L’alleanza terapeutica
L’informazione ed il consenso – Legnago 22 novembre 2012
Dr. Claudio Micheletto
UOC di Pneumologia
Ospedale Mater Salutis
Legnago – VR
[email protected]
Alleanza terapeutica
• Definizione: Rapporto tra curante e assistito
che cooperano nel raggiungimento
dell'obiettivo comune corrispondente al
mantenere o ristabilire lo stato di salute
Impegno comune di malato e guaritore ad
esplorare i problemi insieme
• Sviluppo di una reciproca fiducia
• Condivisione di un realistico obiettivo di
guarigione o, almeno, di miglioramento
Edward S. Bordin: “The generalizability of the psychoanalytic concept of the
working alliance” (Psychotherapy: theory, research and practice.1979)
Modello paternalistico
• Relazione “asimmetrica”: il
“paziente” (colui che patisce)
non ha gli strumenti per capire
qual è il suo bene e quindi non
può decidere autonomamente
• Il medico, in “scienza e
coscienza”, sa qual è il bene del
paziente e decide anche per lui
Relazione = padre/figlio; fiducia-dipendenza
Ospedale di Rodi (XIV secolo)
Regolamento Ospedale di Rodi
Gli ammalati erano curati dai medici, obbligati a fare
due visite al giorno agli ammalati, accompagnati da
uno scrivano.
Quest’ultimo,
insieme
all’«infermiere», segnava
le prescrizioni dei medici e
provvedeva che venissero
eseguite con precisione.
Regolamento Ospedale di Rodi
Gli ammalati appena entravano nell’Ospedale erano
obbligati a confessarsi, a comunicarsi e a fare
testamento davanti al cappellano e ad uno scrivano.
Non potevano trasgredire in nessun
caso gli ordini dei medici, né
cambiare la dieta loro prescritta.
Erano obbligati inoltre a mantenere
il silenzio, a non giocare a carte e a
dadi e a non leggere libri non
attinenti alla religione cristiana.
Alleanza terapeutica: le origini
• Le origini psicoanalitiche:
l’alleanza terapeutica è descritta
come strumento e condizione
necessaria per superare insieme
(paziente e analista) la
RESISTENZA all’analisi, alla terapia
ed alla guarigione.
• Detta anche “alleanza d’aiuto” e
“alleanza di lavoro”.
La resistenza della scienza medica “positiva”
• La qualità della relazione tra
“medico” e “paziente” non era presa
assolutamente in considerazione.
• Quasi “disturbava” sia la ricerca
scientifica sia la pratica clinica, come
una sorta di confondente e poco
professionale “effetto placebo”
Dea Ragione proposta dalla
Rivoluzione Francese
Il lemma autonomia
• La parola autonomia venne creata nella città
stato greca per indicare che la città si faceva le
leggi e non dipendeva da altre città o imperi:
autonomia politica
• Oggi il significato si è spostato in ambito
morale: si parla dunque di “autonomia
morale.”
Nozione di autonomia in Tommaso d’Aquino
• “Chiunque agisce ex se ipso, costui agisce liberamente; chi
invece agisce mosso da un altro, costui non agisce liberamente.
Colui dunque che evita il male non perché è male, ma perché
Dio ordina così, non è libero; ma colui che evita il male perché è
male, costui è libero.”
[Super II ad Corinthos, quaestio III, lectio3, n.112]
• Tale autonomia dell’uomo dimostra che egli è creato imago dei
[Sum. theol. I-II, prologus]
• Di conseguenza nel piano provvidenziale egli non è
semplicemente provisus (oggetto di provvidenza) ma anche,
per partecipazione, providens (soggetto di provvidenza)
[De veritate, quaestio 5, art 5]
Kant
• Autonomia della volontà o intenzione
L’autonomia della volontà kantiana non si riduce alla nozione di
autonomia personale come capacità di pensare, decidere o agire
senza condizionamenti esterni, realizzando ciò che veramente si
vuole: si tratta invece di una nozione in base alla quale la vera
libertà di scelta e l’affermazione della personalità coincidono
con la moralità.
John Stuart Mill
• Autonomia nell’azione ovverosia autonomia
nel
Ciascuno è l’unico autentico guardiano della
propria salute, sia fisica che mentale
La libertà dell’individuo va limitata
esattamente nella misura in cui può
diventare una minaccia a quella degli altri
Definizione scolastica di autonomia
• La regola personale data a se stessi che è
libera sia dalle interferenze e dai controlli di
altri sia dalle limitazioni personali che
impediscono scelte “meaningful”…
• L’individuo autonomo agisce liberamente in
accordo col suo piano di vita.
Tom Beauschamp and James Childress, Priciples of biomedical
ethics, 4° edition New York: Oxford University Press, 1994, 121
A che servono le teorie morali?
• Le teorie morali non sono astrazioni del
pensiero tanto per tenere occupati in
qualcosa di inutile i professori di filosofia.
• Le idee morali nascono spontaneamente
dalla esperienza concreta della vita di ogni
giorno della gente comune.
• Compito dei filosofi è elaborare tali idee fino
a farne delle teorie morali da riconsegnare
poi alla gente.
Harvard University
Department of Philosophy
Professor : Thomas M. Scanlon, Jr.
Alford Professor of Natural Religion, Moral Philosophy, and Civil Polity
(on leave 2008-2009)
Emerson 321
617-495-3964
[email protected]
Una persona deve vedere se stessa come
“sovereign” (sommo, sovrano, re) nel
decidere in cosa credere e nel pesare le
ragioni di un’azione.
Robert Paul Wolff
(born 1933)
Come Kant aveva capito , la autonomia
morale è la sottomissione a delle leggi che
uno ha fatto per se stesso.
L’uomo autonomo, per quanto riesca ad
essere autonomo, non è soggetto alla
volontà degli altri .
L’uomo autonomo può anche fare ciò che
un altro gli dice, ma non perché gli è stato
detto di farlo.
Accettando i comandi di altri come ragione
ultima l’uomo perde la sua autonomia.
Incompatibilità, in ultima istanza,
dell'autorità politica dello Stato con
l'autonomia morale dell'individuo
Robert Paul Wolff, In defence of anarchism. New
York: Harper and and Row, 1970,14
SOCIETA’
MEDICO
INFERMIERE
ALLEANZA
TERAPEUTICA
Etica medica antica
Tradizione Ippocratica
Giuramento di Ippocrate
Codice deontologico
paternalismo
Principio di beneficità
Secondo la antropologia greca
l’uomo è un essere naturale e
dunque l’ordine in cui è inserito è
l’ordo naturae.
Alle regole della natura è obbligo
adeguarsi (morale eteronoma).
Secondo la medicina Greca l’ordo
naturae è dominato dal
determinismo. Il medico è in primis
filosofo e dunque deve
interpretare l’ordine naturale.
La responsabilità morale medica
consiste nel ristabilire l’ordo
naturae scardinato dalla malattia.
Etica medica attuale
Tradizione giuridica di
Hobbes e Locke
I. Kant
Consenso informato
Diritti del malato
Principio di autonomia
L’uomo è un essere
morale ossia esistono dei
valori morali a cui l’uomo
si ispira nelle sue azioni.
L’ordine morale non è più
l’ordo naturae (un ordo
factus da cui deriva una
morale eteronoma) ma
quello umano (un ordo
faciendus da cui deriva
una morale autonoma).
Modello contrattualistico
Relazione “simmetrica”:
terapeuta e cliente hanno lo
stesso potere
• autonomia del paziente
• I due negoziano un
contratto: prestazione
professionale vs onorario.
Relazione = professionista/cliente …
Libero mercato e tribunale
Corretta gestione dell’asma bronchiale
Sintomi asmatici
Valutazione medica
Diagnosi
test
funzionalità
respiratoria
Prescrizione della terapia
Autogestione
del paziente
Assunzione della terapia
Corretta assunzione della terapia
Valutazione efficacia del farmaco
Compliance: definizione
E’ definita come aderenza del paziente alle
prescrizioni del Medico
La bassa compliance può avere diverse manifestazioni:
- assunzioni costante nel tempo di meno dosi di
farmaco rispetto a quelle prescritte
- assunzione del numero corretto di dosi per un
periodo limitato rispetto a quello prescritto
Evoluzione del concetto di compliance
Compliance
The extent to which a patient’s behavior matches the
prescriber’s advice
Adherence
The extent to which the patient’s behavior matches agreed
recommendations from the prescriber. Adherence develops
the definition of compliance by emphasizing the need
for agreement
Concordance
A complex idea relating to the patient/prescriber relationship
and the degree to which the prescription represents a shared
decision, in which the beliefs and preferences of the patient
have been taken into consideration
Horne R. Chest 2006; 130: 65S-72S
Dalla compliance alla concordanza
Bisogna saper cogliere “la
differenza tra cercare di
convincere il malato a fare
ciò che si ritiene il suo
bene e cercare di
comprendere ciò che
desidera”
(Marcello Tamburini – Direttore SC Psicologia – Istituto Tumori di Milano)
L’alleanza terapeutica è relazione
Alcuni riducono l’alleanza terapeutica al
programma terapeutico condiviso
• Ma il fondamento dell’alleanza è nella
relazione tra due persone
• E in quanto relazione, l’alleanza
terapeutica non è possesso di
nessuna delle due parti, ma
sussiste solo nell’interazione
positiva tra di loro
(Paolo Cattorini)
Asma: patologia non controllata
Pazienti asmatici in terapia nei 12 mesi precedenti
90.2% in terapia
9.8% nessuna terapia
Terapia di fondo
38%
62%
Terapia al bisogno
De Marco et al. Allergy 2003; 58: 221-228
Most health-care resources in developed countries are
directed toward the management of chronic illness, such as
cardiovascular disease, cancer, diabetes, asthma and
mental health.
Good-quality outcomes
in chronic conditions
hinge not just on the
availability of
medications but also
on their appropriate
use by the patients.
Int J Clin Prat 2008; 62,1, 76-87
Int J Clin Prat 2008; 62,1, 76-87
Long term medication adherence after myocardial infarction
Shah ND, et al. The American Journal of Medicine 2009;
Medication continuation after myocardial infarction
Shah ND, et al. The American Journal of Medicine 2009;
I nemici dell’alleanza terapeutica
Passare di mano in mano: “tutti
mi curano qualche organo, ma
nessuno cura me…”
• Burocrazia e disorganizzazione
(la “cornice” conta)
• Mancanza di
collegialità/deontologia/etica tra
gli operatori
• Stima del “guaritore” come
tecnico ma non come persona
Quando l’alleanza è “asimmetrica”
•
•
•
•
•
Bambini
Minori adolescenti
Dementi e malati psichici
Situazioni di emergenza
Tutte le situazioni in cui una
persona è “costretta” ad
essere curata
• Tutti i casi in cui il malato
non è in grado di sostenere
l’alleanza ed il guaritore è
chiamato a decidere anche
per lui…
d.d.l. in materia di alleanza terapeutica,
consenso informato, DAT
Impossibilità di autodeterminazione ?
Diritto alla vita, quale diritto inviolabile, e la sua conseguente
indisponibilità sino alla morte (accertata nei modi di legge), da
garantirsi anche nella fase terminale e nei casi in cui la persona
non sia più capace di intendere e di volere
d.d.l. approvato dalla Camera il 12 luglio 2011
Divieto assoluto di eutanasia
ai sensi delle già presenti disposizioni del codice penale,
poiché obbligo dell’attività medica resta quella di tutelare
la salute e la vita e di alleviare, comunque sia, le
sofferenze per il tramite di un’alleanza terapeutica con il
paziente e del relativo consenso informato, potendosi il
medico astenere da trattamenti straordinari che possono
presentarsi come sproporzionati solamente nei casi in cui
il paziente versi in condizione di morte imminente.
d.d.l. approvato dalla Camera il 12 luglio 2011
Consenso informato
è
indicato
come
momento
prodromico imprescindibile prima
dell’attivazione
di
qualsiasi
trattamento sanitario (a meno che
non ci si trovi in una situazione di
rischio attuale e immediato per la vita
del paziente) in modo da consentire
l’instaurarsi dell’alleanza terapeutica
tra medico e paziente
d.d.l. approvato dalla Camera il 12 luglio 2011
Contenuti e limiti della DAT
Ogni soggetto può esclusivamente esprimere orientamenti e
informazioni utili per il medico circa l’attivazione di trattamenti
terapeutici in conformità alla legge, potendo effettivamente
rinunciare solamente a quelli che presentino carattere
sproporzionato o sperimentale.
d.d.l. approvato dalla Camera il 12 luglio 2011
Nutrizione artificiale e idratazione
Non possono essere oggetto di dichiarazione anticipata di
trattamento (art.4, comma 4) e devono, comunque sia,
essere mantenuti sino a fine vita, salvo che non risultino
oramai più efficaci nei confronti del paziente terminale e
non più necessari alle funzioni fisiologiche dello stesso.
d.d.l. approvato dalla Camera il 12 luglio 2011
Condizioni perché un trattamento viene
giudicato eticamente lecito
• Indicazione medica:
a) chiari benefici per il paziente entro la finalità del
piano di cura (principio di beneficità)
b) rischi minimi (principio di non-maleficità)
c) alternativi migliori al trattamento?
• Consenso informato del paziente (principio di
autonomia)
Trattamento o cura di base?
u
u
Argomento: “Un paziente non può decidere di
interrompere la NAI perché appartiene alle cure di
base.”
Contro-argomento: La NAI non è una cura di base,
ma un trattamento medico perché viene iniziato a
causa di una indicazione medica (p. e. disfagia);
l’inserimento e la manutenzione richiedono
assistenza medica (Casarett et al. 2005)
Trattamento o cura di base?
Forma e durata della D.A.T.
•
•
•
•
•
•
Redatta in forma scritta
Datata e sottoscritta
Durata di cinque ani
Può essere rinnovata, revocata o modificata
In condizioni di urgenza può non essere applicata
Può essere nominato un fiduciario autorizzato ad
interagire con il medico
d.d.l. approvato dalla Camera il 12 luglio 2011
Art.7: ruolo del medico
Gli orientamenti espressi dalla d.a.t. devono essere soltanto
presi in considerazione dal medico, il quale, sentito il fiduciario o
il familiare, può anche discostarsi da essi, dovendo limitarsi ad
annotare nella cartella clinica le motivazioni che lo hanno
indotto a tale scelta.
d.d.l. approvato dalla Camera il 12 luglio 2011
Considerazioni
Precisando che il medico non potrà mai prendere in
considerazione orientamenti volti a cagionare la morte,
emerge a chiare lettere la volontà del legislatore di
apprestare una tutela decisamente prevalente al diritto
alla vita.
d.d.l. approvato dalla Camera il 12 luglio 2011
Contraddizioni ?
• Nessun trattamento può essere attivato a prescindere
dall’espressione del consenso informato
• Alla d.a.t. è riconosciuta la sola facoltà di esprimere
orientamenti e informazioni utili per il medico
• Dalla lettura combinata dei commi 1 e 2 dell’art. 3 si evince che
il paziente non potrà disporre di rinunciare all’attivazione di
qualunque trattamento sanitario, a meno che non si presenti
sproporzionato (secondo quale parametro ?) o di tipo
sperimentale.
d.d.l. approvato dalla Camera il 12 luglio 2011
Ruolo del medico
Posizione preminente in relazione alle scelte di fine vita,
riconoscendo allo stesso il potere di valutare non solo
scientificamente, ma anche secondo coscienza, le
determinazioni del malato in applicazione del principio
di inviolabilità della vita umana.
d.d.l. approvato dalla Camera il 12 luglio 2011
Esempi di legislazione europee
• Pieno rispetto della volontà della persona nelle
determinazioni relative al processo di fine vita
• Pieno diritto di autodeterminazione terapeutica del paziente,
previo il dovuto consenso informato
• Obbligo di rispettare la volontà espressa dal paziente
Proyect de Ley reguladora de los derechos de la persona
ante el proceso final de la vida
Esempi di legislazione europee
• Articolo L. 111-10: se una persona, in fase avanzata o
terminale di una malattia grave e incurabile, decide di
limitare o interrompere ogni trattamento, il medico è tenuto
a rispettarne la volontà
Code de la Santé Publique, legge 370 22 aprile 2005
Esempi di legislazione europee
• Persegue il criterio del best interest del paziente, tramite il
riconoscimento ed il rispetto delle convinzioni e delle volontà
espresse dal medesimo, quand’era nel pieno delle sue facoltà
mentali, come parametri cui attenersi nella materia del finevita.
Mental Capacity Act, 1 ottobre 2007
Considerazioni conclusive
Il legislatore ha inteso regolare la possibilità di formalizzare
semplici orientamenti, di carattere non vincolante, in ordine alla
possibilità di essere sottoposti a taluni trattamenti, rispetto ai
quali l’ultima valutazione spetterà sempre e comunque al medico
curante; ma ha anche recisamente affermato l’indisponibilità
assoluta dell’alimentazione e dell’idratazione artificiale, come di
tutti quei trattamenti la cui sospensione comporterebbe la morte
del paziente
d.d.l. approvato dalla Camera il 12 luglio 2011
Considerazioni conclusive
Il vero e unico punto centrale del d.d.l. è rappresentato dalla
definizione del ruolo svolto dal medico, alla cui «scienza e
coscienza» spetterà l’ultima decisione in merito a qualunque
trattamento sanitario o presidio di cura da applicare
d.d.l. approvato dalla Camera il 12 luglio 2011
Considerazioni conclusive
L’alleanza terapeutica tra malato e medico si svuota di significato
all’interno del d.d.l., riportando la memoria, invece, a quelle forme
di paternalismo medico, in cui il medico godeva di una indiscussa
discrezionalità nello stabilire ciò che è bene e ciò che è male per il
paziente.
d.d.l. approvato dalla Camera il 12 luglio 2011
Sclerosi laterale amiotrofica
• La sclerosi laterale amiotrofica è una
malattia degenerativa del SNC
caratterizzata da atrofia muscolare e deficit
di forza, che progressivamente colpisce
numerose funzioni primarie: motricità,
respirazione, fonazione, articolazione
verbale e deglutizione.
• il decorso è inesorabilmente progressivo e
fatale, con una sopravvivenza di 2-4 anni.
•Il tasso di incidenza della malattia è pari a
2,5 ogni 100.00 abitanti
Sclerosi Laterale Amiotrofica: funzioni cognitive
• nella maggior parte dei casi le funzioni cognitive sono
conservate sino agli stadi terminali;
• vi è talora un’atrofia corticale globale, associata alla
compromissione di numerose strutture sottocorticali.
• la frequenza di deficit cognitivi severi è pari al 3-5 %
(Lomen-Hoerth 2003)
• la frequenza di mild cognitive impairment viene stimata tra
il 36 ed il 65 % (Ringholz 2005)
• i pazienti ad esordio bulbare mostrano
prestazioni più scadenti (Shreiber 2005)
Course of Palliative Care in SLA
Mitchell JD, Borasio GD. Lancet 2007; 369: 2031-41
Outcome of ventilatory support for acute respiratory
failure in motor neurone disease
The mean time between
intubation and death was 7.4
months, (median 2.8 months,
range 1 week to 3.5 years)
MD Bradley, et al. J Neurol Neurosurg Psychiatry 2002; 72: 752-756
Ventilatory support: Japanese experience
Level of satisfaction of ALS patients
submitted to long-term TIPPV
All patients informed in advance (23/23) have a positive
view of the treatment
Only 7/24 receive a positive benefit, when therapy is not
discussed before it became necessary
Informed patient and family partecipation in decisionmaking regarding ventilatory support in ALS is essential
Hayashi H. J Neurol Sci 1997; 152 suppl: 97s – 100 s
Qualità di vita nei tracheostomizzati
• Nessun paziente informato
dichiara di essersi pentito di
aver scelto la tracheostomia
• La qualità di vita è simile a
quella dei pazienti SLA non
tracheostomizzati
Gelinas et al, J Neurol Scie; 1998: 1: s134-6
Ethics in cardiopulmonary medicine
• Because of the inevitability of respiratory failure in
most ALS patients, the usually slow rate of
progression of ALS, and patients’ retention of
cognitive abilities, there is time for physicians to
discuss with patients and their families the benefits
and burdens of LTMV and for patients to reach
unhurried advance decisions about its use.
Moss AH, et al. Patietnts with ALS receiving long-term mechanical ventilation. Chest 1996; 110: 249-55
Ethics in cardiopulmonary medicine
Moss AH, et al. Patietnts with ALS receiving long-term mechanical ventilation. Chest 1996; 110: 249-55
NPPV
Livello di soddisfazione dei pazienti sottoposti a TIPPV a
lungo termine
• 32 pazienti SLA sottoposti a NIV e 21 sottoposti a TIPPV
• I pazienti ed i caregivers dimostrano un buon livello di
soddisfazione per NIV
• Entrambi i gruppi di pazienti giudicano la propria qualità di
vita abbastanza buona
• TIPPV viene spesso avviata in situazioni di emergenza,
senza ottenere il consenso del paziente; in questo caso,
se anche la qualità di vita viene percepita come buona,
quella del caregiver viene autovalutata come gravemente
insufficiente.
Kaub-Wittemer D, et al. Quality of life and psychosocial issues in ventilated patients with
amyotrophic lateral sclerosis and their caregivers. J of Pain and Symp Man 2003; 26,4
Il care-giver nella Sclerosi Laterale Amiotrofica
• Il livello di depressione e di ansia del caregiver
correlano con la severità della compromissione fisica
del paziente
• In un gruppo di 19 pazienti SLA e nei rispettivi
caregivers, i livelli di accettazione di malattia, ansia e
depressione sono simili
• Il caregiver si trova a fronteggiare oneri e difficoltà che
vengono sottostimati dal sistema sanitario
e dalla società.
Tamanza and col, Int J Geriatr Psychiaty; 1 998; 13: 358-67
Goldstein L. Neurological Science 2012
PER UN DIRITTO GENTILE IN MEDICINA
Gruppo di lavoro «undirittogentile»
Una proposta di idee in forma normativa
Il gruppo di lavoro "Undirittogentile" si è formato nella primavera del 2012
attorno ad una proposta di "Principi per un diritto della dignità del morire",
avanzata da chi scrive, alla quale hanno aderito, come utile base di
discussione, bioeticisti, medici e giuristi.
Nei mesi successivi la discussione è proseguita sia attraverso il blog sia
con scambi di opinioni via mail e incontri tematici di diversi gruppi.
Sono emerse cosi alcune linee-guida ritenute utili per la costruzione di una
proposta normativa, che è stata abbozzata, discussa a distanza, e quindi
definita nel Seminario svoltosi a Trento il 25 e 26 Ottobre 2012.
[email protected]
jus.unitn.it
PER UN DIRITTO GENTILE IN MEDICINA
Diritto sul proprio corpo e diritto alla salute
1. L’ intangibilità del corpo è diritto fondamentale di ogni essere umano.
Qualsiasi condotta che implichi intromissione nella sfera corporea altrui è
lecita solo se consentita dall'interessato o da chi può decidere per lui, salvi i
casi previsti dalla legge.
2. Ciascuno ha diritto a perseguire la propria salute quale benessere fisico,
psichico e relazionale secondo la propria personale esperienza e
concezione di vita, e a ricevere a tal fine le prestazioni sanitarie adeguate e
la piena collaborazione dei professionisti sanitari.
[email protected]
PER UN DIRITTO GENTILE IN MEDICINA
11. E’ diritto fondamentale del paziente, in grado di autodeterminarsi in
relazione alle circostanze, rifiutare qualsiasi trattamento proposto, revocare
in qualsiasi momento il consenso prestato, rifiutare singoli atti attuativi del
programma di cure, pretendere l'interruzione delle cure anche se necessarie
alla sopravvivenza.
Il paziente che rifiuta le cure deve essere adeguatamente reso consapevole
delle conseguenze delle proprie decisioni nel rispetto di quanto previsto
all’art. 2.
Il medico che, in ossequio al diritto di cui all’art. 11, dopo aver ricercato il
consenso del paziente all’avvio o alla prosecuzione di cure appropriate,
esegue l’espressa volontà del paziente, cosciente e competente, di rifiutarle
o interromperle, non è punibile in quanto la sua condotta non costituisce
reato ai sensi dell’art. 51 c.p. Egli non è altrimenti soggetto a responsabilità o
sanzioni.
[email protected]
PER UN DIRITTO GENTILE IN MEDICINA
Urgenza medica
14. La situazione d’urgenza legittima il professionista sanitario a intervenire
per quanto di sua competenza, senza previo consenso della persona, per
adempiere al dovere di prestare le cure necessarie al paziente, purché, per
le condizioni della persona, non sia possibile gestire adeguatamente
informazione e consenso, e comunque nel rispetto del criterio di
proporzionalità tra costi e benefici attesi.
Non è comunque consentito intervenire:
a) contro la volontà della persona che consapevole del suo stato rifiuti
espressamente una modalità di cura o qualsiasi trattamento;
b) qualora la contraria volontà risulti, in modo inequivoco e riferibile alla
situazione in atto, da disposizioni anticipate del paziente o dalla
programmazione anticipata delle cure;
c) quando la somministrazione delle cure contrasti con il dovere previsto
all’art. 21, 3° co.
[email protected]
PER UN DIRITTO GENTILE IN MEDICINA
Efficacia delle disposizioni anticipate
21. I professionista sanitari e chiunque assista il malato è tenuto al pieno
rispetto delle disposizioni anticipate, riferibili alla situazione in atto, secondo i
princìpi che valgono per le manifestazioni di volontà o di desiderio, o per le
convinzioni e inclinazioni espresse o comunque manifestate in attualità.
[email protected]
Sembra facile
• Compiere atti morali veramente autonomi
• Soprattutto nella malattia e nelle vicinanze della
morte la relazione interpersonale può essere di
grande aiuto e in ciò dovrebbe consistere la
sostanza della alleanza terapeutica.
• Anche accompagnando i nostri pazienti fino alle
soglie del tempio come direbbe Platone.
• E’vero che si muore da soli ma se qualcuno ti
tiene la mano forse il morire è più umano.
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L`alleanza terapeutica