SCUOLA CHE VALE… SCUOLA DA NON CAMBIARE Istruzioni per il buon uso…. SCUOLA DELL’INFANZIA: IL PROGETTO EDUCATIVO DAGLI ORIENTAMENTI 1991 ALLE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO 2007 FINALITA’ DELLA SCUOLA MATERNA/ DELL’INFANZIA: 1)IDENTITA’ 2)AUTONOMIA 3)COMPETENZA STRUMENTI: CAMPI DI ESPERIENZA SCUOLA DELL’INFANZIA: L’ORGANIZZAZIONE (non obbligatoria) • TEMPO SCUOLA : 40 ORE SETTIMANALI (lun.-ven. 8:00-16:00) • DOCENTI: 2 CONTITOLARI con una compresenza di circa 2 ore al giorno (10:30 - 12:30 circa) SCUOLA PRIMARIA: IL PROGETTO EDUCATIVO 1985: COMMISSIONE FALCUCCI Dai PROGRAMMI DEL 1985: UNA SCUOLA DI TUTTI E PER CIASCUNO Alle INDICAZIONI PER IL CURRICOLO 2007: CULTURA, SCUOLA, PERSONA. SCUOLA PRIMARIA (obbligatoria) 1)TEMPO PIENO: 38 ORE SETTIMANALI (lun, mart., giov. e ven dalle 8:30 alle 16:30; mercoledì 8:30 12:30) DOCENTI*: 2 CONTITOLARI + SPECIALIZZATI (inglese e religione) con una compresenza di 4 ore settimanali circa *Il modello classico di 2 ins. su una classe è stato applicato solo nelle classi prime, mentre nelle altre si ha una distribuzione dello stesso docente su più classi SCUOLA PRIMARIA: I MODELLI ORGANIZZATIVI (obbligatoria) 2)TEMPO SCUOLA: MODULO con 2730 ORE SETTIMANALI MARCONI:lun-sab. dalle 8:30 alle 12:30 + 2 rientri settimanali COLLODI: lun.-sab. 8:05-12:35 + 1 rientro settimanale DOCENTI*: 2 CONTITOLARI + SPECIALIZZATI (inglese e religione) con una compresenza di 3 ore settimanali circa *La presenza di 3 ins. su 2 classi non sempre si è potuta realizzare pertanto in alcuni casi si è optato per l’uso dell’insegnante prevalente SCUOLA SECONDARIA 1° e 2° GRADO • SCUOLA MEDIA: con programmi e Indicaz. curricolari bellissimi, ma con le difficoltà che l’età “critica” degli alunni porta comunque con se’ e un’unitarietà dell’apprendimento perseguita a fatica da chi più ci crede!(docenti e istituzioni) • SCUOLA SUPERIORE: mai ben riformata; in attesa di piu’ adeguate riforme che la avvicinino di piu’ ai livelli europei dell’obbligo e per l’inserimento nel mondo del lavoro. (ETA’ ?!) FACCIAMO IL PUNTO! ??? Mah… LA NORMATIVA • Decreto Legge 112 –25 giugno 2008 convertito nella Legge 133/08 il 6 agosto • Decreto Legge 137/08 – emanato il 1 settembre, approvato con il voto di fiducia LA NUOVA OFFERTA… …FORMATIVA (?) 1) MENO TEMPO SCUOLA 2) CLASSI PIU’ NUMEROSE 3) ELIMINAZIONE DELLE ORE DI COMPRESENZA (attacco al cuore del sistema formativo) 4) MENO PERSONALE ATA PERCHE’ MENO TEMPO SCUOLA? 1. INFANZIA: si privilegia l’orario antimeridiano con un solo insegnante il mattino! 2. PRIMARIA: privilegiando l’insegnante Unico si propone un tempo scuola che arriverà a max 24 ore settimanali (sufficiente per apprendere?) con una integrazione di orario PER PROLUNGAMENTO (tempo pieno o rientri a richiesta) senza un progetto educativo? (DOPO-SCUOLA?) con insegn. Soprannumerari, anche della SC. MEDIA! PERCHE’ MENO TEMPO SCUOLA? TEMPO SCUOLA O ASSISTENZA? CON INSEGNANTI O ASSISTENTI? LA SCUOLA per …OGGI? • L’Italia negli ultimi 50 anni è cambiata molto! – Scolarizzazione di massa – Insorgenza di nuove potenti agenzie formative: televisione, internet, … – Diverse modalità di apprendimento connesse anche alla tecnologia della comunicazione – Crisi della famiglia nucleare e problemi di relazione adulto-bambino . PERCHE’ CLASSI PIU’ NUMEROSE? 1. INFANZIA: il n° max di bambini per avere la seconda insegnante passa da 15 a 18 in orario antimeridiano con la possibilità di inserire i bambini di 2 anni e mezzo senza rivedere in tal caso il numero complessivo dei bambini per sezione! 2. SCUOLA INFANZIA/PRIMARIA: rapporto alunni/docenti in incremento di 1 punto …(si potrà arrivare a classi - sezioni di 30 bambini) PERCHE’ FINE DELLA COMPRESENZA? • INFANZIA: Un insegnante potrà stare da solo/a con 18 bambini… che fine farà l’attività strutturata?... …Torniamo all’ ASSISTENZA? • SCUOLA PRIMARIA: l’insegnate è Unico … … che fine faranno le attività di rinforzo e di laboratorio che si possono concretamente realizzare solo in piccolo gruppo? E già ora possibili solo per 3 ore a settimana… quando non utilizzate per le supplenze?! E chi mostra qualche difficoltà COME AIUTARLO?! “IN ITALIA PIU’ BIDELLI CHE CARABINIERI?” A CASA NOSTRA (I. C. LORETO) NON SONO SUFFICIENTI! DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA A QUELLA MEDIA GARANTISCONO I SERVIZI ESSENZIALI DI SORVEGLIANZA E PULIZIA E GLI AMMINISTRATIVI NEGLI UFFICI?… …ANCH’ESSI SEMPRE MENO ! VEDIAMO IL PIANO: • RIDUZIONE IMMEDIATA del 17% RISPETTO ALL’A.S. 2007/2008! = • • • • MENO SORVEGLIANZA? MENO PULIZIA? MENO DOCUMENTAZIONE ? MENO APERTURA AL PUBBLICO? Le conseguenze • Si attacca e si danneggia pesantemente la scuola infanzia e primaria riconosciute punte di eccellenza (siamo 2°in Europa e 6° nel mondo!!!) • Si impoverisce l’offerta formativa della scuola pubblica: l’insegnante tuttologo è antistorico e non adatto alla complessità delle esigenze formative della società della conoscenza; • la fine della compresenza sia nell’infanzia che nella primaria comprometterà in modo irreversibile il processo insegnamento – apprendimento • Pedagogisti, ricercatori, associazioni professionali si sono pronunciati contro il maestro unico e il decreto nella sua complessità Conseguenze socioeconomiche • Accorpamento di 700 istituti scolastici e chiusura da 1000 a 4000 plessi scolastici - Meno scuole nelle zone periferiche e di montagna, sviluppo del pendolarismo scolastico anche per i più piccoli. • 130.000 posti in meno che equivalgono a veri e propri licenziamenti dei nostri precari (da anni in lista d’attesa!) I tagli alle istituzioni scolastiche nelle Marche provincia Istituzioni scolastiche con meno di 300 alunni Istituzioni scolastiche con 300-500 alunni (non comprensivi o IIS) Totale istituzioni a rischio ANCONA Totale 0 4 4 ASCOLI PICENO Totale 3 1 4 MACERATA Totale 5 4 9 PESARO Totale 0 2 2 MARCHE Totale 8 11 19 LA VERITA’ SUI NUMERI: IL MPI ha detto: “Il 97% della spesa per la scuola per gli stipendi insegnanti……” ma in realtà: – 93,7% (dati OCSE e non 97%!)= spesa corrente per la scuola – 80,4% = stipendi di tutto il personale – 64%=solo stipendi insegnanti – 79,9%= % spesa stipendi per insegnanti altri paesi europei – L’Italia investe il 4,7% del PIL contro il 5,8% media OCSE degli altri paesi. – …Se si investisse di più, anche la spesa per gli stipendi in % scenderebbe. VALUTAZIONE: il voto per combattere il bullismo: per la condotta E per il rendimento • Valutazione del RENDIMENTO (NON più degli apprendimenti !) con voti numerici • Con una sola insufficienza si rischia la bocciatura (CHI LE DARA’ PIU’?) • Voto anche per la condotta e farà media: se inferiore a 6 arriverà la bocciatura…(ma a maggioranza nella scuola media e superiore) VOTI: + oggettività? +serietà? +autorevolezza?+credibilità? ILLUSIONI, NOSTALGIA – VOTI presentati come strumento di chiarezza e di lotta al bullismo, cancellano l’idea di VALUTAZIONE FORMATIVA, di rilevazione dei processi nel percorso. – Si parla di rendimento (=prodotto e basta!) e non di apprendimento! i numeri, in sintonia con le leggi dell’economia, ci illudono di poter spiegare e risolvere ogni questione, sintetizzare in una cifra conoscenze, abilità e competenze che invece spesso possono avere livelli diversi anche nello stesso alunno! (Almeno torniamo ad orale e scritto!) AMBEL appassionato uomo si scuola ci dice con fervore: “…io continuerò a credere e a dire che la valutazione è solo l’atto conclusivo del processo, che il valore taumaturgico del voto è illusorio e spesso nefasto, che ciò che conta è ciò che legittima o delegittima l’esercizio della responsabilità educativa del docente, che alimenta o deprime l’intenzionalità ad apprendere del discente. E il voto è certamente una forma di motivazione, ma pessima e alla fine controproducente dal punto di vista educativo; poco idonea a forgiare spiriti critici e autonomamente responsabili. ..” E POI… …il voto per combattere il bullismo: MA DAVVERO I BULLI CHE NON TEMONO DI COMMETTERE UN REATO, TEMONO LA BOCCIATURA O PIUTTOSTO ESSA POTREBBE RAPPRESENTARE UN’ ULTERIORE SFIDA? CLASSI PONTE… INTEGRAZIONE O INSERIMENTO? Citiamo l’emendamento al Decreto 137: “per una discriminazione positiva a vantaggio…”(!!!) MODALITA’: TEST LINGUISTICO D’ INGRESSO E POI … …LA SENTENZA: O CON NOI O FUORI DI NOI!... INTEGRAZIONE O INSERIMENTO? Se per imparare bene l’inglese dopo anni di studi mandiamo iinostri figli a Londra… … perché per imparare l’italiano occorrono le classi di inserimento?! Possiamo migliorare i LABORATORI LINGUISTICI con le risorse necessarie, ma non “dividere” i bambini! • Studi accreditati hanno dimostrato che si apprende di più in classi miste, eterogenee che in quelle omogenee (tutti bravi o tutti con difficoltà) INSEGNANTI “FANNULLONI”? ASSENZE? I SINDACATI HANNO VERIFICATO CHE: I dichiarati 47 giorni di assenza MEDIA NEL 2006 NEL P.I. COMPRENDONO OLTRE ALLE MALATTIE: 1. 2. 3. 4. 5. 6. FERIE MATERNITA’ CONGEDI PARENTALI PERMESSI RETRIBUITI E NON ASSISTENZA HANDICAP SCIOPERI Ma guardiamo i numeri! I giorni di assenza in media: (studio CGIA Mestre) 1 MINISTERI 14,31 2 CORPI DI POLIZIA 13,31 3 AGENZIE FISCALI 13,11 4 PRESIDENZA CONSIGLIO MINISTRI 12,95 5 REGIONI E AUT.LOC. 12,73 6 ENTI PUBBLICI NON ECONOMICI 12,69 7 SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE 12,4 8 ENTI DI RICERCA 11,38 9 SCUOLA E A.F.A.M. 9,66 10 REGIONI STAT. SPEC. E PROV.AUT. 7,31 SIAMO I MENO ASSENTI dopo REGIONI STAT.SPEC./PROV.AUT 16 14 14,31 13,31 13,11 12,95 12,73 12,69 12,4 11,54 12 11,38 9,66 10 SCUOLA 8 6 4 2 0 1 7,31 Confrontiamo i numeri…sorpresa! (Fonte ANSA 2008) Pubblico Impiego 10,54 Settore privato 9.64 Privato Pubblico LE CONSEGUENZE • Decreto Brunetta: ogni dipendente della P.A. perde, per ogni giorno di malattia, da 6 a 10 euro… • Va però sottolineato che spesso in assenza di un docente o di un collaboratore NON viene nominato il supplente: dicono che ci costa troppo! LE CONSEGUENZE Pensate però che ogni visita fiscale costa 40 euro! C’E’ BISOGNO DEL COMMENTO ?!? “Dai maestri ci si aspetta che raggiungano obiettivi irraggiungibili con strumenti inadeguati. Il miracolo è che a volte riescono a portare a termine anche questo impossibile compito.” Haim G. Ginott (insegnante-psicoterapeuta) PROVIAMO A PARLARNE ? • Che ne pensate? • C’è bisogno di più o meno scuola? • Tempo scuola o dopo scuola? • Scuola: interesse di categoria o di tutti?