Immagini dalla Shoah
© Strykowski Foto
Shema’
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo,
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi:
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
(Primo Levi, 10 gennaio 1946)
IL SISTEMA CONCENTRAZIONARIO E DI STERMINIO
Auschwitz – Birkenau
IL COMPLESSO DI AUSCHWITZ
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AUSCHWITZ I - mappa
G
H R
O
E
Kl
F
M
D
N
11
C
B
A
A-Villa del comandante del campo
B-Case della guarnigione del campo
C-Uffici del comandante del campo
D-Uffici dell'amministrazione del campo
E-Ospedale delle SS
F-Uffici della Sezione politica (Gestapo)
G-Registrazione dei nuovi prigionieri
H-Cancello di ingresso con la scritta
Arbeit macht frei
KI-Camera a gas e crematorio I
M-Magazzini per gli oggetti depredati ai
deportati e luogo di custodia del gas
Zyklon B
N-Pozzi per i cadaveri e luoghi di
esecuzioni
O-Luogo dove suonava l'orchestra del
campo
R-Posto di guardia delle SS
S-Il muro nero, dove venivano uccisi i
prigionieri tramite fucilazione o con un
colpo di pistola alla nuca
1-28-Baracche dei prigionieri
11-Blocco della morte, dove risiedeva il
Sonderkommando del crematorio I e
dove erano detenute le persone prima
dell'uccisione
10-Blocco di medicina sperimentale,
dove il dott.Clauberg sperimentava sui
detenuti la sterilizzazione
AUSCHWITZ I
L’ingresso principale di Auschwitz I, con la famigerata scritta “Arbeit mach frei”
(il lavoro rende liberi). La foto è stata scattata dopo la guerra
Auschwitz-Birkenau State Museum Archives
AUSCHWITZ I
Una strada del campo di Auschwitz I, con una fila di pioppi.
La foto è stata scattata dalle SS.
Auschwitz-Birkenau State Museum Archives
AUSCHWITZ I
Il blocco 11 di Auschwitz I, prigione del campo
chiamata “Blocco della morte”.
Auschwitz-Birkenau State Museum Archives
AUSCHWITZ I
Il muro delle esecuzioni all’interno del Blocco 11 di Auschwitz I.
La foto è stata scattata dopo la guerra.
Poland National Archives
AUSCHWITZ I
L’ingresso della camera a gas di Auschwitz I. Fu usata per breve
tempo prima di essere convertita in un deposito di bombe. Sullo
sfondo l’edificio del quartiere regionale della Gestapo.
Glowna Komisja Badania Zbrodni Przeciwko Narodowi Polskiemu,courtesy of USHMM Photo Archives
AUSCHWITZ I
Fotografia aerea del campo di Auschwitz I scattata il 4 aprile 1944.
Polish National Archives
Ingresso al campo
Fotografia aerea di Birkenau – estate 1944
Bunker 2
Zentralsauna
Crematorio V;
si vede il fumo
Bunker 1
Crematorio IV
Crematorio III
Crematorio II
B III
B II
BI
Torre principale
Kommandantur
AUSCHWITZ II - BIRKENAU
La Judenrampe (banchina degli ebrei) da dove gli ebrei venivano scaricati.
Sullo sfondo l’ingresso principale del campo, chiamato “Porta della morte”.
Archiwum Państwowego Muzeum Auschwitz-Birkenau
AUSCHWITZ II - BIRKENAU
Un fotogramma del documentario "Cronaca della liberazione del KL Auschwitz"
girato dai cameramen dell’esercito sovietico.
Auschwitz-Birkenau State Museum Archives
AUSCHWITZ II - BIRKENAU
Una parte del Settore BII di Birkenau, con le baracche di legno
appena costruite. Foto scattata dalle SS..
Auschwitz-Birkenau State Museum Archives
AUSCHWITZ III –
MONOWITZ
Officine Buna a Monowitz, di
proprietà della IG Farben.
La foto è del 1945.
Auschwitz-Birkenau State Museum Archives
AUSCHWITZ III - MONOWITZ
Impianti di produzione della IG Farben a Monowitz.
Auschwitz-Birkenau State Museum Archives
AUSCHWITZ III - MONOWITZ
Il Reichsführer delle SS Heinrich Himmler ispeziona Monowitz,
nel luglio 1942.
AUSCHWITZ III - MONOWITZ
Prigionieri al lavoro a Monowitz.
“Quando viene la conoscenza, viene anche a
poco a poco il ricordo. Conoscenza e ricordo sono
una sola e medesima cosa”
(S. Friedlander, A poco a poco il ricordo, Einaudi, Torino 1990)
FINE – 4 PARTE
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