con questo carico sulle spalle.
LA PASSIONE DEL SIGNORE, RIVELATA A Sr. JOSEFA MENENDEZ
“ La Mia stanchezza è così grande e la croce così
pesante, che cado esausto !...Guarda come Mi
rialzano quegli inumani e brutali; uno Mi afferra
per il braccio, l’altro Mi tira per le vesti, ch'erano
aderenti alle ferite; altri M'afferrano pel collo,
altri pei capelli…
.
1890-1923
Alcuni Mi sferrano addosso terribili colpi, con pugni e calci. La croce
cade sopra di Me e, sotto il suo peso, si aprono sul Mio corpo nuove
ferite. Il Mio volto batte sulle pietre... e il sangue scorre annebbiandoMi
gli occhi; così, con tutta la faccia imbrattata di polvere e di sangue,
sono divenuto l'oggetto più ripugnante del mondo ! “.
Nella Quaresima del 1923, Gesù rivelò, a Sr. Josefa Menèndez, i sentimenti
provati
dal suo Cuore divino durante la Passione. Josefa riceveva, in ginocchio, le confidenze
del Maestro, e mentre Egli parlava, scriveva.
(Con approvazione del Card. Pacelli, futuro Pio XII )
E verso mezzogiorno Gesù
è inchiodato alla Croce.
La Crocifissione.
Solo ai criminali peggiori era riservata la crocifissione,
morte atroce.
E non a tutti i condannati, venivano piantati chiodi nelle mani
e nei piedi, come fu fatto a Gesù.
Chiodi enormi !
Ognuno misurava da 15 a 20 cm, con punta di 6 cm.
Chiodi piantati nei polsi (zona del tunnel carpale,
sede di nove tendini e del nervo mediano
che si estende sino alla spalla : quando la guaina
che li contene, detta sinovio, viene troncata
è causa di un dolore spaventoso ).
Gesù è stato, così, costretto a farsi forza
con i muscoli della schiena,
per poter respirare, con fatica disumana.
Le lunghe, tre terribili ore di agonia.
Gesù dovette sostenersi sul grande
unico chiodo conficcato nei piedi, il
più grande di tre, poichè, entrambi i
piedi, sovrapposti, erano tenuti dallo
stesso chiodo.
E, tenuto conto che i suoi piedi non
avrebbero resistito a lungo senza
lacerarsi, Gesù era costretto ad
alternare quel “ciclo” tremendo,
tentando di sostenersi con le braccia
per poter respirare.
“…Mamma, dove sei ? … Anche tu mi abbandoni ? …tutto è compiuto… “
“…Padre… nelle tue mani… raccomando lo spirito mio...”
“…mamma… “
(Maria Valtorta, Poema IX, 29)
Nei Vangeli, la precisione
di un referto medico.
“Attacco di panico nel Getsemani, pesanti traumi psichici e fisici,
tormenti di ogni tipo, 39 colpi del “flagellum” romano,
disidratazione, tetania, asfissia e infine,
una trombosi coronarica, causa del definitivo arresto cardiaco.”
“Prof. Pierluigi Baima Bollone,
ordinario di Medicina Legale Università di Torino e sindonologo.
MA, PERCHE’ ? PERCHE’ ?
Gesù dovette passare attraverso queste sofferenze spavetose
affinchè TU avessi libero accesso a Dio.
Perchè i tuoi peccati venissero “lavati”.
Non ignorare questa situazione…
Per te, anche se fossi stata l’unica
Sua creatura al mondo .
Non credere che Egli sia morto per gli altri,
per i criminali, per gli assassini e per le prostitute.
“
EGLI E’ MORTO ANCHE
PER TE
!
Dio ha dei progetti per Te :
testimonia a tutti,
cosa EGLI ha accettato
di subire e di soffrire per salvarTi.
Pensaci !
E, il Signore Dio, benedirà la Tua vita !
Progettazione e realizzazione C D A (2013)
La realtà - quella unica e vera - è che
GESU’ E’ L’UNICA SALVEZZA
per il mondo.
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Passione di Gesù. (vers. 2013)[1]