Come individuare le priorità di sanità pubblica: proposta di un modello Pirous Fateh-Moghadam, Laura Ferrari Azienda provinciale per i servizi sanitari Formazione amministratori locali ed operatori sanitari per la costruzione dei piani per la salute Trento, 17 ottobre 2008 Le tre fasi della costruzione del piano per la salute 1.Valutazione definizione e descrizione della comunità raccolta/analisi dati sanitari quantitativi e qualitativi profilo di salute ed elenco problemi di sanità pubblica 2. Prioritarizzazione elenco in ordine di importanza 3. Azioni Individuazione degli interventi da realizzare Il processo di prioritarizzazione Le valutazioni di comunità esitano in una lunga lista di problemi Impossibile lavorare su tutti i problemi contemporaneamente Scopo della prioritizzazione è decidere dove dovrebbero essere focalizzati gli sforzi di pianificazione del programma, per lo meno all’inizio Il processo ha valore di per sè, specialmente se si fa lo sforzo di coinvolgere la comunità Fasi della prioritarizzazione Selezionare i criteri Implementare il processo Considerare le strategie di sanità pubblica che possono essere utilizzate dai diversi portatori d’interesse Esempi di criteri • criteri oggettivi e soggettivi: Persone esposte al problema Numero di persone colpite dal problema Anni di vita potenziale persi (YPLL) Gravità del problema (in che misura il problema interferisce con la qualità della vita) Costi economici reali o potenziali del problema Sensibilità al problema nell’opinione pubblica Esistenza di misure efficaci di prevenzione del problema Differenziale tra interventi già in essere e bisogni reali Disegualianza sociale nella diffusione del problema Criteri locali particolari Fonte: Health assessment and prioritization del Dipartimento di Sanità Pubblica del Minnesota (USA) Implementare il processo di prioritizzazione Per ogni ambito di problemi individuati viene assegnato un punteggio da 1 a 3 (bassomedio-alto) ad ognumo dei criteri L’assegnazione si basa sui dati rilevati e sull’esperienza Il risultato : solida base di discussione, non certezze scientifiche inconfutabili Numero di persone potenzialmente colpite • Chi è a rischio per il problema? • Rappresenta una stima • Dovrebbe essere basato sulla vostra conoscenza della comunità, sui dati di salute e l’epidemiologia del problema • Pensare quali sono i gruppi a rischio e quanto sono grandi questi gruppi Numero di persone colpite di fatto • Delle persone a rischio, quante sono di fatto colpite • Può anche implicare stime basate sui dati sullo stato di salute e sulla vostra conoscenza del problema e della comunità • Sarà più piccolo del numero delle persone a rischio Morte prematura (YPLL) • Misura chiave del peso sociale ed economico per la società • Considerare solo i dati di mortalità presenta una visione distorta dei problemi più gravi poiché i tassi di mortalità sono molto più alti per le persone più anziane • YPLL bilancia questo prendendo in considerazione l’impatto della morte prematura Impatto sulla qualità della vita • Il grado in cui il problema limita la capacità di una persona di vivere la vita nel modo in cui lo desidera • Include non solo la disabilità ma anche disagi (per es., impossibilità di bere l’acqua locale, difficoltà nella alimentazione per cattivo stato della dentatura, problemi di mobilità per mancanza trasporti pubblici, ecc.) Impatto economico • Spesso è un argomento potente per affrontare un problema • Dove possibile, si dovrebbe prendere in considerazione i costi monetari per la comunità, come la perdita della produttività e delle tasse pagate, i costi per l’assistenza sanitaria, e i costi per fornire altri servizi Grado di preoccupazione pubblica • Dal momento che il pubblico alla fine dei conti sostiene e finanzia la sanità pubblica, le sue preoccupazioni dovrebbero essere considerate • Nello stesso tempo, tuttavia, le opinioni del pubblico non dovrebbero necessariamente ribaltare i risultati di un processo di pianificazione sistematico e razionale Capacità della sanità pubblica di prevenire il problema (Prevenzione primaria) • La prevenzione primaria è quello che separa la sanità pubblica dall’assistenza sanitaria • I problemi che possono essere prevenuti dovrebbero ricevere una priorità maggiore • Un problema è prevenibile se ha: – Un agente o una causa identificabili (biologici, di stile di vita, fisici, o dovuti all’ambiente sociale) – Un ospite identificabile (persona o gruppo di persone che soffrono per l’agente o la causa) – Un modo efficace di rompere il legame tra la causa e l’ospite – A questo punto, è da prendere in considerazione non il costo, ma la fattibilità politica Dimensione dello scarto tra interventi in atto e bisogni • Valutazione del grado in cui le risorse disponibili nella comunità coprono il problema Potenziale di riduzione delle diseguaglianze sociali • Valutazione della possibilità di ridurre le diseguaglianze sociali affrontando un particolare problema di salute Risultato • Un elenco di problemi in ordine di priorità Non certezze scientifiche ma una solida base di discussione con tutti gli interessati Dall’analisi all’azione Per i problemi risultati prioritari: – Individuazione dei determinanti – Ricerca delle possibili soluzioni – Stesura di un progetto Obiettivo finale Patto per la salute Ambito di intervento Determinanti socio-economici Determinanti ambientali Stili di vita Determinanti legati ai servizi sanitari Il governo provinciale può: L’amministrazione locale può: L’APSS può: I cittadini possono Un esempio concreto: Gli incidenti stradali nei bambini Primo passo: raccolta di dati (il profilo quantitativo) Il database MITRIS 120 97 100 80 60 maschi 49 femmine 48 tot 40 20 0 pedoni conducenti trasportati (http://mitris.itc.it) 174 incidenti con 194 feriti < 15 anni (tot incidenti = 4000) raccolti negli anni 2000-2003. Gli incidenti con feriti in età pediatrica rappresentano il 4,4%. Il 50% dei feriti è “trasportato”. Feriti per incidente stradale in età pediatrica. Tipologia di utente. Il database MITRIS (http://mitris.itc.it) Incidenti con feriti in età pediatrica. Veicoli coinvolti. 300 250 200 150 100 50 0 240 20 20 3 2 2 2 V el oc ip ed e A ut oc ar ro M Ci ot cl om oc ic ot lo or co e n A ut pa ob ss us e. .. o f i A lo ut bu os s no in ... da to o au to ar M ... ot oc ic V lo ei a co so lo lo ig no to (f ug a) A ut ov et tu r a pr iv at a 30 • 322 veicoli coinvolti: • 74,5% autovetture private • 9,3% biciclette • 6,2% autocarri e ciclomotori 2 Il database MITRIS (http://mitris.itc.it) Incidenti con feriti in età pediatrica. Tipologia della strada 109 6 3 2 1 ut os tra Pr da ov in ci al e en tro Pr ... ov in ci al e fu o. . A ltr a st ra Co da m un al e ex tr. .. 9 A fu or i l'a ... St at al e en tro St at al e St ra da 22 de l.. . 22 ur ba na 120 100 80 60 40 20 0 strada urbana nel 63%, a dispetto della percezione corrente della relativa sicurezza delle strade urbane rispetto a quelle extraurbane Monitoraggio dispositivi di sicurezza bambini da zero a dieci anni nel comune di Trento Anno 2004 Controllo cinture e seggiolini : 20 aprile – 31 maggio 2004 Scuola Si No cinture cinture Seggiolino con cinture allacciate Seggiolino con cinture slacciate Totale Nido 2 3 57 (80%) 9 (13%) 71 Materna 15* 33 (52%) 11 (17%) 5 64 Elementare 26** 54*** (55%) 11 (11%) 5 98 Totale 43 90 79 19 233 % 18 39 34 8 100 di cui sul sedile anteriore: (*) 4; (**) 20; (***) 26 Solo il 52% viaggia in condizioni di “sicurezza”. Riassumendo – Dal punto di vista quantitativo la fascia di età 0-14 non è particolarmente colpita – La maggioranza dei bambini incidentati è trasportata su strade urbane – I casi più gravi sono conducenti di motorini – Il seggiolino/cinture sono usate poco e male specialmente dai 3 anni in su Modello Minnesota applicato ai traumi da traffico in età pediatrica Popolazione potenzialmente esposta: di 73.070: punteggio 2 Popolazione colpita: circa 400: punteggio 1 YPLL: 300 (4 casi mortali nel 2002): punteggio 2 Severità: punteggio 2 Costi economici: punteggio 2 Sensibilità nella popolazione: punteggio 3 Interventi di prevenzione: punteggio 3 Differenziale interventi/bisogno: punteggio 3 Criteri locali: bassa prevalenza d’uso seggiolini: punteggio 3 Totale punteggio: 21/ 27 Su quale ambito intervenire? •sicurezza in bicicletta •sicurezza in macchina •sicurezza motorini •sicurezza pedoni Individuazione delle priorità mediante applicazione del metodo Minnesota Esposti Colpiti YPLL Gravità Opinione Prevenzione Differenziale TOT. Trasportati 3 2 3 1 2 3 3 17 Pedoni 3 2 2 3 1 1 3 15 Bicicletta 2 2 1 3 1 2 3 14 Motorini 1 2 1 3 3 2 2 14 Conclusioni • I traumi da traffico in età pediatrica rappresentano un importante problema di sanità pubblica • Possibili sottocategorie di intervento: •seggiolini/cinture •pedoni •bicicletta (casco) •motorino intervento su seggiolino: buon punto di partenza… maggioranza dei feriti è trasportata prevalenza d’uso basso disponibili interventi di provata efficacia Informazione Azione Promozione dell’uso del seggiolino nel comune di Trento – Anno 2005 Obiettivi avviare un intervento pilota di incremento dell’uso del seggiolino tramite sensibilizzazione dei genitori e successivi controlli e sanzioni Coinvolgimento intersettoriale: ― Scuola ― Comune (Polizia Municipale) ― Azienda sanitaria misurare l’efficacia dell’intervento Metodo e partecipanti prima fase: sensibilizzazione con distribuzione di materiale informativo (mar.05) seconda fase: controlli e sanzioni (apr./mag.05) monitoraggio delle modalità di trasporto dei bambini, utilizzando un modulo standard, in tre momenti: prima dell’intervento di educazione (feb.2005) successivamente a questo (apr.05) dopo i controlli e le sanzioni (mag.05) Risultati Valutazione efficacia Confronto monitoraggio uso del seggiolini pre/post-intervento. Totale delle scuole osservate. Valori percentuali. 37 pre-int n=371 Seggiolino con cinture allacciate 46 post-edu n=261 post-sanzioni n=234 % 61 0 20 40 60 Confronti pre-int/post-sanzioni: p<0,001 Confronti pre-int/post-edu: p=0,02 80 …dopo 6 mesi % 70 60 50 40 30 20 10 0 61 64 postsanzioni dopo 6 mesi 46 37 preintervento pre-intervento posteducazione post-educazione post-sanzioni dopo 6 mesi La raccolta di dati qualitativi: focus group con genitori per capire meglio: “perché non si usano i seggiolini?” e “cosa si può fare per promuovere l’uso?” • motivi del non utilizzo dei seggiolini: – scarsa informazione sui rischi degli spostamenti brevi in ambiente urbano – riluttanza a spostare i seggiolini da un’auto all’altra – false convinzioni (p.es.: seggiolino provoca mal di macchina) – scarsi controlli e sanzioni • possibili azioni di promozione: – più informazioni sui rischi e sulle modalità d’utilizzo – educazione stradale ai bambini – maggiori controlli Nel 2006: estensione ad altri comuni del Trentino (Mezzolombardo, Pergine e Lavis) % 70 60 50 40 30 20 10 0 60 50 33 pre-intervento (n=372) post-educazione (n=274) post-controlli (n=295) Seggiolino con cinture allacciate Nel 2007 • Ulteriore estensione dell’intervento da parte della polizia municipale • Preparazione campagna informativa (tenendo conto dei risultati del focus) – Conferenza stampa – Disco orario tematico – Opuscolo multilingue – Filmato promozionale (10min) per TV locali Nel 2008 • Diffusione del materiale informativo: – Scuole materne – Polizia municipale Riassumendo: i messaggi chiave Profilo di salute affrontare razionalmente i problemi di sanità pubblica Necessaria la raccolta di dati quanti- e qualitativi Formulare problemi Individuare le priorità Partecipazione Individuare le risorse comunità Indicare le strategie Valutare l’efficacia Punto di partenza Analisi problemi Valutazione Monitoraggio Scelta problemi prioritari Identificazione obiettivi Supervisione Scelta strategie Identificazione risultati attesi/attività Realizzazione Previsione risorse Cronogramma A. Perra (modificato da OMS)