ANNO ACCADEMICO 2005-2006
Calendario delle lezioni di Geriatria e Gerontologia
Corso di Laurea Infermieristica
1) 21-4: Epidemiologia e demografia dell’invecchiamento - meccanismi
invecchiamento. Disabilità e fragilità.
2) 28-4: Fisiologia dell’invecchiamento di organi e apparati
3) 2-5: La Valutazione Multidimensionale Geriatrica (VMG)
4) 9-5: Linee guida nutrizionali nell’anziano
5) 23-5 : La Malnutrizione
6) 30-5: Sincope
7) 6-6: Disidrazione (12-13,30)
8) 6-6: Diabete nell’anziano (14.30-16)
9) 13-6: Lo scompenso di cuore
10) 23-/6: L’embolia polmonare
Esami sessione estiva
Prova scritta
Testi
Manuale di clinica geriatrica per infermieri. Kennedy-Malone,
Fletcher KR, Plank LM. CIC edizioni int
“Professione Medico”. Sezione Geriatria. O. Bosello UTET, Milano,
1999
Massima durata della vita registrata
Specie
max durata della vita
Pipistrelli
vampiro
p. indiano
13
17
Uccelli
piccione dom.
gallo
gufo reale
30
41
68
Rettili
anaconda
coccodrillo
tartaruga gal.
29
52
100
Massima durata della vita registrata
Specie
•Primati
•Carnivori
•Ungulati
•Roditori
max durata della vita
scimmia
scimpanzè
uomo
gatto dom.
cane dom.
orso bruno
pecora
cavallo
elefante ind.
toporagno
topo cas.
scoiattolo
29
44
120
28
30
36
20
46
70
1
3
15
Durata media della vita in varie epoche
1990
1965
1940
1900
medio evo
romana
preromana
0
20
40
anni
60
80
Durata media della vita in Italia
(Istat, 2000)
anni
84,7
85
81
80
78,3
77
75
75
1980
1999
2020
71
70
65
60
maschi
femmine
Evoluzione della popolazione italiana
800
 80
600
400
 60
200
20-60
0-19
0
1960
1980
2000
2020
2040
Prevalenza di soggetti con età > 80 anni
tra quelli con età > 65 anni
(ISTAT, 2000)
23%
>80 anni
<80anni
77%
Modificazione degli abitanti di Verona città
20%
10%
<65 a.
1961
>65 a.
>75 a.
1992
Indice di vecchiaia
Rapporto percentuale fra persone
di 65 anni e oltre e persone di età
compresa tra 0 e 14 anni.
L’indice di vecchiaia in Italia
(Istat, 2000)
180
160
140
120
100
80
60
40
20
0
Indice
2000
2020
NUMERO DI ANZIANI OGNI 100 GIOVANI NEL VENETO 2001
200
180
160
140
120
100
80
60
40
20
0
Ven
Vr
Veneto
Verona
Vicenza
Vi
Bl
Tv
Belluno
Treviso
Venezia
Ve
Pd
Ro
Padova
Rovigo
Aspettativa di vita a 0, 1 e 65 anni
Stato
Anno
a. 0
a. 1
a. 65
Danimarca
Finlandia
Islanda
Norvegia
Svezia
1990
1989
1990
1989
1988
72.2
70.9
75.4
73.3
74.2
71.8
70.4
75.0
73.0
73.7
14.0
13.9
16.4
14.7
15.0
Anni
Speranza di vita per le donne
per classe di reddito
25
Basso
20
Medio
Elevato
15
10
5
0
65
75
85
Età
95
105
Myers, 1993
Durata media della vita in Russia
1989
1993
Variazione
Uomini
64,2
59,0
-5,2
Donne
74,5
72,7
-1,8
UNICEF, 1995
Patologia cronica degenerativa
Patologia acuta
1900
1950
ANNI
2000
Costi socio-sanitari per soggetti
> 65 anni negli USA
100
Miliardi di $
75
50
25
0
1970
1975
1980
1985
Spesa per la salute del cittadino europeo
medio nell'ultimo anno di vita
CESD, 1995
100
80
%
60
40
20
0
spesa per la salute
spesa ultimo anno
Pazienti > 70 anni ricoverati
100
75
50
25
0
Alterazione cognitiva
Non alterazione cognitiva
Previsioni di necessità di
assistenza sanitaria in USA
20
1980
2010
2040
15
10
5
0
H
visite mediche
Nursing Home
% Di anziani assistiti a domicilio
ANNO
Danimarca
Islanda
Norvegia
Olanda
Svizzera
Finlandia
Germania
Svezia
Francia
Regno Unito
Belgio
Irlanda
Austria
Italia
Spagna
Portogallo
Grecia
2000
2000
2000
1996
1992
2000
1996
2000
1998
1999
1996
1996
1991
1999
1999
1992
1998
%
24,6
18,9
15,7
12,0
12,0
10,7
9,6
8,2
7,9
7,1
4,5
3,5
3,0
3,0
1,8
1,0
0,3
(Bellelli 2003)
% Di anziani assistiti nelle strutture residenziali
ANNO
Islanda
Olanda
Belgio
Svezia
Svizzera
Lussemburgo
Finlandia
Francia
Norvegia
Austria
Germania
Regno Unito
Irlanda
Danimarca
Spagna
Italia
Portogallo
Grecia
2000
1998
1997
1998
1998
1995
1995
1996
1999
1997
1996
1998
1996
2001
1999
1999
1992
1991
%
9,4
7,9
7,7
7,7
7,2
6,8
6,2
6,1
6,1
5,5
5,2
5,4
4,7
3,9
3,2
2,7
2,0
1,0 Bellelli 2003
Livello di sviluppo dell’assistenza
domiciliare e residenziale agli anziani
Elevato
Domiciliare Residenziale
Intermedio
Domiciliare Residenziale
Domiciliare Residenziale
Norvegia
Norvegia
Germania
Olanda
Olanda
Regno Unito Regno Unito
Portogallo Portogallo
Svizzera
Svizzera
Irlanda
Italia
Finlandia
Finlandia
Svezia
Islanda
Islanda
Francia
Danimarca Belgio
Belgio
Germania
Basso
Irlanda
Austria
Danimarca
Grecia
Grecia
Italia
Spagna
Austria
Spagna
Lussemburgo
Svezia
Francia
(Bellelli 2003)
Anni vissuti in stato di disabilità in Italia
Rapporto WHO sullo stato di salute nel mondo, 2000
7
Anni
6
5
4
3
2
1
0
Maschi
Femmine
La pluripatologia
Soggetti di età > 65 anni che dichiarano di essere affetti
da più di una malattia cronica
70
60
50
40
almeno due
almeno tre
30
20
10
0
uomini
donne
ISTAT, 2000
Percentuale di esattezza della diagnosi clinica
causa
della morte
-
< 45 anni
45 - 54 a.
55 - 64 a.
65 - 74 a.
> 75 a.
78
73
68
61
47
malattia
responsabile
58
43
37
32
26
Caratteristiche generali della senescenza
•
•
•
•
Aumentata variabilità interindividuale
Ritardata risposta agli stimoli
Ridotta capacità di recupero
Aumentata sensibilità agli stress (sia endogeni che
esogeni)
• Alterata regolazione dei meccanismi di controllo
intra- ed inter-cellulari
• Declino della capacità riproduttiva.
• Progressivo aumento del tasso di morte etàspecifico
La classificazione degli anziani
• 65-75 young old
• 75-85 middle old
• > 85 oldest old
Aumento di autoanticorpi organo specifici antitiroidei con l'età
35
30
25
%
20
15
10
5
0
< 50
50-59
60-69
70-95
>100
p<0,05
p<0,01
età
Il progressivo aumento della
suscettibilità allo scompenso
organo-sistemico, in relazione
all’età, indotto da stress o da
malattie, sembra essere una
peculiare caratteristica
dell’invecchiamento.
CAMBIAMENTO DELLE ASPETTATIVE DI VITA ATTUALI E FUTURE
Terapie geniche (2000)
Terapie ormonali (2000)
120
Terapie antiossidanti (2000)
?
100
80
Modificazione stile di vita (1960)
Vaccinazioni-Cure intensive (1950)
60
Antibiotici (1940)
40
Miglioramento condizioni igeniche
sanitarie (1800)
20
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
110
120
130
140
150
160
Modificazioni % dell’invecchiamento della popolazione americana dal 1840
FATTORI
GENOTOSSICI
•Endogeni
•Esogeni
Principali fattori genotossici esogeni
• Stile di vita
– esposizione alla luce solare
– fumo di tabacco
– alimenti
• Lavoro ( esempi )
– altoforni
– fonderie
– asfaltatori
• Luogo di residenza
• Ambiente domestico
Principali fattori genotossici
endogeni
• Calore corporeo (37°)
• Radicali liberi
• Altre fonti
Ipotesi sperimentali di rallentamento del
processo di invecchiamento
• Ridurre sensibilmente la quantità di calorie
introdotte giornalmente
• Svolgere attività fisica continua ma moderata
• Evitare l'esposizione ad agenti danneggianti,
quali radiazioni ultraviolette e ionizzanti
Restrizione Calorica e durata media
della vita nei roditori
100
% animali
80
60
RC 30%
Ad Libitum
40
20
0
1
3
5
7
9
11
13
giorni x 100
15
17
19
Ross, 1976
Restrizione Calorica e patologia organodistrettuale dei roditori
Glomerulonefrite
Ad libitum
RC 30%
RC 50%
Periartrite
%
%
Degenerazione
miocardica
%
100
36
43
63
17
3
96
28
24
Harper, 1982
Effect of 30% caloric restrition on body weight
for female rhesus monkeys
14
12
Kg
10
8
Ad libitum
CR 30%
6
4
2
0
1
2
3
4
5
6
Years
7
8
9
10
11
12
Lane et al, 1999
Biomarker of caloric restrition in primates may
predict longevity in humans: temperature
NIA Primate Aging Study
Male Rhesus Monkeys
BLSA
Male Humans
Lower
Temperature °C
Higher
1
Cumulative survival
39,5
39
38,5
38
0,9
0,8
0,7
0,6
0,5
37,5
Control
CR
5
Roth et al, 2002
10
15
years
20
25
Biomarker of caloric restrition in primates may
predict longevity in humans: insulin
NIA Primate Aging Study
Male Rhesus Monkeys
BLSA
Male Humans
Lower
Insulin mU/ml
Higher
1
Cumulative survival
25
20
15
10
5
0,9
0,8
0,7
0,6
0,5
0
Control
CR
5
Roth et al, 2002
10
15
years
20
25
Biomarker of caloric restrition in primates may
predict longevity in humans: DHEAS
NIA Primate Aging Study
Male Rhesus Monkeys
BLSA
Male Humans
Higher
% of initial DHEAS
Lower
1
Cumulative survival
150
100
50
0,9
0,8
0,7
0,6
0,5
0
Control
CR
5
Roth et al, 2002
10
15
years
20
25
Effetti della restrizione calorica che possono
ritardare l’invecchiamento
• Riduzione
– Glicemia
– Insulinemia
– IGF-1
– Glicosilazione
– Gluco-ossidazione
– Colesterolo e Trigliceridi
– Ormoni tiroidei
– Temperatura corporea
– Grasso totale e viscerale
• Mantenimento
– DHEAS
– Funzione immunitaria
• Aumento
– Sensibilità insulinica
– HDL2B
– Efficienza energetica
Invecchiamento e restrizione calorica
• La restrizione calorica riduce l'incidenza di malattie
età-associate.
• L'effetto della dieta é influenzato dalle condizioni
ambientali (attività fisica, temperatura, etc).
• La restrizione calorica aumenta la lunghezza della
vita e riduce la fecondità (meccanismo ancestrale di
adattamento allo stress?).
Una strategia
per capire come invecchiare bene
è studiare chi ci è già riuscito
Il modello
dei Centenari
Numero di centenari
Previsione del numero di centenari in U.S.A.
834000
447000
324000
72000
2000
131000
2010
214000
2020
2030
2040
2050
Centenarians in the United States, U.S. Census Bureau, 1999
QUANTI SARANNO I CENTENARI IN FUTURO?
2500000
2000000
1500000
centenari
1000000
500000
0
1998
2050
Oggi i centenari al mondo sono circa 145 mila
Nel 2050 potrebbero essere 2 milioni
Nei paesi occidentali ci sono circa 7-15 centenari
ogni 100 mila abitanti
ONU 1999
Una strategia
per capire come invecchiare bene
è studiare chi ci è già riuscito
Il modello
dei Centenari
dieta mod ipocalorica
dieta mediterranea
modico consumo di alcool
Il modello
dei Centenari
Abitudini voluttuarie
Superalcolici: non assunti
Caffè: 1 tazzina die
Fumo: l’84,1% non aveva mai fumato
Anche in età avanzata:
 avere una appropriata attività fisica
 avere una alimentazione corretta
 astenersi o sospendere il fumo
 assumere alcool con moderazione
può prevenire le malattie, il declino funzionale e
favorire la longevità
OMS 2002
PIU’ FREQUENTI MALATTIE CRONICHE
IN ETA’ GERIATRICA NEL MONDO
Malattie cardiovascolari OMS 2002
Ipertensione
Stroke
Diabete
Tumori
BPCO
Patologie muscoloscheletriche
Patologie mentali
Cecità e deficit visivi
Fattori nutrizionali son causa e/o concausa di molte di queste patologie
Interventi di tipo nutrizionale sono parte fondamentale della loro terapia
Disability
• Expression of a physical or mental limitation in
a social context
• The gap between a person’s capabilities and the
demands of the environment
IOM, 1991
Prevalence of Mobility Disability
Established Populations for the Epidemiological Study of the Elderly (EPESE)
100
Percent
80
60
Women
40
Men
20
0
65
70
75
80
Age
85
90
95
Source: Leveille et al. J Gerontol Soc Sci 2000;55:S41-50.
Catastrophic and Progressive
Severe Disability
Severe Disability - Need help in 3 or more of 6 ADLs
(eating, dressing, bathing, transferring, using the toilet,
walking across a small room)
Catastrophic severe disability - Incident severe
disability with no prior ADL disability
Progressive severe disability - Incident severe
disability with need for help in 1 or 2 ADLs in the year
prior to severe disability
Subjects - 2,424 men and 4,216 women who did not
report severe disability at baseline and annual followups 1 through 4 were followed for incident severe
disability for 2-3 more years
Source: Ferrucci et al. J Gerontol Med Sci 1996;51A:M123-30.
Proportion of Persons with Catastrophic and Progressive
Disability Among Those Who Developed Severe Disability
Proportion of the severely disabled
100
80
60
Catastrophic
disability
40
Progressive
disability
20
0
M W
M
69-74
75-79
W
M
W
80-84
M
W
85+
Age (years)
Source: Ferrucci et al. J Gerontol Med Sci 1996;51A:M123-M130.
Active Life Expectancy
The average number of years of remaining life
which is disability-free for an individual who is a
specific age
Disabled Life Expectancy
The average number of years of remaining life
with disability for an individual who is a
specific age
Aspettativa di vita attiva e con disabilità
Possibili scenari dal 1990 al 2040 in donne con 65 anni
Aspettativa
di vita
1990
78.8. anni
Scenario 1: Popolazione con morbilità stabile
2040
82.8 anni
Scenario 2: Riduzione della morbilità
2040
82.8 anni
Scenario 3: Espansione della morbilità
2040
82.8 anni
Anni di vita privi
di disabilità
(Aspettativa di vita attiva)
Anni di disabilità
(Aspettativa di vita con disabilità)
Descrizione della fragilità:
due aspetti fondamentali
 Perdita di riserva funzionale:
 Cognitiva
 Musculoscheletrica (mobilità, forza, equilibrio,
flessibilità, tempo di reazione, coordinamento)
Nutrizione
Endurance cardiovasculare
Altri (depressione, dolore, disturbi visivi/uditivi)
 Stato funzionale vicino/oltre i livelli vicini alla soglia
di insufficienza, con poca tolleranza ai fattori di
stress esterno
Fragilità non è disabilità
• Fragilità e disabilità: similitudini
– Più comuni nell’età avanzata, entrambi aumentano la
morbilità e la mortalità
• Fragilità e disabilità: differenze
– La fragilità implica sempre insufficienza di più sistemi; la
disabilità può essere dovuta all’insufficienza di un solo
sistema
– La fragilità è sempre una condizione instabile, la disabilità
può essere stabile
• instabile: piccoli eventi (malattie minori acute o incidenti) comportano
effetti importanti (immobilità, dipendenza, morte)
– La fragilità è presente in molti soggetti non disabili, ma ad
alto rischio di diventarlo
• Quindi, fragilità viene spesso definita come
“disabilità preclinica”
Anna: disabile, ma non fragile
• Sociale
75 a, commessa in
– Vive sola, vedova, casa
pensione
propria
• Storia clinica
– Svolge diverse attività di
– Artrosi, diabete senza
volontariato
complicanze,
– Personalità vivace
normopeso, quasi
totalmente cieca per
• IADL
maculopatia
– Prende l’autobus
– Caduta 2 mesi fa, ferite
riservato per andare al
multiple al viso
centro diurno
• Accadde in stazione
– Può leggere solo con lente
ferroviaria, dopo un
– Autosufficiente nelle altre
viaggio di piacere
IADL
• Funzione cognitiva e ADL
– Normale
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Meccanismi invecchiamento - Benvenuti nel secondo anno del