6 e 7 Cenacolo Scalata, 3 e 10.11.2011
Il tema della SPERANZA nel contesto
del primo comandamento
“Una donna sposa un uomo sperando che cambi, e lui non
cambierà. Un uomo sposa una donna sperando che non cambi,
e lei cambierà” (Anonimo).
“Chi ha avuto la fortuna di incontrare l’amore, faccia di tutto per
mantenerlo vivo, perché l’amore non invecchi. E chi non l’ha
incontrato, apra il cuore alla speranza, poiché la vita è sempre una
speranza d’amore” (Nicola Abbagnano)
442. “(…) La speranza attende fiduciosamente la beata
visione di Dio e il suo aiuto, evitando la disperazione e
la presunzione”.
La speranza
- è la virtù con la quale guardiamo con costanza lo scopo
della nostra presenza sulla terra, ossia lodare e servire
Dio;
- è la forza con la quale vediamo in cosa consiste la
nostra vera felicità, ovvero nel trovare in Dio la nostra
pienezza;
- è la forza con la quale scorgiamo dov’è la nostra patria
definitiva, ovvero in Dio.
La speranza è fiducia in quello che Dio ha promesso
nella creazione, nei Profeti e in modo particolare in
Gesù Cristo, anche se non vediamo queste realtà.
Quello che siamo … quello che vogliamo essere
* In ogni persona c’è una tensione tra infinito e finito,
tra “chiusura nella provvisorietà” e “apertura alla
inifinità”; l’uomo non coincide mai con la sua esistenza
concreta;
*nel pensiero della ‘morte’ l’uomo si scontra con la sua
aspirazione : potrò essere illimitato?
* l’uomo però ha coscienza della continuità del proprio
io sul tempo, sul mondo, sulla storia per cui continua a
spingersi verso un indefinito superamento.
* Utopia ed escatologia: due immagini del futuro
radicalmente opposte;
‘utopia’: “non-luogo” è invenzione di un’immagine
del futuro senza la quale è impossibile all’uomo
accettare l’oggi nella sua opacità; ma non c’è qualcosa di
oggettivo;
‘escatologia’: è la deposizione della speranza in un
luogo futuro oggettivamente consistente che per noi
cristiani è il “regno di Dio” il quale entra nella storia.
La speranza cristiana è l’atteggiamento di chi coglie dal
già accaduto un motivo per tendere verso un futuro non
ancora compiuto.
La speranza cristiana si fonda sulla memoria e senza
fermarsi al ricordo sviluppa concetti che servono a
trasformare la realtà.
La speranza nel regno che deve venire, inteso come
potenza di Dio, affonda le sue radici nelle esperienze
fatte da Israele lungo il suo cammino storico. La
signoria di Dio si svela a poco a poco fino al
compimento definitivo in Cristo morto e risorto.
A differenza degli altri popoli Israele ha vissuto la sua
esistenza come storia aperta al futuro in base alla
promessa che Dio ha fatto ad Abramo e alla sua
discendenza: Dio sceglie un popolo per farlo segno di
salvezza per tutti
Possedere Dio significa possedere il futuro, la
liberazione dalla schiavitù, una terra, la vittoria del
giusto. La speranza assume prima i contorni di
un’attesa storica.
I profeti interpretano l’esilio e il crollo politico
come un giudizio di Dio sul popolo che lo ha
tradito. Spostano la base della salvezza
collocandola in un’azione futura di Dio.
La salvezza si universalizza e si spiritualizza: essa è
propriamente una vita in potere della signoria di
Dio.
La letteratura apocalittica infine toglie il termine
temporale : Dio solo conosce il tempo e l’ora.
Il motivo di questo aggiornamento è l’inesauribilità del
mistero di Dio.
Tra il ‘già’ e il ‘non ancora’ il mondo diventa il luogo
dell’impegno umano, poiché Dio non manifesterà
definitivamente il suo regno fino a quando l’uomo non
ne abbia posto le fondamenta.
“Scandalizzare i bambini vuol dire presentare loro un
mondo senza alcuna luce, né gioia, né poesia. Vuol dire
spegnere in loro la speranza, la capacità di immaginare un
sentire diverso (Susanna Tamaro)
La promessa di Dio è divenuta realtà in Cristo.
“E noi vi annunciamo la buona novella della promessa
fatta ai nostri padri e che Dio ha compiuto, risuscitando
Gesù per noi, loro figli” (Atti 13,32-33).
La certezza della speranza cristiana trova il suo
definitivo appoggio nell’abbandono completo e
fiducioso al mistero dell’amore assoluto di Dio.
La resurrezione di Cristo è l’inizio di una vita nuova per
lui e per noi, perché Cristo fu risuscitato da Dio come
“primizia di quelli che muoiono, primogenito di molti
fratelli”. Con la resurrezione il futuro è davvero nuovo.
La resurrezione di Cristo è a sua volta compimento
(delle promesse antiche) e promessa (la venuta ultima
di Gesù).
Lo Spirito Santo spinge i credenti verso la maturazione
finale, ponendoci in uno stato di tensione e di attesa.
La speranza cristiana è una “speranza crocifissa”: non
teme il negativo.
La speranza cristiana nata dalla croce distingue la fede
cristiana dalla superstizione e dall’incredulità;
dall’ottimismo come dal terrorismo.
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speranza - San Mattia Onlus