Ufficio Statistica
Comune di Ferrara
Le abitazioni, le
condizioni
economiche e
rischio di povertà
6a indagine campionaria triennale
sulle
29 giugno 2010
Condizioni di vita a Ferrara
Anno 2009
1
Obiettivi dell’indagine
triennale
• Analisi delle condizioni abitative ed
economiche, stili di vita e di consumo
dei residenti nel Comune di Ferrara
• Valutazione dell’incidenza di povertà
Effettuata negli anni
1994, 1997, 2000, 2003, 2006 e 2009
2
Disegno dell’indagine
•
•
•
•
•
Universo: Famiglie residenti nel comune di Ferrara
Campione: 1000 famiglie estratte casualmente dagli
archivi anagrafici.
Metodo: Questionario con domande a risposte per lo
più chiuse ad intervista diretta con rilevatore che si
reca presso la famiglia campione
Periodo di rilevazione: dicembre 2009
Risposte:
questionari validi: 990
(errore campionario inferiore al 3,1% ad un livello
fiduciario del 95%)
mancate risposte (per dati reddito) 8,1%
3
Non sono rilevati
• persone temporaneamente presenti per motivi di studio
o lavoro;
• persone che vivono ed hanno la residenza in una
convivenza (case di riposo, alberghi, caserme,
convivenze ecclesiastiche, ecc.);
• immigrati da altri comuni che per motivi di vario genere
non hanno ancora provveduto al trasferimento di
residenza;
• immigrati stranieri, principalmente extracomunitari, in
posizione irregolare;
• nomadi e persone senza fissa dimora.
4
Ambiti dell’indagine
• Informazioni generali sui componenti della famiglia:
relazioni di parentela, sesso, età, stato civile, titolo di
studio, condizione lavorativa e non, mezzo di
sostentamento, stato di salute (sezione A).
• Notizie sull’abitazione: titolo di godimento, tipologia,
superficie, stanze, riscaldamento, e problemi abitativi
(sezione B).
• Redditi e consumi familiari, valutazione dell’adeguatezza delle risorse economiche delle famiglie, sussidi
ricevuti, confronti con la situazione economica passata e
aspettative per quella futura (sezione C).
5
Ambiti dell’indagine
• Stili di consumo, andamento delle propensioni alla
spesa nell’ultimo anno, difficoltà incontrate dalle
famiglie nell’acquisto di alcuni beni e servizi considerati
essenziali (alimentari, spese per la casa, spese mediche,
spese di istruzione per i figli, pagamento dei debiti)
(sezione D).
• Possesso dei principali beni durevoli: mezzi di
trasporto,
televisore,
elettrodomestici,
computer,
telefono fisso e cellulare, hi-fi, condizionatore, ecc.
(sezione E).
6
Risultati
•Le abitazioni
•Le condizioni economiche
•Gli stili di vita e di consumo
7
Le famiglie
FAMIGLIE INTERVISTATE (%)
5 o più
compo4 compo- nenti
nenti
1,1%
9,6%
3 componenti
18,8%
2 componenti
35,2%
2006
2009
Persona sola con meno di 65 anni
17,8
19,3
Persona sola con 65 anni o più
17,6
16,1
Coppia senza figli con capofamiglia
1 compo- con meno di 65 anni
12,9
11,4
Coppia senza figli con capofamiglia
con 65 anni o più
12,5
14,1
Coppia con 1 figlio
16,7
15,6
Coppia con 2 figli
8,4
7,7
Coppia con 3 o più figli
0,8
0,9
Monogenitore con figli
7,5
9,4
17,4
40,7
17,8
40,7
nente
35,4%
Famiglia con almeno 1 figlio minore
Famiglia con almeno 1 anziano
Il numero medio di componenti per famiglia è 2,1
8
Le abitazioni
• Il 72% delle famiglie intervistate è proprietaria o usufruttuaria
dell’abitazione in cui vive. Questa percentuale, in costante
crescita fino al 2006, mostra nel 2009 una battuta di arresto.
In Italia al
la 1994
quota l’aumento
di famiglie dell’importo
proprietarie èmedio
il 75%.
Quasi un
Rispetto
degli
quartoè delle
il 24%, dichiara di pagare
affitti
statofamiglie
di oltre proprietarie,
il 130%.
un mutuo.
Altro
titolo
• La percentuale di famiglie in affitto
7,1%
lieve
ripresa in
rispetto
a riceve
Affitto
Ilsegna
9,7%una
delle
famiglie
affitto
da enti pubblici
20,9%
tre anni fa:Regione,
da 18,3%Provincia,
a 20,9%. ecc.) contributi o
(Comune,
economiche
per l’abitazione.
• agevolazioni
Il rimanente 7,1%
vive in una
abitazione posseduta ad uso gratuito
P rop rietà
72,0%
od ad altro titolo.
• Il proprietario delle abitazioni date in affitto è una persona
fisica (62,9% dei casi), nel 27,7% dei casi l’ACER (percentuale
in crescita nei quindici anni in esame) e l’importo pagato dagli
affittuari è mediamente di 359 euro al mese.
9
Le abitazioni
• Il 57% delle abitazioni sono appartamenti in condominio; il
16% villette mono e bifamiliari; le case indipendenti in ambito
urbano, generalmente su più piani, sono il 13%; le villette a
schiera il 10% (tipologia in crescita come diffusione); le case
coloniche rurali il 3%.
• Il 70% hanno finiture civili, il 16% signorili, il 14%
economico-popolari
2009
Superficie media:
96,1 mq.
nei quartieri cittadini 92,1 mq.
nel forese 104,0 mq.
Numero medio di stanze per abitazione:
4,2
nei quartieri cittadini
4,1
nel forese
4,5
10
Le abitazioni
• Le spese troppo elevate si sono rivelate il problema più assillante
per il 56,5% delle famiglie ferraresi.
• Seguono l’inquinamento (16% aria 18% acustico) e la distanza
dai servizi (pubblici e negozi di prima necessità).
• Il problema della criminalità e del vandalismo nella zona di
residenza è sentito dal 13% delle famiglie.
• Le piccole dimensioni dell’abi2009
tazione sono un problema
Problemi inerenti l'abitazione
Spese troppo elevate
56,5%
di minor grado (9,1%), visto
Abitazione troppo piccola
9,1%
il sempre più ridotto numero
Abitazione in cattive condizioni
6,6%
di componenti delle famiglie,
Senza adeguati servizi igienico-sanitari
2,5%
ed è contenuto il numero
Non adeguatamente riscaldata
2,8%
di abitazioni non adeguatamente
Distante dai servizi pubblici
13,4%
Distante dai negozi di prima necessità
14,1%
riscaldate (2,8%), oppure
Inquinamento dell'aria
16,0%
senza adeguati servizi igienicoInquinamento acustico
17,9%
sanitari (2,5%), e sono il 6,6%
Criminalità e vandalismo nella zona
13,0%
quelle in cattive condizioni.
11
Mezzo di sostentamento
• Il principale mezzo di sostentamento delle persone
intervistate è quello che deriva dallo svolgimento del proprio
lavoro: il 42% degli intervistati percepisce un reddito da lavoro.
• Il 31% di intervistati ha una pensione per l’attività svolta in
passato o di reversibilità dal coniuge deceduto.
• Il 2,4% ha come fonte principale di reddito solo la pensione
sociale, non avendo lavorato nel corso della vita, o di invalidità.
• Solo lo 0,2% ha redditi di tipo patrimoniale come principale
mezzo di sostentamento
• L’1,4% viene mantenuto da familiari non conviventi (assegni di
mantenimento dei coniugi separati o contributi dei genitori ai figli
non economicamente autonomi che vivono fuori dalla famiglia).
• I rimanenti componenti delle famiglie intervistati (22,4%)
vengono mantenuti dai familiari conviventi non avendo una
propria fonte di reddito (bambini, casalinghe, ecc.).
12
Mezzo di sostentamento
40%
1997
2000
28%
35%
1994
30%
27%
25%
24%
22%
23%
22,4%
45%
33%
30%
33%
31%
30,7%
50%
40%
38%
42%
42%
42%
41,9%
MEZZO PRINCIPALE DI SOSTENTAMENTO DEGLI
INTERVISTATI
25%
2003
2006
2009
20%
0%
Reddito da
lavoro
Pensione da
lavoro(1)
Pensione non
da lavoro
Redditi
patrimoniali
Da familiari
non
conviventi
0%
1%
0%
0%
1%
1,0%
5%
1%
1%
1%
1%
1%
1,4%
5%
2%
2%
2%
3%
2,4%
10%
1%
0%
0%
0%
0%
0,2%
15%
Da familiari
conviventi
Altro
(1) Le pensioni da lavoro nel 1997 e nel 2000 comprendono anche quelle di reversibilità, mentre nel 1994 esse erano comprese nelle
pensioni non da lavoro (di invalidità, sociali ecc.)
13
I redditi
• Nel 2009 le famiglie intervistate nel comune hanno dichiarato di
percepire un reddito netto mensile pari in media a 1.915 euro ca.
• Considerando, invece, il valore mediano, si può affermare che il
50% delle famiglie percepisce meno di 1.700 euro al mese.
• La distribuzione del reddito familiare rilevata nel 2003, nel 2006 e
nel 2009, segna uno spostamento verso l’alto nei primi tre anni e
poi rimanere pressoché invariata dal 2006 al 2009. Il valore
medio è cresciuto del 10,5% dal 2003 al 2006, da 1.743 a 1.929
euro mensili. Nei successivi tre anni il valore medio è
leggermente diminuito, 1914,41 euro (-0,7%).
• Il 42% degli intervistati ha dichiarato di percepire un reddito da
lavoro: di questi l’80% ha un lavoro alle dipendenze (dirigente,
impiegato, operaio, apprendista, ecc.), mentre il rimanente 20%
svolge un lavoro autonomo (imprenditore, libero professionista,
lavoratore in proprio, coadiuvante).
14
I redditi
2.000
1.734
1.800
1.600
1.400
1.298
1.450
1.200
Reddito medio
Reddito mediano
1.041 1.000
1.200
1.000
800
600
400
200
-
Lavoratori
dipendenti
Lavoratori autonomi
Pensionati
15
Le condizioni economiche
Ne
risparmia
una
parte,
meno
dell'anno
scorso
21%
Ne
risparmia
una
parte,
come
l'anno
scorso
19%
Come utilizza il reddito?
Ne
risparmia
una
parte, +
dell'anno
scorso
3%
Spende
tutto il
reddito
nel corso
dell'anno
57%
Come arriva a fine mese?
Con gravi
difficoltà/
o facendo
debiti
11%
Molto o
abbastanza
facilmente
43%
Con
qualche
difficoltà
46%
• Rispetto al 1994 i risparmiatori sono diminuiti (erano il 47% contro
l’attuale 43%) e sono pressoché costanti dal 1997.
• Si osserva un peggioramento del tenore di vita rispetto al 2000.
• Le famiglie con gravi difficoltà sono in aumento: ammontano nel
2009 all’11% e alcune di esse devono contrarre debiti per
fronteggiarle (1%).
16
Le condizioni economiche
• Il 36% delle famiglie intervistate dichiara di non
essere in grado di affrontare con risorse proprie delle
spese impreviste, di ammontare approssimativo di
750 euro.
• Cresce il numero di famiglie intervistate che dichiara
di ricevere sussidi economici dalle istituzioni (5,1% in
assegni di maternità, per la nascita dei figli, assegni
di cura, pensioni di invalidità o accompagnamento,
2,5% per l’abitazione).
• Il 9,4% dichiara di ricevere aiuti economici da parte
di parenti ed amici non appartenenti alla famiglia.
• Meno dell’1% delle famiglie ha dichiarato di avere già
o di essere in attesa di ricevere la Social Card.
17
Le condizioni economiche
Valutazione della famiglia e aspettative
1994
1997
2000
2003
2006
2009
SITUAZIONE ECONOMICA
RISPETTO AL PASSATO
Molto migliorata
0,9%
0,9%
1,1%
0,3%
0,3%
0,6%
Un po' migliorata
5,5%
6,8%
6,9%
4,6%
4,6%
3,3%
Rimasta più o meno la stesso
50,0%
52,3%
56,5%
37,9%
56,8%
47,9%
Un po' peggiorata
38,8%
34,2%
31,8%
44,8%
31,1%
38,0%
4,9%
5,8%
3,6%
12,4%
7,2%
10,1%
1,2%
0,8%
0,5%
0,5%
0,4%
1,1%
Migliorerà
15,6%
13,5%
11,0%
11,8%
14,5%
15,0%
Rimarrà più o meno la stessa
54,1%
59,5%
70,7%
60,8%
57,3%
59,9%
Peggiorerà
26,2%
24,0%
17,2%
25,1%
25,0%
22,0%
3,0%
2,2%
0,6%
1,8%
2,8%
2,0%
Molto peggiorata
SITUAZIONE ECONOMICA:
ASPETTATIVE FUTURE
Migliorerà sensibilmente
Peggiorerà sensibilmente
18
Gli stili di vita e di consumo
• L’indagine Istat sui Consumi delle Famiglie mostra fino al 2008
un andamento stazionario delle spese delle famiglie italiane.
• Le famiglie ferraresi dichiarano nel 50,7% dei casi che nel 2009
hanno quantitativamente ridotto i propri acquisti e consumi
rispetto all’anno precedente.
Indagine Istat sui consumi delle famiglie in Italia.
Spesa media mensile familiare, alimentare e non
alimentare
3000
2500
2000
1500
Non alimentare
Alimentare
1000
500
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
0
19
Gli stili di vita e di consumo
Spese che la famiglia intervistata potrebbe permettersi in questo momento.
Percentuali di famiglie che rispondono negativamente.
2003
Adeguato riscaldamento
Vacanza di 7 gg all'anno
Mobili nuovi
Un pasto ogni 2 gg di carne o pesce o pollo
Invitare amici a pranzo 1 volta al mese
4,6%
38,9%
61,1%
3,2%
18,8%
2006
5,2%
47,9%
71,7%
4,0%
23,6%
2009
11,9%
48,3%
73,2%
4,8%
27,9%
Aspetti per i quali la famiglia ha incontrato difficoltà economiche nell'ultimo
anno. Percentuali di famiglie che rispondono affermativamente.
2003
Acquisto alimentari
Acquisto vestiti nuovi
Spese affitto
Pagamento bollette
Spese istruzione figli
Spese mediche
Estinguere debito o accedere credito
9,1%
…
18,2%
16,4%
3,0%
17,6%
7,8%
2006
7,0%
23,8%
23,1%
28,0%
5,5%
22,5%
6,6%
2009
6,6%
22,8%
30,7%
34,2%
5,6%
25,6%
9,6%
20
Possesso di beni durevoli
40%
30%
20%
10%
79%
85%
91%
81% ITALIA
63%
80%
71%
80% ITALIA
97%
96%
93%
88%
7%
11%
13%
12%
16%
17%
28%
26%
20%
14%
9%
6%
16% ITALIA
50%
22%
60%
16%
20%
15%
12%
9%
13% ITALIA
70%
25% ITALIA
46%
51%
57%
62%
65%
63%
67% ITALIA
80%
59% ITALIA
90%
88%
89%
91%
90%
90%
90%
100%
76%
76%
77%
81%
79%
81%
80% ITALIA
% di famiglie
98%
97%
97%
98%
98%
98%
95%
Confronti dal 1994 al 2009 per Ferrara e (colonna a destra)
Italia anno 2008
0%
A uto mo bile:
M o to rino ,
sco o ter
B icicletta
Televisio ne
Video registrato re
Telecamera
Telefo no fisso
Fax, segreteria
telefo nica
Telefo no
cellulare
21
Possesso di beni durevoli
22
Alcune stime di povertà
•Povertà relativa
•Povertà soggettiva
•Condizioni di salute e povertà
23
La povertà relativa
• L’approccio è di tipo relativo, in quanto la condizione di disagio
economico viene definita rispetto allo standard medio della
popolazione al momento dell’indagine.
• Si utilizza il criterio del international standard of poverty line che
definisce povera la famiglia di due persone che abbia un
reddito/consumo non superiore al reddito medio pro-capite.
• Il metodo si estende alle famiglie di numerosità diversa mediante una
scala di equivalenza.
VALORI SOGLIA DI POVERTA'
• Il reddito medio pro-capite ferrarese
1 persona
€ 609
rilevato ammonta a euro 1.014.
2 persone
€ 1.014
• Sulla base dei redditi familiari dichiarati
3 persone
€ 1.349
4 persone
€ 1.653
nelle interviste, la % di famiglie del
5 persone
€ 1.927
comune che si colloca al di sotto
6 persone
€ 2.191
dei valori soglia è risultata nel 2009
7 persone e più
€ 2.435
pari al 9,3%, che corrisponde in valore
assoluto a 6.012 famiglie nell'intero comune.
• Per la prima volta dal 1994 l’incidenza di povertà relativa aumenta, da
un valore che si era mantenuto stabile fino al 2003, attorno al 5%.
24
La povertà relativa
INCIDENZA DI POVERTA' TRA LE FAMIGLIE
valori percentuali
21,9 22,3
20,6
24,2
23,9 23,6
23,2
25,0
22,4 22,4
% di famiglie
20,0
10,0
21,3
24,0
22,6 22,5
23,8
ITALIA
Nord
Centro
Sud
10,6 10,3
10,2
6,8 6,8
12,0 11,8 11,9 12,3 12,0
5,7
6,0
5,2
4,4 4,4
5,1
3,9
7,5
5,7
8,8
9,7
11,0 10,6
11,7 11,1 11,1 11,1 11,3
6,7
7,3
8,4
5,7
5,0
5,4
FERRARA
5,0
5,0
5,5
5,7
5,3
9,3
4,7
6,9
6
5,2
4,5
5,6
6,4
5,5
6,7
4,9
0,0
1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
N.B. Il cambio di metodologia nella rilevazione dei consumi delle famiglie ha determinato una interruzione nella serie storica dei dati nazionali sulla povertà, che
perciò dal 1997, pur essendo riportati in grafico, non sono confrontabili con i precedenti.
25
La povertà relativa
• Il contingente di famiglie sicuramente povere è cresciuto nel
comune di Ferrara, indicando che a Ferrara vi è un maggior
numero, rispetto alle precedenti rilevazioni, di famiglie che si
trovano certamente in situazioni disagiate (nel 2003 erano il
2,4% e nel 2006 il 3,1%).
INCIDENZA DI POVERTA' E NON
POVERTA'
Italia - Anno 2008. Valori percentuali
88,7
Non povere
80,9
Sicuramente non
povere
7,9 Quasi povere
INCIDENZA DI POVERTA' E NON
POVERTA'
Ferrara - Anno 2009. Valori percentuali
90,7
Non povere
Linea al 120%
di quella standard
85,5
Sicuramente non
povere
5,2 Quasi povere
Linea st and ar d
Linea st and ar d
11,3
Povere
6,1 Appena povere
5,2 Sicuramente povere
Linea all'80%
di quella standard
Linea al 120%
di quella standard
9,3
Povere
4,6 Appena povere
4,7 Sicuramente povere
Linea all'80%
di quella standard
26
La povertà relativa
INCIDENZA DI POVERTA' TRA LE FAMIGLIE
PER ALCUNE TIPOLOGIE FAMILIARI
Ferrara - Anno 2009
50,0
Famiglie
% di poveri
45,0
% di famiglie
40,0
35,0
30,0
25,0
8,9
20,0
15,0
10,0
11,0
11,3
6,2
5,0
5,7
9,1
3,9
2,6
19,4
11,1
0,0
P erso na so la
co n meno di
65 anni
P erso na so la
co n 65 anni o
più
Co ppia senza
figli co n
capo famiglia
co n meno di
65 anni
Co ppia senza
figli co n
capo famiglia
co n 65 anni o
più
Co ppia co n 1
figlio
Co ppia co n 2
figli
Co ppia co n 3 M o no genito re Famiglia co n
o più figli
co n figli
almeno 1figlio
mino re
Famiglia co n
almeno 1
anziano
27
La povertà relativa
•
•
•
La povertà relativa a Ferrara risulta del 9,3%, in crescita dopo la stabilità
dell’ultimo decennio, con una crescita dell’intensità di povertà, da 17,8% nel
1994 a 27,8% nel 2009.
Cresce il contingente di famiglie sicuramente povere, collocati ben al di sotto
della linea di povertà (sotto all’80% della linea standard).
Le famiglie disagiate, con un’incidenza di povertà superiore al valore medio,
sono più frequentemente:
– Famiglie unipersonali (incidenza dell’11,1%, in crescita rispetto al 2006)
– Capofamiglia giovane (di età inferiore ai 35 anni) o anziano (superiore ai 65
anni)
– Famiglie monogenitoriali con figli (incidenza del 19,4%, era 7,3% nel
1994)
– Capofamiglia di sesso femminile (incidenza del 12,1%)
– Capofamiglia senza occupazione (casalinga,disoccupato,inabile)
– Capofamiglia con basso titolo di studio (incidenza del 13,6% per i senza
titolo, del 9,1% tra chi ha la sola licenza elementare)
– Capofamiglia separato (11,4%) o divorziato (12,5%), ma anche
celibe/nubile (11,4%);
– Famiglie con almeno un figlio minore (9,1% in crescita rispetto al 1994
che era il 5,3%) e famiglie con 3 o più figli;
28
La povertà relativa
– Considerano le proprie risorse economiche scarse (65%) o assolutamente
insufficienti (33%);
– Per il 68% la situazione economica è peggiorata rispetto al passato; il 30%
crede che nel futuro la propria condizione non si modificherà e il 24% si aspetta
un miglioramento;
– Il 74% non può affrontare spese impreviste di 750 euro;
– Abitano in prevalenza nell’area cittadina (72%);
– Vivono più frequentemente rispetto alla media comunale in abitazioni in affitto
(47%), pagando un affitto medio di 260 euro;
– Vivono in appartamento (74%) con finiture civili od economico popolari e più
frequentemente rispetto alla media comunale evidenziano carenze qualitative
dell’abitazione;
– Non possiedono l’automobile (41%), ma quasi tutti la bicicletta (86%);
– Tutte possiedono il frigorifero, la televisione, la lavatrice e il telefono (58% fisso
e 84% cellulare);
– Non si concedono vacanze né mobili nuovi;
– Hanno difficoltà a pagare le bollette, l’affitto, le spese mediche e a rinnovare
l’abbigliamento; il 21% anche le spese per gli alimenti.
– L’11% ha ottenuto sussidi economici dalle istituzioni, il 12% contributi per
l’abitazione e il 7% ha la Social Card; il 27% è aiutato da amici e parenti non
conviventi.
29
La povertà soggettiva
• La povertà soggettiva è un concetto che considera la percezione
dello stato di disagio. E’ anch’esso un indicatore monetario,
perché è considerata povera una persona o un a famiglia al di
sotto una certa soglia. Tuttavia tale soglia è stabilita non in base a
criteri oggettivi (reddito o consumi), ma in base a indicazioni
soggettive.
• “quale è secondo Lei il reddito mensile minimo di cui dovrebbe
disporre la sua famiglia per vivere senza lussi ma senza privarsi
del necessario?”
Povertà soggettiva a Ferrara ed in Italia nel
• Non individua una vera e propria 2003, nel 2006 e nel 2009. Tasso di povertà.
Valori percentuali.
fascia di indigenza, ma è correlato
2003
2006
2009
alle aspettative personali sullo
standard di vita, al clima di
FERRARA
61,2
76,6
73,3
fiducia dei consumatori ed alle
ITALIA
60,7
74,0
66,2
valutazioni della situazione
Nord
57,0
70,0
61,0
Centro
58,0
73,0
65,0
economica, presente e futura.
Sud
66,0
80,0
73,0
Fonte: Isae, Inchiesta sui consumatori.
30
La povertà soggettiva
• In Italia secondo l’Isae (avendo convenzionalmente posto il valore
del reddito effettivo nel primo periodo di rilevazione pari a 100) a
partire dalla metà del 2003 la linea del reddito necessario inizia una
crescita molto marcata, che lo porta a differenziarsi radicalmente
dal reddito effettivo, che aumenta in ritardo ed in misura molto
minore.
Fonte: Isae
31
Salute e povertà
• Tra le condizioni di deprivazione, lo stato di salute detiene un
ruolo determinante. Quando le condizioni di salute di uno o
più dei componenti di una famiglia non sono buone, ad una
qualità di vita qualitativamente inferiore si aggiungono
difficoltà di gestione familiare, la necessità di assistenza e
certamente oneri economici aggiuntivi.
• Ad ogni intervistato del campione è stato chiesto di valutare la
propria condizione di salute.
• Le persone che dichiarano di stare male sono l’8,3% degli
intervistati e l’1,6% dice di stare molto male (forte
prevalenza delle persone sopra i 65 anni (70%).
• Nel campione nel 17,1% delle famiglie è presente almeno
una persone che dichiara che la sua salute va “male” o “molto
male”. In particolare nel 3,1% delle famiglie vi è almeno una
persona che sta “molto male”.
• Riconducendoci alla precedente analisi della povertà relativa,
l’incidenza di povertà per queste famiglie è superiore alla
media comunale, 15,7% contro 9,3%.
32
Salute e povertà
Presenza di persone in cattive condizioni di salute per
tipologia familiare
Famiglie con
persone in cattive
condizioni di
salute
%
Almeno 1
persona che
sta male
%
Almeno 1
persona che
sta molto male
%
Tipologia familiare
Persona sola >=65
Persona sola <65
Coppia pr>=65
Coppia pr<65
Coppia pr<65 con 1 figlio
Coppia pr>=65 con 1 figlio
Coppia 2 figli
Coppia 3 o più figli
Genitore solo con figli
Altra tipologia
TOTALE
32,1
3,1
30,7
5,3
7,5
23,8
3,9
22,2
20,4
43,6
17,1
27,7
3,1
25
4,4
4,5
14,3
2,6
22,2
16,1
36,4
13,9
4,4
0
5,7
0,9
3
9,5
1,3
0
4,3
7,3
3,1
Famiglie con anziani/inabili
35,4
29,4
6
33
Salute e povertà
Condizioni economiche, abitative, sussidi e difficoltà nelle famiglie per presenza di persone
in cattive condizioni di salute
Presenza in famiglia di
persone in cattiva salute
Almeno 1
Nessuno sta
persona in
male
cattiva salute
%
%
Insufficienti condizioni economiche secondo la famiglia
di cui: Scarse
di cui: Assolutamente insufficienti
39,9
35,9
4,0
67,5
57,4
10,1
Titolo godimento dell'abitazione: in affitto
20,1
25,4
Presenza di barriere architettoniche nell'abitazione
12,9
42,6
Si avvale di persone a pagamento per l'assistenza
1,2
8,9
Si avvale di persone a pagamento per i lavori domestici
7,7
12,4
Riceve sussidi economici dalle istituzioni
3,3
13,6
10,0
6,5
0,6
2,4
Ha difficoltà per le spese mediche
20,2
53,3
Non può permettersi un riscaldamento adeguato
11,4
14,2
4,0
8,9
31,9
54,4
Riceve sostegno economico da parenti/amici non conviventi
Ha la SocialCard
Non può permettersi 1 pasto ogni 2gg di carne/pesce/pollo
Non può permettersi una spesa imprevista di 750 euro
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Nuova sede della
STATISTICA
Dal 28 giugno 2010 l’Ufficio Statistica si è trasferito in
via Monsignor Luigi Maverna, 4 (palazzo ex Eridania,
zona Stazione – via del Lavoro).
Tel. 0532-418059
Le pubblicazioni sono scaricabili
dal sito
www.comune.fe.it/statistica
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Stime di povertà nel comune di Ferrara