IL RISCHIO SISMICO •Dove e perché avvengono i terremoti (nel mondo, in Italia)? •Cosa e’ un terremoto? •Come si registra? •Come si misura l’energia del terremoto e i suoi effetti? DOVE avvengono i terremoti? i terremoti avvengono principalmente lungo i margini delle placche. Le placche sono in continuo movimento l’una rispetto all’altra. Che cosa è un terremoto? Come si registrano i terremoti? La Rete Sismica Nazionale, costituita da circa 250 stazioni, garantisce il monitoraggio in tempo reale del territorio nazionale, per scopi di protezione civile e di ricerca. Collaborazione con enti Ogni terremoto di M>2.5 viene comunicato entro 2 minuti al DPC Ogni anno vengono localizzati in media circa 10.000 terremoti, solo il 10% notificati Stazione sismica e geodetica Esempio di STRUMENTAZIONE SISMICA: Sensore Trillium, prodotto da Nanometrics (0.033-40 Hz); si tratta di un sismometro “larga-banda” a tre componenti adatto a registrare terremoti molto lontani (telesismi) e terremoti locali o regionali. EPISENSOR Esempio di STRUMENTAZIONE GPS: antenna ricevente il segnale GPS modello Choke Ring AT504 della casa costruttrice Leica Sistema di Trasmissione Satellitare Monumentazione GPS Strumentazione Sismica Alimentazione Dagli anni ’80, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia svolge, per conto del Dipartimento della Protezione Civile, l’attività di sorveglianza della sismicità dell'intero territorio nazionale, attraverso reti di sismometri, accelerometri e GPS. I segnali acquisiti dalla Rete vengono trasmessi in tempo reale alla Sala di monitoraggio sismico di Roma, dove personale specializzato in turno 7H24 li elabora per ottenere i parametri dell'evento in atto e comunicare rapidamente al DPC. Dal 2001 sono stati fatti enormi progressi che hanno aumentato di un fattore 10 la nostra capacità di rilevazione e studio. Come si misurano l’energia del terremoto e i suoi effetti? Lo studio dei terremoti con dati strumentali Magnitudo Richter Sulla base della differenza dei tempi di arrivo delle onde P ed S registrati da più sismografi, possiamo calcolare l‘ipocentro del terremoto. Il sismogramma è la traccia disegnata dal sismografo durante il terremoto … onde S Onde S Onde P 2sec L'oscillazione più ampia registrata dal sismogramma ci indica invece qual è stata l'energia del terremoto, chiamata magnitudo. Lo studio dei terremoti attraverso osservazione dei danni Intensità MCS Gli storici studiano i terremoti del passato in base a testimonianze scritte come documenti, cronache, lettere, contratti […] ma anche in base a testimonianze visive come quadri, affreschi, ecc. Gli effetti descritti vengono confrontati con quelli previsti nelle scale macrosismiche per i vari gradi di intensità. Si stima così l’intensità del terremoto nelle varie località. La scala macrosismica più semplice tra quelle utilizzate in Europa, è la Mercalli Cancani Sieberg (MCS). La sismicità in Italia • I terremoti in Italia • I terremoti nella storia de L’Aquila • Il terremoto del 6 aprile 2009 I terremoti storici indicano (quasi tutte) le zone attive I terremoti recenti e i dati GPS indicano le caratteristiche delle zone sismiche e dove si accumula la deformazione Magnitudo Mw=6.3 NE SW Un terremoto atteso Conosciamo abbastanza bene DOVE e COME saranno i futuri terremoti… Pericolosità: “stima dello scuotimento del suolo previsto in un certo sito durante un dato periodo di tempo a causa di terremoti” Metodi deterministici: valori di scuotimento del suolo atteso a seguito di un terremoto di riferimento definito per il territorio circostante il sito di indagine Metodi probabilistici: integrazione degli effetti legati a tutti i terremoti potenziali delle varie sorgenti ritenute in grado di influenzare un sito, con l’incertezza e le ipotesi alternative Valutazione della pericolosità sismica a scala nazionale: INGV_2004 Pericolosità sismica La pericolosità sismica è il parametro fisico [PGA “accelerazione di picco”] su cui si può basare la progettazione delle nuove costruzioni o il riadeguamento degli edifici pre-esistenti; La valutazione socio-economica dei danni attesi cade sotto il termine di rischio sismico; Entrambe le informazioni sono utili nella pianificazione e corretta gestione del territorio. Carta di pericolosità sismica del territorio nazionale: base della classificazione sismica del territorio italiano Ultimo aggiornamento: 2005 Mappa consultabile: http://zonesismiche.mi.ingv.it Anche nelle mappe globali (Progetto GSHaP) L’Italia centrale è una di quelle a maggiore pericolosità Un terremoto non previsto Per previsione deterministica a breve termine intendiamo conoscere (e dichiarare) in anticipo DOVE E QUANDO AVVERRA’ UN TERREMOTO E QUANTO SARA’ FORTE Conclusione • La previsione a breve termine non è la risposta • Rispetto delle norme sismiche (ottime in Italia oggi) nella ricostruzione e in generale • Adeguamenti antisismici nelle zone ad elevata pericolosità • Studi di dettaglio della geologia locale e della risposta sismica (microzonazione) CLASSIFICAZIONE SISMICA RT La classificazione sismica attuale della Regione Toscana è approvata con Deliberazione di G.R. del 19.06.2006, n. 431. Tale delibera recepisce l'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3519 del 28.04.2006. Zona 2 = Comuni a media sismicità Zona 3S = Comuni che potrebbero andare in zona 3 (a bassa sismicità) ma anche restare nell’attuale. In questa zona non viene diminuito il livello di protezione precedente e le costruzioni devono essere progettate e realizzate con le azioni sismiche della zona 2 Zona 3 = Comuni a bassa sismicità La Regione Toscana ha inoltre individuato zone a maggior rischio sismico con deliberazione G.R.T. del 26.11.2007, n. 841 per complessivi 81 comuni, nelle quali è massima la priorità per lo svolgimento delle attività di prevenzione sismica previste nei programmi regionali. CLASSIFICAZIONE SISMICA RT INQUADRAMENTO SISMICO Dei dati ottenuti dal Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (CPTI, 1999), che include i principali terremoti italiani avvenuti dal 416 a.C. al 1997, 46 eventi, di intensità compresa tra IV e IX della scala Mercalli-Cancani-Sieberg (MCS) hanno un epicentro ubicato all’interno della Provincia di Firenze. Molti sono i terremoti documentati nell’area mugellana, come l’evento del 1919, quello del 1542 e del 1597, mentre una abbondante densità di terremoti strumentali viene registrata nel Comune di Firenzuola e nei Comuni adiacenti, una fascia di media intensità tra i Comuni di Montespertoli, San Casciano e Certaldo. Le zone sismogenetiche più rilevanti sono quelle della fascia appenninica, in cui si riscontrano terremoti storici di elevata magnitudo e buona densità di terremoti registrati strumentalmente. EPICENTRI DEI PRINCIPALI TERREMOTI TERREMOTI STORICI IN PROVINCIA DI FIRENZE CON INTENSITA’ ≥ AL VII GRADO Anno Data 1148 1194 - Epicentro Firenze Sud Galeata (FI) Intensità Note VII VII In questa occasione caddero 1000 o 1500 case e vi furono molte vittime. I maggiori danni si ebbero a Camerata e a Vincigliata. A Firenze crollò la biblioteca del Convento di San Marco..- 1453 28-set Firenze 1463 1542 1554 1597 1611 1762 1770 set 13-giu 28-nov 03-ago 08-set 15-apr 27-dic Firenze Sud Scarperia Firenze Sud Scarperia Scarperia Mugello-Firenze Incisa Val d'Arno VII X VII VII VIII VII VIII 1812 11-set San Casciano V. Pesa VIII 1835 06-feb Borgo San Lorenzo L'area che fu più colpita si estende fra i torrenti Virginio e Peciola. Molti danni ma nessuna vittima. Scosse di replica il 12 e il 14. VII 1895 28-set San Casciano V. Pesa VIII Le aree più colpite furono i dintorni di San Casciano, Sant'Andrea in Percussina e Grassina dove si ebbero 5 vittime. Molti edifici furono lesionati a Firenze, dove si staccò e cadde una catena della navata del Duomo. Si registrarono inoltre molte scosse 1919 29-giu B.go S.Lorenzo-Vicchio IX Terremoto molto distruttivo con numerose vittime. 1929 1931 1939 1959 1960 1964 18-lug 05-set 11-feb 24-mar 29-ott 05-set VII VII VII VII VII VII Borgo San Lorenzo Firenzuola Marradi San Casciano V. Pesa Barberino di Mugello Barberino di Mugello fonte: Osservatorio Ximeniano di Firenze TERREMOTI DEGLI ULTIMI ANNI SIGNIFICATIVI PER IL NOSTRO TERRITORIO (Appennino Forlivese - 2000) La sequenza sismica compresa tra i comuni di Faenza e Forlì, iniziata il giorno 19 Aprile 2000 con una scossa di magnitudo 3.4 e una intensità all’epicentro del IV grado della scala Mercalli, è stata seguita nei giorni successivi da circa 300 scosse di magnitudo superiore a 2.0. Tra queste, 3 hanno superato 4.0 fino ad un massimo di 4.4. La cartina richiama quanto accaduto nella primavera del 2000 con coinvolgimento di una significativa area territoriale. La sequenza di aprile-maggio 2000 nel Faentino-Forlivese, pur nella preoccupazione diffusa di quei giorni a fronte del ripetersi stressante di numerose scosse, nel suo complesso ha prodotto danni generalmente leggeri, classificati di VI grado MCS in due casi (Faenza e Brisighella). TERREMOTI DEGLI ULTIMI ANNI SIGNIFICATIVI PER IL NOSTRO TERRITORIO (Appennino Toscano - 2001) Il 26 novembre 2001 si è verificato un evento sismico nell'Appennino Toscano di magnitudo 4.4 preceduto da una scossa di Md=2.9 e seguita da circa 10 scosse, la maggiore delle quali di Md=3.1. L'evento si è verificato nel bacino di Sansepolcro, in un'area sottoposta a deformazione distensiva. L'area è stata interessata da sismicità sia storica che strumentale. Per questo evento il DPC ha dichiarato lo stato di emergenza. TERREMOTI DEGLI ULTIMI ANNI SIGNIFICATIVI PER IL NOSTRO TERRITORIO (Appennino Tosco-Emiliano - 2003) Il 14 settembre 2003 alle 23.43 ora locale, una scossa di Md 5.0 (Mw 5.3) ha interessato l'Appennino Bolognese, con epicentro in un'area compresa fra i comuni di Loiano e Monghidoro. L'evento è stato avvertito in un'area molto vasta, dalla Toscana, alle Marche, in tutta l'Emilia Romagna, in Lombardia, in Veneto e in Friuli. Da notare che l’epicentro è situato in area considerata non sismica dalla classificazione del 1983. Area che poi è stata inserita in 3° categoria dalla successiva classificazione del 2003. ATTIVITA’ SISMICA IN TOSCANA NEL 2008 Crisi sismica del Mugello 1-2 marzo 2008 L’EVENTO SISMICO DEL 14/9/2009 Una sequenza con caratteristiche analoghe a quella verificatasi nella stessa zona nel marzo 2008, quando vennero localizzati tre eventi di magnitudo tra 4.4 e 4.1 nell’arco di poche ore. Rispetto agli eventi del 2008, la sequenza si localizza circa 5 chilometri più a sudest, verso il bacino del Mugello. Negli ultimi mesi la zona ha fatto registrare una sismicità di bassa magnitudo, generalmente inferiore a 2.5, con una media di circa 10 terremoti ogni mese. Per registrare scosse, prima della sequenza del 2008, di magnitudo > 4 bisogna risalire al 1973. Segno di una rinnovata attività, dopo 35 anni di relativa quiete sismica, che dovrà necessariamente essere tenuta sotto attento controllo. Ad oggi sono state registrate, oltre a quelle maggiori, ben 200 scosse strumentali (inferiori a M 2.0) MAPPA DI SCUOTIMENTO (shake map) I TEMPI DI RISPOSTA DEL SISTEMA DI P.C. PRIMA SCOSSA ORE 22:04 • 22:05 - Attivata procedura e attivazione immediata del personale PC • 22:15 - Attivazione sala operativa del CI Mugello SECONDA SCOSSA ORE 22:15 • 22:30 - Istituito PCA presso la sala operativa CI Mugello • 22:35 - Attivazione squadre per verifiche sul territorio. Primi risultati rassicuranti • 22:45 - Partenza sala operativa mobile (logistico) TERZA SCOSSA ORE 22:56 • 23:25 - Arrivo logistico al PCA • 23:56 - Incontro tra gli Organi Istituzionali presso la sede della PA Bouturlin a Barberino di Mugello. Erano presenti il Presidente della Regione Toscana, Presidente della Provincia di Firenze, Prefetto, Questore, Comandante provinciale CFS, Comandante CC compagnia di Borgo San Lorenzo, Comandante provinciale VVF, Dirigente Difesa del suolo e protezione civile della Provincia, Dirigente protezione civile regione Toscana, Dirigente Servizio Sismico regione Toscana, Presidente Comunità Montana Mugello, personale Provincia e C.I. Mugello, personale ASL 10, sindaci e VVUU dei comuni interessati, Comandante Polizia Provinciale • 00:30 – Le squadre attivate (25) per il controllo sul territorio comunicano che non ci sono criticità rilevanti, proseguono le attività di controllo LE PRIME VERIFICHE SUGLI EDIFICI SCOLASTICI • 01:30 - Richiesta attivazione verificatori agibilità • 05:55 - Partenza personale PC per verifiche stabilità • 06:30 – Istituzione PCA, ritrovo squadre verificatori (70 operatori complessivi, tecnici e operatori VVF, tecnici verificatori della Regione, della Provincia e dei Comuni). L’attività di ricognizione sugli edifici scolastici si è conclusa in tempo utile per il normale inizio delle lezioni. Successivamente l’attività dei tecnici rilevatori si è concentrata su edifici pubblici o sensibili (ospedale di Borgo S. Lorenzo, uffici pubblici…). • 07:00 – Inizio attività di ricognizione sugli edifici scolastici, che si è conclusa in tempo utile per il normale inizio delle lezioni. Successivamente l’attività dei tecnici rilevatori (70 operatori complessivi, tecnici e operatori VVF, tecnici verificatori della Regione, della Provincia e dei Comuni). si è concentrata su edifici pubblici o sensibili (ospedale di Borgo S. Lorenzo, uffici pubblici…). In seguito sono stati valutati numerosi edifici privati a seguito di segnalazioni pervenute ai vari comuni ed alla centrale 115. Grazie alle verifiche di agibilità (tutte con esito positivo) le lezioni hanno avuto inizio regolarmente in tutte le scuole di ogni ordine e grado RIEPILOGO ESITI SOPRALLUOGHI EDIFICI PUBBLICI 1 edificio parzialmente inagibile 1 edificio parzialmente inagibile 1 edificio parzialmente inagibile EDIFICI PRIVATI Per un totale di 245 verifiche LA PREVENZIONE Prevenzione non strutturale Consiste nelle attività volte ad evitare o ridurre al minimo la possibilità che si verifichino danni conseguenti agli eventi calamitosi Prevenzione strutturale LA PREVENZIONE STRUTTURALE E’ legata ad opere pubbliche o ad interventi concreti sul territorio (difese spondali, consolidamento di argini, protezione di centri abitati, consolidamento di versanti, etc.) INFLUENZA DELLA PREVENZIONE STRUTTURALE SUGLI EFFETTI DI UN EVENTO SISMICO Data Località/ stato Magnitudo* 26/09/03 24/03/01 06/10/00 17/01/95 12/07/93 28/02/01 Hokkaido/ Japan Kagama/ Japan Tottori/ Japan Kobe/ Japan Hokkaido/ Japan Seattle/ Washington 8,1 6,5 6,8 7,3 7,6 6,6 26/12/03 Bam/ Iran 21/05/03 Thenia/ Algeria 26/01/01 Gujarat/ India 20/09/99 Nantou/ Taiwan 17/08/99 Izmit/ Turchia 26/09/97 Umbria/ Italia 23/11/80 Irpinia/ Italia * dati ricavati da: www.gesource.ac.uk 6,6 6,9 7,6 7,6 7,4 5,6 6,9 Intensità MCS Morti/ dispersi* Danni totali (in mld USD)* VIII VIII 2 2 0 6425 200 1 0,56 0,5 0,15 100 0,02 2,0 IX X X IX XI VIII VII 43200 2266 20005 3400 19118 11 3114 0,1 5,0 4,52 14,1 20 4,52 10 IX IX La Regione Toscana ha avviato fin dal 1998 le attività relative al programma di valutazione degli effetti locali (programma VEL) sia dei centri urbani che degli edifici strategici e rilevanti e dal 2000 il programma di riduzione del rischio sismico nelle aree produttive (programma DOCUP), nelle aree a maggior rischio sismico. L’Aquila: 72.948 abitanti ASSENZA DI PREVENZIONE STRUTTURALE? UN CASO TRAGICAMENTE EMBLEMATICO Il terremoto del Molise (2002) - Una scossa di terremoto particolarmente violenta (5.4 Richter) colpì, alle 11.32 del 31 ottobre, i Comuni di San Giuliano, Bonefro, Castellino del Bifermo, causando 30 morti, di cui 27 bambini, circa 100 feriti e 2.925 sfollati nella sola provincia di Campobasso. La scuola elementare fu l'unico edificio a crollare del tutto a San Giuliano di Puglia e questo, così si è detto, è probabilmente dovuto alla carenza di manutenzione e alla cattiva qualità della costruzione. Il processo istituito per determinare le responsabilità del crollo si era concluso il 13 luglio 2007, con un nulla di fatto e nessun responsabile individuato. verdetto ribaltato in appello (25 febbraio 2009) con la condanna di 5 dei 6 imputati (fra i quali anche il sindaco di allora) . L’evento si è trasformato in un tragico stimolo per interventi legislativi tesi al ridisegno delle mappe del rischio sismico ed alla definizione di quali edifici pubblici debbano essere sottoposti ad interventi di adeguamento alle norme di sicurezza antisismiche. LA PREVENZIONE NON STRUTTURALE Può essere ripartita in: Informazione (consapevolezza dei rischi) Formazione (educazione nel contrastare le situazioni di emergenza) Pianificazione di emergenza (individuazione di “chi fa che cosa” in relazione agli scenari di rischio) Attività esercitative (addestramento sul campo) INFORMAZIONE Solo con l’informazione si rendono i cittadini consapevoli dei rischi che li circondano, inducendoli ad assumere comportamenti responsabili (cultura dell’autoprotezione). Tale attività assume caratteristiche peculiari in caso di emergenza LA FORMAZIONE Formazione fa rima con educazione. Con l’informazione si acquisiscono nozioni, con la formazione si acquisisce, attraverso un processo educativo, il convincimento, la mentalità ad operare per la sicurezza propria e per quella degli altri. LA PIANIFICAZIONE DI EMERGENZA Attraverso essa si individuano, sulla base degli studi di previsione, gli scenari di rischio prevalenti sul territorio. Agli scenari possibili dovranno corrispondere dei "modelli di intervento" predeterminati, in cui sia chiaro e leggibile “chi fa che cosa“ in caso di evento. LE ESERCITAZIONI Il logico e indispensabile corollario della formazione e della pianificazione è l'addestramento sul campo, cioè l'esercitazione, prezioso strumento attraverso il quale è possibile testare l’efficacia e la validità di un modello di intervento per fronteggiare una grande emergenza. LA PIANIFICAZIONE SUL RISCHIO SISMICO Il rischio sismico, sulla base degli eventi storici e sulla base delle conoscenze acquisite in campo scientifico, rappresenta un rischio non residuale e per questo oggetto di particolare attenzione. Per tale motivo la Provincia di Firenze ha avviato e portato a termine, grazie ad una convenzione con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Firenze, uno studio suI rischio sismico, contenuto in più ampio studio sui rischi geologici, effettuato analizzando le sue tre componenti: • Pericolosità • Vulnerabilità • Elementi a Rischio LA PIANIFICAZIONE MASSIMO EVENTO ATTESO: Evento sismico di magnitudo 6.4 in Alto Mugello Distribuzione dell’Intensità Macrosismica MCS, tenuto conto dei fattori di amplificazione locale e della distribuzione degli elementi a rischio (edifici e centri abitati, linee di comunicazione, reti tecnologiche, materiali pericolosi, patrimonio artistico) “[...] I livelli più alti di pericolosità sono ubicati nell’area nord-orientale della Provincia, con una probabilità di superamento del 10% in 50 anni” (UNIFI Dipartimento Scienze della Terra) SCENARIO IPOTESI DI DANNO Bagno a Ripoli Barberino di Mugello Barberino Val d'Elsa Borgo San Lorenzo Calenzano Campi Bisenzio Capraia e Limite Castelfiorentino Cerreto Guidi Certaldo Dicomano Empoli Fiesole Figline Valdarno Firenze Firenzuola Fucecchio Gambassi Terme Greve in Chianti Impruneta Incisa in Val d'Arno Lastra a Signa Londa Marradi Montaione Montelupo Fiorentino Montespertoli Palazzuolo sul Senio Pelago Pontassieve Reggello Rignano sull'Arno Rufina San Casciano in Val di Pesa San Godenzo San Piero a Sieve Scandicci Scarperia Sesto Fiorentino Signa Tavarnelle Val di Pesa Vaglia Vicchio Vinci Provincia intatte 2.030 1.212 749 1.571 1.177 3.183 635 1.629 1.518 1.612 514 5.128 1.328 1.465 19.699 1.360 2.637 660 2.301 1.737 526 2.004 282 360 576 1.142 1.587 221 1.065 1.620 2.384 696 820 1.663 355 355 2.639 787 3.063 1.597 916 580 1.029 1.851 80.263 danneggiate 713 408 214 678 484 986 181 357 382 351 215 1.173 539 435 7.979 699 737 118 611 439 154 622 133 472 120 272 400 184 359 550 716 266 279 549 187 136 824 331 1.021 535 230 211 607 525 27.384 inagibili 152 95 37 178 105 191 33 54 58 58 56 170 112 83 1.769 178 107 18 105 75 29 119 31 252 18 48 67 71 72 119 144 53 62 104 49 33 170 83 216 108 39 42 202 85 5.854 crollate 4 4 0 10 3 5 0 0 0 0 3 0 3 2 61 8 0 0 0 0 0 2 1 48 0 1 0 7 2 4 4 1 2 2 2 1 5 4 7 3 0 1 17 0 220 abitazioni IL SISTEMA PROVINCIALE LA SALA OPERATIVA PROVINCIALE ATTIVITA’ DI PIANIFICAZIONE AREE DI EMERGENZA Aree di ammassamento Soccorritori e risorse Aree di ricovero della popolazione Piano Provinciale di Emergenza approvato con Delibera del Consiglio Provinciale n° 8 del 26/01/2006. AGGIORNAMENTO Aree atterraggio strutturate Elisuperfici occasionali Rischio Idrogeologico e Incendi Censimento Invasi con Sbarramento artificiale Attualmente in corso di aggiornamento con l’adeguamento alle ultime indicazioni normative e con l’inserimento delle attività di pianificazione (iniziate a partire dal 2006) concluse e/o in corso di completamento. Pianificazione Sanitaria PP.MM.AA. 1° Livello Messa in sicurezza Persone non autosufficienti Gestione delle Salme nei disastri Rischio Incendi Rischio Ambientale Accordo di Collaborazione con ARPAT Rischio Trasporti Piano Emergenza Autostrada A1 Rischio Sismico Ricerca dispersi sotto macerie con unità cinofile e con strumenti tecnologici Pianificazione interventi di protezione civile in ambito ferroviario. Censimento strutture ricettive a rischio AIB LE COMUNICAZIONI • Apposita frequenza (UHF), ad esclusivo uso di protezione civile, rilasciata dal Ministero delle Comunicazioni, la quale si affianca alla frequenza utilizzata in ordinario dalla Viabilità e dalla Polizia Provinciale. •Ponti radio •Ponte Radio Mobile consente la gestione delle comunicazioni sul teatro dell’evento in caso di intervento fuori provincia o in zone impervie in cui l’orografia rende difficile l’utilizzo dei Ponti radio • Collegamenti con le strutture sul territorio • Collegamenti con i servizi interni PONTI RADIO COMPOSIZIONE Immediatamente attivabili Pal.Medici Riccardi Monte Carnevale (Firenze) (Marradi) Monte S.Michele P.sso del Giogo (Greve in Chianti) (Scarperia) Poggio Ciliegio Monte Giovi (Carmignano) (Vicchio) Poggio Firenze Monte Coroncina (Rignano sull’Arno) (Castiglion de’Pepoli-BO) Monte San Michele (Greve in Chianti) LA TEMPESTIVITA’ DEI SOCCORSI STATISTICA O.M.S ELABORATA IN SEGUITO ALL’ANALISI DEL TERREMOTO DELL’IRPINIA - 1980 probabilità di mantenimento in vita , in relazione al numero dei giorni trascorsi, basata su 548 interventi N° giorni dopo il terremoto N° persone estricate N° persone vive Probabilità di mantenimento in vita in conseguenza dell'estricazione (%) 0 1 2-3 >4 379 57 35 77 333 20 30 0 87,9 35,3 8,5 0,0 I dati raccolti, basati sulla letteratura internazionale, evidenziano il brusco decremento delle percentuali di sopravvivenza trascorsi due giorni dall’evento, identificando la fase temporale dove è necessario fornire la massima risposta medicalizzata possibile. IN OCCASIONE DEL TERREMOTO DI BAM (IRAN – 2003), A FRONTE DI 43.000 DECEDUTI, FURONO SALVATE SOLO 30 PERSONE NONOSTANTE L’INVIO DI 1.600 SOCCORRITORI DA PARTE DI 43 NAZIONI. I SOCCORSI ARRIVARONO DOPO 72 ORE. IN ABRUZZO, L’INVIO IMMEDIATO DEI SOCCORSI HA CONSENTITO DI LIMITARE IL NUMERO DELLE VITTIME. POSTI MEDICI AVANZATI: SUDDIVISIONE ZONALE Legenda Limite amministrativo Provinciale Firenzuola Palazzuolo sul Senio Centri abitati Limiti comunali Marradi 3 Scarperia Barberino di Mugello Zona 1: Firenze, Piana, Val di Pesa, Val di Greve Zona 2: Val di Sieve e Valdarno Superiore PMA di zona Borgo San Lorenzo Vicchio San Piero a Sieve Zona 3: Mugello e parte Val di Sieve San Godenzo Zona 4: Circondario Empolese PMA Master Sala operativa Calenzano Dicomano Vaglia Sesto Fiorentino Campi Bisenzio Londa Pontassieve Fucecchio Cerreto Guidi Vinci Capraia e Limite Lastra a Signa Scandicci Montelupo Fiorentino Bagno a Ripoli Rignano sull'Arno Incisa in Val d'Arno 4 Castelfiorentino PMA di zona Reggello Impruneta Empoli L’accordo è stato sottoscritto dai soggetti coinvolti il 14 maggio 2007 ed è divenuto operativo a partire dal 1 ottobre 2007 Pelago 1 PMA di zona 2 Fiesole Firenze Signa Rufina San Casciano in Val di Pesa Montespertoli PMA di zona Figline Valdarno Greve in Chianti Montaione Gambassi Terme Certaldo Tavarnelle Val di Pesa Barberino Val d'Elsa La richiesta di attivazione dei PMA può essere formulata esclusivamente dal servizio 118 ESEMPI DI CONFIGURAZIONE Edizione 2007 della manifestazione ITALIA WAVE (Osmannoro 17-22 luglio 2007) P.M.A. in configurazione a 2 (master+tenda zonale) Esercitazione presso il distaccamento Firenze Ovest dei Vigili del Fuoco (16 febbraio 2008) P.M.A. in configurazione completa (master+4 tende zonali) Fasi del montaggio Fasi del montaggio P.M.A. in configurazione a 3 (master+2 tende zonali) AREE DI RICOVERO DELLA POPOLAZIONE AREE DI AMMASSAMENTO SOCCORRITORI E RISORSE AREE DI ATTERRAGGIO STRUTTURATE Entro la fine dell'anno l'alto Mugello disporrà di due nuove piazzole per il servizio di elisoccorso, una realizzata a Firenzuola, l’altra a Marradi. Le due elisuperfici, che saranno attrezzate per essere abilitate anche al volo notturno, verranno impiegate in interventi di Protezione Civile (e non solo). ELISUPERFICI OCCASIONALI Dettaglio area nord-orientale del territorio provinciale MEZZO AEREO ULTRALEGGERO (U.L.M.) Nel corso del 2007 il DST (Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze - Centro di Competenza per la Protezione Civile) ha acquistato un mezzo aereo ultraleggero (U.L.M.) del tipo Folder, per attività legateImmediatamente a progetti di ricerca del Dipartimento di Protezione Civile Nazionale. attivabili Si tratta di un mezzo adatto alla ricognizione visiva, equipaggiabile con sensori di varia tipologia, e quindi particolarmente utile nelle attività di rilevamento e monitoraggio. Un accordo di collaborazione sottoscritto da Provincia di Firenze e DST (novembre 2007) ne prevede l’utilizzo in occasione di emergenze e per lo svolgimento di attività istituzionali GEOFONO Il geofono è uno strumento originariamente nato per la localizzazione di perdite d’acqua o di altri liquidi in pressione (non a caso è in dotazione a molti gestori di reti acquedottistiche). Proprio per le sue caratteristiche ha trovato applicazione anche nella ricerca di persone intrappolate in strutture collassate (a causa di problemi strutturali, eventi sismici, movimenti di massa, ecc.). In genere è utilizzato in abbinamento con le unità cinofile dopo che queste hanno individuato la presenza di un essere umano. Compito del geofono e del suo operatore è quello di percepire anche il minimo suono che possa dare informazioni sullo stato di vita della persona sepolta e indirizzare così i necessari interventi. Il dispositivo da noi acquisito (Delsar® LifeDetector™ LD3) converte essenzialmente l’intera struttura collassata in un grande e sensibile microfono capace di ricevere segnali dalle vittime sepolte. I sensori sismici ed acustici del sistema convertono le vibrazioni create dalle funzioni vitali delle vittime in segnali audio ed in segnali luminosi. La nostra attrezzatura è inoltre integrata da una telecamera che permette di effettuare ricognizioni audio-visive e da un’attrezzatura di foratura (una carotatrice prodotta da Husqvarna) per consentire il passaggio dei sensori acustici e della telecamera attraverso superfici compatte. UNITA’ CINOFILE La Provincia di Firenze dispone, all’interno del proprio Coordinamento operativo volontariato P.C, di squadre di soccorso con unità cinofile adibite a ricerca sotto macerie o in superficie. Ad oggi, le disponibilità (H24) sono le seguenti: Misericordia Firenze SAST Akela Vab CRI CENTRO OPERATIVO POLIVALENTE DI MARRADI COMPOSIZIONE Immediatamente attivabili I CORSI PER VERIFICATORI La Regione ha formato nel biennio 2003/2004 300 esperti in materia di vulnerabilità degli edifici e verifiche di agibilità. Il personale che ha concluso positivamente il Corso è abilitato a collaborare nelle operazioni di censimento danni post sisma o ad interventi di solidarietà nell’ambito del territorio nazionale coordinati dalla Regione Toscana. I tecnici abilitati in provincia di Firenze sono 63 (15 della Provincia di Firenze e gli altri dipendenti di Comuni e Centri Intercomunali). Molti di questi tecnici hanno già avuto modo di operare in situazioni di emergenza legate agli eventi del Garda (2004), al recente terremoto in Abruzzo ed in occasione dell’ultimo evento in Mugello (2009). I tecnici toscani hanno effettuato oltre 8.000 verifiche. ATTIVITA’ ESERCITATIVA Per testare la funzionalità del Piano provinciale di protezione Civile, le nuove pianificazioni prodotte, la qualità della risposta di tutte le componenti del soccorso e l’efficacia delle comunicazioni, anche alla luce dell’esperienza del sisma de L’Aquila, stiamo organizzando, per il mese di marzo 2010, una imponente esercitazione, denominata “Mugello 2010”, incentrata sulla simulazione di un evento sismico di magnitudo 5.2 con epicentro nel Comune di Vicchio di Mugello (Fi). Comunità Montana del Mugello Provincia di Firenze L’esercitazione prevede attività sia per posti di comando (comunicazione tra componenti e strutture operative senza spostamento di uomini e mezzi) che per azioni (attività di protezione civile previste sul territorio: messa in sicurezza e soccorso della popolazione, attivazione dei centri operativi, allestimento di aree di emergenza, monitoraggio e controllo sul territorio, verifiche statiche, etc. ). Provincia di Arezzo, Grosseto e Massa Regione Toscana Università di Firenze Dipartimento della Protezione Civile Ministero delle Comunicazioni Ministero dell'Interno ARPAT Ministero della Difesa Organizzazioni di Volontariato Ministero dell’Economia e delle Finanze Trenitalia Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali DIPARTIMENTO II LAVORI PUBBLICI Procedura di Sala – EVENTO SISMICO IL NOSTRO SPAZIO WEB All’indirizzo http://www.provincia.fi.it/protezione-civile/rischi/sismico/ …..sono disponibili le pagine dedicate al rischio sismico corredate anche delle semplici norme comportamentali che ogni cittadino deve seguire prima, durante e dopo un evento sismico. www.provincia.fi.it/protezione-civile Per ulteriori informazioni: [email protected] PRIMA DEL TERREMOTO •INFORMATI SULLA CLASSIFICAZIONE SISMICA DEL COMUNE IN CUI RISIEDI > Devi sapere quali norme adottare per le costruzioni, a chi fare riferimento e quali misure sono previste in caso di emergenza •INFORMATI SU DOVE SI TROVANO E SU COME SI CHIUDONO I RUBINETTI DI GAS, ACQUA E GLI INTERRUTTORI DELLA LUCE > Tali impianti potrebbero subire danni durante il terremoto •EVITA DI TENERE GLI OGGETTI PESANTI SU MENSOLE E SCAFFALI PARTICOLARMENTE ALTI > Fissa al muro gli arredi più pesanti perché potrebbero caderti addosso •TIENI IN CASA UNA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO > una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono riposti •A SCUOLA O SUL LUOGO DI LAVORO INFORMATI SE È STATO PREDISPOSTO UN PIANO DI EMERGENZA > Perché seguendo le istruzioni puoi collaborare alla gestione dell’emergenza DURANTE IL TERREMOTO •SE SEI IN LUOGO CHIUSO CERCA RIPARO NEL VANO DI UNA PORTA > inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave perché ti può proteggere da eventuali crolli •RIPARATI SOTTO UN TAVOLO > È pericoloso stare vicino a mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso •NON PRECIPITARTI VERSO LE SCALE E NON USARE L’ASCENSORE > Talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire •SE SEI IN AUTO, NON SOSTARE IN PROSSIMITÀ DI PONTI, DI TERRENI FRANOSI O DI SPIAGGE > Potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami •SE SEI ALL’APERTO, ALLONTANATI DA COSTRUZIONI E LINEE ELETTRICHE > Potrebbero crollare DOPO IL TERREMOTO •ASSICURATI DELLO STATO DI SALUTE DELLE PERSONE ATTORNO A TE > Così aiuti chi si trova in difficoltà ed agevoli l’opera di soccorso •NON CERCARE DI MUOVERE PERSONE FERITE GRAVEMENTE > Potresti aggravare le loro condizioni ESCI CON PRUDENZA INDOSSANDO LE SCARPE > In strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci •RAGGIUNGI UNO SPAZIO APERTO, LONTANO DA EDIFICI E DA STRUTTURE PERICOLANTI > Potrebbero caderti addosso •STA’ LONTANO DA IMPIANTI INDUSTRIALI E LINEE ELETTRICHE > È possibile che si verifichino incidenti •STA’ LONTANO DAI BORDI DEI LAGHI E DALLE SPIAGGE MARINE > Si possono verificare onde di tsunami •EVITA DI ANDARE IN GIRO A CURIOSARE > e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale perché bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli •EVITA DI USARE IL TELEFONO E L’AUTOMOBILE > È necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi