•Il ciliegio è un albero di origine asiatica che si è diffuso nei boschi di tutta l’Europa. La presenza di questi alberi già in epoca primitiva è attestata dal rinvenimento di nòccioli di ciliegie in alcuni scavi archeologici. Essendo infatti una pianta spontanea, l’uomo doveva semplicemente preoccuparsi di raccoglierne i frutti e mangiarli, senza prestargli alcuna cura. •La prima coltivazione ufficiale del ciliegio si ebbe nel IV secolo a. C. in Grecia, mentre in Italia si diffuse solo alla fine del secolo successivo. Il primo autore che cita questo albero e ci parla della sua presenza in Italia fu Varrone, il quale ne descrisse le tecniche per la coltivazione e la modalità per ottenere le qualità più pregiate. Anche Plinio Vecchio si occupò delle varietà di ciliegie esistenti all’epoca e della diffusione dell’albero di ciliegio. •In età romana le ciliegie erano un frutto pregiato, mangiato fresco o lasciato essiccare. Nel tempo questo frutto ha migliorato le sue qualità ed ha continuato ad essere apprezzato da tutti. •Il ciliegio è un albero che può raggiungere anche i venti metri di altezza, le sue foglie sono ovali, spesso terminano a punta e sono anche seghettate. Esso ha una corteccia liscia di colore grigio scuro. Le ferite del tronco e dei rami vengono protette da una resina detta gomma di ciliegio. •I fiori sono bianchi e raccolti in piccole ombrelle. Il frutto deriva dall’ingrossamento dell’ovario, si chiama drupa e si forma quando il polline, portato dagli insetti raggiunge l’ovario. Il ciliegio non viene fecondato dal polline della sua stessa pianta ma da quello proveniente da altre varietà. Per questo in un frutteto si trovano sempre varietà diverse. E’ importante che in primavera ci siano tanti insetti impollinatori. Le ciliegie si dividono in due specie ben distinte: • • • dolci ed acide. Le ciliegie dolci si dividono a loro volta in due sottofamiglie: le duracine e le tenerine; quelle acide si dividono invece in tre sottofamiglie le marasche, le amarene e le visciole. Il periodo di maturazione varia a seconda del tipo di ciliegia ma quasi tutte maturano nel periodo compreso tra maggio e giugno •Nella zona di Lari la coltivazione del ciliegio è molto diffusa. La maggior parte delle aziende è a conduzione familiare, con il titolare che svolge un altro lavoro e che coltiva la terra per passione utilizzandone i prodotti per il proprio consumo. •In questo caso le superfici coltivate non sono molto estese. Ci sono poi altre aziende agricole diretto-coltivatrici, cioè gestite da un agricoltore e finalizzate alle vendita dei prodotti. •Nella provincia di Pisa esistono delle varietà tipiche di ciliegio, legate alla tradizione culturale e agricola del luogo. In particolare nel territorio di Lari sono presenti tredici varietà grazie alla passione di alcuni agricoltori che hanno continuato a piantarle, curarle e innestarle anche quando nuove varietà più produttive e più richieste sul mercato, hanno avuto il sopravvento. •Sono: Crognolo, Cuore, Di Giardino, Di Guglielmo, Di Nello, Gambolungo, Marchiana, Morella, Morellona, Papalina, Precoce di Cevoli, Siso, Usigliano. Le varietà commerciali sono continuamente selezionate per facilitarne la raccolta, oppure perché producono frutti di dimensioni maggiori, più resistenti alle malattie e alle manipolazioni. •E’ la varietà locale più diffusa e conosciuta, ed è la vera e propria “regina”della tradizionale Sagra delle Ciliegie di Lari. Sono ancora presenti molte piante sia a Lari che nei comuni vicini. •La Marchiana è l’unica tra le varietà locali che ancora è perfettamente in grado di resistere alla concorrenza di varietà provenienti da altre regioni. Ha infatti una dimensione del frutto buona, una ottima resistenza alla manipolazione e un sapore equilibrato e mediamente dolce. •Il frutto è color rosso intenso. La polpa è rosata, molto consistente, con quantità di succo media. La pianta fiorisce verso fine aprile, mentre i frutti maturano dalla fine della prima decade di giugno. •E’ una varietà tipica, poco conosciuta e oggi poco diffusa, al punto che ne esistono oggi poche piante nel comune di Lari. •Il frutto è rosso scuro, di dimensione medio-piccola. La polpa è rossa e consistente, scarsamente succosa. Il sapore è buono. La forma è appunto molto simile a quella del cuore. •L’albero fiorisce a fine aprile e il frutto matura a inizio giugno. •Un tempo era molto diffusa a Lari, adesso restano solo poche piante ma i produttori stanno procedendo a inserire nuovamente questa varietà per le sue ottime proprietà soprattutto per la trasformazione in confetture e liquori. •La caratteristica principale è, come dice il nome, la presenza di un peduncolo molto allungato e sottile, e il colore molto scuro del frutto, che è molto piccolo. La polpa è rosso scura, poco consistente, con molto succo. Il sapore è molto dolce e, in alcuni tipi di Gambolungo, dotato di un retrogusto amarognolo. •La pianta fiorisce ad inizio aprile ed i frutti maturano dopo la fine della seconda decade di maggio. •E’ una varietà tipica, e in passato era molto diffusa nel territorio di Lari. Adesso è presente in pochi esemplari. •Il frutto è rosso scuro, molto piccolo La polpa è rosso scura, di scarsa consistenza, molto succosa. Il sapore è dolce. Ottima per la trasformazione in confetture. L’albero fiorisce all’inizio di aprile. Il frutto matura nella terza decade di maggio. •La ciliegia è un frutto molto delicato, quando arriva a maturazione deve essere raccolto e consumato velocemente altrimenti si deteriora. Una soluzione è quella di trasformare la ciliegia in confettura, liquori oppure di conservarla intera in vasetto etc....., in questo modo è possibile consumarla durante tutto l’anno. •Fortunatamente non tutte le varietà di ciliegio maturano nello stesso periodo, così a Lari, da metà maggio a fine giugno è possibile gustare ciliegie sempre diverse. La prima varietà a maturare è la Bigarreau, che in Italia centrale matura intorno alla metà di maggio. Gli agricoltori sanno che quando inizia a maturare la Bigarreau è iniziata la stagione delle ciliegie. •L’innesto consiste nell’inserire su una pianta (portainnesto) un ramoscello o una gemma prelevata da un’altra pianta per migliorarne le caratteristiche e i frutti. Questa operazione di solito si esegue nei mesi di marzo- aprile. •OCCORRENTE: portainnesto, marze (talee da innestare), cera, coltellino, nastro isolante, grande abilità dell’agricoltore. •La pianta portainnesto viene tagliata con un taglio obliquo per poter inserire l’innesto. Si prende un ramo di una varietà di ciliegio, lo si taglia alla base e lo si assottiglia in modo da poter essere inserito nel portainnesto. La ferita è chiusa con della cera per non far entrare aria nella pianta. Successivamente la zona viene bendata con un nastro trasparente. •Se l’operazione è riuscita il nuovo albero fruttificherà tra circa 3- 4 anni . • La ciliegia fresca ha proprietà depurative e disintossicanti, oltre a quelle diuretiche e lassative che fanno della ciliegia un frutto molto utile in caso di gonfiore a livello addominale. Favorisce la digestione degli zuccheri e l'attività epatica. • Si ritiene anche che grazie alla melatonina in essa contenuta, abbia la proprietà di favorire il sonno. • Il consumo di ciliegie è benefico per il sistema circolatorio in generale, perchè ridurrebbe la percentuale di colesterolo nel nostro organismo. • Anche in cosmesi si approfitta delle proprietà benefiche di questo frutto, infatti la sua polpa viene impiegata come rinfrescante su pelli irritate. •Il ciliegio può vivere circa 20 anni ma esistono alcune malattie che ne mettono in pericolo la sopravvivenza. Gli afidi e le cocciniglie provocano accartocciamenti e deformazioni delle foglie; la mosca delle ciliegie depone le uova nei frutti e le sue larve appena nate si nutrono della polpa; la “ruggine” colpisce le foglie facendole cadere in poco tempo… e così via. Il ciliegio vuole climi temperati, può essere danneggiato dalle brinate primaverili ma teme anche il freddo invernale e gli eccessivi caldi estivi. E’ danneggiato dai venti forti ed è esigente in fatto di terreno che deve essere fertile, permeabile, fresco e profondo. Preferisce i terreni collinari. Se una pianta muore al suo posto non può esserne piantata un’altra perché avrà problemi di crescita. La raccolta delle ciliegie va fatta correttamente. Non bisogna staccare le ciliegie “a grappolo”, cioè spezzando il rametto a cui sono attaccate, perché quel rametto avrebbe dato nuovi frutti l’anno successivo. La ciliegia deve essere staccata con il picciolo perché così si conserva più a lungo. • • • Dalle ciliegie si possono ottenere confetture, marmellate, liquori, sciroppi, succhi, canditi, sorbetti........da utilizzare sia così che come ingredienti di ricette più elaborate. Inoltre i nòccioli possono essere bruciati come “carburante” per riscaldamento. Anche il picciolo della ciliegia può essere utilizzato per la preparazione di amari o anche per confezionare tisane dalle proprietà tonificanti. La trasformazione delle ciliegie, qualunque sia il prodotto finale, è molto importante perché permette di utilizzare tutte le varietà di ciliegie, anche quelle meno adatte al consumo fresco, ed anche perché consente di conservare il prodotto per un lungo periodo. Infatti la ciliegia è un frutto facilmente deteriorabile, che si conserva per pochi giorni in luogo fresco ed asciutto, oppure per un periodo più lungo in celle frigorifere, dove deve essere messa poche ore dopo la raccolta. •Lari con altri comuni ha formato una associazione tra i paesi in cui si ha la maggiore produzione di ciliegie. •Lo scopo è quello di diffondere la conoscenza di questi frutti per creare un marchio di qualità. Sono in corso delle ricerche per catalogare tutte le varietà ancora presenti a Lari per conservarle evitando così che si estinguano. •Il Comune insieme all’associazione ”Vivi Lari” e al “Comitato per la valorizzazione della ciliegia”, ogni anno ripropongono la sagra. Iniziata per vendere le ciliegie oggi ha lo scopo di conservare le tradizioni del paese e di incentivare la vendita di prodotti tipici. A Lari si hanno notizie della ciliegia nel ‘500 e ‘600 ma è soprattutto nel ‘700 che la frutticoltura riprende la sua crescita. In questo periodo il mercato “Sotto le logge” e in “Piazza dei polli” sono tra i più importanti della provincia. Nel ‘900 l’aumento della produzione fu così elevato che il mercato era aperto tre volte alla settimana, nel pomeriggio, per permettere ai compratori di avere sempre un prodotto freschissimo. Dopo la seconda guerra mondiale la produzione delle ciliegie a Lari diminuì, il mercato cessò di esistere e la ciliegia divenne a rischio di estinzione. La modernizzazione dell’agricoltura portò a un declino delle attività agricole, soprattutto per quei frutti che andavano raccolti a mano e per i quali la manodopera era troppo cara. A questo si aggiunse il fatto che per la ciliegia ogni anno il raccolto è incerto perché basta una grandinata per perdere la produzione. Dagli anni ‘60 in poi le nuove generazioni hanno preferito impiegarsi nel settore secondario più sicuro e senza rischio. I ciliegi sono stati quindi coltivati quasi esclusivamente per consumo personale. •Il ciliegio è un albero i cui usi non sono esclusivamente legati ai frutti che produce, ma si lascia utilizzare anche in altri modi. In falegnameria, il suo legno marrone rossastro è molto apprezzato ed usato per la creazione di mobili, strumenti musicali e svariata oggettistica. •Il ciliegio è una pianta molto bella, che durante la primavera si riveste di piccoli fiori fittissimi, regalando uno spettacolo meraviglioso, viene per questo motivo utilizzato anche come ornamento, esibito nei parchi, per le strade e nei giardini. •Di quest’arbusto viene sfruttata anche la resina che viene utilizzata come aroma per le gomme da masticare. Si impiega anche il succo dei peduncoli dei frutti che, avendo proprietà officinali, sono utilizzati nella farmacologia come diuretici, astringenti e antitossici. •A Lari si festeggiano le ciliegie con la “Sagra delle ciliegie”, nata nel 1957 ed oggi una delle più rinomate manifestazioni della Toscana. Durante la sagra vengono organizzate manifestazioni artistiche e culturali, e allestito un frequentatissimo stand gastronomico. •Ma la vera protagonista della Sagra è ovviamente la ciliegia di Lari, con le sue 19 varietà tradizionali e le altre di più recente introduzione, dal sapore diverso ma intenso, dovuto anche alla piena maturazione raggiunta dal frutto in questo periodo. •Nella piazza principale del paese sono presenti i produttori di ciliegie di Lari, ciascuno col proprio stand, che offrono ciliegie e altri prodotti derivati. •E’ naturalmente disponibile anche la confettura extra di ciliegie di Lari realizzata dal “Comitato per la Tutela e Valorizzazione della ciliegia di Lari”. • Ingredienti: • 1 kg. di ciliege 1 litro di vino bianco, 1 bicchiere di zucchero, e 12 chiodi di garofani. • Lavate le ciliege e lasciatele asciugare, e poi tagliate via i gambi lasciandone un pezzetto. Sistematele subito nei vasi che devono essere di imboccatura larga. Quindi fate bollire l'aceto, lo zucchero e i chiodi di garofani per circa dieci minuti, lasciate raffreddare un po' e versate tutto sulle ciliege, chiudendo con il tappo ermetico. Infine, lasciatele riposare almeno un mese prima di consumarle. • Quando viene primavera , fiorisce un albero dai bellissimi fiori, che con il vento,volan via come aquiloni , e dopo un po' da quell'evento crescono due piccole palline zuccherine , che ti possono ridare , la voglia di mangiare. Con il tempo diventeranno più rosse e grosse pronte da staccare per poterle mangiare Quando è il tempo delle ciliegie, le ciliegie si vanno a cogliere, si vanno a cogliere col canestrino, questo è il frutto del mio giardino; il bustino mi stà benino, la sottana mi fa a campana, le scarpette con le fiocchette, l'orologio fa tic e tac, tic e tac, tic e tac... Il buon giugno ha maturato, coi suoi raggi d'oro puro, tutte rosse le ciliegie tra il fogliame verde scuro. Ora occhieggiano tra i rami ed attirano invitanti fanciulletti e fanciulline. Rosse, nere, morettine, ciliegione e ciliegine. Con un paio di bei frutti io vi faccio gli orecchini, scintillanti, rossi e belli, come fossero rubini. Bimbi belli, bimbe care, dai capelli bruni e biondi: siete ancora pia giocondi. Rosse, nere, morettine, ciliegione, ciliegine. AGRICOLTORI PER UN GIORNO Il lavoro è stato realizzato dagli alunni del Laboratorio Multimedialità classi Prime Scuola Secondaria di 1° grado “L. Pirandello” Lari ALUNNI De Zio Alessia Donati Alberto Donato Francesca Masha Brisildo Sauchella Cristian Gurabardhi Miranda Matteucci Leandro Parri Mattia Sala Glorio Ettajani Fateh Fagiolini Filippo Morelli Marco Guiducci Nicole Prifti Sara Timotei Lucrezia COORDINAMENTO Prof. Bruna Balestri COLLABORAZIONE Prof. Silvia Risaliti