I saperi minimi sui saperi minimi
Verona, 8 ottobre 2009
D.M. 270/04, art.61-2
Corso di laurea
I Regolamenti didattici di Ateneo richiedono il possesso o
l'acquisizione di un'adeguata preparazione iniziale,
definendo le conoscenze richieste per l'accesso e
determinandone le modalità di verifica
Corso di laurea magistrale
In difetto di numero programmato, vengono stabiliti
specifici criteri di accesso che prevedono, comunque, il
possesso di requisiti curriculari e la verifica
dell’adeguatezza della personale preparazione da parte
degli Atenei, con modalità definite nei regolamenti
didattici
Regolamento Didattico di Ateneo – Parte
Generale, emanato con D.R. 3 giugno 2008,
n.2511, art.18
1. […] Per l’iscrizione ad un corso di laurea sono altresì richiesti il possesso
o l’acquisizione di un’adeguata preparazione iniziale. Gli ordinamenti
didattici dei corsi di laurea definiscono i “saperi minimi” per ogni corso di
laurea e prevedono forme di verifica della preparazione iniziale, o di
certificazione del possesso dei requisiti di accesso anche a conclusione di
attività formative propedeutiche.
2. Nel caso in cui la verifica non sia risultata positiva, vengono assegnati allo
studente specifici obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare nel primo anno
di corso. I Regolamenti didattici dei corsi di laurea determinano le relative
modalità di accertamento e possono condizionare l’iscrizione al secondo
anno ai risultati dell’accertamento stesso.
[…]
4. Le strutture didattiche promuovono sia lo svolgimento di attività formative
propedeutiche alla verifica della preparazione iniziale degli studenti che
accedono ai corsi di laurea, sia attività formative integrative organizzate al
fine di favorire l’assolvimento degli obblighi formativi aggiuntivi di cui ai
commi 2 e 3 […].
[…]
“Saperi minimi”
intuitivamente
le condizioni basilari perché qualcosa abbia
“sapore”, potendosi così “notare”
(etim. latina sapere)
- Cultura generale?
- Nozioni specifiche?
- Capacità logiche?
Facoltà di Giurisprudenza
(Regolamento del Corso di studio)
Saperi minimi richiesti
(tanto per il Corso di Laurea magistrale in
Giurisprudenza quanto per il Corso di Laurea in
Scienze dei Servizi Giuridici)
capacità di analisi e comprensione di testi
Accezione generica di “capacità logica”, che ne fa
qualcosa di accertabile in termini di capacità di
lettura critica di un testo
Modalità di verifica:
- lettura di un breve articolo
- quesiti a risposta multipla
La filosofia dei saperi minimi di Giurisprudenza è, insomma,
quella di saggiare attraverso un testo le abilità di base e
“trasversali” necessarie e sufficienti a frequentare con profitto
il corso di studi
Pur imposti per vincolo normativo, i saperi minimi – così
interpretati – divengono allora una chance:
- per la Facoltà stessa, che potrà meglio modulare ed
organizzare l’attività didattica, specie al primo anno
- per gli studenti, che potranno immediatamente mettere
alla prova le proprie attitudini ed abilità
Caratteristiche fondamentali dei saperi
minimi di Giurisprudenza
1. I saperi minimi di Giurisprudenza non costituiscono uno strumento di
selezione (a differenza delle prove previste per l’accesso programmato).
2. Per tale ragione, l’iscrizione al relativo test è sì obbligatoria, ma consegue
automaticamente all’avvenuta immatricolazione.
3. Non si danno neppure pre-requisiti in senso stretto, concretantisi in
conoscenze specifiche finalizzate alla loro acquisizione.
4. Per chi non abbia superato il test, sono previste, in assolvimento all’obbligo
formativo aggiuntivo, attività di recupero (tot. 12 ore).
5. Al termine delle suddette attività di recupero gli studenti che non abbiano
superato la prima prova potranno sostenere un ulteriore test.
6. I saperi minimi si daranno comunque per acquisiti in caso di superamento di
un esame del primo anno o di una prova intermedia (laddove prevista).
Item di prova per simulazione del test sui
saperi minimi
Dopo aver letto attentamente l’articolo del
Corriere della Sera, Fioravanti è un uomo libero.
Finita la libertà condizionata, il candidato
risponda ai seguenti quesiti indicando la
risposta esatta con una crocetta. La risposta
corretta è una e una soltanto.
ROMA A ventinove anni dalla strage di Bologna il colpevole ufficiale
dell’eccidio - uno dei tre individuati dai processi - è un uomo libero.
L’ex terrorista «nero» e pluriergastolano Valerio Fioravanti, condannato
al carcere a vita anche per la bomba del 2 agosto 1980 - della quale s’è
sempre proclamato innocente, a differenza che per gli altri omicidi, ma
è un particolare che non incide sulla vicenda giudiziaria - è uscito
definitivamente di prigione e non ha più alcun obbligo da rispettare.
Ha chiuso i conti con la giustizia italiana, e ora avvierà le pratiche per
ottenere la patria potestà sulla figlia e per riavere il passaporto.
Valerio Fioravanti, 51 anni compiuti nel marzo scorso, è un uomo libero
nonostante il «fine pena mai» stampato sui suoi fascicoli perché così
prevede la legge. Senza gli sconti concessi a «pentiti» o «dissociati »
della lotta armata ma grazie ai benefici previsti per tutti i detenuti.
Ergastolani compresi. Dopo ventisei anni trascorsi in cella (che in
realtà sono un po’ meno grazie all’abbuono di tre mesi per ogni anno,
altra regola generale), se hanno tenuto «un comportamento tale da
farne ritenere sicuro il ravvedimento», hanno anch’essi diritto alla
liberazione condizionale: cinque anni di prova senza rientrare in
carcere nemmeno la notte, durante i quali restano il divieto di
allontanarsi dal Comune di residenza e altri obblighi. Fioravanti,
arrestato nel 1981, l’ottenne a primavera del 2004, e quindi adesso la sua
pena è «estinta», come recita il codice.
DOMANDA 1
Dopo quanti anni di carcere Valerio Fioravanti ha ottenuto la libertà
condizionale?
A La semilibertà è stata concessa nel 2001, dopo che Fioravanti ha deciso di
pentirsi e di parlare con i magistrati
B Fioravanti l’ha ottenuta dopo meno di 26 anni di carcere, nella primavera
del 2004
C La semilibertà è giunta dopo 26 anni in cella, nella primavera del 2004
D Il diritto alla liberazione condizionale è arrivato al termine dei cinque anni
di prova, nel 2009
E Dopo l’ultimo processo fatto sulla strage di Bologna i giudici hanno deciso
di concedergli la libertà condizionale sulla base delle sue
testimonianze e dichiarazioni
DOMANDA 1
Dopo quanti anni di carcere Valerio Fioravanti ha ottenuto la libertà
condizionale?
A La semilibertà è stata concessa nel 2001, dopo che Fioravanti ha deciso di
pentirsi e di parlare con i magistrati
B Fioravanti l’ha ottenuta dopo meno di 26 anni di carcere, nella primavera
del 2004
C La semilibertà è giunta dopo 26 anni in cella, nella primavera del 2004
D Il diritto alla liberazione condizionale è arrivato al termine dei cinque anni
di prova, nel 2009
E Dopo l’ultimo processo fatto sulla strage di Bologna i giudici hanno deciso
di concedergli la libertà condizionale sulla base delle sue
testimonianze e dichiarazioni
DOMANDA 2
Sul fascicolo di Valerio Fioravanti rimarrà per sempre la dicitura “fine pena
mai”. Cosa significa questa espressione?
A Indica il carattere di “perpetuità” della pena prevista dal codice penale
B Significa che la pena per lui non si estinguerà mai e che quindi in un
modo o nell’altro sarà sempre limitato nelle sue libertà
C Questa espressione serve a sottolineare che, anche se libero, comunque il
detenuto non può riacquistare tutti i diritti civili
D Il “fine pena mai” sta a indicare la condizione del detenuto che dovrà
rimanere in carcere per sempre e non potrà mai ottenere la libertà
condizionale
E E’ un’espressione giuridica che indica lo stato di libertà condizionata
DOMANDA 2
Sul fascicolo di Valerio Fioravanti rimarrà per sempre la dicitura “fine pena
mai”. Cosa significa questa espressione?
A Indica il carattere di “perpetuità” della pena prevista dal codice penale
B Significa che la pena per lui non si estinguerà mai e che quindi in un
modo o nell’altro sarà sempre limitato nelle sue libertà
C Questa espressione serve a sottolineare che, anche se libero, comunque il
detenuto non può riacquistare tutti i diritti civili
D Il “fine pena mai” sta a indicare la condizione del detenuto che dovrà
rimanere in carcere per sempre e non potrà mai ottenere la libertà
condizionale
E E’ un’espressione giuridica che indica lo stato di libertà condizionata
DOMANDA 3
Con la scarcerazione, Fioravanti potrà espatriare?
A No, il periodo di cosiddetta semilibertà prevede la permanenza sul suolo
nazionale
B Sì, ma non potrà portare con sé la figlia
C Sì, anche se dovrà attendere la conclusione di tutte le pratiche per riavere
il passaporto
D Sì, ma ogni volta dovrà chiedere autorizzazione alle autorità competenti
dato l’alto rischio che decida di non tornare in Italia
E Sì, e potrà portare con sé anche la moglie Francesca Mambro
DOMANDA 3
Con la scarcerazione, Fioravanti potrà espatriare?
A No, il periodo di cosiddetta semilibertà prevede la permanenza sul suolo
nazionale
B Sì, ma non potrà portare con sé la figlia
C Sì, anche se dovrà attendere la conclusione di tutte le pratiche per riavere
il passaporto
D Sì, ma ogni volta dovrà chiedere autorizzazione alle autorità competenti
dato l’alto rischio che decida di non tornare in Italia
E Sì, e potrà portare con sé anche la moglie Francesca Mambro
DOMANDA 4
Avendo concluso il periodo di libertà condizionale, ora Fioravanti otterrà tutti i
diritti civili?
A Sì, ma non potrà espatriare
B Sì, ma non potrà allontanarsi dal Comune di residenza e avrà l’obbligo di
firma in carcere
C No, per gli ex ergastolani rimangono comunque degli obblighi che non si
estinguono con l’uscita dal carcere
D Sì, ora non ha più nessun obbligo particolare da rispettare
E Sì, ma solo dopo un ulteriore periodo di prova
DOMANDA 4
Avendo concluso il periodo di libertà condizionale, ora Fioravanti otterrà tutti i
diritti civili?
A Sì, ma non potrà espatriare
B Sì, ma non potrà allontanarsi dal Comune di residenza e avrà l’obbligo di
firma in carcere
C No, per gli ex ergastolani rimangono comunque degli obblighi che non si
estinguono con l’uscita dal carcere
D Sì, ora non ha più nessun obbligo particolare da rispettare
E Sì, ma solo dopo un ulteriore periodo di prova
È successo a decine di ex-terroristi di sinistra e di destra, e pure gli altri
due
condannati per la strage di Bologna sono su quella strada.
Francesca
Mambro, moglie di Fioravanti, è in «condizionale » da
quasi un anno; Luigi Ciavardini, per il quale la sentenza definitiva è
arrivata solo nel 2007, è «semilibero» dal mese di marzo: la sera deve
tornare in carcere,
ma di giorno può uscire. Forse anche per
questo lo slogan scelto dall’Associazione «2 agosto 1980» per il
ventinovesimo anniversario
grida: «La certezza della pena in
questo Paese è riservata esclusivamente alle vittime e ai loro familiari».
[…]
DOMANDA 5
In quale stato si trovano al momento Francesca Mambro e l’altro condannato
per la strage di Bologna, Luigi Ciavardini?
A Devono tornare in carcere solo di notte
B Francesca Mambro è in libertà condizionale da un anno e non può
allontanarsi dal Comune di residenza, mentre Ciavardini si trova in
regime di semilibertà dal mese di marzo, con obbligo di rientrare in
carcere per la notte
C La Mambro dovrà passare altri cinque anni di libertà condizionata al termine
dei quali dovrebbe ottenere la scarcerazione definitiva. Lo stesso vale per
Ciavardini
D Essendo stato condannato solo nel 2007, Ciavardini ha ottenuto subito la
libertà condizionata
E Sono entrambi in carcere, senza godere di alcun beneficio
DOMANDA 5
In quale stato si trovano al momento Francesca Mambro e l’altro condannato
per la strage di Bologna, Luigi Ciavardini?
A Devono tornare in carcere solo di notte
B Francesca Mambro è in libertà condizionale da un anno e non può
allontanarsi dal Comune di residenza, mentre Ciavardini si trova in
regime di semilibertà dal mese di marzo, con obbligo di rientrare in
carcere per la notte
C La Mambro dovrà passare altri cinque anni di libertà condizionata al termine
dei quali dovrebbe ottenere la scarcerazione definitiva. Lo stesso vale per
Ciavardini
D Essendo stato condannato solo nel 2007, Ciavardini ha ottenuto subito la
libertà condizionata
E Sono entrambi in carcere, senza godere di alcun beneficio
DOMANDA 6
Fioravanti, la Mambro e Ciavardini sono stati accusati unicamente
della strage di Bologna?
A Sì, sono stati accusati di aver organizzato l’attentato, ma si sospetta che
siano coinvolti anche in altri fatti di sangue di quegli anni
B No, Fioravanti è stato accusato anche di altri omicidi
C Fioravanti, Ciavardini e la Mambro hanno confessato di aver messo la
bomba alla stazione di Bologna
D Francesca Mambro è in carcere, non per la strage di Bologna, ma per altri
delitti che le sono stati attribuiti
E Tutti e tre sono finiti in carcere per questa accusa, ma sono stati assolti dai
giudici in secondo grado di giudizio
DOMANDA 6
Fioravanti, la Mambro e Ciavardini sono stati accusati unicamente
della strage di Bologna?
A Sì, sono stati accusati di aver organizzato l’attentato, ma si sospetta che
siano coinvolti anche in altri fatti di sangue di quegli anni
B No, Fioravanti è stato accusato anche di altri omicidi
C Fioravanti, Ciavardini e la Mambro hanno confessato di aver messo la
bomba alla stazione di Bologna
D Francesca Mambro è in carcere, non per la strage di Bologna, ma per altri
delitti che le sono stati attribuiti
E Tutti e tre sono finiti in carcere per questa accusa, ma sono stati assolti dai
giudici in secondo grado di giudizio
Nel Paese delle stragi impunite, Bologna si tiene strette le condanne
ottenute dopo ben cinque processi, ne rivendica la legittimità contro
chi vorrebbe togliere l’aggettivo «fascista» dalla lapide che ricorda gli
85 morti nella sala d’aspetto della stazione. E’ naturale che sia così,
anche se i dubbi cresciuti nel tempo derivano da diverse «stranezze»
emerse dalle indagini e dai dibattimenti; a cominciare dalle
dichiarazioni del super-testimone che accusò Fioravanti e Mambro,
ambigua figura la cui attendibilità si può definire quanto meno
opinabile. Tuttavia c’è una sentenza definitiva, criticabile finché si
vuole, da rispettare come tutte le altre.
I condannati si proclamano innocenti, ma non è questo che conta. Conta
piuttosto che, anche a volerla prendere per buona, quella sentenza non
racconta tutta la verità. Ne manca comunque un pezzo. Se pure quei tre
«ragazzini » avessero messo la bomba (e non si capisce con quale
movente), non ci sono i mandanti né gli intermediari che avrebbero
reclutato la manovalanza. Quelli ipotizzati nelle inchieste sono stati
assolti nei processi che, sentenza dopo sentenza, perdevano ogni volta
un pezzo; e le condanne dei depistatori non spiegano tutti i buchi
rimasti vuoti.
DOMANDA 7
Perché, nonostante le condanne all’ergastolo, vi sono ancora dubbi su ciò che è
accaduto veramente a Bologna il 2 agosto 1980?
A Durante il primo processo per la strage fu interrogato un super testimone
che accusò un quarto uomo della strage, ma quest’ultimo non fu mai
identificato
B La pista medio-orientale è sempre apparsa più convincente, ma per
svariate ragioni non è mai stata approfondita
C Perché gli imputati, poi condannati, si sono sempre dichiarati innocenti
D Perché il caso è stato riaperto più volte di fronte a nuovi giudici, ma mai
si è stato possibile identificare con precisione i colpevoli
E Perché non sono mai stati individuati mandanti ed intermediari
dell’attentato e si sono sollevati numerosi dubbi sull’attendibilità del
super testimone chiave.
DOMANDA 7
Perché, nonostante le condanne all’ergastolo, vi sono ancora dubbi su ciò che è
accaduto veramente a Bologna il 2 agosto 1980?
A Durante il primo processo per la strage fu interrogato un super testimone
che accusò un quarto uomo della strage, ma quest’ultimo non fu mai
identificato
B La pista medio-orientale è sempre apparsa più convincente, ma per
svariate ragioni non è mai stata approfondita
C Perché gli imputati, poi condannati, si sono sempre dichiarati innocenti
D Perché il caso è stato riaperto più volte di fronte a nuovi giudici, ma mai
si è stato possibile identificare con precisione i colpevoli
E Perché non sono mai stati individuati mandanti ed intermediari
dell’attentato e si sono sollevati numerosi dubbi sull’attendibilità del
super testimone chiave.
Tre fondamentali ordini di difficoltà

Logico-formale
Antidoto: fare proprie le assunzioni contenute nel testo

Logico-sistematico
Antidoto: ripercorrere le connessioni rilevanti tra parti di testo

Logico-semantico
Antidoto: enucleare le implicazioni dei termini-chiave
Suggerimenti










Focalizzare il senso della domanda
Individuare la porzione di testo corrispondente
Considerare interconnessioni con altre parti di testo
Provare a rispondere in maniera non “guidata”
Effettuare un primo screening generale delle risposte multiple
Scartare le risposte palesemente errate (se ve ne sono)
Comparare tra loro le risposte a tutta prima plausibili
Isolate le differenze tra tali risposte, riportarle al testo
Scartare motivatamente tutte le restanti risposte tranne una
Verificare se la risposta prescelta si attaglia perfettamente al testo
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