Ognuno di noi ha una
SUA CASA.
E, soprattutto,
una sua idea di casa...
La casa è l'ambiente
dove cresciamo,
dove impariamo,
dove stiamo bene...
Quando qualcuno viene a
CASA NOSTRA,
con orgoglio gli diciamo:
questa è casa mia!
E lì, tutto parla di noi…
pochi oggetti,
alcune piccole cose,
raccontano...
E’ quanto,
con
orgoglio
ci dice
Giovannino
Bosco...
QUESTA È
LA MIA CASA
...invitandoci
ad entrare
in casa sua
per scoprire
qualcosa in
più di lui!
La mia casa era una casa molto povera.
I miei genitori,
Francesco e
Margherita
erano semplici
contadini…
eppure dietro
queste mura
sono nati
grandi sogni...
Nella mia cameretta,
quando avevo solo nove anni,
ho fatto un sogno
che mi è rimasto impresso tutta la vita...
…ecco il tuo campo,
ecco dove devi
lavorare.
Renditi umile,
forte e robusto
e ciò che vedi
succedere di questi
animali,
tu dovrai farlo
per i miei figli.
...un sogno
molto strano,
che a poco a
poco
ha preso
tutta la mia
vita...
...così che la mia cameretta ora, non è mai vuota, ma è
sempre piena dei mille volti
dei giovani che passano a visitarla...
... nella tua casa
c’è una
stanza dei sogni???
Disegna o racconta
il sogno che
custodisci nel
cuore….
Signore Dio,
che hai messo nel nostro cuore
il desiderio della felicità,
fa’ che ci lasciamo guidare n
ella nella nostra vita
Preghiamo
dai sogni grandi
insieme:
che tu stesso hai pensato per noi.
Fa che sappiamo lasciarci aiutare
dalle persone che ci vogliono bene.
Scrivi una preghiera
che racconti a Gesù i tuoi sogni
L’ambiente più familiare
della mia casa era la cucina...
In essa poche
cose, ma molta
condivisione…
dalla mia
mamma
Margherita, ho
imparato che
nonostante la
povertà,
c’è sempre
spazio per
l’accoglienza...
Ho imparato il segreto
della carità, fatta di
generosità, servizio,
attento agli altri...
D’inverno per
esempio veniva
spesso a bussare alla
nostra porta un
mendicante; c’era
neve e chiedeva di
dormire nel fienile.
La mamma prima di lasciarlo
salire gli dava un piatto di
brodo caldo e gli avvolgeva i
piedi, ridotti male, con pezzi di
panno, perché non aveva un
altro paio di zoccoli da regalare.
Lì, intorno alla tavola
ho imparato cos’è la
familiarità...
Lì, vivendo con fatica
la presenza ostile di
Antonio,
ho imparato
cos’è la pazienza …
Lì, intorno alla tavola ho desiderato per me
e per i miei giovani la bellezza dello
spezzare insieme il pane...
E ho deciso di fare delle mie scuole e dei miei
oratori una casa, un luogo dove ogni ragazzo
potesse sentirsi a casa, come nella sua cucina…
in un luogo familiare...
... nella tua casa
c’è un ambiente
che parla di familiarità???
Disegna o elenca ciò
che per te rende un
ambiente familiare
Signore Gesù,
che hai voluto darci
un segno concreto
del tuo amore,
radunandoci intorno alla
tua mensa,
fa’ che sappiamo regalare
a tutte le persone
che ci avvicinano
un gesto
di attenzione,
di accoglienza,
di benevolenza
che parli di te.
Preghiamo
insieme:
Intorno alla mia casa c’erano tanti prati…
dove poter correre, saltare, giocare...
Fin da piccolo mi sono
divertito a fare
il saltimbanco,
il giocoliere,
il prestigiatore,
l’equilibrista
il musico,
per far felici i miei molti
amici
e soprattutto renderli
amici di Gesù.
Diventato prete
ho speso tutta
la mia vita
perché ogni
giovane che ho
incontrato
potesse essere
felice sapendo
di essere amato
da Dio.
Per ciascuno sono stato
PADRE, MAESTRO ED AMICO!
Per i miei ragazzi ho fondato un ORATORIO
dove in grandi cortili
si salta, si gioca, si corre…
si vive l’ALLEGRIA!
..in ogni casa salesiana non può mancare un
cortile e soprattutto l’allegria!
... nella tua casa
c’è un cortile che parla di
ALLEGRIA???
Disegna o racconta
un momento di
allegria vissuto
insieme ai tuoi
compagni...
Signore Gesù,
che tramite
don Bosco
ci hai fatto capire che la
santità consiste
nell’essere sempre
allegri,
fa’ che sappiamo
contagiare chi ci è vicino
con il nostro sorriso.
Fa’ che anche noi,come
Giovannino Bosco,
impariamo nuove forme
di divertimento con le
quali poter rendere felici
i nostri amici.
Preghiamo
insieme
Aggiungi tu
una preghiera...
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