ANACI CENTRO STUDI REGIONALE DELLA LOMBARDIA Lecco 16 ottobre 2009 Relazione ing. Marco Viel Il distacco dall’impianto di riscaldamento Distacco dall’impianto centralizzato. Relazione valutativa DISTACCO DA IMPIANTO CENTRALIZZATO Motivazioni distacco: • autonomia oraria di funzionamento L’impianto termico deve funzionare max. 14 ore al giorno. Problematica più evidente in caso di differenti destinazioni d’uso. • autonomia termica di funzionamento Raggiungimento delle temperature di benessere desiderate senza sovrariscaldamenti • presunto risparmio energetico E’ entrato in mente il concetto: termoautonomo = consumo (poco) solo quando mi serve • corretta ripartizione delle spese di riscaldamento Con un impianto termoautonomo ciascuno ha il proprio contatore e paga quanto effettivamente consuma. A chi non paga viene sospesa l’erogazione del calore. LECCO, 16\10\09 Ing. Marco VIEL Distacco dall’impianto centralizzato. Relazione valutativa DISTACCO DA IMPIANTO CENTRALIZZATO Impianti dai quali viene chiesto il distacco: • edifici datati, precedenti al 1991 (legge 10/91) Impianti centralizzati “old style” senza contabilizzazione di calore. • centrali termiche obsolete Edifici con elevati consumi di combustibile. • impianti di distribuzione sbilanciati Non più tarati correttamente (data l’età), tubazioni con sezione ridotta per calcare e depositi. • impianti radianti a pavimento con tubazioni nelle strutture edilizie Tubi in ferro di grande diametro nelle strutture orizzontali. LECCO, 16\10\09 Ing. Marco VIEL Distacco dall’impianto centralizzato. Relazione valutativa DISTACCO DA IMPIANTO CENTRALIZZATO Possibili soluzioni alternative al distacco: • edifici datati, precedenti al 1991 (legge 10/91) Installazione di contabilizzatori di calore per zone (appartamenti) o per singoli terminali (radiatori) con comunicazione via cavo o wireless. • centrali termiche obsolete Sostituzione di caldaie esistenti con generatori a condensazione - pompe di calore. Detrazione fiscale 55% • impianti di distribuzione sbilanciati Pulizia delle tubazioni con idonei prodotti, taratura degli impianti, installazione valvole termostatiche. • impianti radianti a pavimento con tubazioni nelle strutture edilizie Impianto destinato a deperimento progressivo - previsione di nuovo impianto di distribuzione interno. IL DISTACCO DA UN IMPIANTO CENTRALIZZATO NON E’MAI ENERGETICAMENTE “INTELLIGENTE” LECCO, 16\10\09 Ing. Marco VIEL Distacco dall’impianto centralizzato. Relazione valutativa DISTACCO DA IMPIANTO CENTRALIZZATO Normative nel tempo: • L’articolo 8 della Legge 10/91: Al fine di ridurre il consumo specifico di energia ….. è incentivata “la trasformazione di impianti centralizzati di riscaldamento in impianti unifamiliari a gas per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria dotati di sistema automatico di regolazione della temperatura, inseriti in edifici composti da più unità immobiliari, con determinazione dei consumi per le singole unità immobiliari.” • D.Lgs. 192/05 e s.m.i. Con la predisposizione ad impianti solari termici (installazione dopo il 1 settembre 2007) di fatto si torna all’impianto centralizzato. L’ A.C.E. favorisce energeticamente impianti centralizzati. Non è possibile detrarre (55%) le spese di installazione di caldaia murale in sostituzione di caldaia centralizzata. ANCHE LA NORMATIVA ENERGETICA NON SOSTIENE IL DISTACCO DA IMPIANTO CENTRALIZZATO. LECCO, 16\10\09 Ing. Marco VIEL La certificazione energetica degli edifici La regione Lombardia DISTACCO DA IMPIANTO CENTRALIZZATO Obblighi tecnici: * relazione tecnica per valutazione dell’influenza del distacco sulla restante parte dell’impianto * l’impianto termoautonomo viene considerato NUOVO IMPIANTO Deve rispettare : • copertura del 50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria con solare termico • predisposizione di allacciamento alla rete di teleriscaldamento se di distanza inferiore a 1000 m o in presenza di progetti approvati di reti future. • dimensionamento dei terminali ambiente (se sostituiti) a temperatura minore di 50°C per massimizzare il rendimento del generatore di calore. • verifica rendimento • regolazione capillare temperatura ambiente * relazione di cui all’allegato B del DGR VIII/8745 LECCO, 16\10\09 Ing. Marco VIEL La certificazione energetica degli edifici La regione Lombardia DISTACCO DA IMPIANTO CENTRALIZZATO Relazione tecnica valutativa: Il condomino dovrà dimostrare (a carico proprio) come dal suo distacco non derivi: 1) uno squilibrio termico pregiudizievole per la regolare erogazione del servizio. 2) un aggravio di spesa a carico degli altri condomini LECCO, 16\10\09 Ing. Marco VIEL La certificazione energetica degli edifici La regione Lombardia SQUILIBRIO TERMICO Valutazione tecnica dello stato dell’impianto di distribuzione. Impianto a RADIATORI Normalmente lo squilibrio idraulico può essere bilanciato da una ritaratura delle colonne montanti. Generalmente il distacco di un radiatore con chiusura del circuito di pertinenza non genera squilibrio nell’impianto. Impianto radiante a PAVIMENTO - in solette laterocemento Distacco non possibile poiché la singola soletta riscalda solo per il 40% il piano sovrastante e per il 60% il piano sottostante. LECCO, 16\10\09 Ing. Marco VIEL La certificazione energetica degli edifici La regione Lombardia AGGRAVIO SPESE hg - rendimento globale Rappresenta il rapporto fra energia termica utile per il riscaldamento e l’energia PRIMARIA prelevata dalle fonti energetiche hgcalc = hprod * hreg * hdistr * hemiss LECCO, 16\10\09 Ing. Marco VIEL La certificazione energetica degli edifici La regione Lombardia AGGRAVIO SPESE hprod - rendimento produzione In funzione della tipologia di caldaia installata. Per semplificare può essere utilizzato il dato di rendimento della caldaia. Valori 1,06 - 0,80 Il rendimento può aumentare o diminuire con il distacco a seconda del tipo di caldaia. Formato da tre fattori legati a: * combustione * perdite al mantello * perdite al camino LECCO, 16\10\09 Ing. Marco VIEL La certificazione energetica degli edifici La regione Lombardia AGGRAVIO SPESE hreg - rendimento regolazione Valore 0,995 - 0,87 In caso di distacco il rendimento rimane invariato In funzione di: • tipologia di regolazione • tipologia di terminale di distribuzione calore • tipologia di logica di regolazione LECCO, 16\10\09 Ing. Marco VIEL La certificazione energetica degli edifici La regione Lombardia AGGRAVIO SPESE hdistr - rendimento distribuzione Valore 0,990 - 0,824 In caso di distacco il rendimento rimane pressochè invariato In funzione di: • tipologia di impianto (centralizzato / autonomo) • tipologia di distribuzione • anno di installazione (per valutazione spessore di coibentazione) • numero di piani edificio. LECCO, 16\10\09 Ing. Marco VIEL La certificazione energetica degli edifici La regione Lombardia AGGRAVIO SPESE hemiss - rendimento emissione Valore 0,99 - 0,90 In funzione di: • tipologia di terminale installato • altezza degli ambienti • carico termico specifico (W/m3) LECCO, 16\10\09 Ing. Marco VIEL La certificazione energetica degli edifici La regione Lombardia AGGRAVIO SPESE Definita Qui l’energia termica utile per il riscaldamento dell’appartamento iesimo, si ottiene: Qprim = Qu1 + Qu2 + … Qui hprod * hreg * hdistr * (hemiss**) L’energia primaria “consumata” dalla caldaia è superiore a quella utile necessaria per il riscaldamento dei singoli ambienti. Considerando dei valori medi per condominio a 4 piani del 1970: hprod hdistr hreg hemiss = 0,980 = 0,927 = 0,930 - regolazione di zona = 0,95 - radiatore su parete esterna hg = 0,8026 Un appartamento, per avere 15.000 kWh/anno di energia termica, “spende” 18.690 kWh/anno. LECCO, 16\10\09 Ing. Marco VIEL La certificazione energetica degli edifici La regione Lombardia AGGRAVIO SPESE Essendo l’impianto termico di proprietà condominiale fino allo stacco dei terminali (radiatori) nei singoli appartamenti, si può supporre che il costo di produzione del calore (il costo dovuto al rendimento hg) sia un costo condominiale. La voce hemiss, relativa ai terminali in ambiente, rimane a carico dell’utente. Anche in caso di distacco dall’impianto centralizzato, il condomino rimane sempre obbligato a contribuire alle spese di manutenzione e conservazione in quanto rimane comproprietario dell'impianto centralizzato. Rimane inoltre obbligato a contribuire anche alle spese di manutenzione straordinaria (esempio sostituzione della caldaia). Si valuta con il rendimento hprod * hreg * hdistr dell’intero condominio. Nel caso precedente il 15% circa. la porzione che dovrebbe rimanere a carico Il tecnico deve verificare la variazione dei tre rendimenti al diminuire delle superfici riscaldate. LECCO, 16\10\09 Ing. Marco VIEL La certificazione energetica degli edifici La regione Lombardia AGGRAVIO SPESE E’già stata definita la formula che lega Qprim ai fabbisogno degli appartamenti: Qprim = Qu1 + Qu2 + … Qui hprod * hreg * hdistr * (hemiss**) Togliendo un addendo al numeratore, diminuisce il totale di Qu e altrettanto diminuisce Qprim. ESEMPIO: Riduzione del 10% della superficie riscaldata (1 appartamento su 10). Qu diminuisce del 10% Qprim diminuisce del 10% (salvo verifica dei rendimenti) Una percentuale di Qprim (calcolata con hprod * hreg * hdistr ) rimane a carico dell’intero condominio e suddivisa a millesimi. Nel medesimo modo si procede a valutare la porzione che rimane suddivisa a millesimi anche per gli impianti di riscaldamento centralizzati con contabilizzazione. LECCO, 16\10\09 Ing. Marco VIEL La certificazione energetica degli edifici La regione Lombardia Qualcuno paragona il costo di un impianto centralizzato ad un pullman. Nessuno dubita che un pullman con 50 persone viaggia con un costo-persona molto piu' basso rispetto ad una vettura con il solo guidatore a bordo, tuttavia spesso si vedono circolare pullman con tre o quattro persone a bordo che arriveranno a destinazione in un tempo lungo mentre vi sono vetture con lo stesso numero di persone che arriveranno a destinazione in un tempo molto minore. In questo periodo anche la società AUTOSTRADE agevola il car-sharing e l’utilizzo dei mezzi pubblici. LECCO, 16\10\09 Ing. Marco VIEL