Santa Maria, donna innamorata, roveto inestinguibile di
amore, noi dobbiamo chiederti perdono per aver fatto un torto
alla tua umanità. Ti abbiamo ritenuta capace solo di fiamme
che si alzano verso il cielo, ma poi, forse per paura di
contaminarti con le cose della terra, ti abbiamo esclusa
dall'esperienza delle piccole scintille di quaggiù.
Tu, invece, rogo di carità
per il Creatore,
ci sei maestra
anche di come
si amano le creature.
Aiutaci, perciò,
a ricomporre
le assurde dissociazioni
con cui, in tema di amore,
portiamo avanti
contabilità separate:
una per il cielo
(troppo povera in verità),
e l'altra per la terra
(ricca di voci,
ma anemica di contenuti).
Facci capire che l'amore è sempre santo, perché le sue vampe
partono dall'unico incendio di Dio. Ma facci comprendere anche che,
con lo stesso fuoco, oltre che accendere lampade di gioia, abbiamo
la triste possibilità di fare terra bruciata delle cose più belle della vita.
Perciò, Santa Maria, donna innamorata,
se è vero, come canta la liturgia,
che tu sei la «Madre del bell'amore»,
accoglici alla tua scuola.
lnsegnaci ad amare.
È un'arte difficile che si impara lentamente.
Perché si tratta di liberare la brace,
senza spegnerla, da tante stratificazioni di
cenere.
Amare, voce del verbo morire,
significa decentrarsi.
Uscire da sé.
Dare senza chiedere.
Essere discreti al limite
del silenzio.
Soffrire per far cadere
le squame dell' egoismo.
Togliersi di mezzo quando
si rischia di compromettere
la pace di una casa.
Desiderare la felicità dell'
altro. Rispettare il suo destino.
E scomparire,
quando ci si accorge
di turbare la sua missione.
Santa Maria, donna innamorata,
visto che il Signore ti ha detto:
«Sono in te tutte le mie sorgenti»,
facci percepire che è sempre l'amore
la rete sotterranea di quelle lame
improvvise di felicità, che in alcuni
momenti della vita ti trapassano
lo spirito, ti riconciliano con le cose
e ti danno la gioia di esistere...
Solo tu puoi farci cogliere la santità che soggiace
a quegli arcani trasalimenti dello spirito, quando il cuore
sembra fermarsi o battere più forte, dinanzi al miracolo delle cose:
i pastelli del tramonto,
il profumo dell' oceano,
la pioggia nel pineto,
l'ultima neve di primavera,
gli accordi di mille violini suonati dal vento,
tutti i colori dell'arcobaleno... Vaporano allora,
dal sotto suolo delle memorie, aneliti religiosi
di pace, che si congiungono con attese
di approdi futuri, e ti fanno sentire
la presenza di Dio.
Aiutaci, perché, in quegli attimi veloci di innamoramento con l'universo,
possiamo intuire che le salmodie notturne delle claustrali e...
...e i balletti delle danzatrici
del Bolscjoi hanno
la medesima sorgente
di carità.
E che la fonte ispiratrice della melodia che al mattino risuona in una
cattedrale è la stessa del ritornello che si sente giungere la sera...
... da una terrazza sul mare:
«Parlami d'amore, Maria».
Monsignore Tonino Bello
Canada 2010
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Santa Maria, Donna innamorata